Come True

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo discusso di una pellicola uscita l’anno scorso e capace di sorprendere tutti, ossia Ultima notte a Soho di Edgar Wright. Una pellicola che ha come protagonista una ragazza capace di vedere i fantasmi e con il sogno di diventare una stilista. Dopo essere entrata nel college dei suoi sogni, si trasferisce in un monolocale perché non si trova bene con la sua compagna di stanza e qui, ogni notte, sogna di essere negli anni ’60 e di vedere la vita di una certa Sandie, una ragazza che desidera diventare una cantante. Quello che inizialmente sembra un bellissimo sogno si trasforma presto in un incubo quando la vita di Sandie verrà distrutta da gente spregevole e quando la protagonista capirà che quei ricordi la perseguitano anche da sveglia e possono farle anche del male. Una pellicola strepitosa, una delle più belle che ho visto in sala nel 2021, capace di ricreare con cura le atmosfere degli anni ’60, con le sue musiche e la sua fotografia e che gradualmente si trasforma in un gotico di quegli anni, con luci forti e contrastanti, un uso delle musiche intelligente, una regia e montaggio curatissimi, degli attori magnifici e una tematica sociale profonda affrontata molto bene. Un’opera meravigliosa che tutti dovrebbero vedere e che ho amato profondamente.
Inoltre vi invito a leggere il terzo capitolo di Spiral, la storia che Shiki sta scrivendo e che continua a regalare dei momenti davvero interessanti.
Con il film di oggi passiamo da un thriller con elementi horror a un horror in tutto e per tutto. Adoro guardare ogni tipo di horror, adoro anche rischiare e vedere opere a scatola chiusa. In generale tendo sempre a partire dal cinema indipendente perché è lì che l’horror negli ultimi anni ha dimostrato una grande forza e soprattutto una grande libertà creativa. Di horror indipendenti ne abbiamo già parlato molto spesso qui sul blog e sono felice di poter tornare sull’argomento. Ogni volta però devo sempre decidere a chi dare la priorità: ne ho davvero molti da portare ma in questo caso ho scelto quest’opera per la sua tematica.
Ecco a voi Come True, pellicola horror del 2020 scritta e diretta da Anthony Scott Burns.

Trama:
Sarah (Julia Sarah Stone) è un’adolescente problematica con un rapporto difficile con la famiglia. Inoltre soffre di insonnia e per riuscire a dormire va nei parchi pubblici sotto le stelle. Ogni notte fa sempre strani sogni nei quali alla fine c’è una strana figura oscura. Ormai è da molto tempo che non riesce a riposare bene ed è qui che viene a sapere di un team di ricerca che fa degli studi sul sonno, un team capitanato dal Dottor Meyer (Christopher Heatherington). In questi esperimenti dovrà solo dormire attaccata a dei cavi mente i ricercatori osserveranno cosa succede nella fase REM e verrà anche pagata per questo. Le prime sedute vanno bene e Sarah si sente anche rilassata dopo tanto tempo, ma inizia a succedere qualcosa di molto strano nella realtà e più gli studi andranno avanti e più la situazione peggiorerà e inizierà a vedere quella strana ombra sempre più spesso e a occhi aperti. Lei dovrà scoprire cosa sta succedendo veramente e verrà aiutata da uno dei ricercatori del gruppo, Jeremy (Landon Liboiron).

Su questo film faccio subito una dichiarazione: potrebbe non piacere a tutti. Vedremo alla fine i motivi di questa mia affermazione ma diciamo che uno degli elementi che posso rivelare fin da subito è che la pellicola è molto particolare nel modo in cui ci presenta la storia.

Partiamo con alcuni fattori importanti come il ritmo e la regia. Il regista in questione, Burns, non si limita solo a quel ruolo ma sarà anche montatore e compositore e posso vedere tutto l’impegno che ci ha messo. Il ritmo di questa storia è volutamente lento, è una pellicola che si prende i suoi tempi. All’inizio infatti vediamo la condizione in cui versa la protagonista e lo strano quanto criptico rapporto che ha con la famiglia (di cui vediamo solo la madre con la quella non la vediamo mai interagire). Anche quando iniziano gli studi la pellicola non avrà la minima accelerazione e cercherà di incuriosire lo spettatore attraverso le immagini, i sogni e quella misteriosa creatura oscura. Ed è proprio il tema dei sogni uno dei punti vincenti del film.

Questo argomento è stato utilizzato numerose volte nel cinema e anche nell’horror. Uno dei primi titoli che ci vengono in mente se pensiamo a sogni e horror è sicuramente Nightmare di Wes Craven. Recentemente possiamo anche citare il bellissimo Somnia di Mike Flanagan. In generale è un argomento visto e rivisto ma Burns riesce a mostrarlo in un modo molto interessante e originale, partendo proprio dai sogni stessi. In questi luoghi onirici tutto è in bianco e nero, con un colore nero molto scuro e in forte contrasto e il mondo che ci viene mostrato sembra un vero e proprio incubo a occhi aperti, un incubo senza senso con figure che si fondono con le pareti o tra di loro, degli oggetti che si trovano in luoghi in cui non dovrebbero e altre immagini indefinibili, dando davvero l’idea di trovarsi dentro un sogno, provando quella sensazione di smarrimento. Inoltre questi luoghi ci verranno mostrati sempre attraverso una carrellata in avanti e ogni volta si arriva davanti a una porta (che può essere una normale porta o una spaccatura particolare) che direziona il sognatore in un altro posto dove alla fine troverà sempre questa figura oscura.

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Anche questo è un elemento curioso, parliamo di un essere che tutti i volontari allo studio vedono e che i ricercatori cercano di comprendere. Quest’ombra è una specie di Uomo Nero, un Babau, una specie di paura collettiva e antica a cui non sappiamo dare una risposta. Una reinterpretazione in chiave moderna dell’Uomo Nero davvero molto interessante che negli ultimi anni sta accadendo sempre più spesso (merito del meraviglioso Babadook).
La regia sa essere curata e la fotografia è ottima, in quest’ultimo caso viene valorizzato principalmente il colore blu ma i certi casi anche il viola (adoro la stanza in cui osservano perché, attraverso la luce viola e quei piccoli monitor con i video disturbati, da un’atmosfera da vaporwave).

Cos’è che però potrebbe non convincere in molti?
Il fatto che non vengano date spiegazione, il film in certi punti è solo estetica e in altri invece si può dare l’interpretazione che si desidera e ammetto che sotto questo punto di vista non ho nulla da argomentare, a volte preferisco non ricevere una lunga spiegazione riguardo certi avvenimenti. Il problema più grande è però il finale. Il finale a mio avviso è un difetto, non credo che rovini l’opera, ma sono sicuro che a molti non piacerà per niente.

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Per concludere, Come True è certamente un’opera fuori dal comune e interessante, che cerca di dare qualcosa di nuovo riguardo ai sogni e al concetto di Uomo Nero, un ‘opera pretenziosa che in buona parte riesce nel proprio intento ma che ha qualche problema nell’ultimo atto. In ogni caso è un film che consiglio di vedere e che riesce a farsi apprezzare per il suo coraggio e per quello che ci mostra.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

18 pensieri riguardo “Come True

  1. Non conosco questo film, a essere sincera non ne ho neanche sentito parlare in giro ma già, questo non è un mistero poichè la mia cultura cinematografica è molto limitata 😌 comunque sia la cultura cinematografica la faccio leggendo sempre attentamente le tue recensioni, sei davvero bravo, grazie 🥀🥀🥀

    1. Non preoccuparti è normale che in molti non conoscano quest’opera. È un film indipendente molto particolare e uscito da noi solo in home video. Io lo conosco perché mi diverto a buttarmi su qualsiasi opera e scoprire qualcosa di nuovo. Grazie mille per i complimenti, spero di averti incuriosito.

  2. Mi è piaciuta ed anche qui mi avevi quasi convinto, non fosse per quell’accenno alla “pura estetica” (non mi piacciono molto i registi che, scusa la coloritura, si fanno le seghe) ed al “finale” (perché costruire una trama così e poi non dare spiegazioni a me sembra imbrogliare). Il tema del sogno mi affascina tantissimo, ma qui temo di aver compreso più o meno come potrebbe andare a finire, e temo un finale banalotto: come quello di “Inception”, per capirci.

    P.S.: a proposito di sogni… hai mai letto “I fiori blu” di Raymond Queneau?

    1. Diciamo che il finale è molto diverso da Inception anche concettualmente. Nonostante ciò può veramente lasciare con l’amaro in bocca.
      Comunque no, non l’ho letto ma è uno delle 2 miliardi di cose che volevo leggere.

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