La famosa invasione degli orsi in Sicilia (film)

Ben ritrovati a tutti con una nuova recensione. E, come promesso, per una volta cambierò completamente genere cinematografico e infatti non parlerò di horror, anche se questa storia durerà molto poco (non ce la faccio a stare lontano dall’horror troppo a lungo). In questo articolo però non ho solo deciso di cambiare genere ma anche di cambiare “tecnica”. Oggi infatti parleremo di un film d’animazione. E’ importante sottolineare che l’animazione è una tecnica e non un genere (si possono vedere film d’animazione adatti a tutte le famiglie, ma ci sono altre che posso essere horror, fantascientifiche , azione ecc…). Volevo però evitare di discutere di pellicole animate che in molti conoscono e ho deciso di cercare un’opera più specifica e particolare. A questo punto mi sono detto che sarebbe stato ottimo se avessi parlato di un film d’animazione italiano. L’ultima volta avevo discusso di Momo alla conquista del tempo, un ottimo film d’animazione diretto da Enzo D’Alò che vi consiglio di recuperare. Non voglio parlare nuovamente di D’Alò, forse in futuro, per il momento voglio discutere anche di altre persone talentuose che lavorano nel mondo dell’animazione. Mi sono venuti subito in mente i lavori di Alessandro Rak, un regista italiano che in questi anni ha sfornato delle perle eccezionali come L’arte della felicità e Gatta Cenerentola. Stavo per fare una recensione sul primo, ma poi ho visto questa pellicola e non ho saputo resistere. Dovevo parlarne assolutamente e uno dei motivi principali che mi hanno spinto ad anteporre questo articolo riguarda il fatto che il film in questione è tratta dal romanzo di uno dei miei scrittori italiani preferiti. Quindi senza indugio vi presento quest’opera.
Ecco a voi La famosa invasione degli orsi in Sicilia (conosciuto all’estero come The Bears’ Famous Invasion of Sicily e La Fameuse Invasion des ours en Sicile in Francia).

Trama:
Gedeone (Antonio Albanese) e la piccola Almerina (Linda Caridi) sono due cantastorie che vanno in giro nei paesi della Sicilia a intrattenere il pubblico con i loro racconti e i loro giochi. Mentre si dirigono a Caltabellotta, decidono di fermarsi per la notte in una grotta. Questo luogo però è abitato dal Vecchio Orso (Andrea Camilleri) che, svegliato dal rumore dei due, decide di controllare cosa sta succedendo. I due cantastorie sono un po’ spaventati dall’orso e per cercare di scusarsi decidono di raccontare la storia de La famosa invasione degli orsi in Sicilia. La storia parlare del re degli orsi, Leonzio (Toni Servillo), che, mentre insegna al figlio Tonio (Alberto Boubakar Malanchino) a cacciare i pesci, perde di vista il piccolo che viene trasportato dal fiume e catturato dagli uomini. Leonzio non sa dovìè finito suo figlio Tonio e lo cerca ovunque ma senza successo. Leonzio cade in depressione e non dà più ordini al suo popolo che si sente totalmente perduto. Arrivato l’inverno gli orsi sono affamati e cercano di parlare con Leonzio. Gli dicono di andare dagli umani a chiedergli un po’ di cibo e che, visto che quest’ultimi sono molto particolari, tra di loro potrebbe esserci anche Tonio. Leonzio si riprende e inizia l’avanzata pacifica verso il mondo degli uomini per ottenere un po’ di cibo ma soprattutto ritrovare il piccolo Tonio. Purtroppo la Sicilia è governata dal crudele Granduca (Corrado Invernizzi) che viene avvertito dal mago De Ambrosiis (Maurizio Lombardi) dell’arrivo degli orsi. Il Granduca non perde tempo e inizia subito ad attaccare gli orsi senza dar loro il tempo per parlare. Gli orsi però sono molto forti e riescono a respingere l’esercito e così inizierà l’avventura di Leonzio che dovrà cercare in tutta la Sicilia suo figlio e affrontare eventi incredibile e assurdi.

Io adoro Dino Buzzati. Buzzati è stato uno scrittore veramente eccezionale che molti di voi conosceranno sicuramente per Il deserto dei Tartari ma che ha scritto romanzi e racconti surreali, pieni di fantasia che riuscivano a trascinare il lettore in mondi folli, affascinanti e anche terrificanti (Sette Piani ad esempio è uno dei racconti più terrificanti che ho letto dello scrittore). Un’artista che invito tutti a riscoprire per il suo stile e per la sua grande inventiva. Quando ho saputo che avrebbero fatto un film animato su uno dei suoi romanzi sono stato veramente contento.
Il film è una coproduzione italo-francese ed è stato prodotto principalmente dalla Prima Linea Productions, una casa di produzione francese, insieme a Pathè, France 3 Cinéma, Indigo Films e Rai Cinema. La pellicola così ha avuto un buon budget di 12 milioni di euro e per realizzarlo ci sono voluti ben 6 anni di lavorazione. A dirigere il film c’è invece Lorenzo Mattoti. Ammetto che prima di questo film non conoscevo per niente Mattoti e neanche i suoi lavori, così mi sono informato un po’ su di lui. Mattoti nella sua carriera ha lavorato principalmente come illustratore e fumettista, per quanto riguarda il mondo del cinema inizia a lavorarci nel 2006 con il film collettivo Eros, dove lavora sui segmenti che collegano gli episodi. Ha partecipato come illustratore per il film d’animazione Peur(s) du noir e nel 2012 ha curato gli sfondi e alcuni personaggi del Pinocchio di Enzo D’Alò. La famosa invasione degli orsi in Sicilia è stato effettivamente il suo primo lungometraggio e il suo primo vero lavoro come regista. E devo ammettere che ha fatto un lavoro eccelso.

Iniziamo descrivendo prima di tutto il lato tecnico della pellicola e in particolar modo lo stile del disegno. Quando Buzzati scrisse il libro, disegnò anche le illustrazioni della storia e perciò hanno deciso di ispirarsi a ciò per lo stile e il design del film. In questo modo sono riusciti a creare veramente un’ambientazione fiabesca, con montagne alte, strette e tondeggianti, le onde del mare fatte a zig-zag, paesaggi collinari che si distendono a perdita d’occhio e così via. Un mondo che non cerca in alcun modo di essere realistico ma è stilizzato in un modo molto interessante, molto fedele alle illustrazioni di Buzzati e infatti tutto ciò riesce a trasportare lo spettatore in questa fiaba. Inoltre apprezzo molto i design dei vari personaggi, ad esempio gli orsi principali con le loro fisionomie diverse, ma tutti con tratti morbidi e delicati mentre gli umani, pr la maggior parte, sono rappresentati con linee più aguzze e quadrate (tranne Gedeone e Almerina). Apprezzo anche gli occhi di tutti i personaggi, semplicemente delle pupille nere che rendono ancor più dolci e amichevoli i personaggi, cosa che invece non accade per il Granduca e il Troll (Nicola Rignanese) che hanno occhi completamente differenti.
Un altro punto di forza riguarda i colori molto accesi. In particolar modo si rimane affascinati dal verde e dal blu, due colori che riescono a trasmettere una grande calma. Il modo in cui hanno utilizzato i vari colori è veramente ottimo e riescono a essere veramente vivaci. Quando però ci saranno scene di tensione o che descrivono comunque momenti un evento negativo, questi colori creeranno un contrasto molto elaborato con le ombre presenti. In questa pellicola hanno utilizzato in maniera veramente ottima le ombre, creando così scene evocative e di grande effetto. Un esempio lo abbiamo quando gli umani catturano Tonio e mentre si allontanano vediamo l’ombra dell’orso che si stagli su tutto il panorama fino a scomparire. Oppure nello scontro finale tra gli orsi e gli uomini del Granduca dove la presenza delle ombre saranno molto pesanti, come a descrivere in maniera dettagliata la tensione dello scontro (anche se questa parte viene in maniera molto fantasiosa e fantastica, con un montaggio alternato che mostra lo scontro con gli umani e lo spettacolo al circo, dove a un certo punto i due mondi si mischiano creando qualcosa di folle e bellissimo).
La musica nel film è molto importante e ho trovato veramente ottima l’idea di comporla come musica tradizionale siciliana e così hanno dato vita a una colonna sonora molto vivace e spensierata, capace di descrivere bene sia la gioia che il divertimento. Ci sono però anche musiche drammatiche e riflessive che riescono a essere perfette per il contesto in cui vengono utilizzate.

Parliamo adesso del modo in cui viene narrata questa storia, un’idea che ho veramente apprezzato. La prima parte del racconto ci viene raccontata da Gedeone e dalla piccola Almerina e lo fanno in un modo pieno di spensieratezza e leggerezza. C’è il dramma iniziale con la scomparsa di Tonio, ma poi il viaggio che gli orsi intraprendono alla ricerca del piccolo sarà molto divertente e pieno di avventure stupende dove Leonzio e il suo popolo ne usciranno sempre vittoriosi, anche se nelle loro file ci saranno dei morti. Questa prima parte è ricca d’azione e alla fine si conclude con un finale felice, narrato da Gedeone e Almerina. Insomma un “e vissero per sempre felici e contenti”. Ma anche dopo il “e vissero per sempre felici e contenti” le storie proseguono e infatti nella seconda parte sarà il Vecchio Orso a narrare le vicende di Leonzio, Tonio e tutti i loro amici, svelando ai due cantastorie che quello che hanno raccontato è solo una parte della vera storia.
In questa seconda parte assistiamo a un vero e proprio cambiamento e osserviamo una società in cui umani e orsi convivono e dove quest’ultimi stanno iniziando a comportarsi sempre di più a comportarsi come persone, arrivando però quasi a perdere la loro identità. Questa parte non è spensierata come la prima, è più matura, affronta una tematica sociale interessante e soprattutto è molto più malinconica. E’ stata un’evoluzione interessante dove sono riusciti a cambiare l’atmosfera della storia senza però tradire quel che è stato il film finora. In questa parte assistiamo anche a un’interessante approfondimento dei personaggi principali e soprattutto a una loro evoluzione ed è da qui che inizio a descrivere i vari personaggi.

Leonzio è il signore degli orsi e dopo aver perso il figlio cade in una profonda depressione e si ridesta solo quando scopre dove potrebbe trovarsi Tonio. Qui dimostra una grande risolutezza, una grande forza di volontà e si dimostra anche un bravo capo. E’ nella seconda parte che invece diventa molto più interessante perché si ritrova a governare l’intera Sicilia, qui farà cose molte buona per i suoi abitanti ma commetterà anche dei gravi errori. Inoltre inizierà a sentire nostalgia del suo vecchio mondo e delle montagne da cui viene. Il suo personaggio così ottiene un grande spessore, diventando ancor più interessante e la stessa cosa succede per altri personaggi, come ad esempio Tonio che da orso da salvare diventerà uno dei protagonisti della vicenda. In questa seconda parte diventerà interessante anche il personaggio di De Ambrosiis e soprattutto sarà ancor più presente Almerina, un personaggio femminile all’interno del racconto a cui Gedeone e Vecchio Orso hanno dato nome e aspetto della piccola cantastorie. Questo quartetto sarà il vero protagonista della storia e sarà presente anche un antagonista interessante di cui non parlerò per non fare spoiler (ma che si può intuire molto facilmente) e che porterà su schermo una tematica veramente affascinante.
Ho molto apprezzato il fatto che abbiano deciso di far parlare Gedeone e Almerina con l’accento e il dialetto siciliano, dialetto molto comprensibile e che ho sempre trovato molo bello, mentre De Ambrosiis sarà l’unico personaggio ad avere un accento del Nord Italia. Vorrei inoltre aggiungere che i personaggi di Gedeone, Almerina e Vecchio Orso nel libro non esistono, sono stati creati appositamente per il film e Almerina è il nome della moglie di Buzzati. Un tributo davvero dolce.

Da come avete potuto capire questo film è veramente incredibile sia nel lato tecnico che in quello narrativo, però qui arrivano le brutte notizie. Il film è costato 12 milioni di euro ma purtroppo è stato un enorme flop al botteghino, guadagnando in totale meno di 2 milioni di euro e questo enorme insuccesso ha fatto fallire la Prima Linea Production. In Italia il film ha guadagnato veramente poco (neanche mezzo milione di euro) e questa cosa mi ha irritato parecchio. Parliamo di un film diretto da un regista italiano, tratto dal libro di uno dei migliori scrittori italiani e soprattutto è un film d’animazione dove l’Italia ha messo del suo e mi aspettavo qualcosa di più dalla distribuzione nostrana. Infatti La famosa invasione degli orsi in Sicilia non è stato distribuito bene nel nostro Paese. Ad esempio nelle mie zone non è neanche uscito e in certi cinema è rimasto solo per uno o due giorni. E questo è un comportamento scorretto sia nei confronti di certi lavori originali italiani sia nei confronti dell’animazione, che viene sempre considerata come qualcosa di infantile e a cui a volte non viene riconosciuto il suo enorme valore artistico. Dobbiamo cambiare le cose e migliorare il pensiero di molto persone sul mondo dell’animazione.

Per concludere La famosa invasione degli orsi in Sicilia è un film d’animazione straordinario con uno stile unico e fiabesco, delle animazioni curate e dei colori vivi e forti. Un film con un lato tecnico stupendo che riesce a regalare allo spettatore una narrazione fluida, intelligente ed emozionante. Una pellicola che riesce a divertire, commuovere e incantare il pubblico con la sua storia e la sua bellezza artistica. Consiglio a tutti di recuperarlo il prima possibile e consiglio anche di recuperare il libro da cui è tratto. Ne rimarrete tutti quanti affascinati.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

34 pensieri riguardo “La famosa invasione degli orsi in Sicilia (film)

    1. Il doppiaggio è veramente ottimo! Mi sono piaciuti tutti. Inoltre credo proprio che sarà un film che invecchierà benissimo soprattutto nel lato tecnico. Inoltre dedica molti tributi a Buzzati (in una scena si vedono i disegni originali dell’autore dedicati al libro) e a sua moglie (alla piccola cantastorie è stato dato il suo nome). È un film incredibile che dimostra come ci siano persone in Italia capaci di fare dei lavori incredibili.

  1. Eccomi qua a leggere la tua recensione. Ampia e multisfaccettata come il film merita.
    Grazie per avermi invitato a leggerla.

    Non so se ami leggere. A me tantissimo e ho recensito molti libri e autori. Non lo faccio mai, ma… mi piacerebbe suggerirti di leggere qualcosa di mio per esempio Oggetti in terapia . Credo possa piacerti. Non è un libro Horror ma inquieta sicuramente.

    Ciao e a risentirci
    Giovanna Fileccia

    1. Grazie mille per il commento! Sono affezionato a questo film e cerco di fare di tutto affinché le persone lo conoscano. In ogni caso sì, adoro leggere, e mi sono appena informato sul tuo libro. Sembra molto interessante! Penso proprio che lo ordinerò.

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