Cruel Jaws – Fauci Crudeli

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo fatto un passo indietro nel tempo, e più precisamente siamo arrivati agli anni ’70, per parlare di una pellicola che mi ha sempre affascinato e che nel tempo è diventato un cult, La macchina nera. La storia è ambientata in una piccola cittadina del Nuovo Messico dove un giorno compare una misteriosa macchina nera. Il veicolo investe e uccide te persone e la polizia interviene subito mettendo posti di blocco e preparandosi a catturare il colpevole. Nonostante ciò i poliziotti non riescono a prenderlo e le vittime continuano a crescere. Si noterà poi con orrore che il veicolo non è guidato da nessuno e che la macchina ha qualcosa di diabolico. Probabilmente questo è stato uno dei film più importanti sulle macchine “indemoniate”, insieme a Duel e Christine. Il film si dimostra un’opera molto divertente, capace di intrattenere e tenere in tensione, senza mai annoiare. I due elementi che riescono a convincere di più sono i personaggi e la macchina. I personaggi principali sono ben caratterizzati così come quelli secondari, non ci sarà nessuno che verrà tralasciato e le loro relazioni sono ben rese. La macchina invece si dimostra un ottimo villain. Sono riusciti a rendere carismatico e caratterizzato un veicolo, sia per il suo design inquietante che per il modo in cui si comporta, come se volesse prendersi gioco di tutti e si divertisse a uccidere. Una pellicola che consiglio.
Dopo tantissimo tempo torniamo finalmente in Italia. E di che cosa parleremo? Di un film fondamentale? Di un grande classico? Di un film recente interessante? No, oggi ci butteremo nel trash italiano! Non sapete da quanto aspettavo questo momento. Non potete neanche immaginare la vastità del trash cinematografico italiano. Come ho detto in passato, io guardo qualsiasi cosa nel cinema, senza pregiudizi, e oggi volevo partire con una perla del trash nostrano che mi ha sempre divertito.
Ecco a voi Cruel Jaws – Fauci Crudeli (a volte conosciuto con il nome The Beast), pellicola horror del 1995 scritta da Bruno Mattei, Robert Feen e Linda Morrison e diretta da Bruno Mattei (accreditato sotto lo pseudonimo di William Snyder).

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Trama:
Il film è ambientato nella città balneare di Hampton Bay, dove si aggira pericolosamente uno strano squalo tigre. Nel frattempo lo spietato Samuel Lewis (George Barnes Jr.) vuole sfrattare Dag Snerensen (Alino Castiglioni) dal suo parco acquatico. Samuel infatti vuole abbattere tutto per costruire degli alberghi. Però viene ritrovato un cadavere sulla spiaggia e lo sceriffo e l’esperto di fauna marina Bill Morrison (Gregg Hood) lo portano dal coroner e scoprono che è stato aggredito da uno squalo. Tra pochi giorni nella cittadina si terrà la regata annuale, un evento importante per Hampton Bay e Samuel è uno dei maggiori sponsor, quindi prendono delle precauzioni per fare in modo che il tutto si svolga. Lo squalo però si dimostra molto pericoloso e metterà in pericolo tutti quanti.

Bruno Mattei è un’icona del cinema trash italiano insieme al suo amico Claudio Fragrasso. Un regista che creò opere come Virus, La Tomba e Terminator 2. No, non sto scherzando, fu il regista di Terminator 2 che, state tranquilli, era il sequel apocrifo del capolavoro di Cameron. La cosa divertente è che quella pellicola uscì prima del vero Terminator 2 e plagiava la trama di Aliens, sempre di Cameron. Già da questa premessa potete capire dove stiamo andando a parare. E, da come avete intuito dal titolo, quest’opera prenderà spunto da Lo Squalo di Steven Spielberg. Forse anche troppo. Iniziamo con ordine.

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Ammetto che è difficile iniziare a parlare di quest’opera perché è tutto così… sbagliato. Talmente sbagliato da raggiungere livelli incredibili di trash e quasi perfezione. Iniziamo allora con la regia e le scene. Una cosa che Mattei ha sempre fatto in alcune delle sue opere, una cosa che è evidente anche qui: prendere delle scene appartenenti ad altre pellicole, senza permesso, e appiccicarle nei suoi film (non potete immaginare quante volte ho visto un metodo simile). Ricordate quando ho detto che questa pellicola si ispira allo Squalo? Bè, per rendere più onore a quel capolavoro non solo copia la trama, ma ne prende anche alcune scene. E non lo fa solo con il primo capitolo ma perfino con il secondo e il terzo. Ovviamente non si fermerà solo qui ma “prenderà in prestito” scene provenienti da film italiani come L’ultimo squalo e Deep Blood – Sangue negli Abissi, di quest’ultimo ne ha prese in particolar modo tante che sono state utilizzate per la scena della regata.

Si nota che questi momenti provengono da altri film perché la qualità della pellicola e anche la fotografia sono completamente diverse e cambiano più volte, così come cambia lo squalo. Dovrebbe essere uno squalo tigre, ma per la maggior parte del tempo vedremo uno squalo bianco e di diverse dimensioni.
Magia!
Qualcuno potrebbe dire che probabilmente non avevano i soldi per realizzare uno squalo, ma in realtà ne avevano costruito uno. Qual era il problema? La creatura era palesemente rigida e gommosa e, cosa che mi ha divertito tantissimo, aveva sempre la bocca aperta. In questo modo assumeva dei connotati esilaranti, specialmente quando aggrediva.

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Ci sono così tante cose da dire sulla regia, ma non finiremo mai così. Per fare un esempio, prediamo in esame le scene in notturna. Certe volte sono effettivamente ambientate di notte ma, in altri casi, si vede palesemente che è giorno ma con un filtro blu per dare l’illusione che sia sera. Perfino la musica riesce a essere sbagliata, in certe occasioni sembra quasi la marcia della banda di un qualsiasi paesino italiano. Quello che mi ha lasciato a bocca aperta avviene quando parte una musica dal suono action (più o meno). A un certo punto ho riconosciuto il tema principale di un film abbastanza famoso, un filmetto che sicuramente qualcuno conosce. Erano ovviamente tre, quattro note per non essere troppo palese, ma è impossibile non riconoscerle: il film ha “preso in prestito” la colonna sonora di Star Wars!
Non ho parole.

La cosa migliore a mio avviso sono gli attori. Non i personaggi, di cui onestamente mi importa nulla, ma proprio gli attori. Sono tutti tremendamente innaturali, non riescono a esprimere un’emozione che sia tale e anche parlano tra di loro, tra amici o parenti, si avverte una certa tensione involontaria. Per tutta la pellicola ho avuto la costante sensazione che non sapessero cosa stavano facendo. Per questo motivo risultano spassosi, con delle espressioni facciali a volte esagerate e altre completamente sbagliate per la situazione. Quello che però preferisco è quando sorridono. Non sanno come si sorride, sembra quasi di guardare la scena tagliata di Terminator 2 (quello di Cameron) dove il T-800 prova a fare un sorriso risultando inquietante, solo che qui la cosa si estende all’intero cast.
A questo proposito mi ha fatto molto ridere Idreim che, mentre guardavamo la pellicola, ha iniziato a creare ipotesi del tipo: “Forse tutti quegli strani sorrisi sono una metafora. Il titolo del film fa riferimento alle fauci e forse si riferiva proprio ai personaggi umani. Forse il film ci sta ponendo la domanda: chi è il vero squalo?”
Sì, ci stavamo divertendo un mondo.

Il montaggio poi non fa che sottolineare l’incapacità attoriale. Il montaggio è tutto sbagliato, in certi casi ci sono primi piani e cambi d’inquadratura talmente veloci che con confondono e in certi punti vediamo gli attori un secondo prima che inizi effettivamente la scena. Ad esempio stanno camminando e parlando insieme? In questo caso possiamo vedere che per un secondo stanno fermi e poi iniziano a muoversi contemporaneamente, come se il regista avesse dato il via. Perfino le scene degli attacchi dello squalo sono tremende. Sono molto caotiche, vediamo i denti dello squalo, la vittima che si agita, acqua in movimento, un po’ di sangue e qualche arto, tutto in rapida sequenza. Ci mostrano l’attacco senza mostrarci l’attacco. E per chi se lo chiedesse il montaggio è curato dalla stesso Bruno Mattei.
Le storie dei personaggi… bè, non interessa a nessuno. Le storie d’amore sono sul livello delle peggiori telenovelas brasiliane, l’uomo d’affari con il sigaro che vuole distruggere tutto per costruire alberghi (o appartamenti o parcheggi) è un elemento vecchio già per i tempi, il protagonista Bill è laureato in tuttologia visto che è un esperto biologo marino, ingegnere meccanico ed è perfino coroner e forense, e la sotto trama di Vanessa (Norma J. Nesheim), la bambina sulla sedie a rotelle, raggiunge dei livelli di disagio enormi, visto che cercano di farti affezionare a lei con la forza. A tal proposito possiamo notare un “piccolo” errore di regia. Lei è paralizzata, non può muovere le gambe ma, ogni volta che si trova in acqua, possiamo vederla chiaramente muoverle e la cosa peggiore è che il regista sottolinea ciò perfino con inquadrature subacquee. Straordinario.

Per concludere, Cruel Jaws è un gioiello del cinema trash italiano. Non c’è una sola cosa che si salvi eppure riesce a intrattenere dall’inizio alla fine. Non ci si annoia mai, c’è sempre qualcosa che fa ridere e riesce a sorprendere, anche se per i motivi sbagliati. Una pellicola di vedere in compagnia per passare una giornata piacevole. Io mi diverto anche con questi film e se c’è di mezzo un squalo mi ci butto a testa bassa. Per riassumere alla perfezione quest’opera mi viene in mente un’immagine del film, con lo squalo palesemente finto che mangia un sub palesemente finto.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

23 pensieri riguardo “Cruel Jaws – Fauci Crudeli

  1. Uno dei film comici più divertenti del cinema italiano. Ah… non doveva essere comico? Vabbé lo è lo stesso. Anche Batman col suo spray repellente anti squali è riuscito a creare una sequenza migliore e più realistica. Hai detto tutto tu, non posso aggiungere altro. Il trash del trash. Grazie Amico, per avermi fatto divertire ^_^

    1. La bellezza del trash italiano, soprattutto quando il genere è horror, è qualcosa di meraviglioso e mistico. Mi sono divertito un sacco a scrivere questa recensione. Grazie ancora per il commento!

  2. Credevo che Tafanos fosse una mosca bianca nel panorama italiano e invece scopro che c’è tutta una serie di film di bestie assassine di bassissima qualità là fuori nella nostra penisola, non potevi farmi più felice, grazie! Certo che è facile sconfiggere gli squali assassini quando la Forza è con te XD

    1. Guarda, Tafanos voleva essere volontariamente trash come film, andando ad omaggiare proprio questo genere di film. Cruel Jaws invece voleva essere serio ed è questo che rende il tutto ancor più bello. Fidati, anche noi italiani ai tempi abbiano sfornato tantissime pellicole di questo genere ai tempi e ammetto che mi manca molto quel periodo.

      1. Ma sai, se davvero il regista li ha colti impreparati, se li ha ripresi in malo modo o non facendo loro capire cosa dovevano fare, a un certo punto non è colpa loro. Un attore può anche non essere bravo, ma se ti dico sorridi quando nella scena non c’entra niente e ti do dei dialoghi insulsi… poi di certo ‘sti qui non devono essere delle grandi perle.

        Mi ricordo il terribile Alex l’ariete con nientemeno che Tomba… con quei dialoghi, quelle riprese e quella trama, neanche la Duse e Laurence Olivier come protagonisti e Peter O’toole nei panni del cattivo, si sarebbero salvati! ^_^
        Cioè forse loro sì, ma è un caso limite (e oramai ci vorrebbe una seduta spiritica).

        Tornando al film, vabe’, vale il tempo che impegna, specie alla terza birra.

        1. Penso che con Tomba non importa che regista ci fosse dietro la macchina da presa, le cose sarebbero andate comunque molto male. Ecco, buona parte degli attori qui presenti sono un po’ tutti Tomba. Quindi unisci una regia pessima e dei pessimi attori e ti ritroverai di fronte a qualcosa di incredibile (almeno in questo caso).

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