La Casa (2013)

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo fatto una piccola pausa dal mondo del cinema e siamo approdati in quello del fumetto, parlando di un’opera prima che si è dimostrata sorprendente per tanti motivi ossia Gli ultimi giorni di luce di Billie Scott di Zoe Thorogood. Billie Scott è una pittrice che ha rotto i legami con la famiglia e vive isolata dal mondo. Un giorno riceve una notizia meravigliosa: una mostra vuole esporre i suoi quadri e quindi le ne dovrà creare dieci. Però succede qualcosa di inaspettato e tragico: lei riceve un pugno in faccia che le causa il distacco della retina. Per questo tra due settimane diventerà completamente cieca. Disperata, prende il primo treno che le capita con l’intenzione di dipingere dieci persone prima di perdere la vista. Questo fumetto riesce sicuramente a colpire per i disegni stilizzati e ricchi di dettagli, l’uso intelligente di colori e certe sequenze meravigliose nella loro messa in scena, ma sicuramente sono i personaggi e la storia a rapire del tutto. I personaggi sono il fulcro di tutto, la protagonista conoscere persone veramente diverse e sfaccettate che rappresentano una parte della Londra nascosta, quella composto dagli invisibili, coloro che sono stati sconfitti o hanno sofferto per via di traumi ed eventi capitati durante la loro vita, ma che aiuteranno tantissimo Billie nel suo percorso di crescita. Inoltre la storia parlerà di tematiche varie come il futuro, la solitudine, la depressione, l’amicizia e l’arte e lo farà senza retorica ma attraverso vari eventi e relazioni umane stupende. Un fumetto eccellente che vi consiglio assolutamente!
Quest’oggi invece ritorniamo nel mondo del cinema e quale modo migliore di farlo se non attraverso un horror? Nello specifico andremo a trattare di un remake. Certamente quando si sente questa parola, molti tendono a mettersi sulla difensiva, visto che molti remake si sono dimostrati pessimi, ma quest’oggi ne voglio portare uno che ha qualcosa da dire ma soprattutto da mostrare.
Ecco a voi La Casa (Evil Dead), pellicola horror del 2013 scritta da Fede Álvarez, Rodo Sayagues e Diablo Cody, diretta da Fede Álvarez e remake dell’omonimo film di Sam Raimi.

Trama:
Il film inizia con un gruppo di persone che catturano una ragazza e la portano in un seminterrato. La donna si scopre posseduta da un essere malefico e, secondo il Necronomicon Ex-Mortis, l’unico modo per salvare la sua anima è bruciarla e così fanno. Tempo dopo un gruppo di cinque amici si incontrano in una casa nel bosco. Una di loro, Mia (Jane Levy), è una tossicodipendente e in passato ha già provato a disintossicarsi, ma senza successo. Così i suoi amici e suo fratello David (Shiloh Fernandez) hanno deciso di portarla in quel luogo isolato per impedirle di scappare. Quando entrano però sentono uno strano odore e, andando nel seminterrato, trovano una stanza con diversi gatti morti appesi, la stessa stanza del prologo. Lì trovano anche uno strano libro, il Necronomicon, ed Eric (Lou Taylor Pucci) decide di portarlo di sopra e leggerlo. Quelle parole evocano qualcosa di antico e malvagio che si aggira nella foresta e che ora ha preso possesso di Mia.

La Casa è sicuramente uno dei film più importanti per quanto riguarda l’horror e non solo, un film che ha segnato una generazione e ha ispirato numerosi registi (e continua a farlo ancora oggi). Fare un remake di un’opera simile è un’impresa davvero opprimente, visto la sua importanza. Quindi qualcuno doveva prendersi una tale responsabilità, cercando di fare un lavoro rispettoso dell’originale. Molto spesso purtroppo i remake vengono realizzati solo per il mero scopo commerciale ma senza il minimo impegno nella propria creazione. Lo abbiamo visto troppe volte, ma qui le cose sembrano essere andate in modo differente.

La-casa-evil-dead-2013-film-movie-horror-mia-jane-levy

Di solito inizio sempre con il lato tecnico per poi parlare della sceneggiatura, ma qui voglio fare l’inverso. Questo perché nel remake hanno cambiato molte cose, alcune in positivo e con un potenziale, altre un po’ meno. Iniziamo ad esempio con la motivazione.
Invece di avere un gruppo di ragazzi che va in quella casa per divertirsi, abbiamo degli amici che vogliono aiutare una loro compagna a disintossicarsi e ammetto che l’idea non mi dispiaceva per niente. In questo modo rendi i personaggi molto umani e metti in evidenza anche tematiche molto serie. Purtroppo questa cosa viene affrontata solo all’inizio, nei primi venti minuti. D’altronde questo film non puntava sull’empatia dei personaggi ma sul ritmo e le scene splatter, ma ci torneremo dopo.
Quello che invece ho trovato un po’ superfluo è la sotto trama legata alla madre di Mia e David. Sembrava avere un certo peso, ma viene poco approfondita, trattata molto velocemente e finisce per non avere una vera e propria rilevanza. E questo mi è dispiaciuto molto. Non è brutta questa parte, ma dato che avevano introdotto questi argomenti speravo che li avrebbero usati meglio. Ci sono anche dei cambiamenti inerenti al Necronomicon e altri piccoli elementi che ho gradito e che danno diversità a questa storia. Alla fine però la storia non ha una così grande rilevanza, così come valeva per l’originale, bensì la messa in scena, il ritmo e l’atmosfera sono ciò che la fanno da padroni.

Il primo film riusciva veramente a spaventare, disgustare e a creare una grande tensione ed è la stessa cosa che succede qui. Bisogna tenere in considerazione che Álvarez è alla sua prima prova da regista, il suo primo lungometraggio, e certamente non dev’essere stato semplice doversi rifare a un’opera così importante. Certamente aveva dalla sua un budget immensamente più grande rispetto a quello di Raimi, ma questo non significa nulla. Basti pensare all’abominevole remake di Nightmare, dove il budget era molto elevato per una pellicola horror ma che hanno usato malissimo. Álvarez invece quei soldi li usa bene.
La sua regia è molto buona, differisce molto da quella caotica e, per i tempi, sperimentale di Raimi, anche se in certi punti ricorda un pochino il vecchio film. In alcuni momenti ha uno stile più quadrato e preciso ma altre volte adotta uno stile più sporco, con effetti vertigo davvero niente male e inquadrature olandesi (ossia di traverso) che aumentano la sensazione di disagio e tensione. Alcune sequenze sono girate molto bene e ciò che le valorizza è sicuramente un ottimo ritmo. Infatti dopo i primi venti minuti la pellicola diventerà piena di eventi e veloce, senza però mai annoiare, sapendo quando fermarsi. Un altro elemento che ho apprezzato sono state le scene splatter. Lo dico subito, non sono adatte a tutti, sanno essere davvero violente, passando dalle mutilazioni fino ad enormi, esagerate, quantità di sangue. Ciò che sicuramente farà più impressione è che tutti questi momenti non sono realizzati al digitale, ma saranno per la maggior parte effetti artigianali, dando maggior realismo a certe scene e puntando molto anche sul disgusto.

La-casa-evil-dead-2013-film-movie-horror-elizabeth-blackmore-natalie

Certe scene saranno impressionanti e ho apprezzato come siano riusciti a rappresentare all’interno della casa lo sporco e la putrefazione, elementi che ben si associano a La Casa. Ci sarà qualche jumpscares di tanto in tanto ma ci saranno anche scene di tensione ben costruite che faranno il loro dovere alla perfezione. Un’altra cosa simpatica riguarda il fan service. Fortunatamente su questo punto non hanno esagerato e le uniche parti in cui ci sarà un po’ saranno quelle finali, ma saranno contestualizzate e faranno sorridere i fan dell’opera originale. Inoltre, mi sono quasi scordato di dirlo, il film si prenderà molto sul serio, proprio come il film del 1981. Molti ricordano La Casa 2 e L’Armata delle Tenebre e come l’elemento comico in quei casi fosse fondamentale, ma non bisogna dimenticare che tutto è iniziato con un horror molto cupo e cattivo.

Per concludere, La Casa è un remake fatto bene che ha rispetto per l’opera originale e tenta di fare qualcosa di nuovo attraverso la regia e alcuni cambi di storia, riuscendo a spaventare e impressionare. Trovo superiore l’originale, perché fu un’opera innovativa per i tempi, che ancora oggi ha un grande peso e che, attraverso un budget misero e pochi mezzi, è riuscito a terrorizzare in molti. Il remake rimane molto valido e lo consiglio a tutti.

La-casa-evil-dead-2013-film-movie-horror-mia-jane-levy-1

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

21 pensieri riguardo “La Casa (2013)

    1. Infatti per me rimane una grande sorpresa. Ha diversi difetti, specialmente a livello di sceneggiatura e anche riguardo alla parte finale che secondo me perde di mordente, per IP resti però è un’opera veramente solida e dignitosa.

    1. Ovviamente non raggiunge gli stessi livelli, così come è successo per il nuovo film (anche se quest’ultimo l’ho apprezzato di più rispetto al remake del 2013). Però almeno è stato fatto con rispetto e con una certa tecnica che manca in altri remake.

  1. L’ho visto solo quest’anno quando ho ripassato tutta la saga in vista dell’uscita al cinema del primo capitolo: a suo tempo l’avevo evitato perché il trailer mi aveva spaventato un sacco!
    Che dire, sono d’accordissimo con quello che hai scritto: è un film davvero ben fatto, rispettosissimo della tradizione di Raimi ma che riesce a reinventare a modo suo tutto l’immaginario di Evil Dead. La vicenda della disintossicazione viene abbandonata perché, secondo me, è proprio solo un pretesto: come porti in una baracca persa in un posto dimenticato da Dio un gruppo di ragazzi affinché sia credibile? Oltretutto ho come avuto l’impressione che la ragazza, dopo essere morta e risorta, sia anche come guarita dalla dipendenza. Parlando di metodi di disintossicazione alternativi.
    E si, lo splatter regna davvero sovrano, ma ammetto di essermi divertito un mondo, e in alcune scene ho davvero riso un sacco! Il finale, poi, è da apoteosi, con la pioggia di sangue che inonda tutto! Ho adorato tantissimo! Come dico da quando l’ho visto, non ci sono mai abbastanza final girls docciate di sangue nella storia del cinema!

    1. Sì, la questione della disintossicazione era un pretesto ma veniva trattata con un certo rispetto che avevo quasi sperato che fosse presente anche in seguito. Comunque ne sono rimasto contento, così si dovrebbero fare i remake. Certo non può raggiungere il primo capitolo, però hanno fatto comunque un buon lavoro.

        1. You didn’t like it? I can understand.
          What didn’t you like about this remake, if I can ask?
          In any case the Raimis ones are incredible. They really were a revolution and they made the history of cinema.

            1. Understood. Well, it’s almost like the original one that was very serious. What i don’t like of this remake for example is the final part where the movie loses it’s strenght and I didn’t like how they showed the Evil (i understand the tribute to the original poster, but it was pretty meh). Im qny case 8 can understand you point of view. Thank you for telling me!

              1. The original one was serious indeed, but full of fantasy. Something Alvarez seems to have forgotten. But I understand he had to offer his own vision of the Evil Dead. The real point is why doing a remake of this?

                1. I think because they wanted to start a new saga of Evil Dead since it has some good fans. The point is thst the movie didn’t had the success they hoped. Things changed with Evil Dead Rise which was a big success. I liked that more than the Alvarez work.

  2. I’ve long been a fan of the original trilogy and found this disappointing. It went full-tilt body horror with nothing (for me, at least) to connect a viewer to the characters and the body horror was typically excessive and grim.

    Maybe that’s a bit too harsh.

    The original films managed a myriad of emotions and tones that made them engaging.

    1. The problem with this movie is that you don’t have a very impressive character like Ash. I don’t say to have someone similar but at least someone with a better personality. Even the new one, that had a better protagonist, had the same problem. For me it’s a good remake with a beautiful photography and a very interesting directing. And it surprise me that they wanted to risk with gore and violence, something you don’t find often nowadays.

  3. Questo ancora mi manca. Mi avevano detto che aveva un tono diverso dai due film precedenti e dalla serie TV ma del resto anche l’ultimo film è molto più serioso e mi è piaciuto. Poi come hai giustamente fatto notare anche tu, nemmeno il primo film aveva chissà quali elementi comici eppure ha lanciato un cult

    1. Questo film si ispira con l’atmosfera al primo film quindi molto più serio e ironia ridotta al minimo. La Casa 2 e L’ Armata delle tenebre hanno cambiato tutto e la serie televisiva seguiva di più il secondo capitolo. E Il Risveglio del Male, che ho rispettato anche di più di questo si rifà al primo capitolo. Diciamo che non vogliono unire l’horror alla commedia anche perché è veramente complesso unire due generi simili anche se un giorno spero che ritornino a quel tipo di ironia. Sono contento che Il risveglio del male ti sia piaciuto e spero che possa piacerti anche questo.

Lascia un commento