Kung Fu Panda 3

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di film in live-action, spostandoci negli anni ’70, una decade veramente stupenda che adoro molto, e qui abbiamo discusso di un grande autore come Michael Crichton, un grande scrittore ma anche un ottimo regista. Il film in questione è Il mondo dei robot. Siamo nel futuro ed esiste un parco a tema chiamato Delos dove vengono usati androidi simili in tutto e per tutto agli umano per rivivere la vita del vecchio West, del medioevo e degli antichi romani. Peter e il suo amico John vanno nel mondo del vecchio west, vivendo sparatorie e avventure di ogni tipo senza preoccupazioni, visto che gli androidi sono programmati per non fare loro del male. Tutto cambierà quando a un certo punto i robot impazziranno e un inquietante pistolero androide comincerà a inseguire i nostri protagonisti. La regia è veramente ottima, riuscendo a incuriosire e creare inquadrature stupende e particolari, ma soprattutto sa tenere in tensione lo spettatore dell’inizio alla fine, facendo esplodere tutto nell’ultimo atto ma senza che la tensione scemi per un secondo. La storia è interessante per come parla del rapporto uomo-macchina e di come quest’ultima si stia evolvendo, oltre a criticare le persone di potere che pensano solo al guadagno, infischiandosene degli altri. Lo consiglio assolutamente!
E come al solito torniamo nel mondo dell’animazione e per l’ennesima volta parliamo della DreamWorks (dalla prossima volta cambio studio animato)  e del terzo capitolo di una delle loro saghe più amate.
Ecco a voi Kung Fu Panda 3, pellicola animata del 2016 scritta da Jonathan Aibel e Glenn Berger e diretta da Jennifer Yuh Nelson e Alessandro Carloni.

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Trama:
Po (Jack Black) continua a svolgere il suo compito di Guerriero Dragone insieme ai Cinque Cicloni, proteggendo la Valle. Il maestro Shifu (Dustin Hoffman) però crede che sia arrivato il momento per Po di diventare il maestro del Palazzo di Giada, ruolo per cui Po non si sente affatto pronto. Intanto nella Valle è arrivato un nuovo panda, Li Shan (Bryan Cranston), il padre biologico di Po. La felice riconciliazione non dura molto perché un nuovo pericolo incombe su tutti loro. Il maestro Kai (J. K. Simmons) è uscito dal Regno degli Spiriti dopo aver sconfitto Oogway (Randall Duk Kim) e avergli rubato il Chi, trasformandolo in un amuleto di giada. Ora che è tornato nel mondo dei mortali, Kai sta rubando il Chi di tutti i maestri di Kung Fu e creando un esercito di guerrieri di giada che le abilità dei maestri. Nessuno sembra in grado di fermarlo, solo un maestro del Chi può riuscire nell’impresa. Ed è qui che interviene Li Shan, affermando che lui e i panda del villaggio segreto conoscono quella tecnica.

Voglio un mondo di bene alla saga di Kung Fu Panda, specialmente il secondo capitolo, uno dei lavori più belli e maturi della DreamWorks. Anche i successivi film mi sono piaciuti anche se, sia qui ma soprattutto nel quarto capitolo, hanno preso delle strade un po’ troppo sicure. Partiamo con ordine.

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Ovviamente si parte, come al solito, dal lato tecnico, un lato tecnico che ancora una volta risulta di altissima qualità e che, nonostante mostri degli elementi che conosciamo bene, sa anche aggiungere qualcosa di nuovo. Come sempre il character design funziona ottimamente, così come funziona il montaggio a vignetta e la cura per i dettagli, come il pelo dei personaggi (in particolar modo i panda), i particolari dei fili d’erbe, della neve e delle rocce. Quello che ho apprezzato maggiormente in questo terzo capitolo è sicuramente la resa del Regno degli Spiriti, per via delle sue sfumature di colori molto delicate ma soprattutto per degli elementi negli sfondi che ricordano in certe cose l’animazione 2D, con paesaggi minimalisti che sanno affascinare e anche dei raggi di luci resi in maniera particolare, netti e semplici ma di grande impatto.

La fotografia del film è veramente bella e in questo capitolo il colore che risalta maggiormente è il verde che si divide in quello chiaro e delicato del villaggio dei panda a il verde acceso e aggressivo di Kai e dei suoi guerrieri di giada. Un ottimo lavoro è stato fatto anche con il character design dei nuovi personaggi. Kai appare imponente e minaccioso, ma ciò che apprezzo tanto sono i panda che si differenziano benissimo gli uni dagli altri non solo per il vestiario ma anche per i tratti e altri elementi unici. Ovviamente non si può fare a meno di parlare dei combattimenti che anche in questo caso convincono del tutto per come si uniscono alla commedia, divertendo in diverse occasioni e dando qualcosa di nuovo, come appunto lo stile di combattimento di Kai con le due spade attaccate alle catene e l’abilità di creare guerrieri di giada con il Chi degli altri maestri. Anche i panda avranno il loro stile e in questo caso mi hanno divertito assai. Insomma, il lato tecnico di Kung Fu Panda 3 convince ancora, ma è nella sceneggiatura che c’è l’argomento che mi interessa veramente.

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In questo film è stato interessante vedere Po ritrovare il suo padre biologico e soprattutto è stato bello vederlo andare nel villaggio dei panda. Attraverso di ciò affronta un percorso di crescita e di scoperta di sé stesso cercando di scoprire chi è veramente e scoprendo nuove cose. Il percorso che intraprende è semplice ma ben gestito e quello che apprezzavo di più era vedere il comportamento dei suoi padri, Li Shan e Mr Ping (James Hong). Il primo, dopo la tragedia avvenuta nel secondo per mano di Lord Shen, vuole recuperare il tempo perduto, passare il suo tempo con il figlio ma soprattutto, dopo aver scoperto quanto sia pericoloso il ruolo di Guerriero Dragone, proteggerlo. Adoro invece la gelosia di Mr Ping e anche la sua paura, dato che teme di perdere Po e che Li Shen lo porti via da lui. Questi due personaggi sono resi benissimo ma purtroppo ricordo le critiche sterili mosse ai tempi, in cui la gente si lamentava del fatto che il film mostrare Po con due padri. Primo, i due non sono una coppia, e secondo non capisco che cosa ci sia di male ad avere due padri o anche due madri. Alla fine quel che conta è che il bambino cresca in un ambiente sano e carico di amore, ma sto andando fuori tema.

Le gag sono divertenti, i tempi comici funziona anche se a volte si perde molto tempo dietro a tutto ciò e alcuni di questi momenti potevano anche essere tagliati. E qui arriviamo al difetto del film che mi ha creato dispiacere: non aver continuato sulla stessa strada del secondo capitolo. Kung Fu Panda 2  aveva raggiunto una maturità incredibile nelle atmosfere e negli argomenti trattati senza però andare a intaccare l’intrattenimento e la commedia. Purtroppo il terzo capitolo ha fatto un passo indietro, puntando soprattutto sulla commedia, andando a rendere alcuni momenti drammatici, anche molto belli, meno impattanti. Dalla sua però il film ha un villain splendido come Kai che riesce a essere minaccioso e ad avere una storia legata a Oogway molto interessante, oltre che ad avere appunto uno stile unico di combattimento, continuando questa bella tradizione dei villain di questa saga.

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Per concludere, Kung Fu Panda 3 è un ottimo film d’intrattenimento con un lato tecnico di alta qualità, con character design convincenti, un’atmosfera e una fotografia stupenda così come i combattimenti. La storia e le interazioni sono divertenti e ben fatte, anche se purtroppo il film fa un passo indietro, senza seguire la maturità del secondo capitolo. In ogni caso lo consiglio assolutamente!

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

19 pensieri riguardo “Kung Fu Panda 3

  1. Non mi ha entusiasmata. Buon film, ma si vede che iniziavano ad allungare il brodo. Le polemiche sui due padri le ricordo anch’io e le ho trovate ridicolmente insensate. Il rapporto, prima conflittuale, poi collaborativo, dei due padri è stata una delle evoluzioni migliori di questo film. Per il resto non ho molto altro da dire. Come dici tu, è un film che non si rinnova, puntando più su gag visive e leggerezze (che ci sia lo zampino dell’eredità culturale dei minions?), ma per fortuna ancora con contegno.

    1. Era un film che aveva un enorme potenziale ma che purtroppo ha deciso di fare un passo indietro e di ritornare alle numerose gag. Il che mi dispiace tantissimo, il secondo capitolo aveva puntato sulla maturità ed era qualcosa che avevo apprezzato profondamente e che rendeva quella storia unica. Questo terzo capitolo comunque ha la sua dignità e sa intrattenere bene. E sì, le polemiche sui due padri erano sterili e anche cattive.

  2. quante lacrime quando tutti compiono il rituale per salvarlo dal mondo dei morti 💙

    cmq il personaggio del padre biologico è scritto male, diventa inutilmente quasi il villain della situa

    1. Quella scena è effettivamente molto bella sia a livello visivo che emotivo. No, non credo che il padre biologico fosse scritto male. Semplicemente voleva recuperare il tempo che non aveva mai trascorso con lui. Fa degli errori ma alla fine impara anche lui delle lezioni importanti.

            1. Più che altro non era matura come nel secondo. Lo trovo un buon film d’intrattenimento con un lato tecnico superbo, ma mi dispiace infinitamente che abbiano deciso di cambiare rotta e di non puntare sulla maturità.

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