Superman: Stagioni

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo deciso di cambiare completamente mondo, andando a esplorare quello dei fumetti e portando avanti quel piccolo progetto legato a una recente opera nostrana che mostra un grande potenziale, Kalya e più precisamente il volume 5. Kalya e i suoi compagni continuano il loro viaggio per raggiungere Hobur ma durante il tragitto si fermano in una città-palazzo costruita da un antico sovrano gjaldest. Qui incontrano una comunità nanica, fuggita alla disgrazia di Hobur, capitanata da Olev, un nano che si dimostra poco accogliente e che sembra nascondere un oscuro segreto. In questo nuovo volume ho apprezzato come il disegnatore abbia creato le scene notturne, giocando con luci e ombre, dando un’atmosfera affascinante e mettendo in risalto i tratti dei personaggi, in questo caso più rotondeggianti e morbidi. A livello di storia ci viene mostrato il nuovo compagno del gruppo in azione e altre interessanti informazioni sul morbo pallido, ma mostra anche il difetto più grande della saga finora: ha un grande potenziale che però non riesce a esplodere. Spero che in futuro questa cosa cambi, anche se il volume in sé è molto buono.
E questa volta continuiamo con il mondo dei fumetti, solo che ci spostiamo dall’Italia agli USA e parliamo di supereroi. Chi mi conosce bene saprà sicuramente qual è il io supereroe preferito e in questo caso voglio sempre cercare di portare sul blog fumetti che riescano, a mio avviso, a coglierne l’essenza. Quindi presentiamo un’pera che riesce meglio di tutti nell’impresa.
Ecco a voi Superman: Stagioni (Superman for All Seasons), fumetto composto da quattro volumi, pubblicato dalla DC Comics nel 1998, scritto da Jeph Loeb e disegnato da Tim Sale.

Trama:
La storia narra le vicende di Superman, da quando era semplicemente Clark Kent fino alla sua trasformazione in supereroe e a tutte le gesta che ha compiuto per aiutare chi ne aveva bisogno. Il tutto verrà narrato attraverso le quattro stagioni, iniziando con la primavera per poi giungere all’inverno e in questi momenti il tutto verrà visto con gli occhi di persone molto vicine a lui, come suo padre Jonathan Kent o la giornalista Lois Lane.

Sì, amo profondamente il personaggio di Superman, un personaggio che negli anni è sempre stato bistrattato e anche ridicolizzato per diversi motivi tra cui la sua semplicità. In quest’ultimo caso però è un personaggio che riesce a distinguersi da tanti altri supereroi. Nella sua semplicità mostra una grande complessità nella scrittura, una complessità che non tutti riescono a gestire e forse uno dei migliori è stato proprio Jeph Loeb.

Come abbiamo già detto, questo fumetto è diviso in quattro parti e rappresentano le diverse stagioni in cui ci saranno diversi narratori, legati nel bene o nel male alla figura di Superman. Nella prima stagione, primavera, avremo Jonathan Kent ed è fin da subito che si può notare una grande maturità nella scrittura e un sapiente uso di questo espediente legato alle stagioni. Qui infatti Clark Kent è ancora al liceo e e vive con i suoi genitori a Smallville. Lui sa di essere diverso dagli altri e di possedere dei poteri che nessuno ha, ma proprio in questo momento della sua vita comincia a svilupparne di nuovi e inizia a sperduto su chi sia veramente e su cosa possa fare della propria vita. Una prima parte incentrata sulla crescita di Clark, una storia di maturità, la fine dell’infanzia e soprattutto la presa di coscienza di sé stesso. Tutto questo avviene nella primavera e viene mostrato con grande delicatezza e intelligenza, con Jonathan e Martha in pensiero per loro figlio, dei genitori che si preoccupano che stia bene e che tentato di aiutarlo a trovare la sua strada, una strada che però infine sarà lui stesso a trovare. Questa prima parte è veramente meravigliosa, adoro tutte le interazioni tra Clark e i suoi genitori e adoro la dolcezza di questo rapporto, insieme a dei colori realizzati con tinta da pastello che riescono a regalare atmosfere calorose ma allo stesso tempo malinconiche. Una prima parte eccellente.

Nell’estate invece vediamo un Superman affermato che vola nella città di Metropolis, amato da tutti per le sue gesta eroiche tranne che dal miliardario Lex Luthor, ma di lui ne riparleremo nell’autunno. Infatti il narratore dell’estate è Lois Lane, una reporter sempre pronta per un nuovo scoop. Lois è una persona disillusa, ha visto molto del mondo e sa quanto le persone tendano a ferirsi gli uni con gli altri per il proprio tornaconto. Quindi per lei l’arrivo di Superman è stato uno sconvolgimento tremendo e si pone tantissime domande su di lui. Uno degli elementi che mi ha colpito parecchio delle sue riflessioni riguardava proprio i poteri di Superman. Questo supereroe ha dei poteri incredibili, potrebbe fare tutto quello che vuole e nessuno potrebbe fermarlo, eppure usa queste abilità solo al servizio degli altri. Sarà proprio questo a stupire maggiormente Lois, questa sorta di altruismo e mancanza di egoismo da parte di Superman Ed è anche questa una cosa che ho sempre amato di Superman, una cosa che si dà per scontato ma è la base del suo personaggio. In generale qui vediamo Superman salvare le persone della città e, soprattutto, essere l’unico a opporsi a Lex Luthor, l’uomo più potente di Metropolis. Anche in questo caso però non mancheranno momenti di malinconia per Clark, rappresentati benissimo in una scena in cui torna nel suo appartamento, una scena dove il blu ricopre ogni cosa.

Superman-Stagioni-for-all-seasons-dc-comics-1998-superhero-jeph-loeb-tim-sale-2

E dopo l’estate arriva l’autunno con narratore Lex Luthor, che definisce questa stagione come declino. Luthor è sempre stato un nemico assolutamente affascinante e interessante e qui lo dimostra ancor di più tramite il rapporto che ha con la città, un rapporto che lui stesso definisce d’amore. Ama Metropolis e lui stesso l’ha resa una città potente a livello mondiale, anche se ciò gli ha consentito di fare diverse azioni criminali. Quindi vedere le persone lodare Superman per Luthor è visto come un vero e proprio tradimento. Perciò cercherà di distruggere Superman, usando il suo punto debole. E no, non si tratta di kryptonite ma di qualcosa di più profondo, legato al senso di giustizia del nostro eroe e al rispetto che ha della vita. Luthor farà leva proprio su questi elementi per farlo crollare, farà leva sulla sua umanità. Un modo di agire che ho trovato davvero affascinante e in linea con il personaggio freddo e calcolatore di Luthor, ma anche un ottimo modo per vedere la morale di Superman e quanto ci tenga a rispettarla, per evitare di andare oltre e diventare simile a Luthor.

Infine arriviamo all’inverno, dove troviamo come narratrice Lana Lang, amica d’infanzia di Clark, una ragazza che ha sempre avuto un cotta per lui. Anche quest’ultima parte mostra una grande malinconia e riflette molto su entrambi i personaggi di Lana e Clark, entrambi che si ritrovano del tutto sperduti. La prima perché la sua vita è stata sconvolta quando ha scoperto i  poteri di Clark, una cosa che ha rovinato i suoi sogni, mentre invece il secondo prova sofferenza e confusione per non essere riuscito a fare quello che si era promesso ossia aiutare gli altri. Il fallimenti pesa su entrambi, aspettative distrutte che li hanno colti alla sprovvista e a cui ancora non sanno come agire. L’inverno è associato alla morte, alla fine, e in un certo senso è la fine definitiva per una parte di entrambi i personaggi, una fine che però porta a una rinascita, a una maggior presa di coscienza di entrambi che farà comprendere qual è la loro strada. Un finale a mio avviso davvero ottimo.

Superman-Stagioni-for-all-seasons-dc-comics-1998-superhero-jeph-loeb-tim-sale-3

L’ultima cosa che volevo scrivere velocemente riguardava i disegni e i colori e soprattutto al modo con cui sono stati utilizzati, creando atmosfere dolci, armoniose e malinconiche, ma anche dando vita a immagini davvero ingegnose, come i colori del costume di Superman che lasciano una scia colorata quando si muove velocemente. E con questo penso di aver detto tutto su quest’opera.

Per concludere, Superman: Stagioni è probabilmente uno dei fumetti migliori fatti su Superman, una di quelle opere capaci di mostrare il personaggio per quello che è veramente, attraverso una scrittura molto intelligente ed empatica, con uno stupendo uso delle quattro ragioni a rappresentare il ciclo di crescita di Superman, dei personaggi meravigliosi e uno stile unico e stupendo. Questa è l’opera migliore su Superman, ma comunque vi consiglio di recuperare i volumi che avevo recensito in precedenza come Superman: Terra Uno e Superman: Su nel Cielo.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

21 pensieri riguardo “Superman: Stagioni

  1. Jeph Loeb non è uno scrittore che amo. Mi ha deluso con Batman. Sopratutto mi ha deluso (se non ricordo male) anche con gli X-Men. Tuttavia mi stavo interrogando proprio in questo periodo se recuperare o no questa miniserie che a te e piaciuta tantissimo. E credo che la risposta sarà sicuramente di sì. ;) Dopo ti dirò come l’ho trovata. :)
    Per quanto riguarda le storie più belle di Superman, secondo molti è All Star Superman di Grant Morrison. Io ce l’ho e l’ho amata non poco. Per cui voto questa. ;)

    1. All Star Superman è un’opera incredibile e un mostri sacro del mondo dei fumetti. Un’altra opera di Superman che vorrei portare sul blog un giorno o l’altro. Comunque sia fidati, questo Superman Stagioni è scritto molto bene e si dimostra ricco di umanità.

    1. Per certe cose quel film è invecchiato non solo negli effetti speciali (anche se per i tempi furono una vera rivoluzione) ma anche per certe ingenuità (tipo il finale). Però quello, insieme al secondo, è il film che più di tutti ha compreso appieno la figura di Superman e l’ha rappresentata al meglio, con tutti i suoi difetti ma soprattutto con la sua grande umanità.

    1. Indubbiamente! E sai qual è la cosa bella? Che molto spesso non leggo le storie si Superman per vederlo affrontare un nemico temibile, ma per ritrovarmi davanti a storie di questo tipo, storie piene di calore che lo rappresentino molto umano.

    1. Io non faccio parte di alcun team. Credo che tutti i supereroi abbiano storie molto interessanti da dire e meritano tutti un’occasione. Certo ovviamente si può preferire più un supereroe. In ogni caso, se mai ne avrai l’occasione, ti consiglio di leggero!

      1. Anche secondo me tutti i supereroi in mano allo scrittore giusto possano dire qualcosa di interessante. Tuttavia ce n’è uno che preferisco in maniera particolare da oltre 20 anni, Daredevil: hai mai letto un suo fumetto?

        1. Di Daredevil avevo letto i fumetti con Frank Miller tipo L’uomo senza paura e Rinascita. Poi non mi sono più di tanto approcciato a questo supereroe e mi sono concentrato di più su altri.

  2. Da bambina leggevo i giornalini di Superman, che allora si chiamava Nembo Kid. Li ho amati moltissimo. Poi, da grande, non mi è più interessato; ho visto qualcosa degli innumerevoli film, ho visto la serie Smallville perché la guardavano i miei figli, ma senza quell’entusiasmo che avevo da piccola!

    1. Diciamo anche perché a mio avviso non sono veramente riusciti a catturare la vera essenza di Superman e si sono basati più sui suoi poteri che sul suo personaggio e la sua umanità. Tra le opere uscite di recenti penso che le esempio migliore nel non capire un personaggio sia Man of Steel. Quel film non ha capito proprio nulla di Superman.

Scrivi una risposta a buio dentro - diario di un abusato Cancella risposta