Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo deciso di concentrarci su un’opera molto particolare, un’opera diretta da un regista che in breve tempo ha dimostrato di essere molto capace e talentuoso, parlo di Robert Eggers e del suo The Northman. La storia parla di Amleth, un giovane principe che un giorno assiste alla morte di suo padre. Ciò che è peggio è che il padre viene ucciso da un’imboscata tesagli dallo zio, che prende il posto del re. Amleth riesce a scappare, giurando vendetta e, anni dopo, diventa un guerriero spietato, guidato dalla rabbia e dal rancore. Dopo l’incontro con una veggente, che gli ricorda la promessa fatta da piccolo, Amleth parte per uccidere lo zio, fingendosi uno schiavo. Nel suo viaggio incontrerà Olga, una specie di maga, che lo aiuterà a compiere la sua vendetta. Ancora una volta Eggers si dimostra un regista talentuoso e con uno stile unico. Il lato tecnico è pressoché perfetto, con una regia curata e costruita con grande attenzione, scene magistrali sia quando si tratta di azione sia quando ci sono momenti onirici, una fotografia naturale stupenda così come la colonna sonora e una storia crudele e decisamente tragica. Si parla di argomenti interessanti a in maniera intelligente come la predestinazione, in questo caso messa in luce molto negativamente, visto la scia di morti e crudeltà che crea, ma viene mostrata anche come qualcosa che si può evitare, a cui si può sfuggire a meno che non sia troppo tardi. Inoltre è un’opera che evita modernismi, mostrando la mentalità dei tempi e mostrandoci un mondo oscuro e spietato. Lo consiglio assolutamente.
Nell’ultimo periodo ho parlato di opere davvero impegnative e per questo ho deciso di recensire qualcosa di più leggero. In realtà riguarda anche qualcosa a cui sono molto legato e per diverso tempo avevo evitato di guardare questo film, però alla fine certe cose bisogna sperimentarle e quindi eccoci qui.
Ecco a voi Poltergeist, pellicola horror del 2015 scritta da David Linsday-Abaire e diretta da Gil Kenan.
Trama:
Eric (Sam Rockwell) e Amy Bowen (Rosemarie DeWitt) si sono appena trasferiti in una nuova casa con i loro tre figli: Kendra (Saxon Sharbino), Griffin (Kyle Catlett) e la piccola Madison (Kennedi Clements). Eric ha da poco perso il lavoro e non può più permettersi di vivere nella casa precedente, così l’ha venduta e ne ha presa una più economica in un quartiere più piccolo. Fin da subito però la casa mostra di avere qualcosa di strano: c’è un’elettricità statica elevata in certi punti, si sentono degli strani rumori e gli oggetti si muovono da soli. Come se non bastasse, Madison sembra parlare con qualcuno. All’inizio i genitori pensano che siano i suoi amici immaginari, ma si renderanno subito conto, soprattutto Griffin, che non è così. Quando la bambina un giorno annuncia che “loro” sono arrivati, le cose precipitano, specialmente quando Madison verrà rapita dalle entità che vivono in quella casa. Disperati, i genitori si rivolgeranno a dei ricercatori del paranormale e a un cacciatore di fantasmi, Carrigan Burke (Jared Harris) per riprendersi la loro figlia prima che sia troppo tardi.
Io amo il Poltergeist originale, quello diretto da Tobe Hopper nel 1982 (anche se si vedeva una profonda presenza di Spielberg), è un film che mi affascina e a cui sono profondamente legato. Per questo motivo mi ero tenuto lontano dal remake. Avevo fatto delle recensioni in passato sul primo film ma anche su Poltergeist 2 e Poltergeist 3, ma il remake mi preoccupava molto, soprattutto dopo quello che avevano fatto con quelli di Nightmare e Non aprite quella porta e altre perle dell’horror. Alla fine però ho voluto dargli una possibilità, di certo prima o poi l’avrei comunque visto. Bisogna sempre provare cose nuove. Quindi ecco cosa ne penso del film.
Quando si fanno remake di questo tipo bisognerebbero fare numerose cose, come aggiungere o cambiare certi elementi, in modo da non dare la copia esatta dell’originale ma soprattutto c’è bisogno di un regista capace che abbia delle idee autoriali e sappia mettere in scena qualcosa di ben fatto e curato. Un esempio ottimo è Suspiria di Luca Guadagnino, che ha un lato tecnico stupendo e ha modificato molte parti della trama seguendo il suo pensiero, e aggiungendo molto, rispettando però il lavoro originale. Questo film prova a far entrambi ma non riesce del tutto per quanto riguarda il lato tecnico, ma ci torneremo dopo.
A livello di storia hanno cambiato qualche cosa, come i nomi dei protagonisti (anche se penso l’abbiano fatto per timore della così detta “maledizione di Poltergeist), ma anche altri elementi interessanti, come il fatto che non siano benestanti ma stiano affrontando una brutta situazione economica e il peso di tutto ciò si può avvertire bene nella prima parte della pellicola e mi dispiace che sia andata un po’ a perdersi verso la fine. Tra i vari cambiamenti che hanno fatto ho apprezzato lo spazio che hanno dedicato a Griffin, il figlio di mezzo. Nell’originale si occupavano di tutto i genitori mentre ai figli spettava un ruolo più marginale. Quindi è qualcosa che può essere sviluppato davvero bene, l’unico problema è che Griffin nella prima parte è insopportabile. Qui puntavano sulla sua insicurezza e sulle sue paure ed è una buona cosa a mio avviso, perché alla fine per poter salvare la sorella dovrà imparare a superare tutto ciò, ma questo ragazzino ha paura di qualsiasi cosa esista nel mondo e si lamenta in continuazione, senza un momento in cui si comporti in maniera differente. Griffin è fastidioso nella prima parte ma nel secondo atto ha una crescita e si prende carico delle proprie responsabilità (e questo invece mi è piaciuto molto). Il cambiamento più particolare riguarda il personaggio con la capacità di sentire gli spiriti. Mentre nell’originale avevano la medium Tangina, qui abbiamo un cacciatore di fantasmi molto esagerato, una star della televisione che però ha veramente dei poteri e sembra comportarsi come un veterano della guerra. Ironicamente, nonostante sia così sopra le righe, risulta molto banale e poco impattante rispetto a Tangina. Questi cambiamenti erano certamente interessanti, ma sono ben poche le cose che rimangono impresse perché il film non riesce veramente a colpire.
L’opera originale aveva vari elementi che la rendevano unica nel suo genere. Prima di tutto una regia curata che sapeva creare momenti complessi e costruire delle scene dettagliate. Si poteva vedere molto lo stile di Spielberg (che era il produttore, ma in certi casi si comportò come se fosse il regista) ma anche di Hopper, specialmente con lo sporco e il marcio, e questi due stili così diversi creavano una messa in scena davvero particolare. Aveva un ottimo ritmo, un’atmosfera stupenda e degli effetti speciali incredibili. Purtroppo questo remake impallidisce confrontato con l’originale.
La regia non è neanche male, il regista fa bene il suo lavoro (che tra le altre cose è lo stesso che ha diretto Monster House) e qualche sequenza è degna di nota, come ad esempio l’attacco dell’albero nei confronti di Griffin, ma per il resto è abbastanza anonima. Non ha dei momenti indimenticabili e non prova a costruire qualcosa di unico o elaborato, è una regia che si limita a fare il suo lavoro, ma così rende il tutto anonimo appunto nella forma e questo è un grande sbaglio a mio avviso. Così facendo anche l’atmosfera risulta poco ispirata, un’atmosfera che si è vista in diversi horror con la casa stregata usciti negli ultimi anni, e non mi riferisco a opere ottime. Anche la costruzione della tensione non è delle migliori. All’inizio ci provano anche, ma più il film va avanti e più si concentreranno a spaventare attraverso le singole scene ma senza creare una vera tensione prima. Gli effetti speciali sono in parte un altro difetto. In alcuni punti funzionano bene, ma in altri il digitale è evidente, specialmente quando mostrano gli spiriti e soprattutto quando mostrano il “limbo” in cui Madison è intrappolata. In quest’ultimo caso, per nascondere la CGI, hanno creato questo mondo pieno di morti ma costantemente illuminato da fulmini, e questo trucco oltre a impedire di notare i difetti del digitale, impedisce anche allo spettatore di capire come sia fatto questo mondo o cosa succede. E con questo ammetto di non avere altro da dire.
Per concludere, Poltergeist non è un film orrendo, è una pellicola che comunque prova a fare qualcosa e che cerca di intrattenere. Sicuramente si dimostra migliore di certi remake, ma è un’opera di cui ci si dimentica molto in fretta, fa fatica a rimanere nella mente dello spettatore. Se volete passare una serata senza pensieri ve lo consiglio pure, ma il mio invito è di recuperare il film del 1982.
Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
Mi hai smontato un falso ricordo. Ero convintissimo che il Poltergeist del 1982, che tra l’altro ho rivisto di recente con tutta la famiglia, fosse diretto proprio da Spielberg.
Ufficialmente non è stato diretto da lui, ma la sua presenza e la sua opinione furono veramente molto presenti nell’opera finale, per questo molti a volte si confondono. Diciamo che è più un film di Spielberg che di Hooper.
In effetti.
Nell’articolo che feci sul vecchio Poltergeist avevo descritto tutta la produzione del film. La sua produzione fu davvero affascinante e forse è anche per questo che amo quel film, per via della sua doppia natura. Certo, prevale soprattutto l’idea di Spielberg ma si vede chiaramente Hopper in alcuni punti e certamente quei punti non si possono dimenticare tanto facilmente.
I agree with you. It’s not an awful film, just not very memorable despite a lot of effort going into it on the part of the talented cast and crew. Some of the changes are interesting, such as the character’s struggling in the economic climate.
The original has so many moments/ghosts that sear themselves on your memory while also having some social commentary.
At least it’s a movie that really tries to be something new and at least there is a little directing and interesting choices. In the end it’s pretty decent, not memorable but better than a lot of horror remake like the one about Nightmare. That was really awful.
A me è piaciuto, non è eccezionale ma fa il suo lavoro.
Guarda, in confronto ad altri remake questo almeno ha una dignità. Altri invece non ho la più pallida idea di come gli sia venuto in mente. Tipo il remake di Nightmare. In confronto a quel film questo remake è Quarto Potere.
Sam Rockwell ha recitato anche in uno dei miei film preferiti in assoluto, Stanno tutti bene: l’hai visto?
Ti riferisci al remake americano, vero? In realtà no, non l’ho mai visto, conosco solo la pellicola originale di Tornatore. Dovrei effettivamente recuperarlo a questo punto.
E’ uno dei rarissimi casi in cui il remake batte di gran lunga l’originale, perché ha tolto tutto ciò che in quel film non funzionava e ha aggiunto degli elementi che invece funzionano a meraviglia. Grazie per la risposta! :)
Allora devo proprio guardarlo. Mi fido del tuo giudizio. Ti auguro una buona giornata!
Anche a te amico mio! :)
a me manca la saga originale (d cui conoscevo solo il primo tra l’altro) e pure questo
mi sa che proverò a guardare prima il capolavoro ovviamente :D
Spero vivamente che ti piaccia! È un film a cui sono particolarmente affezionato e a mio avviso a distanza di anni sa ancora divertire e tenere in tensione. Fammi sapere!
ciao…
ti posso solo dire che io non sono molto amica degli horror…
comunque… ho letto e trovato interessante questa recensione dedicata a questo spirito rumoroso…
(Il termine Poltergeist…dal tedesco = spirito chiassoso…)
ti auguro una buona giornata! =)
Nessun problema. E sono contento che tu abbia apprezzato la recensione. Ti auguro una buona giornata!
Molto spesso succede che i remake non siano all’altezza dell’originale!
Succede fin troppo spesso, ma per fortuna a volte ci sono delle belle eccezioni come il Suspiria di Guadagnino oppure The Ring e così via. Dipende sempre dalla volontà sia della produzione che del regista.
I didn’t noticed they lade a remake of “Poltergeist”. And after reading your excellent review, I think I’m staying on the original Amblin’ version.
You know, this is a remake a lot of people forgot. It’s not awful, but yes, it never remain in your mind. And thank you very much for your comment!
[…] qualcosa di leggero, anche se legato alle mie passioni, e abbiamo discusso del remake del 2015 di Poltergeist. La storia parla della famiglia Bowen che si è appena trasferita in una nuova casa. Il padre ha […]