Gli Occhi del Diavolo

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di animazione con la DreamWorks e l’abbiamo fatto con il film più importante di questo studio ossia Shrek. La storia parla di questo orco, Shrek, che vive da solo nella sua palude e non vuole nessuno accanto. Tutto cambia quando Lord Farquaad decide di bandire tutte le creature magiche dal suo regno e le carie creature cercano rifugio a casa di Shrek. Ovviamente l’orco vuole tornare alla sua solitudine e va a parlare con Lord Farquaad. Quest’ultimo allora decide di fare un accordo con Shrek: se l’orco riuscirà a salvare la Principessa Fiona e portarla da lui, farà tornare la palude come prima. Così Shrek parte per quest’avventura accompagnato dall’asino parlante Ciuchino. Questo film fu davvero rivoluzionario per diversi motivi. Utilizza la CGI in un modo che ancora oggi rimane moderno, con un ritmo incredibile e anche sequenze che sono entrate nella storia. Inoltre usava molte citazioni pop che riuscivano a legarsi in maniera pressoché perfetti ma soprattutto distruggeva certi stilemi del mondo del cinema, specialmente quelli della Disney. Aveva un umorismo adulto, con battute a doppio senso e a volte cattive che però sanno quando fermarsi. Eppure è una storia con un grande cuore, capace di parlare dell’accettazione di sé stessi con grande intelligenza e coraggio, facendoci amare i suoi personaggi. Lo consiglio assolutamente!
E inoltre vi consiglio l’ottimo articolo scritto da Fran su un manga veramente affascinante ossia La monella Chie.
Ultimamente abbiamo parlato di opere di alta qualità: Sugarland Express, Mean Streets, L’Ululato, Fragile – A ghost story, Cop Land, Shrek. Tutte opere tecnicamente inattaccabili e con una storia solida e ben fatta. Quindi, dopo tutta questa qualità, mi sembrava giusto equilibrare il tutto recensendo un film brutto.
Ecco a voi Gli Occhi del Diavolo (Prey for the Devil), pellicola horror del 2022 scritta da Robert Zappa e diretta da Daniel Stamm.

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Trama:
Negli ultimi anni i casi di possessione demoniaca sono aumentati e la Chiesa ha deciso di aprire scuole di esorcismi fuori dal Vaticano. In una di queste scuole si trova la suora Ann (Jacqueline Byers) che, nonostante non possa praticare alcun esorcismo in quanto suora, partecipa alle lezioni con il consenso di padre Quinn (Colin Salmon) che ne riconosce la dedizione e il talento. In questa struttura inoltre tengono sotto controllo alcuni pazienti sospettati di essere posseduti e qui incontra una bambina chiamata Natalie (Posy Taylor) con cui empatizza molto. Questa bambina però è veramente posseduta e lui farà di tutto per salvarla, scoprendo che in realtà il demonio non vuole la bambina ma lei.

Non ricordo neanche quando è stata l’ultima volta che ho parlato di un film brutto. In questo caso parliamo di un film quasi trash, che però non riesce ad arrivare fino a quel punto, rimanendo un semplice film brutto. Quindi immagino che questa recensione sarà un modo per mostrare come non fare un film horror.

Partiamo dal lato tecnico e già cominciamo con le tragedie. La regia è praticamente anonima, non è orrenda, ma non ha mai un vero e proprio guizzo creativo, non regala una costruzione della scena elaborata o minimamente curata e soprattutto è un film zeppo di jumpscares. Di solito questa è una tecnica abbastanza disprezzata, ma ci sono stati dei film che hanno saputo utilizzarla in maniera ottima come The Conjuring – Il caso Enfield. In quel caso c’era un’ottima costruzione della tensione e i jumpscares arrivavano veramente quanto meno te lo aspettavi. Qui invece avviene tutto il contrario. Non esiste alcuna costruzione della tensione, non si percepisce il minimo pericolo o brivido e i jumpscares fioccano abbondantemente, mostrando enormi lacune da ogni parte come ad esempio nel montaggio. In quest’ultimo caso, per rendere i jumpscares ancora più improvvisi, hanno optato per fare dei tagli tremendamente evidenti, come ad esempio una persona che sta immobile e che il secondo dopo invece reagisce con aggressività. E purtroppo il taglio è troppo evidente e fatto molto male.

Oltre che ad essere troppo, e con un audio capace di perforare un timpano, l’altro grande problema è che questi jumpscares non sono neanche legati alla trama. Ancora non capisco il senso dell’incubo di Ann, per fare un esempio, quella parte continua a sembrarmi solo un enorme riempitivo. E parlando delle sequenze di esorcismo posso dirvi una sola cosa: sono esilaranti.
Abbiamo capito che qui la tensione non esiste, quindi il metodo che utilizzano per spaventare in questi punti è riempire il tutto con ogni cosa. Gli esorcismi sono talmente esagerati e colmi di una pessima CGI da risultare involontariamente comici. Basti pensare solo alla prima volta che esorcizzano Natalie. Abbiamo i classici momenti di contorsionismo, lei che cammina sui muri, che striscia sotto il letto (anche se è meglio dire che si lancia sotto al letto come un proiettile), lei con la faccia deforme (che sembrava quasi un glitch videoludico), occhi che si rovesciano, lei che utilizza il trauma di un prete per distrarlo, ferite sulle mani da cui escono fuori vermi in pessima CGI, lei che parla con voce demoniaca, il demone che cerca di farle ingoiare i suoi stessi capelli e una mano sempre con un pessimo digitale che esce dalla bocca della bambina.
Ribadisco, non sapevano come spaventare e quindi ci hanno buttato dentro tutto quello che potevano, realizzando il tutto in maniera così tremendamente esagerato da trasformarla in una sequenza comica. E succederà lo stesso con gli alti esorcismi. Si tende più a ridere che a provare paura. E la fotografia così desaturata è davvero brutta.

Ora passiamo alla sceneggiatura. Una cosa su cui puntava il film nella su campagna pubblicitaria era l’originalità della storia in quanto c’era una donna a fare gli esorcismi. E diciamo che era una scusa per cercare di coprire il fatto che questo fosse l’ennesimo, banale film sugli esorcismi che da anni ormai vedo, partendo dai preti con i traumi, con il posseduto che fa in contorsionista e tantissimi altri elementi già visti. Dopo 50 anni dall’uscita di quel capolavoro de L’Esorcista, ancora non fanno altro che copiarlo, senza però capire perché quell’opera funzionasse alla perfezione. I personaggi sono piatti e banali e non capisco come alcuni di loro abbiano così tanto spazio, come padre Dante (Christian Navarro) che non fa praticamente nulla. E anche quei momenti che cercano di essere originali, come cercare di dare forza alla vittima durante gli esorcismi, incitandolo a combattere, è di una banalità disarmante e anche infantile. Non sarò un esperto, ma dubito che un diavolo possa essere battuto con le frasi fatte. Per non parlare dei colpi di scena prevedibili. Possiamo dire che questo film è così prevedibile che a un certo punto io e Fran abbiamo iniziato a pronosticare certe scene e per la maggior parte delle volte ci abbiamo preso. E anche nelle tematiche, per quanto cerchi di sembrare progressista, dimostra un certo bigottismo che mi ha fatto storcere il naso. L’unica cosa buona che posso dire è che alcuni attori sono buoni, come Colin Salmon o la giovanissima Posy Taylor. Per il resto è tutto tremendo.

Per concludere, Gli Occhi del Diavolo è un film tecnicamente difettoso, con una regia anonima, un uso tremendo dei jumpscares, un montaggio a volte con dei tagli improvvisi e una costruzione delle scene nei momenti horror quasi comica per via delle sue esagerazioni. La trama è banale e non riesce a portare nulla di veramente interessante, usando stilemi visti mille volte e senza una composizione decente. Più che Gli Occhi del Diavolo sarebbe corretto dire che questo film è più simile a Gli Occhi del Cuore (sono sicuro che questa battuta l’abbiano fatta in tanti, ma volevo inserirla assolutamente). Non lo consiglio, ma se volete vederlo, fatelo in compagnia così da potervi divertire parecchio. E fate anche a gara a indovinare che cosa succederà durante la visione.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

28 pensieri riguardo “Gli Occhi del Diavolo

    1. Questo però lo devi guardare in compagnia perché in solitaria, eccetto alcune parti, diventa noioso. Non è come i film di Bruno Mattei. Lì sì che si raggiungono vette di puro e slendido trash.

              1. Mi è tornato in mente. L’avevo già visto. Non mi ha lasciato un ricordo indelebile, ma non mi era dispiaciuto. Non è eccelso, ma ho visto horror veramente orribili. È incredibile come questo periodo mi stia facendo dimenticare cose che ho visto in tempi recenti. Di solito mi capita con cose che ho guardato diverso tempo prima e che non mi avevano colpito, ma non durante un periodo così breve (entro l’anno).

                1. Guarda, questo film è veramente dimenticabile. Molti momenti quasi non li ricordo più, mentre di altri ho un forte ricordo proprio per la loro bruttezza. Certo, ci sono altri horror perfino peggiori, ma questo è stato veramente tutto in ogni sua parte.

    1. Purtroppo in molti non hanno mai capito perché L’Esorcista funzionò e non era solo per il fatto che era la prima volta che qualcuno toccava tale tematica. Era diretto talmente bene, con una scrittura incredibile, un’atmosfera unica e degli attori bravissime. Era un insieme di cose che rendevano il tutto perfetto, ma film come questo si limitano alla superficie, scimmiottando certe sequenze.

  1. William Friedkin is dead, but “the Exorcist” is still moving. But it is very sad to see all these offsprings without purpose or originality. David Gordon Green recently tried to renew Regan’s spirit. This is obviously also the case for this film that I hadn’t heard of at all. I’m convinced it’s time to understand that nothing will surpass the darkness that Friedkin was able to put into his film. In any case, bravo for this article and I’m pretty sure I won’t prey for the devil.

    1. Yes, it’s sad to see so many movies trying to copy the masterpiece of Friedkin without understanding what makes it so beautiful and timeless. The David Gordon Green movie was tremendous, he didn’t understood nothing of the original. And this movie makes the same error too.

  2. Ahahah! Ma infatti mi chiedevo: vuoi vedere che mi sbagliavo su questo film, che avevo giudicato male già dalla locadina, e ora cambio idea? Invece no, confermi la prima impressione su tutta la linea! X–D

    Buon anno!

  3. Già solo dai due o tre fermo immagine che hai messo si capisce che la fotografia la deve aver fatta un daltonico… sembra un film a basso budget degli anni Settanta. Poi vabbè, è inutile che continuino a fare film sugli esorcismi senza aggiungerci niente: quando ti confronti con un capolavoro come L’esorcista, e non ci metti niente di tuo, non puoi che uscirne con le ossa rotte.

    1. E la cosa triste è che sono anni che le cose stanno andando in questo modo. Sono stati veramente pochi i film che hanno aggiunto qualcosa di interessante alla tematica sull’esorcismo o che almeno davano al tutto una buona messa in scena. E sì, il paragone che hai fatto riguardante la fotografia del film è più che azzeccato.

  4. “che striscia sotto il letto (anche se è meglio dire che si lancia sotto al letto come un proiettile”
    LOL

    che poi, che senso ha scegliere una figa per poi costringerla in abiti tanto tristi

    1. Sì, si lancia sotto al letto come un proiettile suona meglio. E comunque di solito i protagonist di questi film sono sempre belli e sì, gli manca quel pelino di realismo. Anche se diciamo che in questo film quello è il problema minore.

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