Hercules (1997)

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo deciso di continuare a parlare di opere leggere e tranquille, dopo gli ultimi articoli impegnativi, e abbiamo discusso di un’opera di Carpenter ingiustamente sottovalutata, Fantasmi da Marte. La storia parla di questo gruppo di soldati su Mate che deve recuperare un criminale catturato in una città mineraria e riportarlo nella capitale. Quando arrivano sul posto però non trovano anima viva, le uniche forme di vita sono alcune persone nelle prigioni tra cui il criminale che devono prelevare. Alla fine scoprono cos’è successo agli abitanti del posto: qualcosa nelle miniere li ha fatti impazzire e ora attaccano e uccidono chiunque non sia come loro. Il gruppo di soldati dovrà sopravvivere davanti quell’orda furiosa. Film parecchio criticato e flop al botteghino, Fantasmi da Marte in realtà è un film che sa intrattenere e mostra elementi tipici di Carpenter. La storia sembra lineare ma in verità è un lungo flashback al cui interno ci sono punti di vista di altri personaggi, che rendono la storia più interessante. Le ambientazioni di Marte sono stupende così come lo è la colonna sonora. La cosa più affascinante è come questo film assomigli a un remake di Distretto 13 – Le brigate della morte ma in chiave sci-fi e horror, con personaggi puramente antieroi tipici di Carpenter, che si trovano in una situazione critica e devono sopravvivere in tutti i modi. Non stiamo parlando di un capolavoro ovviamente, ma è certamente un film pieno di idee e con diverse cose da dire che io consiglio assolutamente.
Da tradizione, dopo aver parlato di horror, si ritorna in casa Disney e per la precisione sui lungometraggi animati. Pian piano stiamo avanzando in questa maratona e l’ultima volta siamo arrivati a Il Gobbo di Notre-Dame, il classico che probabilmente amo di più in assoluto e a cui spero di aver dato giustizia. Continuiamo quindi con il Rinascimento Disney con un’opera che da piccolo avrò visto centinaia di volte.
Ecco a voi Hercules, pellicola animata del 1997 scritta da Ron Clements, John Musker, Don McEnery, Bob Shaw e Irene Mecchi e diretta da John Musker e Ron Clements.
E di seguito metto anche il link all’articolo di Chest of Tales (QUI).

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Trama:
Siamo nell’antica Grecia e, dopo la vittoria sui Titani, il mondo è in pace, guidato dagli dei dell’Olimpo. Zeus (Rip Torn) e sua moglie Era (Samantha Eggar) hanno un figlio, Ercole, anche lui un dio come loro. Tutti gli dei sono dalla parte di Zeus, tutti tranne uno che vorrebbe prendere il suo posto come sovrano dell’Olimpo ossia Ade (James Woods). Per questo motivo lui convoca le Parche per sapere il suo destino. Loro rivelano che tra diciotto anni i pianeti si allinearono e in quel momento Ade potrà liberare i Titani dalla loro prigione. Il suo piano avrà successo, ma solo se Ercole non combatterà. Saputo ciò, Ade manda i suo scagnozzi, Pena (Bobcat Goldthwait) e Panico (Matt Frewer), per fargli bere una pozione che lo renda mortale poi ucciderlo. I due riescono a rapirlo e a fargli bere l’intruglio, ma viene trovato in tempo da Anfitrione (Hal Holbrook) e Alcmena (Barbara Barrie) che impediscono che beva l’ultima goccia e per questo Eracle conserva la sua forza sovrumana. Crescendo, Ercole (Josh Keaton) diventa sempre più forte, ma questa sua qualità crea sempre dei guai, distruggendo qualsiasi cosa tocchi. Allora i suoi genitori gli rivelano come l’hanno trovato e il ragazzo si dirige al Tempio di Zeus e qui il padre gli dice che, se vuole riottenere la sua divinità, dovrà diventare un vero eroe. Così va a cercare Filottete (Danny DeVito), l’addestratore di eroi, per allenarsi con lui.

Il 35° classico Disney probabilmente è il film Disney che da piccolo ho visto più spesso e per una seria di motivi (che spiegherò con la recensione) ma tra questi ce n’era uno fondamentale: la mitologia greca. Quando ero un bambino amavo l’antica Grecia, e l’amo ancora oggi se è per questo, e guardavo qualsiasi cosa legata alla sua mitologia. Quindi un film animato simile era perfetto per me, specialmente se come protagonista c’era Ercole. Alla fine è rimasto un ottimo film nel corso degli anni? Scopriamolo subito parlando della sua produzione.

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Il tutto inizia nel 1992 quando trenta persone tra scrittori e animatori dovettero raccogliere le idee su delle possibili opere animate future. A tutti loro venne dato due minuti di tempo e una delle primissime idee fu quella di adattare l’Odissea, un progetto che provarono a portare avanti ma senza successo (conoscendo l’opera posso capire quante difficoltà abbiano trovato). Alla fine fu l’animatore Joe Haidar a suggerire di prendere una storia della mitologia greca e scelse Ercole come protagonista, dando anche un soggetto interessante in cui lui doveva scegliere da che parte stare durante la guerra di Troia, imparando alla fine a essere umile. Il progetto venne accettato subito e vennero chiamati di registi Rom Clements e John Musker, che in quel periodo stavano lavorando nuovamente per far approvare il loro progetto su Il Pianeta del Tesoro, che venne rigettato ancora una volta e gli fu consigliato di accettare il progetto su Hercules.

Cercarono di inserire vari elementi comici nella storia e cercarono nelle opere cinematografiche del passato un riferimento per il loro Ercole, ma alla fine decisero di crearne uno da zero (scusate la battuta). Questo perché era difficile per loro gestire le vere origini di Ercole, con Zeus che tradisce costantemente la moglie ed Era stessa che lo vuole uccidere, così lo hanno reso il figlio legittimo di loro due e hanno dovuto trovare delle idee per renderlo mortale, arrivando a trasformare Ade nel cattivo. E ammetto che questa cosa da piccolo mi fece ridere. Avevo accettato con leggerezza e piacere i cambiamenti che avevano apportato alla storia, ma vedere Zeus come un bravo padre e un bravo marito era troppo esilarante anche per il me ingenuo di un tempo. E dopo questa piccola introduzione iniziamo a parlare del lato tecnico.

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In questo caso si parte sempre dallo stile utilizzato, un elemento importantissimo per un film animato. Ciò che adoro del Rinascimento Disney è che in ogni loro opera hanno sempre cercato stili diversi che si legassero bene all’ambientazione e alla cultura. Lo abbiamo visto con Aladdin, con Pocahontas e anche qui hanno deciso di adottare uno stile molto particolare. Infatti lo stile dei personaggi si ispira tantissimo alle pitture dei vasi greci e anche allo stile di disegno di Gerald Scarfe. Quest’ultimo è un fumettista molto famoso e interessante, che ebbe un grande successo negli anni ’70 grazie alla sua collaborazione con i Pink Floyd e in particolar modo per The Wall di cui curò alcune animazioni. Scarfe venne assunto dalla Disney come scenografo, arrivando a fare centinaia di disegni per il film e, insieme ad altri animatori, iniziò a sviluppare il design dei vari personaggi.

Sotto questo punto di vista è stata una scelta eccellente scegliere Scarfe perché i personaggi sono unici e interessanti, tra cui adoro questo mento a ricciolo che ha Ercole e altri personaggi (come Ade per esempio). Anche le animazioni sanno colpire molto per la loro fluidità ma anche per la loro caoticità. Questo tipo di animazione ha dato la possibilità di creare numerose scene d’azione molto dinamiche e con la presenza di tantissimi elementi messi insieme, basti pensare al folle allenamento preparato da Filottete. Tra questi penso che il momento che tutti ricordano meglio sia lo scontro con l’Idra, una sequenza tanto dinamica quanto tesa, con la creatura (realizzata davvero bene per l’epoca) che continua a far crescere le proprie teste e attaccando furiosamente il protagonista, con la pioggia che cade incessante e una sequenza stupenda in cui Ercole si trova nel mezzo di quel groviglio e i colori diventano accesi di rosso e blu, un contrasto davvero ottimo che fa percepire l’enorme pericolo. E anche i colori sono stupendi, colori molto vivaci che riempiono il film, rendendolo molto ricco e in linea con il dinamismo dell’opera. Adoro le musiche, composte sempre da Alan Menken, in special modo quelle legate alle Muse, personaggi che apprezzo molto e ho trovato davvero simpatica l’idea di musiche gospel per narrare le gesta di Ercole e ancora oggi sanno essere stupende. E ora si parla dei personaggi.

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Questo film ha un vasto numero di personaggi e tutti quanti con le proprie caratteristiche, capaci di differenziarsi grazie alla loro personalità e al loro design. Ercole è l’eroe che deve crescere, l’eroe che deve affrontare diversi ostacoli e fatiche per diventare un eroe di fatto. Oltre ciò la sua è anche una ricerca di sé stesso, per capire come usare questa sua forza. Ci viene mostrato come un bravo ragazzo dal buon cuore e soprattutto molto ingenuo, caratteristiche che l’hanno sempre reso simpatico. I personaggi secondari sono tanti e ci vorrebbe una vita per parlarne e quindi descriverò i due più importanti: Filottete e Megara (Susan Egan). Il primo è un satiro scorbutico che inizialmente è molto deluso da tutti i suoi fallimenti e ha smesso di seguire sogni che definisce irrealizzabili, ma cambia idea vedendo il potenziale di Ercole. Il fatto che sia stato doppiato da Danny DeVito e realizzato ispirandosi a lui, lo rende un personaggio memorabile. Megara invece è stata una grande sorpresa. Inizialmente sembrava la classica donzella in difficoltà, ma si rivela un’alleata di Ade e una persona con una storia complessa. Infatti lei è prigioniera di Ade, visto che gli ha dato la sua anima per salvare la persona che amava, persona che l’ha tradita con un’altra. Una storia che mi ha sempre stupito e che spiega anche la sua avversione verso il romanticismo e i sentimenti che prova per Ercole. Inoltre lei ha tra le battute più divertenti e pungenti della pellicola.

E infine eccoci arrivati a lui, Ade, uno dei cattivi Disney che ho sempre amato e che mi hanno divertito di più. Un manipolatore che agisce nell’ombra, un dio assetato di potere ma con un’ironia unica e straordinaria e con dei tempi comici azzeccati, inoltre è un dio che soffre di frequenti attacchi. Lui è un cattivo indimenticabile sia per il suo design che per le sue battute, ma è anche la perfetta nemesi per Ercole in quanto lui è puro cinismo mentre l’eroe è un’idealista. Ed è proprio questo la tematica centrale del film, uno scontro tra idealismo e cinismo in cui è Ercole stesso, con il suo impegno e la sua determinazione a far tornare a sognare personaggi come Filottete e Megara, personaggi che, dopo tante sofferenze e delusioni, avevano smesso di credere. Ade invece mira solo al potere e per raggiungerlo è disposto a fare qualsiasi cosa, usando gli altri come pedine.

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Per concludere, Hercules è un ottimo film animato capace di divertire e intrattenere dall’inizio alla fine, grazie a uno stile unico, delle animazioni fluide e folli, musiche indimenticabili e dei personaggi meravigliosi e scritti molto bene. Non è un capolavoro ma certamente è un grande lavoro che merita di essere visto e apprezzato. Lo consiglio di cuore.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

39 pensieri riguardo “Hercules (1997)

  1. Film di pregevolissima fattura, scritto bene e realizzato ancora meglio. Trovo che uno dei suoi punti di forza sia proprio l’infedeltà alla mitologia, che gli ha permesso di non avere limitazioni e di poter buttare dentro un po’ tutto (mi fa schiattare Panico con la Air Jordan di Hercules, per dire). Ade ovviamente miglior personaggio del film, ma anche Megara e Filottete, come hai giustamente sottolineato, hanno il loro perché, per non dire di Pegaso (ennesimo indimenticabile personaggio “muto” del Rinascimento). Ecco, forse in questo ha un po’ lo stesso problema di Aladin: i comprimari sono così belli che il protagonista sembra un po’ piatto.

    1. Sull’ultimo punto mi trovi assolutamente d’accordo. Hercules è un personaggio molto semplice e lineare mentre i suoi comprimari si dimostrano ricchi di dettagli interessanti e con una personalità veramente forte. Per dire, io rimango sempre affascinato da Megara e dalla sua complessità e Ade è un cattivo che per il suo comportamento e le sue battute è diventato ormai immortale.

  2. Sono d’accordo, Hercules è invecchiato molto bene e si guarda con gran piacere ancora oggi, certe scene restano proprio esilaranti e la colonna sonora è splendida. Certo non bisogna usarlo per studiare la mitologia greca perchè rispetto ad essa si prende diverse liberà, ma secondo me sono state tutte scelte giuste per il bene del film. Ma davvero pensavano di fare un film d’animazione Disney sull’Odissea? Quella sì che sarebbe stata una “fatica”…

    1. La Disney ha sempre modificato libri e miti a proprio piacimento ma lo ha sempre fatto in maniera ottima a mio avviso. E sì, volevano fare l’Odissea! Non puoi immaginare quanto mi sarebbe piaciuto vedere un film simile da parte della Disney.

  3. Ma poi c’era un grande lavoro di scrittura anche con il testo e con il mito originale. Ad esempio adoravo l’associazione Hercules- divo del football con gli sponsor.

    1. Per me era un associazione perfetta! E poi rappresentarlo forzuto ma molto ingenuo era qualcosa di ottimo. Su questi lavori la Disney ci metteva grande impegno nella scrittura, c’era proprio uno studio approfondito e impressionante.

            1. Ci starebbe benissimo.
              In un certo senso mi sono rivenuti in mente certi peplum nostrani degli anni ’60 con protagonista Ercole che avevano momenti davvero folli. Il più bello di tutti è stato vedere Ercole combattere contro Christopher Lee e la sua orda di zombi.

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