Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo messo momentaneamente in pausa la nostra maratona dedicata alla Disney e abbiamo deciso di parlare di una pellicola che consideriamo molto importante, La mia vita da Zucchina. La storia parla di Icare, soprannominato Zucchina, che, dopo aver perso la madre violenta, finisce in un orfanotrofio dove incontrerà altri bambini che, come lui, hanno avuto gravi problemi in famiglia. Nonostante le titubanze iniziali, Zucchina farà amicizia con tutti loro, specialmente con Camille con cui stringerà un rapporto molto profondo. Quest’opera francese in stop-motion non solo sorprendere per l’ottimo character design e per le animazioni curate e fluide, ma soprattutto per il modo in cui parla di certe tematiche incredibilmente complesse. Parliamo di bambini che hanno subito violenze o sono cresciuti in un ambiente velenoso, parliamo di bambini complessi ma pieni di personalità e intelligenti, che capiscono molte più cose di quanto gli adulti possano immaginare e che si dimostrano molto empatici. Ognuno di loro è unico e ben caratterizzato e ognuno di loro parlerà di argomenti interessanti e delicati in maniera intelligente e commuovente. Quest’opera è veramente importante e spero vivamente che possa essere conosciuta da molti e ringrazio ancora una volta Ilbuiodentro per aver proposto e partecipato a questo progetto. Correte a vederlo!
Con questo articolo riprendiamo il nostro viaggio nei classici animati della Disney. Quando era ancora in vita, Walt Disney comprò diritti di diverse opere da poter trasporre come corti oppure come lungometraggi animati e non. Nella sua carriera si imbatté in diversi libri che riuscì a trasformare in dei veri e propri cult che tutti ancora oggi ricordiamo e che sono entrati nell’immaginario collettivo. Ovviamente però ci furono anche dei progetti che non riuscì a portare a termine o che non riuscì bene a definire e che quindi accantonò. Ce ne sono stati molti più di quanti potessi immaginare, materiali pieni di possibilità che potevano avere un enorme potenziale. Dopo la morte di Walt, toccava allo studio prendere in mano la situazione e riuscire a creare qualcosa di davvero speciale.
Ecco a voi Le avventure di Bianca e Bernie (The Rescuers), pellicola animata del 1977 scritta da Larry Clemmons, Ken Anderson, Frank Thomas, Vance Gerry, David Michener, Ted Berman, Fred Lucky, Burny Mattinson e Dick Sebast, diretta da Wolfgang Reitherman, John Lounsberry e Art Stevens e basata sui libri di Margery Sharp.
Trama:
Il film si apre su una palude oscura e per la precisione sopra una nave a vapore abbandonata. Qui vediamo una bambina piccola, Penny (Michelle Stacy), che lancia in acqua una bottiglia con dentro un messaggio. Dopo una lunga traversata il messaggio arriva alle coste di New York e viene ritrovato dalla Società Internazionale di Salvataggio, un’organizzazione formata da topi provenienti da tutto il mondo il cui scopo è aiutare chi ha bisogno. Si scopre che il messaggio è una richiesta di aiuto spedito da questa bambina, ma non riescono a leggere tutto dato che è rovinato dall’acqua. Miss Bianca (Eva Gabor), rappresentante dell’Ungheria, si offre volontaria per salvarla e, come co-agente, decide di portare con sé Bernie (Bob Newhart) sorprendo tutti, visto che lui è l’usciere. Dopo aver compiuto alcune indagini, scoprono che Penny è stata rapita dall’orfanotrofio in cui viveva e colei che l’ha rapita è Madame Medusa (Geraldine Page), una donna che gestisce un banco dei pegni. Lei ha commesso questo crimine per un motivo: ottenere un diamante chiamato Occhio del Diavolo e solo Penny può prenderlo perché è abbastanza piccola da passare in luoghi angusti. Toccherà a Bianca e Bernie fare di tutto per salvare la bambina.
Non vedevo l’ora di poter parlare di questa pellicola. Guardavo molto spesso anche quest’opera quando ero piccolo ed era un film che mi emozionava molto. Quindi mi stavo sfregando le mani non solo perché, a livello personale, lo apprezzo molto ancora oggi, ma soprattutto perché la sua produzione è molto interessante.
Walt Disney aveva già puntato gli occhi sulle opere di Sharp. Nel 1959 venne pubblicato il primo libro della serie, Miss Bianca al Castello Nero, che ebbe un grande successo e nel 1961, quando venne pubblicato il secondo libro, Disney decise di adattarlo come film animato. L’idea iniziale era diversa da quello che conosciamo oggi. Infatti Bianca e Bernie doveva salvare un poeta ingiustamente imprigionato in una fortezza chiamata il Castello Nero. L’ambientazione iniziale doveva essere la Siberia e poi venne cambiata in Cuba, ma a Walt Disney non stava piacendo il lato politico di quest’opera e decise di abbandonare il progetto. Nei primi anni ’70 però il progetto venne riesumato grazie a un giovane animatore: Don Bluth. Ogni volta che sento il suo nome mi emoziono. Qualcuno di voi probabilmente lo conosce, soprattutto per opere che creò in seguito dopo che se ne andò dalla Disney come Anastasia, Titan A.E., Fievel sbarca in America, Alla ricerca della valle incantata, Charlie – Anche i cani vanno in paradiso e soprattutto il suo film più bello e importante: Il segreto del Nihm. E a essere sinceri si può notare in parte la sua impronta, essendo in questo caso il direttore delle animazioni.
Anche in questo caso la storia era diversa, visto che si parlava di un Pinguino reale che catturava e schiavizzava un orso polare e Bianca e Bernie dovevano salvare quest’ultimo. Questa storia venne scartata perché l’ambientazione artica era troppo “rigida” per gli animatori della Disney e perché il pinguino non era un ottimo cattivo. Cambiarono l’ambientazione in uno zoo e aggiunsero anche un amico all’orso, un leone, ma alla fine fu il regista Reitherman a imporsi e a dire di volere una storia semplice in cui una bambina veniva rapita e doveva essere salvata dai topolini.
L’orso quindi fu completamente eliminato e si pensò di creare il villain. Qui Ken Anderson suggerì di mettere Crudelia De Mon come cattiva. Ammetto che questa scelta mi ha molto sorpreso, ma mi sembrava forzata sotto tantissimi punti di vista. Infatti molti animatori si opposero a quest’idea e inoltre l’animatore Milt Kahl non voleva animarla perché credeva sarebbe stata un’ingiustizia nei confronti di Marc Davis, la persona che aveva principalmente animato Crudelia. Quindi si pensò a un nuovo personaggio, Madame Medusa. Per il design Kahl si ispirò a sua moglie con cui poi avrebbe divorziato nel 1978 (ammetto che non è un gesto molto carino, un po’ come non lo era quello dei clown in Dumbo). Essendo l’ultimo suo lavoro come animatore, Kahl decise di dare il massimo, animandola quasi del tutto solo lui. Anche Snoops (Joe Flyn) venne creato basandosi su un personaggio reale, John Culhane, un giornalista che molto spesso intervistava gli animatori Disney. Dopo una lunga produzione, alla fine il film era pronto e onestamente posso dire che questo fu un ottimo passo avanti rispetto ai lavori precedenti senza Disney.
Parliamo del lato tecnico per primo. Anche in questo caso c’è un ampio uso della xerografia, quindi ritroveremo quello stile sporco e fatto di linee imprecise che conosciamo molto bene. Però questa volta c’è qualcosa di molto differente. C’è l’uso della xerografia, ma viene fatto anche qualcosa di nuovo, infatti in certi punti il disegno è più pulito. Possiamo quasi dire che questo fu il principio di un’idea di design più raffinato e pulito che farà parte della Disney del Rinascimento. Inoltre anche la stessa tecnica xerografica era migliorata, dando un aspetto più morbido e sottile alle linee dei personaggi. Quest’evoluzione ha dato ancor più personalità all’intero film.
Ovviamente ci sono le scene riciclate (per esempio ci sono due cervi che sono palesemente Bambi e la sua madre che compiono perfino gli stessi movimenti), però c’è una grande cura dell’animazione davvero eccellente. Penso che la cosa migliore di tutte sia l’animazione di Medusa. Kahl non scherzava quando diceva di voler dare del suo meglio, creando un personaggio con movimenti esagerati e teatrali e impegnandosi per animare bene ogni cosa tra cui anche i capelli. Le animazioni sono ottime soprattutto in certi punti specifici. Uno dei momenti migliori è quando Penny cerca di estrarre l’Occhio del Diavolo dal teschio. In questa scena specifica l’animazione raggiunge degli ottimi livelli, in cui si sente la fatica che prova la bambina nell’estrarre il diamante. Qui c’è un grande studio del movimento e del peso preciso e realista e questo tipo di cura riesce ad aumentare la tensione che si prova in una delle scene migliori della pellicola. Da sottolineare anche certe atmosfere cupe che regalano all’opera un tono molto più oscuro e maturo.
A tal proposito arriviamo a parlare della sceneggiatura, uno dei punti forti dell’opera che porta a una nuova evoluzione della Disney. A partire dagli Aristogatti i film Disney avevano un’impronta episodica, nonostante certe trame lineari e semplici. In questo caso la storia è molto più compatta ed elaborata (seppur rimanendo semplice). Prendiamo come esempio le indagini di Bianca e Bernie per capire cos’è successo a Penny. Attraverso degli indizi riescono a scoprire la verità e a capire dove si trova e questo avviene nei primi 20-30 minuti della pellicola, rendendo il tutto molto più interessante.
Anche qui i personaggi sono tutti molto curati, come le pellicole precedenti. I personaggi secondari sono stupendi e caratterizzati benissimo. Tutti ci ricordiamo di Orville (Jim Jordan), il suo modo di comportarsi e le sue imprecazioni da aviatore. Anche gli abitanti della palude, seppur non appaiano per molto tempo, sanno trasmettere la loro personalità al pubblico.
Medusa è un ottimo cattivo, certamente non ai livelli di Crudelia (di cui ha alcuni rimandi), ma sa farsi ricordare sia per il suo aspetto che per il suo modo di comportarsi molto teatrale, volgare e iracondo.
In questo caso i due protagonisti formano un’accoppiata stupenda. Miss Bianca è una topolina molto educata e gentile, che adorava l’avventura e non ci pensa due volte ad accettare l’impresa. Bernie invece è l’esatto opposto, è un topo goffo, impacciato, balbetta speso e inoltre è pure superstizioso. Sono molto differenti eppure riescono a creare un duo stupendo in cui entrambi sia aiutano a vicenda e nessuno dei due si eleva sopra l’altro. Un’accoppiata simile riesce così a dare vita a un interessante buddy movie.
Anche Penny dimostra di avere carattere e personalità. Lei non è semplicemente l’obiettivo da raggiungere, è un personaggio ben definito che si dimostra molto attivo e soprattutto molto intelligente, visto che buona parte del piano finale è una sua idea.
Questa pellicola è una divertente commedia piena di momenti simpatici ed esilaranti. I personaggi riescono a fare un ottimo lavoro in ciò e certe sequenze sanno essere spassose sia per ciò che viene messo in scena sia per il ritmo. Il film è divertente però anche su questo punto c’è qualcosa in più. Questo film è anche drammatico. Ci sono dei momenti molto teneri e tristi in quest’opera, dove vediamo principalmente Penny come protagonista, un’orfana che sogna di avere una famiglia e che adesso è prigioniera di una donna senza scrupoli. Proviamo anche solo a pensare al contesto che ci viene mostrato: una bambina piccola e senza genitori rapita da questa Medusa affinché recuperi un diamante che solo lei può raggiungere perché è abbastanza piccola da passare dentro una piccola grotta che rischia ogni volta di allagarsi. Qui si parla di vero e proprio sfruttamento minorile. Come se non bastasse c’è anche la solitudine e il senso di abbandono che prova Penny e su cui Medusa cerca di fare pressione, cercando di manipolarla. Sono tutte tematiche pesanti, mature, che fanno fare alla Disney un passo avanti. Un lavoro magnifico e non posso non citare la canzone “Someone’s Waiting for You“, una canzone che riesce sempre a commuovermi.
Per concludere, Le avventure di Bianca e Bernie è un’opera sorprendente sotto ogni punto di vista. C’è stata una maturazione della xerografia e un piccolo cambio di stile che ha donato più precisione e bellezza all’animazione, ma soprattutto è un film che sorprende con la sua storia, ricca di personaggi sfaccettati e fantastici, momenti comici divertenti ma soprattutto un lato drammatico trattato con la giusta cura. Una pellicola stupenda da vedere assolutamente.
Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
Ottima recensione, molto approfondita! Da piccola l’ho visto diverse volte, ma è da tanto che non lo guardo, infatti mi sono resa conto che avevo dimenticato numerosi dettagli. Penso proprio che lo riguarderò! Magari il seguito ce lo guardiamo insieme :D?
Non sapevo ci avesse lavorato Don Bluth, in effetti l’impronta si vede. Il fatto che pensassero di riutilizzare Crudelia ha sconvolto anche me XD
Quando ho letto di Crudelia sono rimasto a bocca aperta. Sono idee che non ti aspetti. In ogni caso sia questo che il seguito sono entrambi dei film straordinari che meritano di essere visto e sarei felice di vederli entrambi insieme a voi!
Anche a me quella maledetta canzone mi faceva sempre commuovere. In particolare trovavo molto realistica la personalità di Penny, che si sente brutta perché non è stata adottata da nessuno. Purtroppo una reazione comune nei bambini che subiscono un “rifiuto” simile.
I due topolini ho sempre pensato rappresentassero un po’ l’autostima di questa bambina che ritorna, per proteggerla e infine salvarla.
Penny era un bel personaggio, scritto in maniera approfondita e piena di personalità. Ho sempre apprezzato che alla fine fosse lei a ideare il piano per fuggire. L’interpretazione che hai dato a Bianca e Bernie è davvero molto interessante, ci potrebbe anche stare.
Poi penso anche che la pixar si sia rifatta molto a loro cioe pensa a tutte quelle creaturine minuscole che aiutano i bambini da Toy Story a Inside Out
Può anche darsi, anche se il contesto è davvero differente. Sarebbe interessante fare un’analisi di questa evoluzione e del modo in cui si siano ispirati al passato. Ah, non darmi idee!
Ahahahahaha
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Grande classico, ancora oggi molto divertente e, come dici tu, anche commovente. Da piccola gli preferivo Bianca e Bernie nella terra dei canguri perchè più leggero e meno drammatico. Spero tanto che in futuro vorrai parlare anche di Brisbie e il segreto del Nihm, film che ha segnato la mia infazia e a cui penso spesso come esempio di qualcosa con cui io sono cresciuta ma che non mostrerei mai e poi mai ai miei bambini perchè troppo spaventoso, drammatico e inquietante.
Io apprezzo entrambi i capitolo. Il secondo era puramente avventura e funzionava alla grande. Quanto vorrei che la Disney facesse seguiti animati di quella levatura. In ogni caso voglio parlare del Nihm (e in generale di Don Bluth) assolutamente perché amo quel film, ma penso che ci vorrà tantissimo tempo, visto che sono concentrato su tante altre cose e vorrei parlare di animazione parlando degli studios.
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Un film della mia infanzia a cui sono molto affezionato.
Il seguito che fecero negli anni 90 non mi piacque affatto.
Adoro questo film, ci sono particolarmente affezionato, ma il seguito degli anni ’90 è davvero eccellente, probabilmente il miglior seguito animato mai fatto dalla Disney. Ha solamente un approccio molto diverso, visto che è più action e d’avventura, ma lo spirito di aiutare gli altri è sempre molto presente.