Speed Racer

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di animazione e lo abbiamo fatto con un’opera giapponese che ai tempi fu un flop, ma che con il tempo divenne un vero e proprio cult, ossia Redline. Siamo in un futuro dove i veicoli vanno con sistemi antigravitazionali e le macchine con i pneumatici vengono usate per folli corse. JP è un pilota che è costretto a truccare le gare, insieme al suo amico e meccanico Frisbee, per poter ripagare il debito che ha con la mafia. Un giorno viene eliminato da una gara di qualifica e non può partecipare alla prestigiosa Redline, ma all’ultimo momento due piloti si ritirarono e JP viene ripescato. Il motivo per cui i due piloti se ne sono andati è semplice: la Redline si terrà su Roboworld, un pianeta governato da una dittatura militare che vuole distruggere questa gara, ma JP e gli altri piloti non si faranno spaventare da ciò e parteciperanno a tutti i costi. Questo film ha una trama molto semplice e lineare che però riesce a interessare attraverso i suoi numerosi personaggi, al suo protagonista e anche alcune piccole idee molto buone. Quello che però stupisce è il comparto tecnico con un design unico e riconoscibile con linee spesse e grandi e delle ombre molto pesanti, il tutto pieno di dettagli, anche piccoli, molto interessanti. Inoltre la regia è frenetica, folle e anarchica e capace di creare corse con le auto assurde e bellissime. Lo consiglio!
Torniamo a parlare di film in live-action e, data la situazione, abbiamo deciso anche in questo caso di prendere in esame un’opera legata alla auto da corsa e al Giappone.
Ecco a voi Speed Racer, pellicola d’azione comica del 2008 scritta e diretta da Lana e Lilly Wachowski.

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Trama:
Siamo nel 2085 e Speed Racer (Emilie Hirsch) fin da quando era piccolo è sempre stato appassionato di corse automobilistiche, una passione di famiglia visto che suo padre (John Goodman) e sua madre (Susan Sarandon) gestiscono in maniera indipendente una loro officina per auto da corsa e suo fratello maggiore Rex (Scott Porter) è un famoso pilota. Un giorno però succede qualcosa e Rex è costretto ad andarsene via, diventando uno dei piloti più scorretti in circolazione e finendo ucciso nel rally di Casa Cristo. Speed cresce e diventa un pilota esordiente di grande rilievo, supportato dalla sua famiglia e dalla sua ragazza, Trixie (Christina Ricci). Le sue abilità infatti vengono notate da Mr Royalton (Roger Allam), il proprietario delle enormi Royalton Industries, e vuole che Speed entri nella sua scuderia. Speed però ricorda i vecchi trascorsi della sua famiglia con queste grandi aziende e decide gentilmente di rifiutare. Royalton tenta ancora di convincerlo ma, capendo che non cambierà idea, decide di rovinare la sua carriera da pilota e la credibilità dell’officina dei genitori, mettendo alla luce il marcio dietro le corse automobilistiche. Speed non si darà per vinto e deciderà di combattere contro questa corruzione continuando a pilotare.

Sono contento di essere tornato a recensire un’opera delle Wachowski, soprattutto dopo le recensioni dedicate ai primi tre film di Matrix e Animatrix (ora che ci penso, devo ancora parlare del quarto capitolo). Quest’opera ai tempi fu un enorme flop, venne aspramente criticata e anche a me la prima volta che la vidi non piacque. Poi però lo rivisto altre volte e ho maturato un pensiero a riguardo. Che sia positivo o meno, lo vedremo tra poco.

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Qui parliamo della trasposizione in live-action di un anime giapponese degli anni ’60 chiamato Superauto Mach 5, un’opera di cui ho visto qualche episodio dove la visione di Speed Racer (da quello che ho visto, è una serie molto interessante). Questo progetto era nei piani della Warner Bors dagli inizi degli anni ’90 e quando le Wachowski si proposero di realizzare il progetto sono sicuro che in principio la Warner fosse molto contenta della cosa, visto quello che avevano fatto con Matrix. Poi immagino che i produttori si siano spaventati a morte vedendo cosa stavano realizzando le sorelle.

Uno dei motivi che divise molto il pubblico e la critica riguarda proprio l’estetica ed era anche la ragione principale per cui da piccolo non mi piacque, era qualcosa che consideravo veramente strano e anche assurdo, un film fuori da ogni canone. Ricordo di aver pensato che fosse una specie di Spy Kids 3-D con i soldi. Poi lo vidi più volte e iniziai a cambiare ben presto idea sulla sua estetica. Una cosa che hanno sempre fatto le Wachowski è andare contro i canoni moderni sia in termini estetici che di storia e perfino Matrix corrispondeva a ciò. Questo pensiero ha sempre fatto del loro cinema e anche qui questa cosa si vede, specialmente per la messa in scena. Quello che volevano fare le sorelle era creare qualcosa di avant-garde, prendendo molto spunto dalla pop-art, dando al tutto un aspetto molto cartoonesco e in molti casi ricorda veramente un anime ma con persone vere. Il tutto assume dei connotati unici perché non si limita solo agli edifici e agli interni ma anche alle ambientazioni naturali e in quest’ultimo caso si nota un certo surrealismo che può anche non piacere. Guardando il tutto nell’insieme però si rimase stupiti dalla messa in scena perché sembra veramente di guardare un anime, con questi luoghi veramente colorati e da design veramente folli, molto cartooneschi e perfino sproporzionati proprio come un anime e penso di non aver mai visto fare una cosa simile, un’impostazione da animazione, in un film con persone vere.

Un cartone animato con persone vere dove il digitale è impostato come un’animazione e con gli sfondi che si muovono durante le scene di transizione. Non c’è alcuna voglia di realismo, sembra di vedere un’opera surreale che, e ci ho pensato più volte, hanno fatto sicuramente sotto acidi. E quest’ultima frase può essere interpretata sia come battuta sia come affermazione seria.  La follia però non si ferma a questo ma continua anche con le corse stesse. Tralasciando il fatto che quando sfrecciano nei rettilinei si può percepire l’elevata velocità con cui vanno, ma quello che sorprende sono le particolari battaglie tra macchine. Sì, ci sono degli scontri tra macchine per riuscire a superare gli altri e sono scontri che per lo più prevedono attacchi attraverso i testacoda oppure con l’ausilio di gadget installati nelle vetture come apparecchi che permettono di saltare come molle fino ad arrivare ad armamentari illegali come pistole, braccia meccaniche, seghe circolari e chi più ne ha più ne metta. Un tipo di combattimento che le Wachowski hanno chiamato car-fu. Un’altra follia la possiamo trovare nel montaggio e l’esempio perfetto si può riscontrare all’inizio, durante la prima gara a cui partecipa Speed. Qui vediamo la corsa di Speed e, attraverso il montaggio alternato, vediamo anche il suo passato e come Rex si è allontanato dalla famiglia e infine sia morto nel rally. Si va avanti tra passato e presente e il primo viene visto da punti di vista differenti tra Speed, Trixie e la famiglia Racer e queste trasposizioni, come detto in precedenza, sono davvero assurde perché non è la telecamera a muoversi bensì gli sfondi e anche i personaggi. In meno di 10 minuti riesce a mostrare numerose cose e lo fa con originalità e pura follia.

La storia di base è molto semplice, una storia che però si dimostra interessante e anche articolata, dove il nostro protagonista si ritroverà a lottare, attraverso le corse, un sistema marcio e truccato il cui unico scopo è il mero guadagno a scapito dell’arte e della sportività e che elimina chiunque osi opporsi a questa corruzione. Sotto questo punto di vista la critica sociale funziona benissimo e riesce a descrivere la bellezza delle corse e la passione che Speed e la sua famiglia provano per esse. Inoltre il film sa divertire attraverso l’azione ma anche attraverso la commedia, come ad esempio le gag tra Spritle (Paulie Sit) e la scimmietta, che in molte occasioni sono uscite da una commedia demenziale anime. Ovviamente anche qui le follie saranno numerose, visto che Speed dovrà affrontare mafiosi, vichinghi, soldati e perfino dei ninja.

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E qui vorrei dire un mio piccolo pensiero riguardo a questo film. Mi dispiace veramente per il fallimento di quest’opera perché, che piaccia o meno, ha cercato di portare qualcosa di unico, mischiando il live-action con un’impostazione animata. E visto come molti blockbusters odierni (non tutti, ma molti) sembrano fatti veramente con lo stampino, avrei veramente voluto vedere qualcuno intraprendere la stessa strada di Speed Racer (forse l’unico che ci abbia veramente provato è stato Scott Pilgrim vs the World, anche quello un grande flop).

Per concludere, Speed Racer è un film folle e veramente originale che rompe tutti i canoni estetici moderni, dando al tutto un’impostazione da animazione con persone vere e creando corse folli e presentando un montaggio incredibile. La storia è semplice ma riesce a divertire e a lanciare un’ottima critica sociale. Potrà non piacere a tutti, ma lo consiglio assolutamente!

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Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

10 pensieri riguardo “Speed Racer

  1. A me non è dispiaciuto affatto (avevo anche qualche ricordo della serie vista da bambino, colonna sonora italiana scritta se non erro da Riccardo Zara e cantata da I Cavalieri del Re), diverte e intrattiene, il flop fu probabilmente causato da chi si aspettava un film alla Matrix e si trovò invece un Live-Action sopra le righe.

    1. Sì, il flop fu dovuto da quello. Anche perché le Wachowski hanno deciso di fare qualcosa di totalmente diverso, qualcosa di altrettanto folle a Matrix non tanto per la trama (che è molto basilare) quanto per lo stile, anch’esso completamente l’opposto rispetto a Matrix. Loro sono sempre stati dei ribelli a Hollywood e vorrei tanto vedere altre loro opere anche se, ora come ora, la vedo difficile.

  2. In genere leggo ovunque solo recensioni negative di Speed Racer e, come te, me ne dispiaccio perchè a me invece piace moltissimo. Mi è piaciuto subito alla sua uscita e, a rivederlo, mi piace ancora oggi. Lo trovo molto divertente, coinvolgente e interessante, con una morale indubbiamente positiva, bei personaggi e ottimi attori. Certo, come dici tu, è strambo forte, ma a me piace tanto.

    1. La prima volta lo snobbai anch’io ma alla seconda visione notai tante cose interessanti, molte tecniche che all’inizio non avevo notato come ad esempio un complesso montaggio alternato che in pochi sarebbero capaci di fare o gestire. E poi lo stile era davvero folle e fuori da ogni schema. Alla seconda visione me ne innamorai e mi dispiace che sia stato così massacrato da tutti perché probabilmente, se avesse avuto un minimo di successo, ci saremo ritrovati con altri film di questo tipo e la cosa non mi sarebbe dispiaciuta affatto. Sono felice di trovare altre persone che lo hanno apprezzato.

  3. Il cartone originale è troppo in là nel tempo perché possa piacere anche a chi qualche anno sulle spalle ce li ha, e già all’epoca risultava surclassato da altri più moderni, come disegni animazione e storie.
    Quel che ricordo di Mach 5 e delle avventure relative a quelle corse, è più vicino alla “gara” nelle lunghe gallerie delle miniere di non ricordo più quale Fast&Furious … con incidenti (mortali) a non finire :D e giravolte impossibili, armi improbabili eccetera.

    Questo film l’ho snobbato, completamente, forse sbagliando, lo recupererò, forse.

    Ps.: segnalo refusillo

    Poi però lo rivisto altre volte

    1. Posso capire se a qualcuno non piace. È un film davvero particolare che rompe qualsiasi regola ma allo stesso tempo è un film montato e diretto benissimo e con un’estetica folle e unica. Fammi sapere poi che cosa ne pensi!

    1. Il tuo paragone mi ha fatto sorridere. In un certo senso lo possiamo definire un vero e proprio anime con persone umane. Io ti consiglio di dargli una possibilità. Magari non ti piace, ma secondo me merita di essere visto.

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