Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di film in live-action e in questo caso abbiamo preso in esame un’opera del grande William Friedkin, un’opera che alla sua uscita venne parecchio sottovalutata ma che oggi è stata riscoperta e apprezzata profondamente. Il film in questione è Sorcerer – Il salario della paura. La storia parla di quattro uomini di differenti nazionalità che, dopo aver commesso dei crimini, sono costretti a fuggire in un Paese dell’America Centrale. Qui nel villaggio conducono una vita tremenda come operai per una compagnia petrolifera e vorrebbero andarsene ma guadagnano troppo poco e i costi per uscire da lì sono proibitivi. Le cose cambiano quando, dopo un attacco dei ribelli, il pozzo petrolifero prende fuoco e per fermarlo c’è bisogno della dinamite, la quale però è stata tenuta male e le vibrazioni di un elicottero potrebbero farla esplodere. Quindi i quattro decidono di portare la dinamite con dei camion per andarsene da quel posto. Tecnicamente il film è straordinario, con una regia impressionante capace di gestire perfettamente i vari momenti e di muoversi con grande naturalezza, creando sequenze impressionanti. Inoltre riesce a creare una tensione straordinario che pochi film possono vantare. A livello di storia ci presenta quattro personaggi ben caratterizzati e ricchi di sfumature, dei veri e propri antieroi che nonostante tutto si dimostreranno molto interessanti. Sarà anche presente una tematica legato al destino e all’impossibilità di controllarlo, il tutto trattato con grande intelligenza e profondità. Lo consiglio assolutamente!
Si ritorna nel mondo dell’animazione e rimaniamo ancora a casa della DreamWorks per discutere del seguito di una loro opera molto amata.
Ecco a voi Dragon Trainer 2 (How to Train Your Dragon 2), pellicola animata scritta e diretta da Dean DeBlois.

Trama:
Sono passati cinque anni dagli eventi del primo film e ormai il popolo di Berk vive in completa armonia con i draghi grazie a Hiccup (Jay Baruchel) e Sdentato. Stoick (Gerard Butler) vorrebbe che suo figlio gli succedesse come capo villaggio, ma Hiccup non si sente affatto pronto a ricoprire un simile ruolo e vaga in lungo e in largo con il suo drago alla ricerca di terre inesplorate. Ed è così che un giorno, insieme ad Astrid (America Ferrera), scopre la presenza di cacciatori di draghi capitanati da Eret (Kit Harington). Quest’ultimo li accusa di aver liberato i loro draghi e annuncia che dovrà prenderne il più possibile se non vuole far arrabbiare Drago Bludvist (Djimon Hounsou) e il suo esercito di draghi. Appresa quella notizia, Stoick inizia a preparare la difesa del villaggio, visto che conosce Drago e sa che è impossibile parlarci, ma Hiccup vuole provare a ragionarci e va a incontrarlo. Proprio durante questo viaggio incontrerà la persona che stava liberando i draghi: sua madre, Valka (Cate Blanchett).
Torniamo dopo diverso tempo a parlare di Dragon Trainer, una delle opere migliori che la DreamWorks abbia prodotto finora e soprattutto un’opera che le persone ricordano con grande affetto. La sfida di questo secondo capitolo non è semplice, visto che deve confrontarsi con un primo film straordinario. Sarà riuscito a eguagliarlo?

Come nostra abitudine, cominciamo con il lato tecnico e anche in questo caso non possiamo far altro che complimentarci per la bellezza visiva del film. A livello registico, anche se questa volta manca Chris Sanders e c’è solo Dean DeBlois, riesce a essere ottima, sorprendendoci ogni volta, ad esempio con le scene di volo che non annoieranno mai nella loro bellezza. Quest’ultime riescono sempre a intrattenere con delle bellissime acrobazie tra le nuvole e attraverso ambienti rocciosi e ghiacciati, dimostrandosi divertenti ma soprattutto facendoci sentire quella sensazione di euforia e di libertà capaci di far battere il cuore, oltre che a meravigliarci per le panoramiche su ambienti stupendi. La regia se la caverà bene anche in altre occasioni, come nel dare il giusto ritmo alle scene comiche ma anche nel creare la tensione nei momenti pieni di mistero. Sa gestire quelli drammatici e dolci, dove il ritmo rallenta e ci si concentra molto sui movimenti e sulle espressioni, dando una bellissima messa in scena attraverso una fotografia altrettanto bella che, come nel primo capitolo, tende a essere realistica così come le ambientazioni stesse, mancando di elementi cartooneschi e riuscendo sempre a creare, come detto in precedenza, luoghi mozzafiato che stupiscono profondamente per la bellezza dei colori e soprattutto per la cura dei dettagli, dettagli sempre più numerosi ma mai barocchi che li rendono unici.
Quindi possiamo dire che in tutto ciò il film convince, così come convince il character design. Mi ha fatto piacere vedere Hiccup e gli altri personaggi cresciuti e questa cosa la si può notare dai numerosi e piccoli dettagli come, parlando di Hiccup, la leggera barba che gli sta crescendo ma anche i lineamenti che sono meno rotondeggianti rispetto al capitolo precedente. Tutti gli amici di Hiccup mostreranno la loro maturità e anche il character design dei nuovi personaggi sarà ottimo ma, ancora una volta, saranno i draghi a catturare l’attenzione con nuove specie che sapranno affascinare per la loro originalità e peculiarità. Tra l’altro ho trovato impressionanti alcune sequenze per la quantità di comparse tra draghi e umani e come il tutto è stato gestito. In pratica il lato tecnico è assolutamente convincenti e sulla sceneggiatura abbiamo alcune cose interessanti da dire.

In questo caso mi è piaciuto l’inizio e il modo in cui ci mostrano come la situazione a Berk si sia evoluta, con Astrid e gli altri che intrattengono gli abitanti giocando alla corsa dei draghi e facendoci anche vedere l’equilibrio che si è creato tra umani e draghi, così come è stato bello vedere Hiccup andare in esplorazione per cercare nuove terre, ma anche per provare con Sdentato nuove tecniche di volo e sperimentare con le sue invenzioni. Ho apprezzato molto la prima parte in quanto si prende i suoi tempi per mostrarci come il mondo e i personaggi si sono evoluti e si stanno ancora evolvendo, e vedere Hiccup più sicuro di sé e maturo ma ancora alla ricerca di sé stesso. Il tutto è gestito molto bene, gli eventi messi in scena mi hanno convinto, i momenti comici mi hanno fatto sorridere, specialmente le interazioni tra Testabruta (Kristen Wiig) ed Eret, che ho trovato spassose. Ho apprezzato anche il villain della storia, Drago, che nonostante appaia per lo più nella seconda parte riesce a dimostrarsi temibile anche solo quando viene nominato e quando appare le aspettative non vengono deluse. Lo si teme per il suo aspetto robusto e minaccioso e lo si teme ancor di più per il suo odio profondo verso i draghi e il modo in cui li sottomette. Tutto funziona benissimo ma c’è una sola cosa che critico.
Cercando di non fare spoiler, a un certo punto il film prenderà una decisione molto coraggiosa nei confronti di un personaggio ed è una scelta che ho adorato. Di solito mi complimento molto quando tentano strade rischiose e più mature e anche in questo caso tale scelta mi è piaciuta. Ciò che non ho apprezzato è il modo in cui ci arriviamo. Questo perché in precedenza quello stesso personaggio era stato protagonista di un’altra scena bellissima e commuovente in cui costruiva un rapporto con un altro personaggio. Peccato che poi tutto ciò sia finito bruscamente, morto sul nascere, passando poi alla scelta coraggiosa. Questi due eventi non sono stati gestiti bene a livello di ritmo e mi dispiace profondamente perché singolarmente sono dei momenti straordinari e veramente commuoventi. A parte ciò la sceneggiatura è veramente ottima.

Per concludere, Dragon Trainer 2 è un sequel veramente degno e ben fatto, con un lato tecnico che continua a essere di grandissima qualità negli ambienti, nel character design e nella regia, e con una sceneggiatura che riesce quasi sempre a trovare il giusto equilibrio e a risultare matura ma senza essere pesante. Lo consiglio assolutamente!
Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
Un sequel che mi è piaciuto molto più del primo. Anzi, è stato proprio grazie a questo film che ho iniziato ad apprezzare di più l’originale. Una storia più forte e strutturata e il ritorno della madre non stato buttato via per offrire un espediente narrativo, risultando tutto più solido. Apprezzo anche io la scelta coraggiosa. La tua recensione è sempre un racconto bellissimo, grazie per donarcele ^_^
Sono contento che ti sia piaciuto! Io l’ho veramente apprezzato, ma ha quel difetto a livello di ritmo quando finalmente Stoick incontra la moglie e la battaglia sulla spiaggia che risulta troppo improvviso e veloce. E quella parte con la madre di Hiccup mi è piaciuta tantissimo così come vedere quel momento di tenerezza tra Stoick e Valka. Per me è un seguito stupendo e mi piace tantissimo, ma per me il primo rimane il migliore. Purtroppo è il terzo a essere il più debole della trilogia.
Il terzo penso di non averlo capito. Ho fatto molta fatica ad arrivare alla fine e non so di cosa parla. Forse è troppo complicato per me.
No, in realtà penso che tu abbia cercato un significato che non c’era. Il film in sé è carino, ma sembrava più un’avventura secondaria che qualcosa di simile a un finale. A momenti le serie animate su Dragon Trainer avevano una trama più elaborata di quella.
No, davvero, non ho capito cosa stesse succedendo e perché. L’ho visto solo una volta, ma se mi chiedi di cosa parla, non saprei proprio cosa rispondere.
Praticamente altri regni si sono coalizzati per catturare i draghi e creare una forza armata con loro, ma Hiccup e gli altri cercano di fermarli, liberando i draghi. Ed è qui che arriva il villain, un cacciatore esperto di draghi che darà loro la caccia, mentre Sdentato scopre che c’è un’altra Furia Buia come lui, una femmina di cui si innamora e che li porterà nel Mondo Nascosto, dove sono rifugiati migliaia di draghi e dove gli umani non possono raggiungerli. Questo è il film riassunto. Spero di essermi spiegato bene.
Grazie per la pazienza ^_^
Di nulla, amica mia!
😀
Thanks so much for your continued support
Thanks to you too!
💜
[…] opera molto amata dal pubblico, un sequel che si apprestava ad affrontare una sfida non da poco, Dragon Trainer 2. Sono passati cinque anni e a Berk ormai gli umani e i draghi vivono in completa armonia grazie […]