Dante’s Peak – La furia della montagna

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di animazione e questa volta invece che discutere della DreamWorks siamo passati alla Disney per prendere in esame quello che considero come il loro film migliore in animazione 3D ossia Zootropolis. Judy Hopps è una coniglietta che fin da piccola desidera diventare una poliziotta e alla fine riesce a realizzare il so sogno, diventando il primo poliziotto coniglio di Zootropolis, una città in cui gli animali vivono in armonia e chiunque può essere ciò che vuole. Nonostante tutto viene relegata come ausiliario del traffico, arrivando però a scoprire un caso di 14 predatori scomparsi misteriosamente. Judy decide di prendere parte al caso e trovare il marito di una povera lontra, ma al suo capitano quel gesto non piace e le da solo 48 ore per risolvere il caso o dare le dimissioni. Judy dovrà fare squadra con Nick Wild, una volpe truffatrice che si ritroverà suo malgrado coinvolto in tutto ciò. Tecnicamente il film è impressionante, mostrando un character design convincente, ma quello che colpisce è la bellezza della città stessa, caotica ma allo stesso tempo ben precisa, che risponde alla diverse esigenze dei vari animali e il tutto è valorizzato dalla regia. Ciò che però stupisce maggiormente è, oltre i personaggi, l’incredibile maturità e intelligenza con cui tratta tematiche come razzismo e discriminazione, senza mai essere superficiali o mancare di tatto. Uno dei loro migliori film animati degli ultimi anni che vi consiglio assolutamente!
Si torna ai film in live-action e questa volta voglio parlare di qualcosa di abbastanza leggero e tranquillo. Per questo motivo ho scelto un catastrofico.
Ecco a voi Dante’s Peak – La furia della montagna (Dante’s Peak), pellicola catastrofica del 1997 scritta da Leslie Bohem e diretta Roger Donaldson.

Trama:
Il film si apre in Colombia durante l’eruzione di un vulcano andino e il vulcanologo Harry Dalton (Pierce Bronson) che fugge insieme alla sua collega e fidanzata Marianne (Walker Brandt), ma quest’ultima rimane uccisa a causa di una pietra lavica che la colpisce in testa. Passano quattro anni e Paul Douglas (Charles Hallahan), il capo del Servizio Geologico, chiama Harry e lo manda nella piccola cittadina di Dante’s Peak a indagare sulla possibile attività vulcanica. Qui Harry conosce la sindaca Rachel Wando (Linda Hamilton) che si dimostra disponibile ad aiutarlo. Dopo aver fato alcuni controlli e aver visto i cadaveri di due turisti vicino a una sorgente termale in mezzo ai boschi, Harry decide di riunire il consiglio comunale per parlare di una possibile evacuazione, ma viene fermato da Paul. Infatti le prove raccolte da Harry non sono abbastanza convincenti e il suo capo vorrebbe evitare un’evacuazione, così da non rischiare di rovinare l’economia di una cittadina che si stava riprendendo da una lunga crisi. Così decidono di monitorare la cittadina e il vulcano per avere la conferma assoluta dell’attività vulcanica. Alla fine però sarà Harry ad avere ragione e Dante’s Peak e i suoi abitanti saranno in grave pericolo.

Ricordo di aver visto questo film in televisione moltissimi anni fa e anche se non ricordo tutti gli avvenimenti, c’erano delle scene che mi erano rimaste in mente e alla fine, spinto dalla curiosità, sono andato a ricercare questo film e devo ammettere che si sono degli spunti interessanti di cui parlare.

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Si parte come al solito dal lato tecnico e certamente in questo caso la regia fa davvero un ottimo lavoro. Donaldson è sempre stato un bravo mestierante (anche se i suoi ultimi film non mi hanno proprio convinto) e tra le altre cose è stato anche il regista di Specie Mortale, un horror fantascientifico divenuto ormai un cult, e altre opere interessanti. Fin da subito, con il vulcano in piena attività in Colombia, riesce a mostrare bene la confusione e la tensione che si prova in quella situazione, facendo un buon lavoro con le inquadrature e la costruzione della scena. Tra l’altro, per aumentare il senso della tensione, il regista usa spesso l’angolo olandese, inquadrature inclinante che vengono gestite bene, anche se in momenti di tranquillità e calma userà questo metodo e onestamente non ne ho capito il motivo. Per il resto però riesce a muovere bene la camera da presa, creando movimenti abbastanza precisi che mostrano ottimamente la scena che si svolge e il luogo in cui tutto si svolge.

Parliamo sempre del lavoro di un mestierante, e non di un artista, ma è senz’altro un mestierante che sa cosa fare e come costruire anche la tensione, un special modo nella seconda parte. Infatti se nella prima ci presenta i personaggi e ci mostra le indagini su una possibile eruzione del vulcano, nella seconda sarà incentrata quasi tutta l’azione e non solo il regista darà ottime prove delle sue capacità, ma ci ritroveremo davanti a degli effetti speciali  ben fatti. In questo caso la CGI è stata usata abbastanza, soprattutto per la creazione dl alcune nuvole e della lava. Se in certi punti si nota che questo digitale è invecchiato, in altri invece risulta ancora convincente. Di questi effetti quelli che riescono a colpire sono senza dubbio quelli artigianali, in quanto attraverso ottimi modellini, strutture fatte crollare sul set e altri trucchi, sono riusciti a il tutto abbastanza credibile l’eruzione del vulcano, con le scosse di terremoto capaci di far crollare parti delle case o le case stesse, la cenere che ricopre tutto (non realizzato in digitale, ma trucioli di giornale) e l’arrivo della lava e dei numerosi detriti. Ciò non fa altro che rendere questi momenti ancor più terrificanti, uniti a una buona regia, mostrandosi molto più moderni di certi film catastrofici recenti (fatta esclusione per The Wave e The Quake, due film norvegesi catastrofici che vi consiglio di cuore). Inoltre i nostri protagonisti dovranno affrontare diversi pericolo uno dopo l’altro, senza che questi siano ripetitivi e mantenendo il giusto ritmo. Il livello tecnico è convincente, ma ora passiamo alla sceneggiatura.

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Diciamo che qui non ci ritroviamo davanti a qualcosa di originale. Anche la storia d’amore tra Harry e Rachel è abbastanza telefonata, ma almeno ha una sua costruzione che si delinea nel tempo, con entrambi che rivelano momenti dolorosi della loro vita. E anche se molti personaggi sono abbastanza “classici”, mi piacevano come erano delineati e come si rapportavano, perfino i figli di Rachal, Lauren (Jamie Renée Smith) e Graham (Jeremy Foley), che ci vengono presentati bene, stessa cosa dicasi per la suocera di Rachel, Ruth (Elizabeth Hoffman) e del rapporto freddo tra le due. E queste sotto storie in realtà erano molto interessanti nella loro semplicità, soprattutto per come finivano, ma avrei preferito che fossero state sviluppate meglio visto il loro potenziale. Stessa cosa dicasi per il gruppo di vulcanologi di Paul e Harry che avevano un’ottima intesa ma non vengono approfonditi più di tanto. I personaggi sono davvero simpatici ma potevano essere sviluppati di più. Invece ho apprezzato come parlavano di geologia, arrivando a dare concetti corretti e creando così un processo abbastanza realistico sull’eruzione del vulcano (tra l’altro tutto ciò si basa su un fatto realmente accaduto con l’eruzione del Monte Sant’Elena nel 1980) e anche il discorso sul trovare prove schiaccianti sulla possibile minaccia hanno un senso.

Per concludere, Dante’s Peak – La furia della montagna è un film imperfetto in cui si poteva fare di meglio a livello di sceneggiatura, ma quest’ultima non è affatto male e proviamo anche simpatia per i suoi personaggi. Ha un buon ritmo, una buona regia e degli effetti speciali impressionanti, soprattutto quelli artigianali. Lo consiglio assolutamente!

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Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

23 pensieri riguardo “Dante’s Peak – La furia della montagna

  1. Come te lo vidi tantissimi anni fa, e ricordo che mi piacque molto, soprattutto per gli effetti speciali. Non è un capolavoro, ma se piace il genere è piacevole.

    1. I’m glad you liked it so much and I’m glad you liked The Towering Inferno too. I must say that one is probably one of the best disaster movie still today. And in the ’70s there were a lot of disaster movie. It was a very rich decade for real.

  2. Quando ero piccolo, io e mia madre ci siamo visti praticamente tutti i film della serie Mediaset “Alta tensione” (forse sei troppo piccolo per ricordartela)… compreso questo, che mi ricordo come uno dei più caciaroni: non che sia necessariamente un male, film del genere anzi devono essere caciaroni, ed infatti di Dante’s Peak ho un ricordo tutto sommato positivo, intrattiene, anche se preferivo Brosnan quando veniva salvato da Robin Williams con una manovra di Heimlich… o in un suo film recente, che mi è piaciuto molto e che consiglio: Il club dei delitti del giovedì, l’hai visto?

    1. No, ricordo bene Alta Tensione su Mediaset anche perché è andata avanti per tanti anni. E in realtà era una cosa molto interessante perché mettevano di tutto, perfino dei trash inimmaginabili che ora come ora sono difficili da trovare. Comunque Dante’s Peak sa intrattenere e tenere in tensione e riesce ad avere anche un bel ritmo. Per quanto riguarda Il club dei delitti di giovedì, no, non l’ho ancora visto anche se intendo farlo visto che avevo sentito che Chris Columbus l’avrebbe diretto. Non che lui sia un regista incredibile, ma ha comunque fatto parte dell’infanzia dei ragazzini anni ’90 e anche ’80 grazie a tante opere.

      1. Columbus ha una cosa che altri registi non hanno: un suo linguaggio. Puoi non sapere niente di cinema, ma quando lo vedi lo riconosci. Ed alla fine “ci Indovina” quasi sempre. È stato un pezzo della mia infanzia, senza che io lo sapessi, e gli voglio bene.

        1. Anch’io gli voglio bene. E alla fine riusciva sempre ad aggiungere un tocco di magia in ogni sua opere. Anche con gli Harry Potter, nonostante altri registi siano stati più bravi di lui, metteva la magia come pochi altri. E questa era una cosa bellissima.

  3. Lulu: “Our Dada loves volcanoes so of course he enjoyed this movie. He says it was better than the one with Tommy Lee Jones where volcanoes erupt in Los Angeles, but he also says that wasn’t a high bar to clear, whatever that means …”

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