Red e Toby nemiciamici

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo cambiato argomento e siamo passati alla letteratura, parlando così di Dai Diari di un Capitano dell’Aria – Il tesoro di Smiley di Federico Grasso. Un romanzo di appena 120 pagine ambientato in un futuro post-apocalittico con il Capitano Polluce, un vaporsaro robot, che deve recuperare una mappa del tesoro dal temibile pirata Smiley e cercare il tesoro nascosto. Un libro interessante per l’ambientazione futuristica e post-apocalittica unita a una storia di pirati, la quale riesce a sorprendere soprattutto per due motivi: i personaggi e l’umorismo. I personaggi sono caratterizzati bene a livello di design ma soprattutto a livello caratteriale, tutti molto diversi gli uni dagli altri, ognuno di loro con i propri momenti di gloria e nessuno è dimenticabile, riescono a rimanere impressi nella mente del lettore. Inoltre è una storia molto divertente con gag, scambi di battute simpatiche, eventi inaspettati e perfino la rottura della quarta parete. Una storia che scorre piacevolmente, che sa intrattenere e che consiglio di recuperare.
Adesso torniamo a parlare di cinema, torniamo a parlare di animazione e soprattutto torniamo a parlare della Disney. L’ultima volta abbiamo parlato di diversi articoli dedicati alle pellicole animate Disney, arrivando fino a Le avventure di Bianca e Bernie. Quest’ultimo film ebbe una certa importanza dentro lo studio in quanto vennero introdotti nuovi giovani e talentuosi animatori e si iniziò a voler cambiare approccio nel modo di narrare che vedremo in seguito. I film di cui parlerò oggi e la prossima volta avranno anch’essi un certo peso per la Disney e saranno fondamentali per il prossimo periodo dello studio ossia il Rinascimento.
Ecco a voi Red e Toby nemiciamici (The Fox and the Hound), pellicola d’animazione del 1981 scritta da Larry Clemmons, Ted Berman, David Michener, Peter Young, Burny Mattison, Steve Hulett, Earl Kress e Vance Gerry e diretta da Art Stevens, Ted Berman e Richard Rich.

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Trama:
Il film inizia con una volpe che porta il suo cucciolo vicino alla staccionata di una casa. Lei è inseguita da dei cacciatori e, per salvare il figlio, decide di attirare l’attenzione su di sé, venendo uccisa. Il cucciolo di volpe viene trovato dal gufo Gran Ma’ (Pearl Bailey) che decide di cercare qualcuno che possa badar ea lui e trova questa persona nella vedova Tweed (Jeanette Nolan) che si affeziona a lui e lo chiama Red (Keith Coogan da piccolo, Mickey Rooney da grande). Intanto il vicino di Tweed, il cacciatore Amon Slade (Jack Albertson) torna a casa con un cucciolo di cane, Toby (Corey Feldman da piccolo, Kurt Russell da grande), che vuole trasformarlo in un ottimo cane da caccia e lo affianca al vecchio segugio Fiuto (Pat Buttram). Un giorno i due cuccioli si incontrano e tra loro nasce una forte e profonda amicizia. Purtroppo Amon vuole che Toby diventi un vero cane da caccia e i due cuccioli vengono separati, soprattutto quando il cacciatore parte per una lunga battuta di caccia. Questa distanza metterà a dura prova i due amici, le loro strade si incroceranno di nuovo, ma non nel migliore dei modi.

Ogni volta che penso a questo film, la prima parole che mi viene in mente è malinconia. Non era uno dei classici Disney che guardavano spesso, eppure è uno di quelli che mi è rimasto più impresso, specialmente a livello di emozioni. Certamente è un’opera che ha avuto un certo impatto, non a livello cinematografico ma per quanto riguarda la direzione della Disney che, dopo questo film, sarebbe cambiata parecchio e anzi, possiamo dire che con questa pellicola abbiano portato avanti il cambiamento che si era intravisto con Bianca e Bernie.

Partiamo, come sempre, con la produzione.
L’opera si ispira all’omonimo libro di Daniel P. Mannix, di cui la Disney comprò i diritti nel 1967. I lavori però iniziarono nel 1977 quando Wolfgang Reitherman lesse il romanzo e decise di produrlo, anche perché uno dei suoi figli aveva posseduto per anni una volpe. Così inizia la produzione e fu un progetto importante per lo studio, visto che questo fu l’ultimo lavoro che vide alcuni dei leggendari Nine Old Men occuparsi delle animazioni, per la precisione Frank Thomas e Ollie Johnston, che si ritirarono durante le fasi iniziali e lasciarono tutto in mano a una nuova generazione di animatori che in futuro avrebbero lasciato il segno: John Lasseter, Tim Burton, Brad Bird e Henry Selick sono solo alcuni di questi talenti che in futuro sarebbero diventati registi e lasciato il segno nella storia del cinema e dell’animazione. Quindi in questa pellicola avviene un vero e proprio passaggio generazionale, ma purtroppo di furono anche delle divergenze di idee.

Inizialmente Reitherman doveva dirigere la pellicola insieme ad Art Stevens, ma tra i due nacquero delle discussioni su come gestire l’opera e su alcune decisioni da prendere. Alla fine fu Stevens a vincere e Reitherman decise di limitarsi al ruolo di produttore. Uno dei maggiori diverbi si ebbe riguardo la morte di Fiuto. Quel momento era importante nel libro, era la ragione per cui Toby da grande odiava Red ed era un evento talmente traumatico per il cane da giustificare quest’emozione. Stevens però non voleva rischiare uccidendo un personaggio principale e decise di farlo sopravvivere ma con una zampa rotta. E devo ammettere che questo è l’unico difetto del film, perché non è una ragione abbastanza solida per cui Toby debba odiare Red.
Un altro problema arrivò quando Don Bluth, deluso dalla piega che aveva preso lo studio, abbandonò la Disney e venne seguito da altri animatori, costringendo la produzione ad allungarsi di sei mesi. Il film è diventato anche famoso per essere stato un trauma per Tim Burton. Il suo stile mal si accompagnava alla Disney e quindi era costretto a usarne uno che gli impediva di emergere. Ora però basta con la produzione, concentriamoci sul film.

Bianca e Bernie era una commedia come molti degli ultimi lavori Disney dei tempi, ma aveva introdotto elementi cupi e malinconici come la storia di Penny, un’organa costretta a fare un lavoro rischioso per una donna che cerca di manipolarla, dicendole che nessuno la vorrà mai. Elementi molto pesanti che però era accompagnati da molti momenti comici e simpatici. Con Red e Toby si fa un ulteriore passo avanti. Già dall’inizio possiamo percepire sensazioni di malinconia e drammaticità, con le immagini della foresta coperta dalla nebbia e solo il fruscio degli alberi ad accompagnare i titoli di testa. Per non parlare della morte della madre di Red, che avviene proprio nei primissimi minuti. Andando avanti con la pellicola si può notare sempre di più questo lato malinconico e serio che pervade l’opera. Questa volta a farla da padrone non è la commedia, infatti quest’ultima ha il compito di alleggerire la pellicola, ma non è la base della storia. Ci saranno ovviamente momenti comici e simpatici come Cippi (Richard Bakalyan) e Sbuccia (Paul Winchell) che tentano di prendere il bruco, ma sarà secondario, il film vuole parlare d’altro.

Quando Red e Toby si incontrano per la prima volta, assistiamo a una scena tanto dolce quanto ricca di significati positivi. Sono una volpe e un cane da caccia, dovrebbero essere nemici, ma a loro due non interessa delle loro differenze e inoltre non sanno neanche che dovrebbero essere nemici. La loro amicizia è sincera e dolce, il rapporto che si forma tra i due è stretto e forte ma è qui che per loro arriveranno i problemi e anche gli argomenti principali: l’ambiente in cui si cresce e la distanza. Red viene cresciuto da Tweed, che riserva a lui tanto amore e lo fa crescere in un luogo accogliente e in libertà, mentre Toby cresce con Amon e Fiuto, due figure negative. Questi due insegnano al cane come cacciare e sono proprio loro a rovinare la sua amicizia con Red, perché Red è una volpe e per questo dev’essere cacciato. La loro influenza distrugge quest’amicizia. Per Toby quelli sono la sua famiglia e non si rende conto quanto ciò lo cambi profondamente. Il cambiamento avviene in special modo quando Amos parte per la battuta di caccia. Il tempo passa e i due amici crescono distanti l’uno dall’altro e quando finalmente si incontrano qualcosa è cambiato in loro. A mio avviso un modo davvero molto maturo per affrontare un argomento simile.

La pellicola ha un ritmo lento, perfetto per questa storia, che però esplode nella parte finale, quando nasce il conflitto tra i due. Gli sfondi sono veramente belli e risultano adatti al tipo di atmosfera anche grazie al loro colore e le animazione sono molto curate e di alto livello. Molte sequenze rimangono impresse nelle mente dello spettatore anche attraverso il modo in cui sono state realizzate, come la sequenza d’apertura, l’incontro tra Red e Toby, la scena dell’abbandono (non importa quante volte io l’abbia vista, tuttora mi spezza il cuore), per non parlare dello scontro con l’orso, un grande momento catartico del film. Un’opera che funziona sotto ogni punto di vista.

Per concludere, Red e Toby nemiciamici è una pellicola animata molto matura per le tematiche che affronta e soprattutto per il modo in cui se ne parla. La storia di un’amicizia messa alla prova dall’ambiente sociale in cui si cresce e dalla distanza, una storia molto reale che sorprende per l’ottimo apparato tecnico ma soprattutto per le emozioni che regala.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

23 pensieri riguardo “Red e Toby nemiciamici

  1. Malinconia, termine azzeccatissimo. Pensa che non ricordo quasi nulla del filmati, neppure come finisce, però quello che mi resta se ci penso è malinconia e un magone aleggiante.

    1. Anche io tempo fa ricordavo solo una grande malinconia oltre che alcune scene chiavi. Poi l’ho rivisto e ho capito molto bene perché provavo quelle sensazioni. E’ una pellicola strepitosa, mi dispiace solo che non abbia osato in certi punti perché poteva diventare veramente un capolavoro.

  2. E’ sicuramente uno dei classici più tristi. Però preferisco che Fiuto sia rimasto vivo, altrimenti il film sarebbe diventato troppo pesante, alla stregua di Watership Down. Questo classico ha una metafora molto forte, almeno come la vedo io. Mostra che cose come l’intolleranza, il razzismo, le guerre, non avrebbero posto alla nascita, perché ci vediamo uguali. Solo successivamente vengono inculcate queste cose, fanno diventare “l’altro” il tuo nemico, con una scusa qualsiasi.
    Gran bella recensione Amico mio.

    1. La collina dei conigli non è solo molto drammatico ma anche molto violento e non credo che Red è Toby avrebbe raggiunto quei livelli se avessero ucciso Fiuto (se invece avessero seguito io libro allora sì). Hai detto una cosa molto saggia e intelligente. Da piccoli noi non vediamo queste differenze e lo stesso vale per Red e Toby. Erano differenti, questo lo notavano ma non gli importava nulla, volevano solo stare insieme e giocare. Poi dipende anche da dove cresci. Red è stato accudito con amore e non capiva perché Toby non lo volesse vicino mentre Toby era cresciuto in un ambiente tossico in cui doveva solo cacciare la preda, distruggere. Questo film è stato molto intelligente e ancora oggi si dimostra moderno. Grazie a te per il commento, amico mio!

      1. Questo mi ricorda tanto la Christmas Truce, dove i soldati hanno fraternizzato, vedendo nel “nemico” semplicemente un altro ragazzo come loro. Per questo gli stati maggiori dell’esercito punirono questo comportamento, perché se i soldati vedevano questa somiglianza, sarebbe stata la fine del loro “businnes”.

        1. Esatto. Di solito, è questa è un comportamento che a livello storico ho troppe volte, quando si attacca un altro popolo si cerca sempre di de-umanizzarlo, di farlo sembrare come un male da eradicare. Questa è una strategia tremenda che viene usata sempre e che porta sempre a delle conseguenze terribili.

    1. Nonostante non abbia mai apprezzato la Disney per la sua politica violenta, l’ho sempre adorata per tutti quegli artisti che ne hanno fatto parte, artisti che hanno sempre saputo cosa dire e l’hanno mostrata in maniera incredibile.

  3. Raramente un film disneyano riesce a divertimi ea farmi pensare, e soprattutto le ultime produzioni, così politicamente corrette, mi lasciano praticamente niente. “Red e Toby nemiciamici” è un ottimo lavoro, sperando che non venga censurato.

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