The Cloverfield Paradox

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo andati avanti per quanto riguarda la saga di Cloverfield, arrivando al suo secondo capitolo che possiamo definire più un seguito spirituale piuttosto che un seguito vero e proprio, 10 Cloverfield Lane. La storia vede come protagonista Michelle che, dopo aver rotto con il fidanzato, ha un brutto incidente stradale in un zona rurale. Quando si sveglia si ritrova intrappolata in un bunker e in un primo momento cerca di fuggire, ma l’uomo che la tiene lì le spiega che l’ha salvata, tirandola fuori dalla macchina, e portandola lì perché all’esterno c’è stato un violento attacco chimico che ha reso l’aria irrespirabile, ma non si sa se l’attacco viene da una forza straniera o aliena. Ovviamente Michelle non gli crede e tenta ancora di fuggire, ma scoprirà che forse qualcosa là fuori c’è davvero.
Questo film non è un seguito diretto del primo capitolo ma ne eredita alcuni tratti fondamentali. Parliamo di un’opera claustrofobica ambientata in pochissime stanze e, nonostante la spazio ristretto, riuscirà a intrattenere e interessare lo spettatore dall’inizio alla fine sia attraverso una tensione ben costruita che attraverso eventi messi in scena bene e dei personaggi caratterizzati e più profondi di quel che si pensi. Un film eccellente che io consiglio caldamente.
Arriviamo quindi al terzo e, per il momento, ultimo capitolo legato alla saga di Cloverfield. Infatti stanno preparando un quarto capitolo che, almeno per il momento, non ha ancora un nome. Onestamente sono molto curioso di sapere come procederà la cosa, ma per adesso torniamo a concentrarci sul terzo capitolo.
Ecco a voi The Cloverfield Paradox, pellicola fantascientifica horror del 2018 scritta da Oren Uziel e diretta da Julius Onah.

The-Cloverfield-Paradox-film-movie-2018-sci-fi-horror-julius-onah-poster-locandina

Trama:
Siamo nel 2028 e la Terra si trova ad affrontare una grave crisi energetica che ha messo il mondo in ginocchio e sta procurando numerose guerre. Ava Hamilton (Gugu Mbatha-Raw) è  un’ingegnere spaziale che, insieme a diversi membri di una stazione spaziale, dovrà portare avanti un esperimento importante, far funzionare l’acceleratore di particelle Shepard, una macchina che, se dovesse funzionare, potrebbe fornire alla Terra un’energia pressoché infinita e per fare ciò fanno questi esperimenti nello spazio nella stazione denominata “Cloverfield“. Passano due anni facendo numerosi tentativi con l’acceleratore e finalmente riescono a far funzionare Shepard, ma qualcosa va storto e si crea un sovraccarico di energia. Dopo aver ripristinato tutto si rendono conto che la Terra è sparita insieme al giroscopio che permettere alla stazione di navigare. Dopo la confusione iniziale si rendono conto di qualcosa di preoccupante: sono finiti in un’altra dimensione. Dovranno far ripartire Shepard per poter tornare nel loro universo visto che quella dimensione per loro è instabile e pericolosa.

Siamo arrivati al terzo capitolo e questo, al contrario del secondo, ha effettivamente un collegamento con il primo film anche se lo si capirà solo alla fine. La produzione di questo capitolo però fu molto travagliato e complesso. Infatti era stato annunciato nel 2012 quando la sceneggiatura venne acquistata dalla Bad Robot di J.J. Abrams. La storia venne presa più o meno nello stesso periodo di 10 Cloverfield Lane (che ai tempi si chiamava The Cellar). J.J. Abrams decise di fare la stessa cosa fatta con The Cellar, apprezzava l’idea, aveva elementi alla Cloverfield e voleva che anch’essa fosse un “seguito spirituale”. Quando però la InSurge chiuse, cada di produzione della Paramount, The Cellar passò sotto il totale controllo della Pramount ma il destino di questo film, ai tempi chiamato God Particle, rimase insicuro. Alla fine il film venne girato nel 2016 ma rilasciato solo nel 2018 attraverso Netflix. E purtroppo alcune cose della storia originale sono andati persi come la tematica incentrata sulla particella di Dio. Purtroppo però questo non è l’unico problema.

The-Cloverfield-Paradox-film-movie-2018-ava-hamilton-gugu-mbatha-raw

Il film inizia anche abbastanza bene, con la protagonista e suo marito Michael (Roger Davies) che parlano della situazione attuale. Vedono che la crisi energetica causa problemi e che, con il passare del tempo, questa crisi diventerà sempre più grande e preoccupante. Riescono a riassumere abbastanza bene la situazione ma purtroppo, dopo i primi dieci minuti, iniziano i problemi della storia. Questo film dimostra perfettamente quanto un bravo regista possa fare la differenza perché la trama ha dei problemi in certi punti ma ha anche delle idee con un potenziale enorme, un potenziale che purtroppo è andato sprecato. Partiamo con ordine.

Innanzitutto i personaggi presente nella storia sono tanti e purtroppo quasi nessuno di loro rimane impresso. Questo doveva essere un po’ come il primo Cloverfield in cui le loro personalità dovevano venir fuori soprattutto all’inizio e poi continuare a crescere o a rivelare dettagli importanti durante lo svolgimento della storia. Purtroppo la loro caratterizzazione è abbastanza scialba, sono personaggi piatti che possono essere riassunti con singole parole: c’è l’arrogante, il paranoico, quello che fa le battute e così via. Di certo non chiedo una caratterizzazione e complessa ma così è difficile provare qualcosa per uno di loro, perfino verso la protagonista che in teoria ha una storia più costruita. Inoltre non apprezzo certi momenti di immaturità, specialmente quando litigano tra di loro. Senza parlare del viaggio dimensionale che fanno, la questione Shepard all’inizio è di per sé molto stressante, vista la sua importanza, ma il modo in cui perdono la pazienza tra di loro, soprattutto certi personaggi, è davvero infantile.

The-Cloverfield-Paradox-film-movie-2018-arm

Per quanto riguarda lo svolgimento della storia, c’erano delle idee con del potenziale che non sono state sfruttate bene. Dato che ci troviamo in un’altra dimensione, la stazione spaziale è soggetta a dagli eventi folli e assurdi, fuori da ogni legge fisica e certi momenti potevano essere veramente grandiosi se solo fossero stati diretti bene. Per fare un esempio, a un membro dell’equipaggio capiterà di perdere il braccio, assorbito dal muro, ma non soffrirà, non sentirà niente e sarà come se fosse nato senza di esso. Poi a un certo punto ritrovano il braccio che ha una propria volontà e si trascina nella stanza. Questo momento aveva un enorme potenziale per essere horror e soprattutto grottesca, ma purtroppo risulta involontariamente comica nella messa in scena (e per un momento ho anche sperato che facesse qualcosa simile a La Casa 2). Diciamo che anche la tensione si sente poco così come si sente poco la sensazione di essere in trappola, anzi in certi punti si prova un senso di noia e forse è proprio questo la cosa peggiore che possa capitare in una pellicola simile. In certe occasioni ho considerato anche riempitive le scene con Michael e la piccola Molly (Clover Nee) in cui si mostra come sulla Terra stia accadendo qualcosa di strano e pericoloso, come se qualcosa la stesse attaccando. Diciamo che voleva mostrare la situazione in maniera che ci fosse mistero e tensione, ma a mio avviso rovina anche quello che tecnicamente doveva essere il colpo di scena finale. Un po’ mi dispiace perché questi due personaggi, per quanto appaiano poco, sembravano i più razionali (e forse altri due membri dell’equipaggio).

Per concludere, The Cloverfield Paradox è un film che purtroppo fallisce nel portare tensione e nel mostrare una storia interessante con momenti a volte comici o poco impattanti e personaggi di cui ci si dimentica quasi subito. Inoltre aggiunge elementi al mondo di Cloverfield che, per adesso, vanno un po’ a cozzare con quello che si sapeva nel primo e non so se questa cosa verrà risolta o spiegata nel quarto capitolo.

The-Cloverfield-Paradox-film-movie-2018-ava-hamilton-gugu-mbatha-David-Oyelowo

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

17 pensieri riguardo “The Cloverfield Paradox

      1. Io sinceramente non ne sento l’esigenza: per me potevano fermarsi al primo, il secondo è interessante (anche perché slegato – da un certo punto di vista – alla trama del primo), ma mi sarei fermato al primo

  1. Concordo, il più debole dei tre film finora.
    Onestamente me lo ricordo anche poco, lo attendevo tanto, appena uscito me lo sono visto su Netflix e ora ho solo qualche flash (giusto un paio di scene e ovviamente l’apparizione finale).
    Nulla a che vedere coi due precedenti film che per me sono dei Filmoni con la F maiuscola.

    1. Sì, purtroppo è un film imperfetto che non riesce a lasciare nulla. E mi dispiace perché appunto l’idea di base era molto buona e interessante. Spero in un quarto capitolo più dignitoso. E gli altri due sono straordinari.

  2. questo non mi ispira particolarmente
    e ‘sti ingegneri spaziali iniziano a lavorare sempre più ggiovani, una volta avevano tutti minimo 50 anni

    PS:
    “Quando però la InSurge chiuse, cada di produzione della Paramount,”
    devi correggere per forza, ci ho messo un po’ a capire cosa intendessi

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...