Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo parlato di un horror veramente importante, probabilmente uno degli horror più importati della storia che ha segnato un vero e proprio cambiamento nel genere: La notte dei morti viventi. Un film su un gruppo di persone intrappolate in una casa e costrette a difendersi da degli zombi. La storia si approccia in maniera molto differente rispetto al solito, risultando spietata e nichilista e mostrando un tipo di umanità di gran lunga peggiore degli zombi. Nonostante queste nuove creature siano spaventose (e siano giustamente entrate nella storia) si ha più paura del comportamento umano, come l’idea di aver ragione a tutti i costi possa portare alla distruzione e alla rivalità e come ci sia una mancanza di rispetto nei confronti dell’altro. Una pellicola meravigliosa e fondamentale.
E dopo aver parlato di un horror si passa alla Disney! Questa strana tradizione sta diventando ridondante. Dove ci eravamo lasciati l’ultima volta? L’ultimo classico Disney che avevamo recensito era Le avventure di Peter Pan, uno dei film della mia infanzia che adoravo di più e che apprezzo molto tuttora. Una pellicola divertente e con un grande ritmo che riesce a far immergere lo spettatore nell’avventura e a intrattenere dall’inizio alla fine. Ormai la Disney era tornata in pieno rigore e così anche la sua produzione. Film come Peter Pan, ma anche Alice e Cenerentola, vennero finalmente portati sul grande schermo e parliamo di opere che avevano in mente di realizzare da tantissimo tempo. Ovviamente ce ne erano altre, pensate più o meno nello stesso periodo che poi sono state portate avanti. E il film di oggi è una di queste.
Ecco a voi Lilli e il Vagabondo (Lady and the Tramp), pellicola d’animazione del 1955 scritta da Erdman Penner, Joe Rinaldi, Ralph Wright, Don DaGradi, Joe Grant, Dick Huemer e Louis Pollock e diretta da Hamilton Luske, Clyde Geronimi e Wilfred Jackson.

Trama:
Per la notte di Natale Gianni (Lee Millar) regala a sua moglie Lisa (Peggy Lee) un cucciolo di locker americano che decidono di chiamare Lilli (Barbara Luddy). Lilli si gode la sua vita in questa famiglia, mangiando bene e venendo sempre coccolata. Tutto però inizia a cambiare quando Lisa rimane incinta. Gli amici di Lilli, Whisky (Bill Thompson) e Fido (Bill Baucom), tentano di rassicurarla a riguardo, ma è qui che interviene Biagio (Larry Roberts), un cane randagio che le espone il suo pensiero su ciò che accadrà quando nascerà il neonato e sugli umani in generale, un pensiero per niente positivo. Lilli inizia così a temere che l’arrivo del bambino possa renderle la vita un’inferno e la predizione di Biagio sembrano avverarsi con l’arrivo di zia Sara (Verna Felton). Ed è così che lei e Biagio inizieranno ad avvicinarsi sempre di più.
Come avevo accennato in Peter Pan, con questo film ci furono diversi cambiamenti in casa Disney. Questo fu la prima pellicola a venir distribuita dalla Buena Vista, la casa di distribuzione fondata da Walt Disney. Infatti fino a quel momento i film Disney erano stati distribuiti da RKO Radio. Inoltre qui i Nine Old Men, ossia i nove animatori storici della Disney, non lavorarono più insieme, visto che alcuni lasciarono la compagnia.

Parlando della produzione del film, l’idea di creare una storia su Lilli nacque nel 1937 grazie a Joe Grant. L’idea piacque a Disney ma nei primi lavori si ritrovò deluso dalla trama e dal modo in cui si approcciava al pubblico: secondo lui Lilli era troppo dolce e inoltre mancava l’azione. Poi Walt lesse una breve storia intitolata Happy Dan, The Whistling Dog di Ward Greene e decise di aggiungere alla storia un cane cinico. Vennero pensati diversi nomi, ma alla fine si optò per Tramp (in italiano Biagio).
Ovviamente tante cose furono riscritte durante la stesura. I cani vicini di casa non dovevano essere due ma solo uno, la zia Sara era molto più crudele e spietatamente nel film è qualcuno che vuole fare del bene ma non capisce la situazione e finendo per causare danni. Un altro elemento che inizialmente doveva essere di tutt’altra natura era il ratto. Nelle prime bozze doveva essere molto comico e sono contento che invece lo abbiano reso inquietante, soprattutto perché nella parte finale sarà protagonista di una delle scene d’azione migliori della pellicola. Nel 1949 Grant lasciò lo studio ma i lavori sulla sua storia continuarono e solo nel 1953 la storia prese veramente forma.
Questo era un film che poteva fallire sotto molti punti di vista. Probabilmente se fosse stato fatto da un altro studio meno attento della Disney, la storia sarebbe stata sicuramente noiosa. Fu proprio questo uno dei motivi per cui Lilli e il Vagabondo venne realizzato così tardi (oltre che il famoso periodo di crisi). Disney sapeva che la mancanza di azione e scene impattanti avrebbero sicuramente minato l’intera opera. E sono proprio su questi punti che la Disney del periodo mostra molta attenzione.

Fu una pellicola molto importante in quanto divenne la prima opera Disney a narrare una storia completamente dal punto di vista dei cani. La telecamera riprende il tutto dalla loro altezza ed è molto bella l’idea di far vedere raramente i volti di Gianni e Lisa, seguendo lo stile dei primi cartoni di Tom & Jerry. Inoltre apprezzo che Lilli chiami i propri padroni Gianni Caro e Tesoro, i nomignoli che si sono dati i due e che Lilli crede siano i loro veri nomi. Sono dei dettagli molto belli e da non sottovalutare perché rendono l’immersione in questo piccolo mondo ancor più ricca e congegnata. Tra le altre cose non si può far a meno di citare certe scene che sicuramente sono rimaste impresse a tutti.
Ci sono delle gag simpatiche e dei momenti divertenti, ma sono le scene d’azione e quelle romantiche a colpire il pubblico. Per quanto riguarda quelle d’azione, un momento perfetto è quando Biagio salva Lilli da dei cani randagi violenti. Quest’ultimi sono rappresentati in maniera spaventosa e lo scontro è molto veloce e violento, con i cani che si mordono alle zampe e al collo e le ombre che enfatizzano ancor di più lo scontro. Per non parlare dello scontro contro il ratto o dell’inseguimento finale. Sono tutte scene magnifiche e rese benissimo.
E come non parlare della sequenza romantica che tutti conoscono ossia la scena degli spaghetti?
Tutti conoscono quel momento, è diventato iconico e indimenticabile, ma inizialmente Walt Disney voleva tagliare quella parte perché non la riteneva romantica e soprattutto temeva che sarebbe risultata sciocca. Fu l’animatore Frank Thomas ad andare contro la scelta di Disney e animò da solo la sequenza senza lo sfondo. Disney ne rimase impressionato e decise di lasciarla. E per fortuna che lo fece, perché altrimenti ci saremo persi una scena davvero molto bella e iconica, una scena molto dolce, dovei due non si parlano, i loro gesti e i loro sguardi dicono ogni cosa e la musica dei due cuochi aiutare a dare all’atmosfera qualcosa di incantevole e unico.

Inoltre è un film che trasmette un bel messaggio, ossia di superare i pregiudizi. Biagio in questo caso rappresenta l’emarginato, la classe sociale povera, un meticcio che vive per strada e sopravvive ogni giorno a quella vita dura con le sue sole forze (e intelligenza). Per questo motivo viene visto male soprattutto di Whisky e Fido che lo considerano un poco di buono e sempre loro alla fine si pentiranno del modo in cui l’hanno trattato e faranno ammenda per i loro sbagli. Quindi è un film da non prendere così alla leggera, perché questa semplice storia ha realmente qualcosa da dire.
Per concludere, Lilli e il vagabondo è un altro ottimo titolo animato della Disney, con una trama molto semplice e lineare che però riesce a portare delle tematiche molto interessanti e dei personaggi ben caratterizzati, primo fra tutti Biagio, un cane cinico che però riesce a divertire e a essere simpatico. Un film migliore di quanto si possa pensare.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
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