Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo continuato il nostro viaggio nei classici Disney, arrivando al loro 35° classico animato, un film che da piccolo mi ha sempre fatto impazzire, Hercules. Sull’Olimpo Zeus ed Era festeggiano la nascita del loro figlio, Ercole, un dio come loro, e mentre tutti sono contenti, Ade trama nell’ombra per prendere il potere. Scopre grazie alle Parche che tra 18 anni i pianeti di allineeranno, permettendogli di liberare i Titani e prendere il posto di Zeus, ma se Ercole combatte per lui sarà la fine. Quindi ordina ai suoi scagnozzi di rendere mortale il neonato e ucciderlo, ma viene trovata da una coppia umana che impedisce al piccolo di bere l’ultima goccia, consentendo così al piccolo di conservare la forza sovrumana, e decidono di adottarlo. Quando crescere viene a sapere delle sue origini e così Ercole inizia ad allenarsi per diventare un eroe e tornare nell’Olimpo. Visto che amavo, e amo ancora, la mitologia greca, questo film era qualcosa di incredibile per il me stesso bambino e riguardandolo con sguardo adulto posso dire che è rimasta un’opera notevole e ben fata. Adoro lo stile dei disegni, ispirato molto alle pitture dei vasi greci, che creano un character design unico e riconoscibile, ma anche le animazioni, fluide e folli, ottime per dare dinamismo alle scene d’azione. Le musiche gospel sono davvero divertenti e piene di ritmo, rimanendo nella mente dello spettatore. I personaggi soprattutto sono il punto forte del film, tutti ben caratterizzati nella personalità e nel loro design e un cattivo stupendo. Un film che consiglio assolutamente.
Anche in questo caso, dopo aver parlato di un classico animato Disney, si ritorna all’horror. Con questo articolo volevo puntare, come in realtà è successo molte volte, a qualcosa di poco conosciuto, ma che a mio avviso merita di essere visto. Io tendo a guardare qualsiasi cosa e a dare possibilità anche a opere criticate aspramente perché di solito si nascondono film degni di nota. E quest’ultima affermazione è legata proprio al film in questione.
Ecco a voi The Reckoning, pellicola horror del 2020 scritta da Neil Marshall, Charlotte Kirk e Edward Evers-Swindell e diretta da Neil Marshall.
Trama:
Siamo nel 1665 in Inghilterra e la peste sta dilagando, portando le persone sull’orlo della disperazione e portandoli a dare la colpa a qualcuno per tutto ciò. Grace Haverstock (Charlotte Kirk) è una vedova che ha perso da poco il marito Joseph (Joe Anderson), morto suicida dopo aver scoperto di aver contratto la peste e, per evitare che la moglie e la loro neonata vengano contagiati, ha deciso di compiere l’estremo gesto. Il castellano Pendleton (Steven Waddington) vuole approfittare della situazione e costringere la donna a stare con lui. Lei lo rifiuta e lui, furioso, decide di diffondere la voce che è una strega e alla fine viene accusata e imprigionata. Il castellano, per costringerla a confessare, ha chiamato anche uno degli inquisitori più spietati che ci siano ossia l’inquisitore Moorcroft (Sean Pertwee), un uomo che in passato aveva bruciato la madre di Grace con l’accusa di stregoneria. Grace dovrà resistere a non cedere alle bugie del castellano e dell’inquisitore e dovrà anche intraprendere una lotta interiore contro i propri demoni, specialmente quando apparirà il Diavolo in persona (Ian Whyte).
Neil Marshall è un regista che a mio avviso ha subito molte ingiustizie nel corso degli anni. Lui è diventato famoso grazie a The Descent, un horror claustrofobico straordinario che ancora oggi riesce a lasciare di stucco (e di cui dovrò parlare un giorno), forse uno dei suoi pochi film a ricevere critiche abbastanza positive. Le altre opere che ha diretto invece hanno sempre ricevuto critiche miste e a volte negative, nonostante la sua ottima regia e delle storie narrate in maniera originale e ben fatta. E dopo aver visto questo film, e aver letto parecchie recensioni negative, mi viene quasi da pensare che ci sia un certo accanimento verso Marshall e non capisco il perché.
Partiamo dal lato tecnico e già dai primissimi minuti possiamo vedere come la regia sia sempre ottima e gestita benissimo. In questa sequenza osserviamo Grace che tenta di tagliare il cappio di Jopesh e poi sotterrarlo. Tutto ciò avviene attraverso un montaggio alternato dove, mentre lei fa ciò, vediamo anche alcune scene in cui i due stavano insieme e soprattutto vediamo come Joseph abbia contratto la peste. Queste due sequenze sono anche fotografate in modo diverso, blu e freddo nel tempo presente mentre accesa e luminosa nel passato, che però diventa pian piano più oscura, riallacciandosi infine all’atmosfera drammatica del presente. In pochissimo tempo ci viene mostrata una scena davvero tragica e anche commuovente in cui il regista riesce anche a far sentire al pubblico il forte legame che c’era tra i due e riuscire in un’impresa simile è veramente difficile. La regia non sarà così solo in questo punto, riuscirà a mantenersi sempre di alto livello per tutta la durata della pellicola, arrivando a dei momenti molto belli e a costruire una tensione stupenda.
Ciò che è interessante è che mette in mostra una regia complessa ma quest’ultima non si fa quasi mai notare, un tipo di regia veramente difficile che fa mantenere l’attenzione del pubblico sulla storia e non sulla tecnica. Insomma una regia che si piega alla sceneggiatura senza però rimanere anonima. Apprezzo molto anche l’ambientazione che hanno ricostruito. Il film non è costato molto, eppure attraverso certe inquadrature hanno dato l’impressione di un mondo molto più grande di quel che sembra, nonostante i luoghi che ci vengono mostrati sono per la maggior parte la prigione, la sala interrogatori, la casa di Grace e così via. E tutto sempre grazie all’ottima regia di Marshall. In generale possiamo dire che l’intero comparto tecnico è ben curato, con una fotografia che ha degli interessanti tagli di luce, un trucco molto bello, specialmente quello usato per il Diavolo, e soprattutto una colonna sonora molto bella ed evocativa che non è mai invasiva e compare solo nei momenti fondamentali. E ora passiamo a un altro elemento fondamentale: la sceneggiatura.
In questa storia sono presenti molti personaggi secondari, personaggi che sapranno sorprendere anche perché si dimostreranno più importanti di quanto si creda. Grace è sicuramente uno dei personaggi migliori, ma su questo ci torneremo alla fine, così come l’inquisitore Moorcroft, un uomo che crede ciecamente in quel che fa e che porta avanti il suo compito con gravosità e ho trovato altrettanto interessante il rapporto che ha con la sua aiutante e guardia del corpo, Ursula (Suzanne Magowan), una donna che aveva condannato al rogo ma che, grazie a una pioggia che lui definisce provvidenziale, si è slavata e ora si aiutano a vicenda, in un rapporto di forte fiducia ma anche malato. Decisamente un antagonista ben scritto e realizzato. Quello che riesce a sorprendere però è come si svolge l’intera vicenda e soprattutto Grace stessa.
Qui si parla di una donna che ha subito un’accusa ingiusta e che, se confesserà, verrà bruciata come strega. E sappiamo bene qual erano ai tempi i modi per estorcere la verità a chi veniva accusato di tali crimini e alla fine confessavano per non dover subire una tortura così orrenda. Il film ci mostra praticamente una donna che combatte per la verità, che combatte contro un potere ingiusto e che combatte per sé stessa e la propria figlia. Il tutto ci viene mostrato attraverso questa sfida, attraverso le torture che dovrà subire. Su questo punto il regista fa una scelta intelligente, non concentrandosi sulla tortura e mostrandola poco. Questo momenti orrendi sono brevi, vengono mostrati solo quando iniziano ma non ci viene fatto vedere fino alla fine e in certi casi ci viene solo fatto intendere cosa succede. Questo perché non è lo scopo del film, non vuole essere un torture porn come Hostel o simili, vuole parlare di Grace, vuole mostrare la sua lotta, una lotta psicologica, un lotta fatta di volontà.
Infatti vedremo la protagonista avere uno scontro interno. La tortura è tremenda ma lei vuole resistere, vuole rimanere fedele a sé stessa, mostrare che non è colpevole e salvare sua figlia. Anche la parte in cui il Diavolo la tenterà sembra qualcosa di più psicologico , qualcosa che avviene dentro di lei. Vedremo più volte Grace spaventata e quasi pronta a cedere, a confessare un crimine che non ha mai commesso, ma alla fine tirerà fuori una forza e una volontà che porterà alcuni a credere nella sua innocenza. E, senza fare spoiler, posso solo dire che la parte finale regalerà grandi soddisfazioni.
Per concludere, The Reckoning è una pellicola ingiustamente criticata che riesce a essere stupenda sia a livello tecnico che di sceneggiatura. Un film curato che mostra la lotta coraggiosa di una donna verso un’enorme ingiustizia, una lotta dura e tremenda per rimanere fedele a sé stessa, per la verità e per la persona che ama. Un film meraviglioso che consiglio a tutti di vedere.
Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
I did not know this movie. Thank you for the review. I usually like Marshall’s works (I haven’t seen THE LAIR yet). I’ll try to watch this one for sure!
I really hope you will like it! Of course it’s not perfect but in the end it will leave you satisfied. Really, in my opinion it’s too much underrated. Have a nice day!
Thanks for sharing this idea. Anita
Insomma, vale un recupero
Sì, a mio avviso è un’opera da recuperare. Purtroppo molte volte questo regista è stato fin troppo sottovalutato eppure in quasi tutte le sue pellicole è riuscito a creare storie affascinanti.
Ovviamente The Descent!
Un film straordinario. Probabilmente una delle sue opere più apprezzate.
In effetti yes. Seguirò il tuo suggerimento al più presto! Buona giornata anche se a Roma è brutto tempo!
Allora speriamo che il tempo migliori. Stammi bene!
You too1☔️☔️
Non l’avevo mai sentito. Dalle immagini che hai inserito sembrerebbe rimandare molto ad un tipo di fotografia anni ’80. Sembra interessante, penso proprio che lo guarderò. Grazie Amico.
A mio avviso è un film ingiustamente snobbato e anche dimenticato. Non è perfetto, però rimane un’opera davvero stupenda e girata benissimo. Spero veramente che possa piacerti.
The decente l “ho visto questo no e lo metto…on cosa.
A me sembra che Marshall sia un regista poliedrico che forse si è un po’ disperso tra vari episodi di serie, mi viene in mente Westworld e Game of Thrones.
Ottima invitante rece.
Buona settimana.
Purtroppo si è disperso perché sta trovando grande difficoltà a trovare lavoro nel grande cinema per via della sua particolarità. Basterebbe guardare un film come Doomsday che unisce tantissime cose per capire di che cos’è capace e come non segua dei canoni standard. Per me è un grande regista, mi dispiace solo che sia così sottovalutato. Grazie ancora per il commento!
di suo ho visto e terrorizzato con The Descent
da quel che leggo parrebbe quasi il regista delle donne, non tutti gli uomini sanno raccontare bene storie interamente al femminile
Il suo punto forte è che parla di personaggi tridimensionali con debolezze e punti di forza, personaggi veri, se così si può dire. Ed è questo a donare alle sue protagoniste questa forza. Ed è una cosa che amo e che film come il remake live action di Mulan e Captain Marvel hanno sbagliato enormemente.
[…] nel corso degli anni è stato ingiustamente criticato, così come è successo con questa pellicola, The Reckoning. La storia è ambientata nel 1600 in Inghilterra, dove la peste sta dilagando. La protagonista è […]