Hai mai avuto paura?

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di animazione con la DreamWorks e riscrivendo una recensione di un’opera che ho sempre apprezzato, uno dei migliori film animati realizzati dallo studio che appassiona ancora oggi, Dragon Trainer. Hiccup è un ragazzino vichingo che vive nel villaggio di Berk, un villaggio infestato dai draghi che rubano il bestiame degli abitanti. Nel villaggio uccidere una di quelle creature è considerato una dimostrazione di grande valore e Hiccup, che da sempre viene ritenuto come debole e ridicolo, vuole dimostrare il proprio e un giorno riesce a colpire una Furia Buia, uno dei draghi più temibili. Quando si prepara a dargli il colpo di grazia però ha pietà del drago e lo libera, ma quest’ultimo non riesce più a volare a causa di una menomazione alla coda. Così Hiccup decide di costruire un macchinario per aiutarlo e tra i due nascerà una forte amicizia. Un film animato che a distanza di anni mostra ancora una grande forza nel lato tecnico, con delle ambientazioni bellissime, delle sequenze di volo curate e soprattutto un character design originale e unico soprattutto per i draghi. Inoltre è un film che riesce a mandare dei messaggi molto profondi e importanti sul superare l’odio e i pregiudizi e il cercare di comprendersi maggiormente e lo fa attraverso un’amicizia tra un ragazzino e un drago davvero molto dolce. Un film che consiglio assolutamente!
Torniamo a parlare di film live-action e per la precisione di un film italiano molto recente, una piccola produzione molto interessante e che porta in auge uno dei miei generi preferiti in assoluto.
Eco a voi Hai mai avuto paura?, pellicola gotica del 2023 scritta e diretta da Ambra Principato.

Trama:
Siamo nel 1813 e Orazio (Lorenzo Ferranti) è un bambino figlio di una famiglia aristocratica che possiede ampie terreni e passa spesso il tempo con sua sorella minore Pilla (Elisa Pierdominici) e suo fratello maggiori Giacomo (Justin Korovkin). Quest’ultimo è un ragazzo malaticcio e timido che ama molto la poesia, una cosa visto di malocchio dai suoi genitori. Negli ultimi tempi i contadini sono molto spaventati per la presenza di una bestia feroce che sta uccidendo il bestiame ma il Conte Monaldo (David Coco) e sua moglie la Contessa Adelaide (Marta Paola Richeldi) non danno molto peso alla loro paura. Da loro però arriva lo zingaro Scajaccia (Mirko Frezza), un uomo che vive nella foresta e che di tanto in tanto passa anche al villaggio. Quest’ultimo ha visto i cadaveri del bestiame e afferma che non si tratta di un lupo qualsiasi ma di qualcosa di più oscuro e malefico. La creatura infatti non mangia le carni degli animali ma beve il loro sangue fino a prosciugarlo del tutto. I due Conti ancora non vogliono credere a tutto ciò e nel frattempo gli attacchi si fanno sempre più frequenti, portando gli abitanti del villaggio ad affidarsi a Scajaccia, che sembra conoscere contro cosa hanno a che fare. Intanto Orazio nota che suo fratello Giacomo si sta comportando in modo strano e che nella casa succedono eventi particolati.

Di gotici ormai ne escono veramente pochi e in Italia è veramente raro vederne di recente. L’ultimo gotico italiano che vidi fu The Nest – Il Nido, un lavoro molto interessante e ben fatto. Quindi quando ho sentito parlare di questo film mi sono subito interessato, anche se purtroppo non sono riuscito a vederlo in sala vista la sua distribuzione limitata. Quindi, senza perdere troppo tempo, iniziamo con la recensione.

Si parte come al solito dal lato tecnico e una cosa che voglio sottolineare è che questa è stata una produzione molto piccola, non ha avuto degli enormi mezzi, quindi non ha potuto fare tante cose. Però non lo notiamo, non notiamo questi limiti per diversi motivi e uno di questi è anche abbastanza semplice: il film è curato. Prendiamo per esempio il vestiario. Negli ultimi tempi, sotto molti punti di vista, i nota una certa superficialità e non parlo solo dei film italiani ma anche in grande produzioni hollywoodiane, con armature che sembrano di plastica e vestiti fin troppo nuovi. Qui ad esempio si nota la differenza tra gli abiti curati e ordinati dei nobili e quelli dei contadini che invece sono consumati e vecchi, vissuti, e lo stesso dicasi per le acconciature. Quello che però rende tutto ottimo è proprio la regia della regista. Infatti per il villaggio riprende solo alcuni punti specifici, non lo vediamo mai del tutto, ma riesce a darci un’idea perfetta di com’è fatto e delle persone che si muovono, così come fa un ottimo lavoro con la villa dove vivono i nostri protagonisti, un luogo grande, sontuoso ma anche severo e oscuro.

Praticamente la regista riesce a creare la giusta atmosfera e a nascondere perfettamente tutti i limiti del film. E parlando dell’atmosfera, ho apprezzato molto questa fotografia gotica che ho trovato curata e questo non è qualcosa da sottovalutare, soprattutto se si parla di cinema italiano odierno dove molti film hanno una fotografia o desaturata o completamente bruciata (ovviamente non tutti, ma una buona media ha questo difetto). Qui ci saranno dei bei tagli di luce e un ottimo uso del blu che in certe occasioni entrerà in contrasto con la luce delle candele e ho apprezzato particolarmente l’illuminazione presente nella foresta, soprattutto di notte, con la luce che filtra tra gli alberi e la presenza delle nebbia. Altri due elementi che mi sono piaciuti riguardano i piccoli dettagli e il ritmo. Nel primo caso ci sono piccoli elementi sullo sfondo, dei particolari che potrebbero sfuggire alla vista ma che riescono a creare un senso di inquietudine (come ad esempio i quadri), mentre il ritmo costruisce un forte senso di tensione, una sorta di attesa per qualcosa che prima o poi esploderà ed è una sensazione che non ci abbandonerà mai. Il lato tecnico è ottimo mentre la sceneggiatura presenta diversi punti di forza e debolezza.

Tra gli elementi che convincono ci sono proprio i personaggi che hanno una buona caratterizzazione e anche personalità. Tralasciando il fatto che anche i bambini recitano molto bene, ci troviamo davanti a personaggi ben scritti come i tre ragazzini che mostrano una bella relazione tra di loro e a risaltare all’occhio dello spettatore è certamente Giacomo. Un personaggio con una grande sensibilità che però deve reprimere per paura degli altri ma soprattutto perché i genitori non approvano le sue passioni, un ragazzo sofferente per la malattia che comunque si comporta bene con i fratellini. Anche i genitori hanno un’ottima caratterizzazione. Il Conte è un uomo molto razionale che non accetta le credenze dei contadini e ancor meno quelle di Scajaccia. Lui è talmente ossessionato dalla razionalità che anche quando diventerà palese la presenza di qualcosa di sovrannaturale, farà di tutto per non accettarle, anzi arriverà anche a nascondere la realtà dei fatti. La Contessa invece è profondamente religiosa e disprezza questa situazione, definendo le parole dei contadine come qualcosa di pagano, ma odiando soprattutto Scajaccia.

Nonostante i motivi differenti, entrambi cercano in tutti i modi di trovare qualcosa per non accettare quello che sta succedendo, rifugiandosi ancor di più nelle proprie convinzioni, ma la realtà dei fatti è ben differente ossia che ci sia qualcosa di cui non hanno il controllo, qualcosa di molto antico e selvaggio che sta mettendo in dubbio tutto quello che conoscono e solo lo zingaro Scajaccia riuscirà ad accettare ciò perché, essendo in stretto contatto con la natura, ne conosce la sua oscurità e la sua caoticità (tra l’altro Scajaccia è un personaggio veramente carismatico). Il tutto poi si basa sul folklore e la cosa non può che rendermi felice visto quanto adoro l’argomento e quanto sia variegato. Purtroppo però la pellicola presenta anche dei difetti di livello narrativo. Certi eventi infatti si dimostrano inconcludenti. Diciamo che succedono cose che servono a sviare ma non viene mai spiegato perché quei determinati eventi avvengono e a fine visione ci si pongono molte domande a riguardo. Inoltre c’è qualche sotto trama che non si chiude affatto, sotto trame che sembravano fondamentali ai fini della trama ma, senza una conclusione adeguata, risultano quasi superficiali.

Per concludere, Hai mai avuto paura? è un film imperfetto soprattutto nella storia che poteva essere gestita meglio, ma ha un lato tecnico che nel suo piccolo si dimostra curato e ottimo nella regia, nelle atmosfere e anche nel ritmo. Inoltre i suoi personaggi sono convincenti e riesce a parlare del concetto di paura nella sua forma più antica e lo fa in maniera ottima. Lo consiglio assolutamente!

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

25 pensieri riguardo “Hai mai avuto paura?

  1. Grazie per la tua recensione. Non lo conoscevo e mi hai fatto venire voglia di vederlo, anche perché mi sembra di aver capito che non è un horror spaventoso, a dispetto del titolo.

    1. Grazie mille per il commento e sono veramente felice di averti incuriosito con quest’opera! È un film che si basa molto sull’atmosfera ed è principalmente un gotico anche se ha dei momenti di tensione. Ha i suoi difetti, non è perfetto ma ne suo piccolo dimostra una grande voglia narrativa e mostra anche grande capacità tecniche da parte della regista e del cast tecnico. E anche gli attori sono molto bravi. Per me è da vedere assolutamente, giusto per mostrare come in Italia ci siano persone capaci e volenterose di fare bei film.

  2. Bellissima recensione! Hai mai avuto paura? mi incuriosisce tantissimo, soprattutto perché il gotico è ormai una rarità, figuriamoci in Italia! Mi piace come hai descritto l’atmosfera e il lavoro sulla fotografia, quei giochi di luce e ombra sono fondamentali per un film del genere. E poi il folklore! Poter vedere il sovrannaturale attraverso un contesto così radicato nella tradizione rende tutto ancora più affascinante. Certo, peccato per qualche buco narrativo, ma se l’atmosfera e i personaggi reggono, vale sicuramente la visione. Grazie per questa chicca, me lo segno subito!

    1. Spero vivamente che possa piacerti. Di certo non è un capolavoro, ma è un film che prova a dare qualcosa di interessante e che comunque dimostra un buon lato tecnico, di certo di molto superiore alla nostra media attuale. Grazie mille per il commento.

    1. Invece io ti consiglio di dargli una possibilità. Magari non ti piacerà, ma sarà la dimostrazione che qui c’è qualcuno che ancora tenta di portare qualcosa di diverso.

    1. Oh, cavolo mi dispiace veramente. Sei sensibile alla violenza sugli animali? Qui nel film viene mostrato che la creatura caccia il bestiame, ma sono solo effetti speciali. In ogni caso mi dispiace, amica mia.

        1. Tranquilla, la testa di pecora era finita. Tra l’altro non si vede mai veramente la creatura fare a pezzi le pecore (anche per motivi di budget), si vede solo il risultato finale.

    1. In caso fammi sapere! Non è un film esente da problemi ma è sicuramente una visione interessante che mostra come nel nostro cinema ci sia ancora qualcuno che ha una buona tecnica e che vuole portare qualcosa di differente.

      1. Mi avevi incuriosito e l’ho visto, è proprio questo genere di film che mi piace andare a scoprire, motivo per cui seguo i consigli. Sono d’accordo sul fatto che sia un film imperfetto ma l’ho apprezzato. La sceneggiatura ha qualche buco e gli attori sono pessimi. A parte questo (o forse proprio per questo)
        però, penso possa diventare un piccolo cult. tutto mi sembra che funzioni bene. La scena finale, anche se ampiamente prevedibile, è una chicca. Mi ha ricordato, per come si è manifestata, l’ultimissima immagine di The Blair Witch Project. Io amo i colpi di scena.

        1. Sono veramente felice che questo film ti sia piaciuto. Ha diversi difetti ma nell’insieme è un film interessante, affascinante, con una bellissima atmosfera e una voglia di raccontare degna di nota. Chissà, io spero veramente possa diventare un cult, mi dispiace solo che sia così poco conosciuto.

          1. Nel complesso, non è neanche tanto male tecnicamente. Giusta la scelta di non mostrare mostri e aggressioni ma lasciarli solo immaginare, avrebbe fatto ridere altrimenti. La cosa peggiore, secondo me, sono gli attori, quasi tutti troppo teatrali nel recitare. Il bambino è stato il più bravo :)

            1. Non mostrare il mostro è stata una scelta sia voluta sia necessaria. Bisogna contare che è stato un film a bassissimo budget e, per i pochi mezzi che aveva, è risultato convincente nell’atmosfera. In generale i bambini sono stati i migliori. Risultavano più naturali.

  3. Non ho mai avuto paura di niente… Questo è un film che mi piacerebbe vedere, ma solitamente mio marito ama i film più leggeri, mentre io amo i film che hanno un po’ di suspense…Non riesco a guardare i film violenti e le scene crudeli mi fanno star male… Ciao 👍🏻🙋🏻🙏🏻

    1. Questo film ha una bellissima atmosfera e lo consiglio assolutamente. Certo, ha i suoi difetti, ma è una bella esperienza che dimostra come in Italia ci sia ancora voglia di portare un certo tipo di cinema.

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