Cop Land

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo rimasti ancorati sul genere horror ma spostandoci in Spagna e per la precisione agli inizi degli anni 2000, dove abbiamo ripreso a parlare di un regista che apprezzo profondamente con il film Fragile – A Ghost Story. La storia è ambientata nell’isola di Wight dove l’ospedale pediatrico Mercy Falls sta per chiudere e i bambini trasferiti in un altro ospedale, ma per diversi motivi alcuni in condizioni più gravi sono costretti a rimanere lì. In quel momento arriva l’infermiera Amy che dovrà sostituire una sua collega e qui fa subito amicizia con i bambini, in particolar modo con Maggie. Quest’ultima le rivela di vedere una bambina meccanica di nome Charlotte che le parla. Amy inizia a credere all’esistenza di questa Charlotte soprattutto con i terribili eventi che continueranno ad accadere. Un horror veramente ottimo che funziona perfettamente nel lato tecnico attraverso una regia quadrata e pulita, un’atmosfera inquietante e ricca di tensione, effetti speciali che mischiano in maniera intelligente il digitale e gli effetti artigianali, oltre ad avere un ritmo che non annoia mai e una costruzione della tensione ben resa. La storia sarà semplice e lineare ma saprà sorprendere in più occasioni con qualche colpo di scena nei momenti giusti e attraverso dei personaggi scritti bene a cui ci affezioneremo. Un’opera che consiglio assolutamente!
Questa volta cambiamo completamente genere e passiamo al thriller poliziesco degli anni ’90 con un film a mio avviso ottimo che non solo vede l’introduzione sul blog di un regista molto interessante ma vede anche una delle migliori interpretazioni di un certo attore.
Ecco a voi Cop Land, pellicola thriller poliziesco del 1997 scritta e diretta da James Mangold.

Trama:
Siamo nella piccola cittadina di Garrison, nel New Jersey, dove qui vivono una grande quantità di poliziotti del distretto di New York. La cittadina sembra un luogo pacifico e tranquillo ed è qui che vive lo sceriffo Freddy Heflin (Sylvester Stallone), un uomo che ha provato per molti anni a entrare nella polizia ma senza successo. I poliziotti di New York si trovano qui grazie a Ray Donlan (Harvey Keitel) che li ha convinti a trasferirsi lì, rendendoli a tutti gli effetti intoccabili visto che sono fuori dalla giurisdizione degli Affari Interni della polizia di New York, dando così grande difficoltà all’investigatore Moe Tilden (Robert De Niro) che indaga su di loro. Tutto però subisce un cambiamento profondo quando il poliziotto Murray Babitch (Michael Rapaport), il nipote di Ray, spara a due afroamericani sul George Washington Bridge, credendo che fossero armati ma, come scopre subito dopo, non avevano alcuna arma in macchina. Ed è qui che Ray decide di fingere il suicidio di Murray e nasconderlo a Garrison. Questo sarà l’inizio di tutto e anche ciò che farà decidere allo sceriffo Freddy di prendere in mano la situazione, aiutato dal poliziotto Gary Figgs (Ray Liotta).

Penso che alcuni di voi conoscano James Mangold grazie a pellicole come Identità, l’ottimo remake di Quel treno per Yuma o per lavori più recenti come Le Mans ’66 e soprattutto Logan – The Wolverine. Un regista che in più occasioni sorprendere e che dimostra talento non solo dietro la macchina da presa ma anche come sceneggiatore. E qui con la storia ha fatto decisamente un lavoro eccellente.

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Prima di tutto però partiamo sempre dal lato tecnico. Qui Mangold è al suo secondo lungometraggio ma già mostra di avere un’ottimo occhio per diverse sequenze e soprattutto di avere una certa maturità. La cosa che apprezzo della sua regia è che praticamente è invisibile ossia un tipo di regia piegata alla storia e ai suoi personaggi che non si fa mai notare. La regia fa in modo che lo spettatore possa concentrarsi sulla trama ma non per questo è da tralasciare, anzi è molto complessa ed elaborata, certe scene hanno delle ottime inquadrature ben costruite che riescono a dire molto, anche più di diversi dialoghi (come ad esempio la storia e la personalità di Freddy). Ha una costruzione dell’immagine molto noir, in special modo di notte con le forti luci della cittadina e il contrasto con l’oscurità, ma anche un’impostazione western, con Garrison piena di poliziotti corrotti e il nostro protagonista che deve cercare di portare giustizia.

La regia riesce a trasmettere perfettamente un’atmosfera di calma apparente, che però nasconde dietro una realtà più tremenda e tesa, qualcosa di cui ci rendiamo subito conto e che in parte anche Freddy conosce. Infatti ho apprezzato molto quelle scene in cui i vari poliziotti si riuniscono nel loro ritrovo, comportandosi con allegria e spensieratezza, ma sempre con una certa tensione di sottofondo, specialmente dopo la storia con Babitch. Inoltre la sua regia è molto lenta e calma, infatti se vi aspettate un film d’azione, siete sulla strada sbagliata. Ci saranno al massimo due o tre scene d’azione di breve durata, girate anche bene. Il film si concentrerà specialmente sui vari personaggi, personaggi ben scritti e ricchi di sfaccettature.

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E arriviamo quindi alla parte che più mi interessava di più ossia la sceneggiatura. Diciamo che qui ci ritroviamo con uno Stallone inedito. Qualcuno, leggendo la trama e vedendo Stallone, si aspetterebbe di vederlo prendere a calci orde di criminali da solo, ma invece lo vediamo in un ruolo molto più complesso e realista. Freddy infatti è un uomo apatico, disilluso dalla vita e dal fatto di non essere riuscito a entrare nella polizia per colpa di un problema all’udito, un uomo che si rende conto in parte che c’è qualcosa che non va ma tende a chiudere un’occhio anche perché lo stesso Ray gli ha dato il lavoro e perché si rende conto che da solo non può fare niente. Un uomo distrutto dalla vita che abbassa molto spesso la testa.

Eppure lui non era così un tempo e lo vediamo spesso quando ricorda il gesto migliore che abbia mai compiuto in vita suo, come dice lui stesso, ossia quando anni prima salvò la vita a un ragazza, perdendo in quell’occasione l’udito da un orecchio. Quell’evento lo ricorda spesso anche perché sotto sotto lui è ancora quella persona pronta a fare la cosa giusta e, grazie alla regia ma anche all’ottima prova attoriale di Stallone, vediamo che è pronto a esplodere, ma è qualcosa che richiederà molto tempo. D’altronde è anche lui un uomo che, come tanti altri in quella cittadina, ha deciso di volare la testa dall’altra parte per tantissimo tempo e per buona parte della pellicola lui dovrà trovare la forza per prendere una decisione fondamentale. Stallone dà veramente una prova attoriale stupenda, probabilmente la sua migliore interpretazione di sempre anche più di Rocky. E anche gli altri personaggi avranno una tridimensionalità e complessità simile alla sua, nessuno di loro sarà superficiale e avranno tutti sfumature che li renderanno unici proprio come il personaggio di Gary, interpretato alla grande da Liotta.

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Per concludere, Cop Land è un film straordinario sotto ogni punto di vista, con una regia curatissima che riesce a creare un’atmosfera noir e western perfetta, ma soprattutto ha una sceneggiatura solida, capace di essere molto articolata ma mai dispersiva e con dei personaggi tridimensionali e complessi che rimangono impressi e un protagonista veramente ottimo.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

66 pensieri riguardo “Cop Land

  1. “Eppure lui non era così un tempo e lo vediamo spesso quando ricorda il gesto migliore che abbia mai compiuto in vita suo, come dice lui stesso, ossia quando anni prima salvò la vita a un ragazza, perdendo in quell’occasione l’udito da un orecchio” rileggi, ci sono due errori di battitura^^

    questo film lo conosco di fama, so che è uno di quelli con cui Stallone ha provato a ‘riabilitare’ il nome; prima o poi lo vedrò
    invece, fatalità, stasera tra gli infiniti film ho rivisto Identity xD

  2. Bonjour

    Mon ami amie je viens te souhaiter de joyeuses fêtes

    Que ton Noël avec chacun de tes tiens soit heureux
    Mon amie Joyeux Noël pour toi

    Pendant toutes ces années de t’avoir connue a été un cadeau pour moi
    Que ton Noël ne soit que joie
    Merci ami, amie pour ton amitié

    Joyeuses fêtes mon Amie, Ami
    Mon respect et estime te sont infinis
    Un ami qui pense à toi

    En ces derniers jours de l’année 2023 Bernard

      1. Colgo l’occasione per consigliarti un altro splendido film con De Niro, tra l’altro ambientato proprio a Natale: Stanno tutti bene. E’ uno dei miei film preferiti in assoluto. Grazie per la risposta! :)

          1. Ho visto il film originale molti anni dopo il remake, e l’ho trovato un film con del potenziale, ma anche pieno di cose che non funzionavano. In pratica lo sceneggiatore del remake ha tolto tutto ciò che non funzionava, e ha saputo sfruttare appieno tutto il potenziale inespresso del film con Mastroianni. Tra l’altro ha anche aggiunto alcune scene che nell’originale mancavano, e che sono tra le migliori del film. Una in particolare (quella del quadro) è più commovente che mai. Non aggiungo altro, perché non so se hai visto il film oppure no e quindi non voglio fare spoiler.

              1. Non ricordavo di aver parlato di Stanno tutti bene in un mio articolo, quindi ho digitato il titolo del film nel motore di ricerca del mio blog. Ho scoperto che in effetti non ho mai dedicato un post a questo film, ma ne ho parlato benissimo 8 anni fa, nella mia recensione di Natale all’improvviso. Questo significa che mi segui da moltissimo tempo: grazie mille per la tua fedeltà amico mio! :)

                  1. La cosa è assolutamente reciproca amico mio! :) Colgo l’occasione per dirti che tra qualche giorno pubblicherò una classifica dei migliori film che ho visto nel 2023. Alla fine 10 titoli sono riuscito a trovarli, ma devo confessarti che quest’anno è stato ancora più magro del precedente. Nel 2022 almeno 2 filmoni (Purple Hearts e The Batman) ero riuscito a trovarli, quest’anno invece anche il film che ho messo al primo posto lo potrei definire una commedia divertente e niente più. L’ultimo film che mi ha fatto gridare al capolavoro l’ho visto addirittura a Luglio 2021: alludo al bellissimo Sognando a New York – In the Heights. Hai visto il film in questione? E com’è stato il tuo 2023 cinematografico?

                    1. Nom vedo l’ora di leggere il tuo articolo per quanto riguarda Sognano a New York, concordo con te che è stato un grande film. Comunque il mio 2023 è stato molto buono e forse uno dei film più belli che ho visto al cinema è stato Killers of the Flower Moon si Scorsese (recentemente ho visto Ferrari di Michael Mann e anche quella è stata una bellissima visione). Tra l’altro sono stato felice di essere riuscito a vedere l’ultimo film animato di Enzo D’Alò, Mary e lo spirito di mezzanotte. Sicuramente un film con i suoi difetti ma incredibilmente sorprendente e che mi ha commosso. Se dovessi fare la lista verrebbe fuori lunga e alcuni titoli sono perfino horror indipendenti. In ogni caso se quest’anno è stato magro, penso che il 2024 sarà perfino peggio visto che, con lo sciopero di sceneggiatori e attori a Hollywood, molte produzioni sono ferme e molti film verranno rimandati.

                    2. Anche se ha avuto la conseguenza negativa che hai citato tu, quello sciopero era sacrosanto, e sono stato molto contento che alla fine sia gli attori che gli sceneggiatori abbiano ottenuto ciò che gli spettava.
                      Riguardo a Killers of the Flower Moon, l’ho aspettato per anni, ma quando alla fine è uscito al cinema non sono andato a vederlo, per un motivo molto semplice: la durata. E’ davvero esagerata, anche se avessero tagliato un’ora di girato il film sarebbe stato comunque troppo lungo.
                      Dato che hai una lista piuttosto lunga in testa, perché non fai anche tu una Top 10 del 2023?

                    3. Anch’io sono dalla parte degli sceneggiatori e degli attori. I motivi per cui lottavano erano assolutamente giusti e sacrosanti, quindi anch’io appoggio lo sciopero. Comunque ti dirò una cosa divertente. La settimana in cui sono andato a vedere Killers of the Flower Moon sono andato a vedere anche Five Nights at freddy’s, l’horror tratto dal videogioco. Il primo durava più di tre ore, l’altro a malapena due. Ho trovato più leggero il film di Scorsese che quell’horror per bambini che doveva intrattenere. Per me è stata una grande esperienza e onestamente non avrei tagliato niente di quel film.
                      Comunque, rispondendo all’ultima domanda, preferisco parlare dei film singolarmente, voglio dedicare a loro quanto più spazio possibile e le classifiche non mi danno quest’opportunità.

                    4. Hai centrato il punto: affinché un post possa piacere agli altri, deve piacere in primis a chi lo scrive. Se invece un blogger scrive un post senza entusiasmo e senza divertirsi, probabilmente quel post non susciterà entusiasmo neanche in chi lo leggerà. Grazie per la chiacchierata, piacevole come sempre! :)

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