Fantasmi da Marte

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo, dopo aver affrontato opere impegnative, abbiamo decisi di concentrarci su qualcosa di leggero, anche se legato alle mie passioni, e abbiamo discusso del remake del 2015 di Poltergeist. La storia parla della famiglia Bowen che si è appena trasferita in una nuova casa. Il padre ha perso il lavoro e sono stati costretti a trasferirsi in una casa più economica . Purtroppo quel luogo si dimostra fin da subito molto strano, con oggetti che si muovono, rumori inquietanti e un’elevata elettricità nell’aria. Tutto peggiora una notte quando gli spiriti che infestano la casa rapiscono la piccola Madison. La famiglia farà di tutto per riprendersi la bambina. Amo il Poltergeist del 1982, lo trovo eccellente ancora oggi e capace di stupire sotto ogni punto di vista. Ero enormemente preoccupato per questo remake, visto anche certi remake horror degli ultimi anni. Alla fin fine si è dimostrato un’opera con un po’ di dignità, ma purtroppo dimenticabile. Cambia alcuni elementi di trama, in certi casi di dimostrano anche molto interessanti e di tanto in tanto la regia mostra qualche buon momento, ma per il resto è abbastanza anonimo. La regia si limita a fare il suo lavoro, la fotografia è buona ma banale e tipica di tanti horror con le case infestate, l’atmosfera non riesce a tenere in tensione come dovrebbe e il digitale in certi punti non è fatto benissimo. Non è un brutto film, ma purtroppo non rimane nella mente dello spettatore.
Visto che siamo a questo punto, direi di continuare a parlare di opere più leggere, opere che sanno intrattenere. Per questa ragione ho voluto cercare qualcosa di simile, ma che fosse anche capace di dire e dare qualcosa in più. E alla fine mi ritrovo sempre a parlare di lui, di un regista che io adoro in tutto e per tutto.
Ecco a voi Fantasmi da Marte (Ghosts of Mars), pellicola horror fantascientifica del 2001 scritta da John Carpenter e Larry Sulkis e diretta da John Carpenter.

Trama:
Siamo sul Marte nel 217, il pianeta è stato quasi del tutto terraformato e il sistema vigente è di tipo matriarcale. Negli ultimi tempi ci sono stati degli strani incidenti e uno di questi coinvolge il Tenente Melanie Ballard (Natasha Henstridge). Lei doveva prelevare insieme alla sua squadra il criminale James “Desolazione” Williams (Ice Cube) da Shining Canyon e riportarlo alla capitale, ma sul treno in cui si spostavano era presente solo Melanie e nessun altro. Così lei inizia a raccontare la sua storia, descrivendo come, arrivati sul luogo, hanno trovato tutto vuoto, senza alcun cittadino, le uniche persone presenti si trovano in prigione, tra cui Williams stesso. Esplorando la città mineraria, scoprono che tutti gli abitanti sono completamente impazziti. Non parlano più, sono violenti e si feriscono il corpo, inserendo oggetti metallici e affilandosi i denti. Come se non bastasse, uccidono chiunque non sia come loro. Il gruppo di Melanie, davantia quell’orda inferocita, è costretto a rifugiarsi negli edifici circostanti e dovranno chiedere aiuto ai carcerati e soprattutto a James Williams.

Sono sicuro che molti fan di Carpenter conoscono questa pellicola, mentre per altri sarà una novità. La cosa in realtà non mi sorprende, non è uno dei più famosi e da alcuni viene considerato un film minore. Il che non sarebbe neanche sbagliato, ma minore non vuol dire brutto e anche una pellicola del genere può riservare numerose sorprese. Purtroppo, per via di certe critiche e del flop al botteghino, si è per un certo periodo accantonato questo film, quando in realtà ha molto da dire e si dimostra un’opera puramente carpenteriana.

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Partendo dal lato tecnico, possiamo già vedere elementi molto interessanti. La regia di Carpenter non ha mai sbagliato, neanche in opere con una sceneggiatura poco curata, e qui non si smentisce per nulla. Le sue inquadrature ci mostrano ampie immagini di Marte e di com’è stata colonizzata (ma su questo ci torneremo dopo) e soprattutto riesce a gestire benissimo momenti molto diversi come l’interrogatorio, il mistero della città mineraria vuota, la tensione e le numerose scene d’azione. Tutti questi momenti vengono gestiti con naturalezza, riuscendo a curare il tutto perfettamente e a creare un ottimo ritmo. Ed è il ritmo uno degli elementi più interessanti della pellicola.

Tutta la storia è un lungo flashback raccontato da Melanie e a una prima occhiata sembrerebbe tutto molto lineare ma in realtà è molto più elaborato in quanto il Tenente racconta anche eventi che le sono stati riferiti da altri membri della squadra, avendo così dei flashback nel flashback attraverso punti di vista differenti. Una scelta molto interessante e che grazie essa fa acquisire al film una caratteristica tutta sua. Carpenter riuscirà così a incuriosire lo spettatore che vuole conoscere come sono andate le cose, creerà delle scene horror legate a queste persone impazzite, riuscirà anche a mettere qualche momento comico molto divertente e soprattutto creerà delle scene d’azione ottime, con questo piccolo gruppo che dovrà far fronte a un vasto numero di nemici, riuscendo a gestire bene le numerose comparse e a mettere in scena momenti tesi ma adrenalinici, con i personaggi principali che in certe situazioni si devono difendere da questi assalti in luoghi riparati.

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Ed è anche questa una caratteristica particolare del film, ossia gli elementi western. Le scene d’azione e le dinamiche infatti ricorderanno molto quelle tipiche dei western che Carpenter ha sempre amato. Non per nulla questo Fantasmi da Marte è in un certo qual modo un remake di Distretto 13 – Le brigate della morte, sempre diretto da Carpenter. Le dinamiche sono le stesse, solo che in questo caso ci ritroviamo in un’opera sci-fi e horror. Anche per questo motivo in certi momenti mi è sembrato quasi un film uscito negli anni ’70. Quest’ultima affermazione non è una critica, ha tutte le caratteristiche di una pellicola di quei tempi ma proiettata in tempi moderni. Alcuni hanno criticato questa cosa, ma a mio avviso tutto ciò regge bene e si dimostra stupendo.

In ogni caso due elementi che rimangono impressi sono sicuramente le ambientazioni e la colonna sonora. Nel primo elemento c’è da sottolineare questo: Marte non è stata realizzata in CGI e per riuscire a dare quell’effetto ripresero la scena in una cava di gesso in Nuovo Messico e ogni volta, per dare quel colore tipico di Marte, usavano una polvere rossa e in grandi quantità. In questo modo si ha costantemente la sensazione di vero e il digitale è relegato ai dettagli o scene minime. E la musica è eccezionale, composta da Carpenter stesso e realizzata dalla band metal Anthrax e da altri grandi artisti come Steve Vai, Buckethead e Robin Finck. Penso che raramente ritroveremo una colonna sonora così folle.

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E ora di parla dei personaggi, uno degli elementi che attendevo di più. Perché anche qui Carpenter mostra le sue caratteristiche. I personaggi presenti nella storia sono tutti degli antieroi. Com’è successo in certe sue produzioni, qui abbiamo persone che si trovano in una posizione critica e devono cercare di sopravvivere. Non sono spinti da ideali ma da scelte individuali, sono antieroi in tutto e per tutti specialmente la protagonista, Melanie, che dimostra di essere molto interessante con tutti i suoi pregi ma soprattutto con i suoi difetti. Lei rientra perfettamente nei canoni di Carpenter e lo stesso vale per Williams. Un criminale che non crede in nulla e vuole solo salvarsi, eppure si dimostra uno dei più affidabili ed è lui che poi torna indietro per aiutare la protagonista. Due antieroi che in realtà si assomigliano molto più di quanto pensino. Adoro anche tutto il mondo che ha costruito ma che non spiega in maniera dettagliata. Andando avanti con la storia si scoprono vari elementi, sul sistema, su ciò che hanno fatte su Marte, ma ne parlano come cose ovvie. Lo stesso vale per ciò che è successo alle persone impazzite. Non farò spoiler a riguardo, ma anche in quel caso si rimarrà molto interessati.

Per concludere, Fantasmi da Marte non è certamente un capolavoro ma è un film molto sottovalutato e che riesce a intrattenere lo spettatore e si dimostra molto interessante. Una storia di sopravvivenza con scene d’azione ottime, un ritmo ben cadenzato e vari dettagli che rende il film unico e particolare. Lo consiglio con piacere.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

22 pensieri riguardo “Fantasmi da Marte

  1. When the film was first released, I really loved it. I bought the DVD too! (I love almost every movies about Mars, even the bad ones ^^). But I saw it once again recently and… it hasn’t aged very well in my opinion. For me the characters are the main problem. Yes they are anti heroes and it’s a good thing, but Jason Statham makes too many sexist jokes (it doesn’t bother me usually but in this movie it’s almost all the time ahah) and I’m not a big fan of Williams: Ice Cube does not fit well in the Carpenter’s universe. When you compare him with Kurt, James Woods, Roddy Piper, Keith David, Napoleon Wilson… He just does not play in the same category.
    But as you said, even if it’s not a masterpiece, it’s interesting, and entertaining.

    1. This was one of the first movies i have watched of Carpenter. The first was Village of the Damned and i’m still pretty attached to that movie, even with it’s problems. This one has problems too but it’s still very very funny. Some things aged very well and others not so much. And about the Jason Statham character… rejoice! In the end we get rid of him XD
      And about the character of Ice Cube. I like it, but you’re right, he doesn’t have the same energy of a Napoleon or a Roddy Piper. Thank you very much for the comment!

    1. Fidati, la mia cultura cinematografica non è un granché. E poi questo è Carpenter, amo quasi tutto quello che ha fatto (quasi, purtroppo anche lui ha commesso qualche passo falso).

  2. I kinda liked it when I watched it upon release but it is minor Carpenter.

    I heard this on a podcast – this is the closest that John Carpenter has gotten to his goal of filming a Western.

  3. Ghosts of Mars looks like a seventy movie, you’re absolutely right on that point. Yes, there are flaws, but the structure inspired by “Rio Bravo”, and the background with matriarcal autoritary government are very interesting. I liked that, and the fact that the front woman is a junky. Men and women fighting back to back against the Ghosts Indians of Mars claiming for their land. That’s a story of the human conquest, a real western !
    I wrote on it too :

    GHOSTS of MARS

    1. Yes, it is a Western and I loved it a lot. It’s not perfect but it’s really funny and really smart in some choises. Thabk you for the comment, when I will have time I will gladly read your article!

  4. Come sempre una gran bella e dettagliata recensione che questa volta capisco e condivido i tuoi pareri perché il film lo conosco e anche a me era piaciuto. Buonanotte 😊

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