Matrix Revolutions

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo ho deciso di chiudere un capitolo che ho aperto un po’ di tempo fa con la recensione dedicata a Matrix. In quell’occasione parlai del primissimo capitolo (uno dei miei film preferiti tra l’altro). Mi fermarmi lì però e solo in seguito decisi di portare anche gli altri seguiti. Probabilmente l’unico che non recensirò sarà Resurrection, l’ultimo capitolo uscito proprio quest’anno. Voglio aspettare prima di discutere di quella pellicola, mi piacerebbe rivederlo per fare un’analisi migliore (in ogni caso mi è piaciuto, seppur con i suoi difetti). Quindi parleremo del terzo capitolo e infine di Animatrix.
Intanto facciamo mente locale su Matrix Reloaded. Questo secondo capitolo era molto atteso, era pur sempre il seguito di una pellicola che aveva scritto la storia e che aveva portato qualcosa di innovativo, folle e intelligente, con effetti speciali all’avanguardia e tematiche filosofiche interessanti.
Reloaded fu un enorme successo ma non ebbe lo stesso entusiasmo da parte della critica e perfino alcune persone si ritennero deluse. Il secondo capitolo effettivamente aveva i suoi difetti, questo è innegabile, nondimeno rimane un film fatto molto bene, con delle scene d’azioni davvero fuori di testa e complesse e delle riflessioni che anche in questo caso riescono a far pensare lo spettatore. La pellicola finisce poi con un cliffhanger improvviso che lascia tantissime questioni in sospeso e il terzo capitolo sarebbe uscito solo sei mesi dopo per rispondere a tutte queste domande e concludere così la storia. Questo film è migliore o no di Reloaded? Scopriamolo insieme.
Ecco a voi Matrix Revolutions (The Matrix Revolutions), pellicola di fantascienza e d’azione del 2003 scritta e diretta da Lana e Lilly Wachowski.

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Trama:
Dopo che Neo (Keanu Reeves) riesce a fermare delle Macchine con i suoi poteri nel mondo reale, finisce in uno strano coma. Tutti ne rimangono stupiti perché, nonostante non sia collegato, sembra trovarsi in una zona irraggiungibile del Matrix. Neo intanto si risveglia in questa stazione ferroviaria dove incontra una famiglia: Rama Kandra (Bernard White), sua moglie Kamala (Tharini Mudaliar) e la loro figlia Sati (Tanveer K Atwal). Loro tre sono dei programmi che si trovano in quel limbo, una via di mezzo tra il mondo reale e quello digitale, perché sperano di portare loro figlia all’interno di Matrix di nascosto. Visto che Sati non è un programma utile a quella realtà digitale, rischia di essere cancellata, così vogliono farla viaggiare sul treno del fantomatico Uomo del Treno (Bruce Spence), un vecchio programma al servizio del Merovingio (Lambert Wilson). Visto i pessimi rapporti tra Neo e il Merovingio, il primo è costretto a rimanere lì ed è grazie all’aiuto di Trinity (Carrie-Anne Moss), Morpheus (Laurence Fishburne) e Seraph (Collin Chou) se riesce ad andarsene da lì. Mentre si trovava in questa specie di limbo, Neo ha avuto delle visioni sulla città delle macchine e decide di andare lì per porre fine alla guerra. Trinity decide di accompagnarlo mentre gli altri tornano a Zion che intanto sta combattendo una disperata battaglia contro le Sentinelle. Nel mondo di Matrix però Smith (Hugo Weaving) continua a prendere il possesso delle persone e del mondo virtuale stesso, riuscendo ad agire perfino nel mondo reale attraverso il corpo di Bane (Ian Bliss).

Reloaded fu un grande successo al botteghino ed è attualmente il miglior incasso realizzato dalla saga di Matrix con oltre 700 milioni di dollari. Un risultato importante visto che riuscì a incassare molto più del primo. Purtroppo però, come detto in precedenza, il film venne molto criticato, non era quello che la gente si aspettava, stranamente le persone non erano così interessante a Zion e alla società degli umani, e quindi una parte del pubblico ne rimase delusa. Matrix Revolutions infatti ebbe degli incassi minori, arrivando a guadagnare poco meno del primo capitolo.

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Onestamente parlando, credo che sia una delle pellicole più sottovalutate che ci siano. Penso che una delle motivazioni per cui quest’opera non sia tanto piaciuta è che il grande pubblico si aspettava qualcosa di molto simile al primo, quando invece le Wachowski sia con Reloaded che con Revolutions hanno fatto pellicole molto differenti. Revolutions soprattutto si differenzia molto perché l’80% del film è ambientato nel mondo reale.

Partiamo però dall’inizio, con una scena che fin da subito mi ha stupito ovvero l’incontro tra Neo e Sati. Un’altra scena che si tende a sottovalutare spesso ma che in realtà nasconde una grande profondità e soprattutto è molto emotiva. Qui vediamo dei programmi provare dei sentimenti, parlare di sentimenti e in particolare di amore. Ranka a Kamala hanno fatto enormi sacrifici pur di dare la possibilità a loro figlia Sati di non venire cancellata e questa cosa l’ho sempre trovata dolce e scritta in maniera intelligente, perché le Wachowski mostrano un concetto di amore puro, non da quattro soldi, un amore capace di cambiare le cose, di compiere scelte impensabili, un tipo di amore senza barriere. Una cosa che ho sempre apprezzato e che le Wachowski hanno dimostrato diverse volte, soprattutto con la relazione tra Neo e Trinity, non così scontata come potrebbe sembrare, e che ha permesso ai due di fare cose incredibili. Il tipo di amore che le registe hanno sempre messo in scena è un’amore che ho sempre voluto vedere più spesso in sala e mi dispiace tanto che si parli poco di questo particolare.

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Un altro concetto che affrontano benissimo fin dal primo capitolo è la fede. Su quel concetto sono sempre stati molti chiare fin dal principio e l’hanno portato avanti con Reloaded mentre con Revolutions ha avuto una degna conclusione. Matrix ha sempre parlato di fede, ma un tipo di fede legato al credere alle persone, all’umanità, non una fede religiosa. Un concetto molto positivo a mio avviso dove si parla di un’umanità che sta maturando, che sta cercando di fare del suo meglio, superando ogni sorta di egoismo, e che combatte per il bene di tutti e non di pochi.
Per non parlare poi dell’evoluzione di Neo. Passa da un uomo comune, a una persona che sta iniziando ad avere consapevolezza di se stesso, fino ad arrivare a una rappresentazione cristologica di un personaggio pronto a sacrificarsi per gli altri e per amore dell’umanità.

A livello tecnico ci sono diverse cose da dire, ma volevo discutere in particolare descrivere due momenti emozionanti della pellicola: la difesa di Zion e lo scontro finale tra Neo e Smith. Si tende a citare queste due scene, ma non quanto altre del primo Matrix o di Reloaded (immagino sempre per il fatto che questo terzo capitolo è stato veramente massacrato). Qualcuno bollava la difesa di Zion come un semplice spara-spara, quando in realtà è molto più complesso ed elaborato. Da una parte abbiamo i soldati con gli esoscheletri (quest’ultimi molto belli) che fanno di tutto per non far entrare le Sentinelle dalle aperture che hanno creato, usando tutta l’artiglieria che hanno (tra l’altro si devono ricaricare, un procedimento molto pericoloso), dall’altra parte abbiamo dei soldati che di nascosto stanno cercando di distruggere le trivelle delle macchine. Come se non bastasse la nave di Morpheus e Niobe (Jada Pinett Smith) deve tornare a Zion per dare man forte. Sono tre sequenze d’azione diverse e unite insieme tramite un ottimo montaggio che crea un ritmo stupendo e meraviglioso. Altro che spara-spara, questa è una difesa disperata per il destino di Zion.

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Infine lo scontro finale tra Neo e Smith. Già solo l’atmosfera è perfetta per descrivere l’epicità del momento, con la città piena di Smith (alcuni attori con il trucco e altri manichini che potevano muovere la testa) con i fulmini che squarciano il cielo e un’enorme quantità di pioggia. La pioggia soprattutto è stata interessante perché non solo dà atmosfera ma è anche molto particolare. Non cade mai in obliquo, solo perpendicolarmente. Questo perché l’immagine della pioggia voleva rimandare al codice del Matrix e infatti, da lontano, sono riusciti ad aggiungere degli effetti digitali che trasformavano la pioggia nel codice, a sottolineare come Matrix stesse crollando. Lo scontro tra Neo e Smith è coreografato bene, unendo combattimenti con il wire-fu, lotte in volo e onde d’urto capaci di distruggere ogni cosa (in questo caso mi ha ricordato molto gli scontri negli anime), il tutto accompagnato da una colonna sonora veramente accattivante, Neodammerung. Tra le altre cose ci sono due dialoghi di un’enorme importanza, come le domande insistenti di Smith sul perché Neo continui a combattere e la rispettiva risposta e anche l’ultima frase che Neo pronuncia alla sua nemesi: “Aveva ragione, Smith, lei ha sempre ragione. Era inevitabile“, che nasconde una profondità e un significato davvero importante. E adesso parliamo di Smith.

Mi ero innamorato di quel personaggio nel primo capitolo, specialmente quando ha quel discorso con Morpheus, dove mostra un comportamento stranamente umano, prova disgusto per gli umani e quel mondo fittizio e vorrebbe andarsene, rendersi libero da tutto ciò che non sopporta più. Un errore del Matrix che lo ha reso tale e in Reloaded lo vediamo diventare una sorta di virus con altre emozioni umane. Tecnicamente non è più legato al sistema, ma nonostante ciò non è libero e, peggio ancora, non ha più uno scopo. Per questo vuole toglierlo a Neo e per questo tenta di ridurre tutto quanto a se stesso, in una sorta di egoismo ed egocentrismo. La cosa però fondamentale è che Smith e Neo sono la faccia della stessa medaglia. Lui controbilancia l’Eletto e questa cosa lo renderà importantissimo. Lui non è il classico cattivo da sconfiggere, ma qualcosa di più e lo capirete benissimo guardando il film.

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Per concludere, Matrix Revolutions è uno dei titoli più sottovalutati non solo della saga di Matrix ma in generale della cinematografia e, seppur con i suoi difetti, si dimostra una degna conclusione di questa storia (che poi si riaprirà con Resurrections, ma questa è per un’altra volta). Un film profondo e intelligente che meritava di essere accolto meglio e che consiglio di recuperare.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

40 pensieri riguardo “Matrix Revolutions

    1. Grazie mille! Io ho adorato questo finale, è molto filosofico e come il primo capitolo si basa su tantissime tematiche di carattere scientifico, sociale ma anche religioso. Neo diventa proprio una figura simile a quella di Gesù e ho adorato Smith. Smith era una nemesi perfetta.

            1. Non preoccuparti, so bene cosa intendi. Capita anche a Shiki, anche lei autistica. Più che altro spero che queste recensioni su Matrix ti abbiano aiutato a comprendere meglio certi sottotesti.

    1. Penso che esistano tantissimi saggi su Matrix e sono sicuro che in molti abbiano avuto anche lo mie stesse idee, rappresentate in maniera migliore. Revolutions me lo porto nel cuore, probabilmente sono uno dei pochi che lo ha veramente adorato. Di solito le persone si ricordano certe scene iconiche del secondo e soprattutto del primo, ma certi momenti di questo terzo film sono magnifici, come la stazione, la lotta sotto la pioggia, la difesa della città, il cielo luminoso e quel dialogo finale tra L’oracolo e l’architetto. Lo adoro.

  1. Come dicevo sotto l’altra recensione, entrambi i capitoli sono ingiustamente bistrattati…e il terzo effettivamente più del secondo.
    Probabilmente come dici tu la agente è rimasta stranita, perché si aspettava un copia incolla del primo film mentre invece si sono ritrovati in quello che è a tutti gli effetti un film di guerra a tinte sci-fi.
    Tutta la battaglia tra Zione e le macchine è MAGISTRALE, ricca di colpi dio scena, tensione e dramma. Ogni personaggio, anche secondario, ha il suo momento di gloria. Magari c’è meno filosofia rispetto ai primi film (ma non è assente) ma come capitolo, all’epoca, finale secondo me è validissimo. Degna conclusione della storia e del percorso di Neo.

    1. La battaglia di Zion è magnifica. Si sente la tensione, è una resistenza disperata in cui tutti sono disposti a sacrificarsi per avere solo qualche minuto in più. E, come hai giustamente sottolineato, ogni personaggio secondario ha il suo momento di gloria, non sono solo riempitivo e tutti quanti hanno una crescita. Inoltre adoro il rapporto tra Neo e Smith, un rapporto necessario e fondamentale per la salvezza dell’umanità. Parlando della filosofia, io credo che in realtà ce ne sia tanta, passando dalla stazione, dalla questione dell’amore che qui viene presentata in maniera più approfondita, la crescita di Neo, il personaggio di Smith, il dialogo finale tra l’Oracolo e l’architetto. Amo questo finale e ne sono molto affezionato.

      1. Neo-Smith sono una delle cose migliori della saga. Uno dei migliori duo degli ultimi decenni. Facce diverse della stessa medaglia e allo stesso tempo strettamente legati tra loro (Smith di fatto non sarebbe dov’è ora se non fosse per Neo). Una delle cose che è mancato a Ressurrection è appunto una dualità eroe/villain come quella. Ma questa è un’altra storia :)

        1. Smith era meraviglioso nel primo capitolo, mostrando emozioni umane, e nei seguiti è diventato quasi una sorta di salvezza nella sua distruzione. Per quanto riguarda Resurrection ne parlerò in futuro.

  2. Grazie, Butcher, amico e collega e vero appassionato di cinema, senza pregiudizi e quindi, per dirla alla Wachowski, without boundaries.
    Grazie per questa serie di post dedicati alla trilogia (ma anche pseudo-tetralogia, perché il Quarto capitolo è solo a metà del dinamico duo ed è anche una revisione consapevole, a tratti parodistica, certamente intelligente e molto critica, ma meno iconica) certamente più celebre delle Wachowski, sicuramente epocale, per me non l’opera definitiva (come saprai io penso che il loro capolavoro assoluto sia Cloud Atlas, inteso proprio come punto di arrivo di un percorso in cui anche la transizione sessuale viene esplicitata laddove in Matrix è presente solo come metafora), ma un caposaldo della Storia del Mondo dell’Intrattenimento Culturale, intendendo il franchise di Matrix come insieme magmatico (forse aritmico ma anche molto conscio di sé) di lungometraggi live action, animazione e videogames (questi ultimi molto citati nel secondo e terzo capitolo e celebrati nel capitolo stand-alone della sola Lana).
    Perché ti ringrazio? Perché per decenni ho vissuto, scritto e parlato, in mezzo a persone che consideravano il primo capitolo un film bellissimo quasi perfetto, mentre gli altri solo dei film brutti, fracassoni, dove noia ed effetti speciali si alternavano a seghe mentali… Che tristezza sentire l’aggressività di coloro che pensavano di avere la verità in tasca solo perché non gli era stato dato il giocattolo che avevano sperato di ricevere a Natale ovvero dei sequel in cui Neo andava in giro a spaccare i culi con i poteri di Super Neo (come la scena finale del primo capitolo poteva far intuire)… Che tristezza e che desolante solitudine…
    Ma fortunatamente ci sono persone come te che ridanno speranza!

    A suo tempo amai alla follia Revolutions, perché superava l’essere necessariamente interlocutorio del Secondo, perché presentava la voglia di libertà quasi orgiastica e pansessuale degli abitanti di Zion (coloro che nel piano dei due programmi Oracolo e Architetto dovevano rappresentare la speranza, che ciclicamente rinasceva dopo la distruzione per dare ancora più vigore agli umani posti in allevamento, il che poi in qualche modo, in questo cinema tutto sommato politico delle nostre cineaste, fa il paio con il concetto di “mietitura” perpetrato dalla élite in Jupiter Ascending), perché contiene la lunga sequenza della difesa ad oltranza del porto di Zion (una delle più belle scene di combattimento mai viste), perché risponde alle domande dei tre film, perché c’è la sequenza che tu stesso hai citato per la sua importanza con Sati (che giustamente Lana ha messo anche in Resurrections) e per la quale hai usato parole assolutamente illuminanti…
    Insomma un film che regala tanto, sia agli occhi che al cuore, che diverte, stupisce e fa riflettere, nonché una storia d’amore enorme, che come in tutte le pellicole delle nostre sorelle Wachowski viaggia a fianco del sentimento di libertà da ogni barriera.
    Quandi parli dell’agente Smith e della pioggia e del combattimento catartico tra i due altera-ego, Butcher, ti sei poi superato: hai spiegato con semplicità lineare ciò che non lo era, per un post che come tuo solito è un post di servizio pubblico.
    Applauso.

    1. Sono sempre felice di leggere i tuoi commenti, le tue riflessioni e le tue analisi e ogni volta usi delle parole magnifiche. Io ho sempre apprezzato molto la trilogia, il primo è un’opera impressionante ma Reloaded è Revolutions hanno veramente tanto da dire e regalano delle sequenze incredibili e folli, sequenze che oggi riescono a mettere in ombra scene di diversi blockbusters. Penso che a molti non siano piaciuti perché era qualcosa di diverso da quello che il pubblico si aspettava. Come hai detto, pensavano di vedere la stessa cosa ma le Wachowski hanno avuto la forza di fare qualcosa di diverso ma fedele alle loro tematiche e di uscire fuori dai canoni dei blockbusters hollywoodiani, come hanno sempre fatto. Io ho sempre amato la scena con Sati (che nessuno purtroppo cita) e ho amato lo scontro finale. Smith è uno dei miei personaggi preferiti. Inoltre sto per dirti qualcosa che ti farà piacere: io amo Cloud Atlas.

      1. Ero certo che tu apprezzassi Cloud Atlas!!!
        C’è tanto pensiero, tanto cinema di fantascienza e crime e drammatico dentro ed una tensione morale fortissima…
        Un film assolutamente “buscheriano” per molti aspetti, quindi il tuo apprezzamento era nella realtà delle cose!
        Buona serata, amico!

        1. È un film che unisce in maniera perfetta e incredibile tanti generi e inoltre ha un montaggio incredibile, uno dei migliori che abbia visto soprattutto se teniamo conto di quante storie siano riuscite a legare. Per non parlare del concetto di reincarnazione. Voglio farci una recensione, ma sarà veramente qualcosa di complesso (inoltre avevo letto pure il libro che aveva un metodo narrativo interessante).

          1. Mi immagino… Io anche solo ad accennarne nei vari post mi partiva il cervello dalle tante cose, fascinazioni ed emozioni, come nella microstoria dentro la casa di riposo dove il protagonista urla che sono tutti alimentati dal Green Soylent dell’omonimo film culto di Richard Fleischer dei primi anni ‘70…
            Il romanzo di Mitchell lo comprai dopo aver visto il film e mi piacque moltissimo, quasi come un’aggiunta al film ed è meraviglioso che la sceneggiatura (assolutamente originale rispetto al libro) sia stata scritta dalle Wachowski e da Tykwer assieme all’autore del romanzo…
            Ma adesso mi fermo perché questo è il tuo blog ed il tuo spazio e bisogna tornare nel Matrix…
            Bye

            1. Guarda a me non dispiacerebbe parlare di Cloud Atlas anche se ciò significa andare un po’ fuori tema. Se non altro mi hai fatto venir voglia di rivedermi quella perla così sottovalutata. Ci credo che l’hanno realizzato in completa indipendenza, altrimenti non avremo mai avuto qualcosa di così rischioso, folle e meraviglioso.

  3. Nello scrivere devo aver scazzato un tag html, perché mi è venuta in italic tutta una parte del periodo che non andava così, ma penso tu non abbia avuto problemi a capire lo stesso…
    Bye

  4. That’s a very very interesting review ! “Revolution” is certainly underrated and I don’t know why. I must admit I was not extremly convinced when I saw it the first time but I think in the end it is better than the second opus. After reading you, I hardly need to go back into the Matrix one more time.

    1. For me, Revolutions is a great ending. It has always surprised me and I have always been mesmerized by the beauty of it. I prefer it to Reloaded and in some ways I am very fond of it. Thank you for the comment!

  5. Complimenti per la recensione! Continuo a preferire il primo, ma mi hai fatto un po’ rivalutare l’ultimo capitolo di questa trilogia.
    Personalmente, credo che il primo bastava già da sé a spiegare un po’ tutto quello che abbiamo visto anche dopo.
    E allora, se si trattava di approfondire, avrei gradito molto più approfondimento proprio nel finale di saga, su Zion, sulle macchine e i loro rapporti nel mondo reale. Ad ogni modo, rimane una trilogia molto gradevole.
    Prima o poi recupererò il quarto!
    Ciao! :-)

    1. Mi fa molto piacere! Posso capire se ad alcuni non piacciono i sequel ma hanno tutti, soprattutto il terzo, tantissime cose da dire e inoltre hanno una chiave d’interpretazione per niente scontato. Grazie mille per il commento!

    1. Nessun problema, è una critica che sento molto spesso e ha le sue ottime fondamenta. Io invece non posso fare a meno di apprezzarlo. Qui si capovolge ogni cosa, il tutto si svolge principalmente nel mondo vero e poco nel Matrix. Le Wachowski hanno voluto rischiare e lo hanno fatto bene.

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