Halloween (2018)

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Finalmente è Halloween, il periodo più bello di tutto l’anno. Sì, meglio anche del Natale. Tra le altre cose chi mi conosce bene sa che per me Halloween non si limita solamente al 31, ma si espande all’intero mese di ottobre. Non ci posso fare niente, sono così. Nello scorso Halloween feci un progetto davvero molto interessante, di cui vado anche abbastanza fiero, ovvero parlare di tutti (o quasi) i film della saga di Halloween. Una saga che amo tantissimo, nata da quel capolavoro che è Halloween di John Carpenter del 1979 e poi proseguita con pellicole mediocri e altre davvero interessanti. Nonostante avessi dedicato l’intero mese di ottobre a questa saga, non sono riuscito a parlare di tutti i capitoli. Per esempio non ho ancora parlato di Halloween II di Rob Zombie. E la cosa più divertente è che mi ero ripromesso di finire tutto quanto. Ottimo lavoro, The Butcher, ottimo lavoro! Diciamo che la mia costanza è più altalenante dei film di questa saga.
In ogni caso avevo intenzione di concludere quando ne avessi avuto voglia, ma tanti altri film e progetti sono arrivati e Halloween è stato messo in secondo piano. Diciamo che l’arrivo di ottobre è stato provvidenziale, giusto per farmi andare avanti con la saga. Purtroppo non parlerò di Halloween II di Rob Zombie (anche se ci sarebbe molto da dire a riguardo, nel bene e nel male). Visto che nelle sale è uscito Halloween Kills (mentre scrivo questa recensione devo ancora vederlo), ho deciso di parlare di uno degli ultimi capitoli di Halloween, un capitolo che crea una nuova timeline e riporta in auge la figura dell’Uomo Nero.
Ecco a voi Halloween, pellicola horror del 2018 scritta da David Gordon Green, Danny McBride e Jeff Fradley e diretto da David Gordon Green.

Trama:
Sono passati 40 anni dagli omicidi di Haddonfield del 1978. I giornalisti Aaron Korey (Jefferson Hall) e Dana Haines (Rhian Rees) si recano allo Smith’s Groove Sanitarium per incontrare Michael Myers, catturato proprio la notte in cui compì la strage. Incontrano anche il dottor Ranbir Sartain (Haluk Bilginer) che gli dà il permesso e i due tentano in tutti i modi di far parlare Myers, anche mostrandogli la sua vecchia maschera, ma senza successo. Dopo il fallimento con Michael, i due decidono di far visita all’unica sopravvissuta di quella notte, Laurie Strode (Jamie Lee Curtis). Laurie è rimasta traumatizzata da quell’evento e per tutta la sua vita non ha fatto altro che addestrarsi e trasformare la sua casa in un bunker pieno di armi a trappole. Questa sua ossessione ha rovinato i rapporti con la figlia Karen Nelson (Judy Greer) e anche con la nipote Allyson (Andi Matichak). Allyson è l’unica che cerca di riallacciare i rapporti, senza riuscirci. Intanto è la notte di Halloween e Michael Myers dovrà essere trasferito in un nuovo centro psichiatrico, dove rimarrà rinchiuso a vita. Non si sa come, ma l’autobus che trasporta Myers e altri pazienti psichiatrici ha un’incidente e lui è finalmente libero. Dopo aver recuperato la maschera, Michael Myers inizierà ad aggirarsi di nuovo nelle strade di Haddonfield, continuando così la sua lunga scia di morte e orrore. Laurie decide di affrontare il suo passato e cercherà in un modo o nell’altro di uccidere questa reincarnazione del male.

Da molti anni, si pensava di realizzare un nuovo capitolo di Halloween dopo il secondo film diretto da Rob Zombie. Doveva essere legato all’universo creato dallo stesso Zombie ma poi non se ne fece più niente e il progetto cambiò di nuovo, ancora una volta senza successo. Gli anni passarono e infine nel 2015 la Dimension Films perse i diritti sul franchise di Halloween. Fortunatamente arrivò la Blumhouse nel 2016 che decise di prendere in mano il progetto (avranno fatto anche film brutti, ma non posso non rispettare la Blumhouse). Ed è grazie a loro se questo Halloween prese vita, un nuovo capitolo che tra le altre cose ha lo stesso John Carpenter come consulente creativo, produttore esecutivo e perfino compositore (insieme al figlio, Cody Carpenter). Questa volta c’erano molti motivi per essere interessati, specialmente su questo punto: è legato unicamente al primo film e non tiene conto delle altri pellicole, creando in questo modo un’altra timeline (la saga di Halloween è molto particolare in questo caso). Sarà riuscito questo film a dare qualcosa in più alla saga? Diciamo che ha molti lati positivi ma altri che invece non ho apprezzato. Vediamoli insieme.

Bisogni assolutamente una cosa: questo è un film dedicato soprattutto a Laurie Strode e al suo trauma. Gli eventi di 40 anni fa l’hanno distrutta e adesso si ritrova in una situazione drammatica, con la sua famiglia a pezzi e la stessa Laurie che soffre per colpa di Myers, nonostante sia lontana da lei. Il trauma la resa sofferente, ma anche decisa, forte, agguerrita. In un certo senso sembra proprio diventata una predatrice invece che una preda, in attesa del ritorno della sua nemesi, pronta ad affrontarlo come se non aspettasse altro da una vita. Ci sarà un rapporto molto malato tra Laurie e Michael che verrà portato avanti sia a livello psicologico sia a livello fisico. Non sarà qualcosa di così profondo e complesso, ma è stata una tematica davvero interessante che hanno trattato con cura.

Un altro elemento che ho veramente amato è stato il modo con cui hanno cercato di riportare in auge il concetto di Michael Myers come Uomo Nero, come puro e semplice Male. Un concetto che era andato perduto nei vari seguiti e che con il reboot di Rob Zombie si era accantonato, quindi sono rimasto veramente felice che tornassero all’idea originale di Carpenter e anche il risultato finale è stato soddisfacente, con The Shape capace di spaventare veramente e soprattutto di essere al di fuori di ogni logica umana.
Anche la regia si dimostra all’altezza in certe occasioni, regalando dei bei momenti e delle riprese abbastanza elaborate (mi viene in mente il piano sequenze in cui Myers entra in alcune case per uccidere delle persone).

Purtroppo poi ci sono delle parti che non hanno funzionato tanto come ad esempio alcuni personaggi. Diciamo che costruire dei personaggi decenti è sempre stato un difetto di questa saga (e di molte altre) e, mentre alcuni di loro hanno un grande potenziale che, sono sicuro, verrà utilizzato nei seguiti, altri non lasciano proprio nulla, neanche il minimo impatto, e certe azioni che compiono sono messe male in scena. Il problema non è nella scelta in sé ma nel modo in cui viene mostrata, in questo caso la regia poteva fare un lavoro migliore. Alcuni personaggi sono volontariamente ridicoli e questo va benissimo, ma altri invece lo diventano involontariamente per via della messa in scena e di una certa fretta nel voler arrivare dritti al sodo.

Inoltre c’è un altro punto che considero davvero dolente: la personalità. Il film manca di una personalità veramente forte che lo faccia emergere al di sopra degli altri e che lo renda indimenticabile nonostante i vari difetti. H20 aveva una personalità decisamente più impattante e lo stesso vale soprattutto per gli Halloween di Rob Zombie. Possono piacere o non piacere, ma hanno la loro forte identità.
Però anche con tali difetti questo capitolo della saga non annoia mai e questa è una caratteristica molto positiva da non prendere alla leggera (certi capitoli della saga avevano dei momenti morti spaventosi).

Per concludere, questo undicesimo capitolo di Halloween non è straordinario ma neanche un film orrendo, è un buon film horror con dei buoni momenti, alcune parti registiche fatte bene e due personaggi imponenti come Laurie Strode e Michael Myers che riescono a rubare la scena a tutti. Ha i suoi problemi (e sono di vario tipo) ma alla fine è davvero un buon capitolo di questa saga da non perdere.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

24 pensieri riguardo “Halloween (2018)

  1. Un film senza infamia e giusto un po’ di lode, più che altro perché riesce a non annoiare ma nemmeno a decollare completamente. A mio avviso la parte più interessante è quella finale, dove la natura di predatrice paranoica di Laurie esce fuori. È come se avesse fretta ad arrivare dritto al sodo travolgendo personaggi e situazioni. Per averne però un giudizio complessivo bisognerà attere la fine della saga

    1. Concordo assolutamente con quello che hai detto. Capisco perfettamente che sia l’inizio, ma volevo che riuscisse a dire molto di più. Questa sera andrò a veder Halloween Kills, magari inserito nel contesto di una trilogia questa pellicola assumerà un valore più grande.

  2. Una mucca munta fin troppe volte, che ha spesso dato solo latte acido. Forse questo non è proprio pessimo, ma non credo fosse necessario. Il primo è inarrivabile, nei suoi limiti e nella sua semplicità, che ne sono la sua vera forza, capaci di creare un cult ancora oggi molto apprezzato.

    1. Ben detto, la saga di Halloween è stata certamente spremuta e non nel migliore dei modi. Ci sono stati capitoli molto buoni e altri che è meglio dimenticare. In ogni caso sai qual’è la saga horror anni ’80 che tuttora riesce ad avere seguiti molto interessanti ed è rimasta fedele a se stessa? La bambola assassina. In pochi ne parlano ma La bambola assassina finora non mi ha mai deluso. Probabilmente anche perché finora il suo creatore è sempre rimasto dietro alla sua creatura.

  3. Sono d’accordo con te sulla mancanza di personalità del film, così come sulla debolezza della maggior parte dei personaggi… Purtroppo! Resta comunque un film horror dignitoso, secondo me, e con una colonna sonora da urlo!

  4. Hello Butcher,
    This choice make sense for tonight but I do agree with you, it’s not the best of Myers. I saw it in theater and my review aims the same flaws you mentioned. Lack of identity, some family choices that don’t work, I prefer the brutal Zombie version, and of course the Carpenter masterpiece.
    Anyway, that’s a very interesting analysis you made once again. Always good to read you.

    1. Thank you very much! I just saw the new one. I can understand why people are divided about it, but i must say i liked Halloween Kills more than this one. It has more personality, some moments are memorable even if there are some flaws here too.

        1. You might not like it, there are certain parts that were ridiculous, but I admit I enjoyed it a lot more. The film had more personality, had more slasher soul and had an idea that Carpenter himself had for a possible Halloween sequel (which was never used because it was too psychological and complex.

  5. Non è il mio genere, ma la recensione l’ho letta tutta e l’ho trovata molto accurata e sincera!!! Grazie e buona serata 😉

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