Halloween: Resurrection

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo mi sono divertito veramente tanto a parlare di Halloween H20: 20 Years Later, un capitolo della saga che mi ha sempre divertito tantissimo. In realtà mi sono divertito a recensire tutti i film della saga (un po’ meno i sesto capitolo anche se mi è piaciuto parlare delle due versioni di quel film) e in particolar modo di Halloween, Halloween IV e H20. Quindi finora sono stato molto bene con queste recensioni nonostante tutto, ma oggi le cose andranno veramente in maniera differente. Oggi stiamo per parlare di un film che avevo evitato con tutto me stesso, ma che oggi dovrò affrontare visto che fa comunque parte del progetto. Non voglio perdere altro tempo e probabilmente non farò neanche un articolo lungo come gli altri.
Ecco a voi Halloween: Resurrection (Halloween – La resurrezione), pellicola horror del 2002 scritta da Larry Brand e Sean Hood e diretta da Rick Rosenthal.

Trama:
Il film inizia con Laurie Strode (Jamie Lee Curtis) rinchiusa in un manicomio. Nello scorso film l’abbiamo vista sconfiggere e decapitare Michael Myers, ma qui ci viene spiegato che in realtà la persona che Laurie aveva decapitato non era suo fratello ma un infermiere con cui The Shape si era scambiato i vestiti. Quindi Laurie ha ucciso la persona sbagliata (una scusa del genere non sta in piedi, lo so, ma è la trama del film che si possiamo fare?). Nonostante tutto lei non è rimasta con le mani in mano e in questo lasso di tempo ha atteso il fratello, che alla fine è giunto per lei. Dopo un inseguimento nei corridoi del manicomio, Laurie riesce a intrappolare Michael sul tetto dell’edificio. Sembra che la vittoria spetti a lei, ma The Shape riesce a capovolgere la situazione e a ucciderla. Dopo aver fatto ciò, vediamo Myers andarsene e scomparire. Passa qualche tempo e la storia si concentra su Sara Moyer (Bianca Kajlich), una studentessa universitaria che ha appena scoperto dalla sua amica, Jen Danzig (Katee Sackhoff), che lei e tutti i suoi compagni parteciperanno a un reality show, Dangertainment, condotto da Freddie Harris (Busta Rhymes) e Nora Winston (Tyra Banks). La sfida consiste nell’entrare in casa di Michael Myers e cercare di scovare indizi sul suo passato. Il tutto poi verrà ripreso con delle telecamere che avranno addosso e trasmesso poi su internet. L’unica cosa che non sanno è che Michael Myers è ancora in giro e non credo abbia gradito l’intrusione.

Da dove iniziare? H20 fu un grande successo, un successo così grande che nessuno aveva previsto. E, visto tutti i soldi che avevano incassato, potevano veramente lasciare che la saga si concludesse così? Certo che no. Quindi partì la produzione del seguito, ma c’era un problema non indifferente da risolvere: nel film precedente Laurie ha ucciso Myers, decapitandolo, come potevano far tornare The Shape?
Guardate, se a un certo punto facevano che il corpo di Michael si alzava, prendeva la testa e se la riattaccava al capo mi sarei arrabbiato sicuramente molto meno rispetto a quello che hanno fatto qui. Michael che si scambia i vestiti con un’infermiere e Laurie che uccide un innocente. Non solo è assurda l’idea ma tutto il resto. L’unica cosa che provano a giustificare è il perché quella persona non abbia parlato a Laurie dicendo di fermarsi, ma questo è letteralmente il male minore. Perché? Ripensiamo al finale di H20. Praticamente Laurie cosa fa a Myers? Lo sbalza fuori dall’ambulanza a tutta corsa facendogli fare un volo di quattro metri come minimo, questa persona si rialza come fa Michael Myers (e lui ha un modo di alzarsi particolare che nessun umano farebbe in quella situazione), Laurie lo investe con l’ambulanza, lo fa cadere in un burrone, questo si schianta contro un tronco d’albero e l’ambulanza gli cade addosso, bloccandolo e presumibilmente spaccandogli quelle poche ossa che gli erano rimaste. In tutta questa sequenza quel pover’uomo sarà morto come minimo venti volte di fila e invece è sopravvissuto. Un conto è Myers, che è letteralmente qualcos’altro, ma questo qui è un semplice umani. Questo si chiama prendere in giro lo spettatore. Perché veramente prendi in giro il pubblico con una soluzione del genere, talmente ridicola da essere tragicomica. E la sapete la cosa ancor più tragicomica? Che i primi dieci minuti sono la parte migliore. Perché, tralasciando quella spiegazione orrenda, sembra ancora di vedere un rimasuglio di H20, con Laurie che affronta il fratello con tutte le sue forze. Come sappiamo purtroppo Laurie muore, ma non prima id uscire di scena con stile, dando un bacio al fratello e dicendo: “Ci vediamo all’inferno!“. Almeno se ne è andata con onore, cosa che ad esempio non è successo con Jamie Lloyd in Halloween 6. E comunque era la Curtis che non voleva più continuare con la saga. Lei pensava di aver finito con H20, ma per contratto doveva apparire per circa 30-40 secondi nel seguito. Dopo questa primi dieci minuti, inizia la tragedia.

Già solo il fatto si unire Halloween ai reality show non mi pare una scelta intelligente, inoltre hanno cercato di modernizzare la saga il più possibile, ad esempio aggiungendo tematiche come appunto i reality show e specialmente internet. Inoltre a livello di messa in scena si ispira a certi mockumentary (falsi documentari) del periodo come per l’appunto The Blair Witch Project, anche se in maniera differente visto che qui è un misto tra i film tradizionali e le scene riprese con le telecamere a mano (inoltre saranno le prime ad avere un maggiore spazio). Hanno provato a modernizzare il tutto, ma hanno fallito su tutto. Un film o altri medium non sono moderni solo perché li ambienti ai giorni d’oggi o perché cita argomenti attuali, non ne devi solo parlarne ma approfondirli tutti, studiarli bene e discuterne in tutta la loro complessità. Qui invece è tutto superficiale. Viene più utilizzato come mezzo per far vedere che hanno effettivamente qualcosa di nuovo da mostrare, ma se si fa un confronto tra questa pellicola e quelle dei capitoli precedenti, si noterà che questa sembra invecchiata veramente male mentre gli altri bene o male hanno tenuto molto bene (cavolo perfino il sesto capitolo sembra meno vecchio di questo film!).

La cosa peggiore però è un’altra: morta Laurie muore pure il film. La parte centrale è solo un enorme vuoto, dove vediamo i personaggi aggirarsi nella casa di Myers (visto che la casa vera non esisteva più hanno ricostruito un intero set e questa è forse una delle pochissime cose positive della pellicola), cercando di scoprire indizi sul suo passato (ovviamente tutte cose false) mentre interagiscono tra di loro. Ed è qui che diventa tutto tedioso perché vediamo delle macchiette viventi che dicono e fanno cose stupide e per nulla divertenti e le loro interazioni sono a dir poco ridicole e snervanti. L’unica persona normale è la protagonista, Sara, che però è anche lei un personaggio tremendamente piatto. Quello che forse era un pochino più caratterizzato è Freddi Harris, un conduttore cinico e bugiardo che vuole solo guadagnare soldi, e ammetto che poteva essere un minimo interessante ma che alla fine si rivela abbastanza banale. Pure Michael Myers sembra abbastanza confuso da tutta questa situazione (e al suo posto lo sarei anch’io).

Neanche la regia riesce a fare un granché con una trama del genere. A volte ci sono delle scene tutto sommato buone a livello di messa in scena, ma non sono abbastanza per migliorare la situazione e a volte quel montaggio alternato tra le scene normali e le riprese con le telecamere dei concorrenti non aiuta, specie nelle scene di inseguimento o lotta. Rosenthal, che poi era il regista di Halloween II, purtroppo ha dovuto lavorare con una storia tremenda.

In questo film c’è anche la scena che molti fan definiscono come il punto più basso di tutta la saga: Busta Rhymes che affronta Myers a suoni di kung fu mentre fa versi strani che sembrano una parodia brutta di Bruce Lee. Io invece voglio spezzare una lancia a favore di questo momento. E’ una scena trash, ridicola, stupida, insensata e fuori contesto, ma è una scena che ti fa provare delle emozioni, negative ma pur sempre emozioni, e soprattutto risveglia lo spettatore da quel senso di sonnolenza che la pellicola ha trasmesso. Non credo ci sia altro da aggiungere.

Per concludere, Halloween: Resurrection ha fatto esattamente il contrario di H20. Mentre H20 ha riportato dignità alla saga e ha guadagnato molto, Resurrection ha distrutto ogni cosa, diventando uno degli episodi peggiori e più imbarazzanti di sempre. Ed è anche un episodio rinnegato da molti fan. La cosa interessante dei fan di Halloween è che hanno molte opinioni diverse sulla saga: c’è chi adora solo il primo, chi i primi due, chi considera Halloween, Halloween II e H20 come una bella trilogia, chi perfino apprezza i capitoli dal quarto fino al sesto (io ad esempio adoro il quarto nonostante sia un film strapieno di problemi). Resurrection invece è un lavoro che tutti hanno voluto dimenticare e di cui ho parlato anche troppo. Con il prossimo articolo fortunatamente torniamo con le cose serie.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

4 pensieri riguardo “Halloween: Resurrection

  1. […] il prima possibile, a volte trattando certi punti chiave velocemente come è successo per Halloween: Resurrection. Avrei potuto dire molto di più a riguardo, ma era stato un film talmente brutto e insulso che mi […]

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