Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo discusso di Bongo e I tre avventurieri, nono classico Disney e terzo film antologico d’animazione. Anche quella pellicola fu realizzata in un momento di grande crisi per la Disney. I due corti, la cui produzione era iniziata nel 1941, venne in seguito interrotta e poi ripresa da Walt Disney per cercare di completarli il più in fretta possibile, per creare appunto questa pellicola antologica. In certi punti si possono notare certe mancanze, soprattutto nel segmento dedicato a Topolino, ma nonostante ciò riesce a essere un lavoro davvero divertente e spassoso, con ottimi personaggi e ottime gag. Quindi è un film da vedere se volete divertivi.
E adesso arriviamo al decimo classico Disney e anche qui ripeto il perché si decise di fare queste pellicola in tal modo. (nel caso qualcuno avesse letto le recensioni precedenti). Con la guerra molti animatori furono costretti a prestare servizio e andarono al fronte mentre Disney rimase senza personale e con pochi soldi (visti i fallimenti precedenti) e molte idee rischiavano di rimanere irrealizzate. Walt Disney cercò di evitare ciò, così decise di unire tutte queste storie, realizzando queste pellicole antologiche. Dopo questa introduzione, passiamo al decimo classico Disney.
Ecco a voi Lo scrigno delle sette perle (Melody Time), pellicola d’animazione del 1948 scritta da Winston Hibler, Erdmann Penner, Harry Reeves, Homer Brightman, Ken Anderson, Ted Sears, Joe Rinaldi, Bill Cottrell, Art Scott, Jesse Marsh, Bob Moore, John Walbridge e diretta da Clyde Geronimi, Wilfred Jackson, Hamilton Luske e Jack Kinney. Ecco l’articolo di Chest of Tales (QUI).
Il film segue la falsa riga di Musica Maestro, una pellicola dove animazione e musica diventano un tutt’uno, creando segmenti interessanti. Nonostante ciò, e nonostante io preferisca personalmente i corti di Musica Maestro, questo lungometraggio si dimostra un po’ più compatto rispetto a quel lavoro.
Il primo segmento si intitola Once Upon a Wintertime, diretto da Hamilton Luske, un inizio pieno di energia con una giovane coppia di innamorati che vanno a pattinare sul ghiaccio e sono accompagnati da due conigli, anch’essi innamorati. Le coppie però litigano fino ad arrivare al catartico finale in cui si riavvicineranno. Lo stile di questo corto è molto semplice, con delle linee molto dolci e dei colori ottimi, inoltre le animazioni riescono a dare grande energia alla vicenda, creando un corto veramente dolce e divertente.
Anche in questo film ci sono due corti che occupano gran parte dello spazio e con una trama interessante, ma ho deciso di lasciarli per ultimi e concentrarmi un po’ sugli altri segmenti. Uno di questi che ho sempre apprezzato e che mi ha divertito è sicuramente Bumble Boogie di Hamilton e Luske. In questo segmento vediamo un calabrone che tenta di fuggire da fiori, note musicali e colori, il tutto seguendo la colonna sonora de Il volo del calabrone di Rimsky-Korsakov. Ciò che adoro di più del corto è sicuramente la sua frenesia e la sua velocità. Il calabrone cercherà in tutti i modi di fuggire da quella follia e a ritmo di questa melodia, una melodia molto complessa e veloce.
Un altro segmento folle quanto questo è Tutta colpa della Samba (Blame It on the Samba) in cui vediamo due depressi Paperino e José Carioca entrare in un locale. Qui l’uccello Aracuan (già apparso ne I Tre Caballeros) per tirarli su di morale gli fa conoscere la samba. In questo corto, oltre alla follia caratterizzata da situazioni surreali e da colori molto accesi, torna anche l’animazione mista, dove l’animazione e il live-action si uniscono. Un altro corto ben fatto e divertente.
Vorrei anche parlare brevemente di Little Toot, una barchetta rimorchiatore, un mezzo antropomorfo che ricorda molto Pedro di Saludos Amigos. Soltanto che, mentre Pedro era goffo ma responsabile e pronto a dare una mano, Little Toot è un burlone e un combina guai e queste caratteristiche lo porteranno in brutte situazioni che risolverà alla fine, redimendosi.
Per finire arriviamo ai due episodi principali: Johnny Semedimela (The Legend of Johnny Appleseed) e Pecos Bill. Perché sono i più importanti? Sono sicuramente gli episodi più lunghi e curati della pellicola, ma un elemento fondamentale che li accomuna entrambi è sicuramente il folclore. Sì, queste due storie sono legate al folclore americano e in un certo qual modo parleranno entrambi della nascita degli USA. Il primo parla liberamente della storia di Johnny Semedimela che, ascoltando le parole del suo angelo custode, parte con i pionieri, in giro per l’America per piantare alberi di mela. Un corto molto tranquillo e divertente, caratterizzato da un protagonista di buon cuore e una missione che lo porterà sempre più avanti fino alla fine. Anche il finale sarà molto dolce e ben realizzata.
Pacos Bill invece narra la leggendaria storia di questo cowboy e del suo fidato cavallo, Sputafuoco. La storia viene introdotta da una sequenza in live-action dove l’attore Roy Rogers racconta alla piccola Luana Patten la leggenda di questo uomo incredibile. Il racconto di questo cowboy è molto interessante, un uomo praticamente invincibile che riesce a fare cose incredibili, correre più veloce di qualsiasi animale, sconfiggere migliaia di nemici senza alcun problema e prendere al lasso qualsiasi animale o persona, riesce a prendere perfino nuvole piene di pioggia per portarle nelle sue zone ed è talmente forte da creare canyon. Questa parte è certamente divertente e folle e l’apprezzo tanto. Il tutto però cambia quando lui incontra Sue, una ragazza di cui si innamora. I due vivono felici ma ciò incontra la gelosia di Sputafuoco e anche in questo caso, così come era successo per Musica Maestro, si arriverà a un finale triste, causato proprio dal cavallo Sputafuoco.
Per concludere anche in questo caso ci ritroviamo davanti a un simpatico film a episodi dove a farla da padrone sono le animazioni e i colori. I corti sono scollegati tra di lor, ma rispetto a Musica Maestro qui hanno cercato di dare più organicità a tutto quanto.
Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
The sun is streaming through, filtering the clouds, the rain is holding back, the strongest element or force over the last couple of days.
Yes i can feel the urgency of Spring after dancing with the rain for so long, i feel seasons strong desire to dance with the sun as i read this review.
Sipping and afternoon coffee, and lapping up a delightful read. I’m spoilt for choices, first the rain and now the sun.
A sweet review and I’m so touched by the nation’s creatives in the way they passionately marketed their country through animations, movies and the arts in general. Casting their pearls upon the waters the nation set a precedent, only Bollywood and Nollywood found a national identity within the arts to market their nations.
Unfortunately other countries who were artistically excellent in portraying their culture through movies could not break free from the silo of their creative thinking..
Big ups to Disney, always lifting America.
Thank you so much for your nice comment. I agree with you, it’s always nice when a certain country manages to describe their culture through films or, in this case, animation. I am always fascinated by the culture of others and I am surprised by it. Also here in Italy we have had similar examples with some animated works. The most recent and most beautiful work was certainly The Bears Famous Invasiom of Sicily, an Italian-French film based on the book of the same name by Dino Buzzati. I highly recommend you to recover it, it is an incredible work. I leave you the link of the review, if you are interested: https://mymadreams.com/2020/08/12/la-famosa-invasione-degli-orsi-in-sicilia-film/
Oh yes that’s true, i was actually cognitively biased and only thinking in English. Just shows how valuable it is to seep and soak oneself in language.
I’m so happy you could retrieve the comment. I couldn’t write it all over again.
Ok i will have a look into. Im going cautiously about the use of my data, since my connection is fown, but i will take the time.
Happy Friday
Thank you very much! Have a nice day!
Thank you same to you
I wrote a comment just before this but it seems to have escape the postman.
I enjoyed the review.
I think it was put for mistakes on the spam. Sometimes it happen here on WordPress.
Oh good to know. Thank you
Questo mi piace molto! Once Upon a Wintertime secondo me è delizioso, adoro questi corti in cui si respira l’aria di un’altra epoca, e questo ha una raffinatezza tutta d’altri tempi che mi fa impazzire. Uguale per i due corti folcloristici: Johnny Appleseed è probabilmente uno dei miei preferiti (ho avuto la canzoncina in testa per giorni dopo averlo visto), e Pecos Bill è davvero divertente; peccato per quel finale, ci sono rimasto (di nuovo) davvero male. Magari è davvero così la leggenda di Pecos Bill, ma avrei preferito che Walt si cimentasse in una delle sue riscritture e ci desse una conclusione più allegra.
Forse quello era un periodo triste anche per lui dato che non riusciva a fare quello che desiderava. Però grazie a questi film riuscì a guadagnare abbastanza per poter realizzare poi Cenerentola.
Questo proprio non riesco a ricordarmelo. Mi succede, di solito, nei film in cui non mi viene lasciato niente, né di positivo, né di negativo. Ma per onestà intellettuale proverò a recuperarlo, in fondo potrebbe essere solo vecchiaia.
In tutta onestà di questo film da piccolo probabilmente ho solo visto la parte con Paperino e José. Per il resto è stata un’esperienza completamente nuova. Un peccato perché alcuni di questi corti sono davvero simpatici.
Cercherò di recuperarlo. Poi magari vedendolo mi tornerà alla memoria.
Ok! Spero che ti faccia piacere!
Ho un vago ricordo mentre leggevo il post…devo andare a cercarlo.
Mio fratello forse se ne ricorda di più visto che ancora oggi è appassionato di Pecos Bill.
Probabilmente hai visto qualche episodio in televisione, alcune volte tendevano a trasmettere i vari corti separatamente.
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