Benvenuti o bentornati sul blog. La scorsa volta abbiamo messo in pausa le recensioni dedicate al mondo del cinema per spostarci sul mondo della letteratura e l’ho fatto parlando di un romanzo di una delle mie scrittrici preferite: Abbiamo sempre vissuto nel castello di Shirley Jackson. Lei per me è sempre stata una scrittrice incredibile che è riuscita a regalarci delle opere uniche e inimitabili. In molti la conoscono per L’incubo di Hill House, uno dei romanzi gotici che personalmente amo di più in assoluto ma ho deciso di renderle onore con Abbiamo sempre vissuto nel castello, l’ultimo libro da lei pubblicato e un’opera che molto spesso viene ingiustamente messo in secondo piano nonostante sia uno dei lavori più interessanti e originali per quanto riguarda il genere gotico. Una storia che parla di diversità, di persone isolate dal resto del mondo e che il mondo guarda con diffidenza. Un libro che mette in mostra dei personaggi ambigui costruiti con grande cura e abilità, che riusciranno a incuriosire il lettore e lo sorprendono più volte. Sarà soprattutto la scrittura e l’atmosfera a stupire ancor di più il lettore, perché costantemente ci sembrerà di muoverci in un mondo surreale, un misto tra sogno e incubo. Un romanzo che vale la pena di leggere e di riscoprire.
Con questo articolo ho intenzione invece di dichiarare la mia enorme passione per gli scritti di un autore che considero grandioso e che anche lui fa parte dei miei scrittori preferiti in assoluto: Edgar Allan Poe.
Poe è stato uno scrittore importantissimo per la letteratura visto che è proprio grazie a lui se è nato il racconto poliziesco e il giallo psicologico, ma in ogni caso lui viene conosciuto e ricordato soprattutto per i racconti dell’orrore, racconti incredibili pieni di tensione, paura, follia ma soprattutto intrisi del turbamento dell’animo umano e del suo autore. Una raccolta incredibile che è stata d’ispirazione per tantissimi grandi autori. Però non voglio introdurre Poe parlando delle sue opere letterarie e neanche delle sue poesie. Questo lo farò in futuro. Oggi ho intenzione di introdurre la figura di Poe attraverso il cinema. Quindi parlerò di film tratti dai suoi lavori? Non proprio, anche se un giorno apprezzerei recensire quei film prodotti e diretti dal grande Roger Corman che si basano sugli scritti del maestro. Oggi voglio parlare di un film con Poe protagonista e alle prese con un assassino particolare.
Ecco a voi The Raven, pellicola thriller-horror del 2012 scritta da Ben Livingston e Hannah Shakespeare, diretto da James McTeigue e basato su varie opere di Edgar Allan Poe.
Trama:
Siamo nel 1849 a Baltimora. La polizia riceve una chiamata di aiuto: una donna e sua figlia sono in pericolo, qualcuno di è introdotto nella loro abitazione e la loro vita è in pericolo. La polizia entra nella casa e trova la donna con la gola recisa e la figlia morta strangolata e nascosta dentro al camino. L’omicidio è molo strano visto che la porta era chiusa dall’interno e le finestre inchiodate. Il mistero sembra insolvibile, fino a quando non arriva il detective Fields (Luke Evans) che scopre che uno dei chiodi era un meccanismo a molla che apriva la finestra. Lui è riuscito ad arrivare a quella conclusione solo perché quell’enigma gli ricorda molto quello presente nell’opera I delitti della Rue Morgue di Edgar Allan Poe. E proprio in quei giorni Poe (John Cusack) è tornato a Baltimora. La situazione non è proprio felice per lui: Poe non ha quasi un soldo, sta affondando i suoi malanni nell’alcool e soprattutto non riesce più a trovare l’ispirazione per scrivere storie e tutto quello che riesce a fare è scrivere delle recensioni sul giornale del signor Henry Maddux (Kevin McNally), che però vengono molto spesso respinte. Nonostante tutto sembra esserci una luce per Poe e questa luce è Emily Hamilton (Alice Eve), la sua fidanzata. I due vorrebbero sposarsi ma il padre di lei, Charles Hamilton (Brendan Gleeson), è contrario perché considera Poe un fallito e i due infatti tengono nascosta la loro relazione. Poco tempo dopo il detective Fields interroga Poe sull’accaduto ma non crede che sia stato lo scrittore a commettere l’omicidio. In quel momento si scopre un’altra scena del crimine: Lord Fellow, un rivale letterario di Poe, è stato ucciso, tagliato in due da un’enorme lama a pendolo. L’omicidio è simile a Il pozzo e il pendolo e non fa altro che confermare la tesi del detective: qualcuno sta commettendo quegli omicidi ispirandosi agli scritti di Edgar. Fields e Poe si uniranno per riuscire a fermare i piani di questo folle, soprattutto quando Edgar scoprirà che il prossimo crimine verrà commesso a una festa in maschera a cui parteciperà Emily.
Questo film aveva molti elementi che mi hanno spinto a vederlo. Primo fra tutti il fatto che questa pellicola incorpori così tante opere di Poe e abbia come protagonista Poe stesso che indaga sugli omicidi (sto ancora aspettando con ansia un biographic su di lui, magari il biographic che Tim Burton voleva portare ormai da anni), poi la presenza di attori ottimo come John Cusak e Luke Evans, due attori che ho sempre rispettato, e infine il regista, James McTeigue, che in molti ricorderanno per aver diretto V per Vendetta, un regista che secondo me se la cava bene dietro la macchina da presa e che meritava più successo. Erano tantissimi gli elementi che mi hanno spinto a guardare il film e direi di iniziare subito parlando della sceneggiatura e dei personaggi.
Possiamo dire fin da subito che l’idea di far indagare Poe su degli omicidi ispirati alle sue opere è già di per se un’idea molto piacevole e ricca di spunti. Ovviamente questa non è la prima volta che succede una cosa simile, soprattutto se guardiamo il panorama letterario. Mi è capitata più di una volta di leggere storie in cui alcuni personaggi storici o letterari si trovavano al centro di qualche cosa d’interessante (ad esempio qualche tempo fa avevo letto un romanzo su Machiavelli e una congiura da sventare molto carino). Quindi questa è una tematica già vista ma è comunque molti divertente e interessante, soprattutto quando il protagonista deve risolvere dei casi basati sui propri lavori. In questo caso vedremo varie situazioni in cui l’assassino utilizzerà dei metodi molto conosciuti dagli scritti di Poe. Quello che più di tutti rimane impresso è sicuramente il pendolo gigante, tratto da uno dei racconti più famosi. Certo, a qualcuno potrà far storcere il naso il fatto di vedere Poe fare l’investigatore, ma per fortuna non esagerano così tanto, visto che lui farà più un consulente, è comunque uno scrittore, del detective Fields e tra i due nel tempo si creerà una sorta di amicizia basata sul rispetto. Con il passare del tempo la situazione si farà più critica, con l’assassino che comincerà a essere sempre più estremo e soprattutto più divertito da tutta questa situazione. La sua ossessione per Poe è evidente e lo stesso vale per quella sua perversa passione per i suoi racconti.
Alcuni punti deboli della sceneggiatura li posiamo ritrovare in certi metodi usati dall’assassino che sono molto dispendiosi e complessi come ad esempio proprio il pendolo gigante, ma in questo punto si può anche sorvolare visto che possono essere definiti al massimo verosimili e non realistici.
L’unico vero difetto secondo me riguarda la ripetitività degli eventi: loro in indagano sul caso di omicidio, trovano degli indizi lasciati dall’assassino sul suo prossimo obiettivo e cercano di fermarlo. E questa cosa avviene più volte. Questo schema è a mio avviso il vero difetto del film e poteva essere un difetto tremendamente dannoso, se il tutto non fosse stato gestito bene a livello di regia e montaggio e su questo ci torneremo dopo.
I personaggi sono gestiti bene e soprattutto mi ha fatto piacere vedere alcuni personaggi secondari con un certo spessore, che non si limitano a essere personaggi con un’unica caratterizzazione ma che mostrano altre qualità come ad esempio Charles Hamilton. Certo, alcuni rimangono un po’ anonimi nonostante appaiano molto, ma onestamente mi aspettavo di peggio. Sicuramente Fields è molto interessante, un detective calmo e calcolatore che con l’andare del tempo mostrerà sempre di più il suo lato emotivo, soprattutto con Poe, e avremo un Edgar Allan Poe che mostra il suo carattere distrutto e irascibile, che si ritrova spiazzato davanti a quegli omicidi e che riuscirà a reagire a tutto questo per salvare Emily.
A livello di regia e montaggio il film è gestito bene. Nonostante la ripetitività di alcune situazioni, il film riesce a mantenere un buon ritmo dall’inizio alla fine, dando spazio ai suoi personaggi principali, ma soprattutto costruendo delle scene d’investigazione buone e delle ottime scene d’azione, tra le quali ho apprezzato quello nelle fogne della città. La regia quindi sa bene come impostare le varie scene, soprattutto le scene d’azione presenti nel film, scene che non sono esagerate (la prima volta che vidi il trailer mi sembravano quasi simili a quelle del Sherlock Holmes di Guy Ritchie, ma fortunatamente non sono così esagerate). Apprezzo un altro elemento della pellicola ossia la presenza del sangue e del macabro. Le scene in cui muoiono le vittime sono sanguinolente e quella che rimane più impressa è sempre quella del pendolo, ma anche le altre saranno molto violente e i cadaveri saranno realizzati in maniera orrida e disgustosa, aggiungendo il macabro e mostrando e la cattiveria della loro sorte, legandosi così in parte ai racconti di Poe.
Per concludere, The Raven è un film che ha certi problemi a livello di sceneggiatura e non sempre riesce a mantenersi all’altezza delle situazioni, ma ha anche dei momenti registici ben fatti, un’ottima ambientazione e una bella messa in scena che riesce a intrattenere lo spettatore. Inoltre ha un buon ritmo e cerca di fare un bel tributo a Poe. Non è un film incredibile ma è comunque un buon film d’intrattenimento che potrebbe divertirvi.
Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
Thanks for for this review highlighting the qualities and the flaws of this version. The only one I know is made by Roger Corman, it’s a kind of wacky transposition with Vincent Price, Karloff and Peter Lorre. Surely different of the McTeigue’s.
Thanks so much for the comment! I know that Corman movie well! Someday I’ll post a review on a Corman film based on Poe’s short stories. This is a promise!
I’ll be there, you can count on me. 😉
Che bel post ma non mi aspettavo di meno.
Il film mi è piaciuto nonostante qualche pecca ,ma d’altronde sappiamo quante “licenze” i registi si prendono, convinti di fare bene.
Lo porto da me 😊
Oh! Grazie mille per il commento e per il reblog! Ti auguro una buona serata!
A te ragazzo .Buon tutto
Anche a te!
L’ha ripubblicato su Chez moie ha commentato:
Quando ci piace Poe… 😊
ne ho sentito parlare svariate volte ma non mi intriga molto
invece, ho comprato dalla collana in edicola un volumetto con un alcuni racconti di poe^^
Nessun problema! Magari un giorno lo vedrai e mi darai per lo scemo per averlo apprezzato XD
In ogni caso io a casa ho ben tre raccolte con i racconti di Poe. Non sai quanto adori quello scrittore, ne vado letteralmente matto!
Nn so
Li ho comprati per completezza ma non sono molto ispirato 😂
No, no, fidati, sono storie meravigliose!
[…] o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo discusso di The Raven, film thriller-horror con protagonista lo scrittore Edgar Allan Poe, impegnato a dare la caccia a […]
[…] rileggo. L’ultima volta che ho fatto qualcosa legato alla sua figura è stato con il recente The Raven, pellicola thriller in cui John Cusak interpretava lo scrittore e doveva scovare un assassino che […]
Questo mi manca…
Questo è un film molto tranquillo e simpatico, nulla di eccelso ma sicuramente capace di intrattenere.