Kung Fu Panda 2

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di cinema e abbiamo ripreso a discutere del giallo all’italiana e di un regista incredibile come Lucio Fulci, di cui dovrei parlare decisamente di più, con il suo Murderock – Uccide a passo di danza. La storia è ambientata in una scuola di danza molto prestigiosa in cui i ballerini combattono per ottenere un ruolo in un famoso spettacolo. Un giorno però succede qualcosa di terrificante: una ballerina viene dapprima stordita con il cloroformio e poi uccisa con un lungo spillone che le trapassa il cuore. La polizia inizia subito a indagare e sospetta che il colpevole possa essere uno del gruppo di danza, mentre l’insegnante ha un incubo in cui sogna il volto dell’assassino che per qualche motivo sembra appartenere a un uomo che compare sulle pubblicità. Questo film è diretto veramente bene, mostrando dinamismo con il ritmo e usando diverse inquadrature intelligente e studiate, oltre che una fotografia capace di costruire tensione e claustrofobia, anche se non ho apprezzato per niente la colonna sonora. La storia si rivela molto interessante, delineando dei personaggi ben definiti e che si rivelano pieni di segreti ma anche di tanta rabbia e risentimento, personaggi egoisti ma anche molto umani che andranno a valorizzare una storia pessimista raccontata molto bene. Lo consiglio assolutamente!
Come da tradizione torniamo a parlare di animazione e ancora una volta torniamo dalla DreamWorks per discutere di un seguito interessante, un’opera molto amata dal grande pubblico e che in questo caso è riuscita a dimostrarsi perfino migliore del film originale.
Ecco a voi Kung Fu Panda 2, pellicola animata del 2011 scritta da Jonathan Aibel e Glenn Berger e diretta da Jennifer Yuh Nelson.

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Trama:
Tempo fa i pavoni governavano con saggezza la città di Gong Ming, portando gioia e prosperità con i fuochi d’artificio. Però il loro figlio, Lord Shen (Gary Oldman) vide che poteva usarli come arma. Un giorno i sovrani, preoccupati per il comportamento del loro figlio, convocano una divinatrice (Michelle Yeoh) e quest’ultima predice che se Shen continuerà su quella strada verrà sconfitto da un guerriero nero e bianco. Per evitare questo destino, Shen decide di andare nel villaggio dei panda limitrofo e ucciderli tutti. Sconvolti dall’orribile crimine commesso dal loro figlio, i genitori lo bandiscono per sempre ma Shen promette che sarebbe tornato per riprendersi tutto quello che gli spettava di diritto. Anni dopo Po (Jack Black) è il Guerriero Dragone e insieme ai Cinque Cicloni protegge la valle. In un villaggio dei lupi che fanno parte dell’esercito di Shen stanno rubando tutto il metallo e Po e gli altri intervengono per fermarli, ma su uno di quei lupi Po nota un simbolo che gli riporta alla memoria un ricordo di quando era neonato, dove sua madre lo abbandonava. Ed è così che scopre che Ping (James Hong) non è suo padre. Intanto Lord Shen è tornato nella città di Gong Ming e se l’è ripresa utilizzando la sua arma segreta, un cannone, con cui ha ucciso il maestro Rino Tuonante (Victor Garber). Il maestro Shifu (Dustin Hoffman), appresa la notizia, manda Po e i Cinque Cicloni a fermare Lord Shen e in questo viaggio Po dovrà riscoprire sé stesso e trovare la pace interiore.

Ed eccoci tornati a parlare nuovamente di Kung Fu Panda e in questo caso del secondo capitolo, uno di quegli esempi che dimostra come a volte i sequel possano essere migliori dell’originale. Sì, lo considero in generale il migliore della saga, e non sono l’unico a pensarlo, e i motivi sono sicuramente le idee che hanno messo in scena e anche certe scelte coraggiose. Senza perdere tempo, iniziamo con la recensione.

Partendo dal lato tecnico, ancora una volta il character design dei personaggi convince appieno, specialmente nei nuovi personaggi come Lord Shen, il quale riesce a mostrare nel portamento grande eleganza e riesce anche a inquietare con i suoi due grandi occhi posti su una testa piccola, per non parlare della sua coda enorme che porta il suo simbolo e usa come arma di attacco e di difesa (tra l’altro molto difficile da animare, infatti Shen si è rivelato uno dei personaggi più complessi da gestire). Anche i nuovi maestri che ci vengono presentati rimarranno impressi per un design semplice ma immediato e i piccoli dettagli che li rappresentano. Le ambientazioni sono sempre stupende, in particolar modo quelle inerenti alla città di Gong Ming, ricca di case e di numerosi elementi che la rendono ricca, come ad esempio le tegole sui tetti, le varie insegne, i vari elementi artistici che ornano tutti le abitazioni e così via. Ciò che però ho apprezzato particolarmente è l’uso della fotografia e dei colori, in particolar modo quando Lord Shen sarà su schermo. Infatti in questi casi il colore predominante sarà un rosso molto pesante, dando un forte senso di minaccia che verrà valorizzato ancor di più da numerose e pesanti ombre. Ci saranno però momenti in cui la luce sarà luminosa e splendente e questo accadrà in scene toccanti come ad esempio quando Ping trova per la prima volta Po. In generale l’uso dei colori è stupendo e anche variegato, ma in questo caso il rosso e la luce del sole saranno quelli a rimanere più impressi.

La regia però è uno degli elementi migliori e lo si vede fin dai primissimi minuti con la scelta di raccontare il prologo e il passato di Shen attraverso l’animazione tradizionale e come se fosse un teatro delle ombre e apprezzo anche come sono state utilizzare le animazioni 2D per i sogni di Po e i suoi ricordi. Tra l’altro ci saranno anche sequenze in cui 3D e 2D si uniranno, creando momenti davvero affascinanti, come le scene di transizione con Po e i Cinque Cicloni che si dirigono verso Gong Ming e Lord Shen che li aspetta. Questo capitolo sarà tra l’altro quello con più azione presente, ma ciò non andrà a intaccare la storia né tantomeno la commedia, uno degli elementi base dei Kung Fu Panda. In questo caso è molto divertente vedere Po maturato come combattente, dimostrandosi abile e goffo allo stesso tempo, soprattutto è stato bello vedere unire le sue tecniche unite a quelle dei Cinque Cicloni e vederli combattere insieme come un team è stato altrettanto interessante sia a livello artistico che coreografico. E poi il ritmo convince assai, il film scorre bene e unisce perfettamente l’azione alla commedia, così come riesce a mettere in scena il percorso e la crescita di Po, la sua storia che si incrocerà con quella di Shen e anche dei momenti drammatici inaspettati. A livello tecnico è sempre ottimo, ma questa volta è la sceneggiatura a colpire di più.

Come al solito la commedia funziona benissimo, ha i tempi giusti e delle sequenze che mettono il sorriso e in questo caso sono stati anche bravi a unire il tutto con i combattimenti, facendo un lavoro perfino migliore dell’opera precedente e Jack Black continua a fare un ottimo lavoro con Po (consiglio sempre di recuperarlo in lingua originale perché Fabio Volo non è questo granché come doppiatore). E in questo capitolo vediamo delle cose molto interessanti, in primis quel senso di smarrimento del protagonista quando quello che ha sempre creduto vero gli crollerà addosso e giustamente vorrà scoprire la verità. Vedremo un Po agitato e confuso che fatica a trovare la pace interiore e il percorso che compirà alla ricerca delle sue origini e della sua stessa identità sarà molto bello, così come sarà bello il suo rapporto con il padre adottivo e l’amore che i due proveranno l’uno per l’altro. Così come è bello vedere rapportarsi con i Cinque Cicloni come dei veri amici e un team, dopo gli eventi del primo, in particolar modo Tigre (Angelina Jolie) che si dimostrerà un’amica sincera e supportiva.

Quel che però sorprende di più sono alcuni momenti oscuri e maturi che sono stati introdotti in questo film, anche grazie alla presenza di Guillermo del Toro che lavorerà insieme alla DreamWorks per un certo periodo sia in film che in serie animate. E in questo caso avremo l’intero sterminio di un villaggio di panda perpetrato da Shen, qualcosa di veramente pesante e gestito bene, con la giusta serietà e sensibilità e in questi momenti la drammaticità si percepirà parecchio. Un’altra cosa che aggiunge spessore alla storia è proprio Lord Shen. Tutti i Kung Fu Panda hanno sempre avuto dei cattivi stupendi e una delle cose che li caratterizzano è come ognuno di loro abbiamo differenti stili di combattimento. Shen in questo caso sarà l’esatto opposto di Tai Lung in quanto avrà movimenti più agili, usa attacchi a distanza con i coltelli e applica lo stile Cai Li Fo alla sua coda, uno stile marziale in cui si usa un ventaglio per distrarre il nemico e difendersi, per questo applicare tale arte alla sua coda è stata un’idea bellissima. Inoltre parliamo di un personaggio scritto bene, un personaggio assetato di potere che vuole tutta la Cina ed è disposto a fare qualsiasi cosa per ottenerla. Nonostante tutto riesce a mostrare una certa complessità per quel che prova, una sorta di vuoto che non riesce a colmare e soprattutto un dolore per l’esilio impostogli dai genitori a cui teneva realmente. E l’animazione ha fatto un ottimo lavoro nel mostrare tutto ciò attraverso gli occhi e le espressioni faciali. Lord Shen è un cattivo che aiuta a valorizzare quest’opera e probabilmente anche il migliore di tutti i vari capitoli.

Per concludere, Kung Fu Panda 2 è un seguito incredibile, migliore dell’originale, dove non solo il lato tecnico continua a essere di alta qualità e a mostrare delle belle idee visive, ma mostra una trama più matura e cupa con tematiche profonde che però non vanno a tradire lo spirito del primo capitolo, riuscendo comunque a intrattenere e a far ridere. Lo consiglio assolutamente!

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

35 pensieri riguardo “Kung Fu Panda 2

  1. These movies worked for me both as animated films and kung fu films, with the added bonus of not irritating my wife too much! I have yet to live down dragging her to the theatre to see Kung Fu Hustle all those years ago …

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