La spada nella roccia (film)

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo ripreso a parlare del ciclo dedicato ad Edgar Allan Poe creato da Roger Corman e siamo arrivati a La maschera della morte rossa. Senza ombra di dubbio uno dei migliori film di questo ciclo insieme a Il pozzo e il pendolo. Una pellicola ambientata quasi completamente in questo castello fatiscente e ricchissimo, ma che in realtà è un luogo decadente e pieno di uomini e donne senza alcuna morale, con un Vincent Price in un ruolo fantastico e con un personaggio sadico e manipolatore. Un’opera tecnicamente stupenda con scene impattanti e una fotografia molto colorata e luminosa davvero folle e bella. Una pellicola che dovete assolutamente recuperare.
Con l’articolo in questione facciamo un cambio di rotta (ovviamente finirò il ciclo di Poe, non preoccupatevi) e torniamo a discutere di animazione ma soprattutto di Disney. L’ultima volta avevamo discusso de La carica dei cento e uno, un ottimo film animato che aveva messo in campo delle belle idee ed era stato importante per l’utilizzo della xenografia, un processo che avrebbe semplificato e migliorato il lavoro degli animatori legato all’inchiostrazione. Fu un ottimo successo di pubblico e di critica. La produzione della Disney sembrava essere a pieno regime ma c’erano dei problemi interni e inoltre Walt Disney era sempre più debole, nonostante cercasse di essere presente nella realizzazione di queste opere. Il 18° classico Disney fu l’ultimo a uscire quando Walt Disney era ancora in vita.
Ecco a voi La spada nella roccia (The Sword in the Stone), pellicola d’animazione del 1963, scritta da Bill Peet, diretta da Wolfgang Reitherman e basata sul romanzo omonimo di T.H. White.
Come al solito, condivido anche la recensione di Chest of Tales (QUI).

Trama:
Siamo in Inghilterra nel Medioevo. Il re muore improvvisamente senza lasciare un erede e per questo motivo il trono rimane senza un legittimo sovrano. Per via di questo vuoto l’intero Paese rischia di cadere in una guerra civile con varie persone assetate di potere. Avviene però un prodigio, improvvisamente a Londra appare una spada conficcata in un’incudine, soprannominata La spada nella roccia, con un scritta sull’elsa: “chiunque estrarrà questa spada da questa roccia e da questa incudine sarà di diritto re d’Inghilterra“. In tanti si cimentano in quest’impresa, ma nessuno riesce a estrarre la spada, così la gente se ne dimentica e l’Inghilterra cade in un periodo oscuro. Ed è qui che incontriamo il mago Merlino (Karl Swenson) che discute con il permaloso gufo Anacleto (Junius Matthews) e gli rivela che tra poco arriverà un ragazzo da lui, una persona che un giorno sarà qualcuno di importante e che ha deciso di istruire. Costui è Artù (Rickie Soresen), da tutti chiamato Semola che, mentre andava nella foresta a recuperare una freccia del suo fratello maggiore adottivo Caio (Norman Alden), cade dentro la casa di Merlino, proprio come aveva predetto il mago. Merlino gli spiega le sue intenzioni e afferma di volerlo istruire alla conoscenza e non farlo diventare uno scudiero. Semola però è indaffarato nel castello del suo tutore, Sir Ettore (Sebastian Cabot), e allora Merlino decide di trasferirsi lì con tutte le sue case e Anacleto. Avrà così inizio l’istruzione di Semola per diventare una persona saggia e responsabile.

Bene, siamo quasi arrivati alla fine del Periodo d’Argento e le cose sono ancora molto interessanti. Finora questo è uno dei periodi che ho apprezzato di più e probabilmente per me rimane ancora uno dei più belli, nonostante io riconosca l’altissimo livello qualitativo del Periodo d’Oro. In ogni caso anche questo film sarà interessante come gli altri e sarà anche importante da un punto di vista emotivo per la compagnia, visto che, come detto in precedenza, questo è l’ultimo film animato uscito quando Walt Disney era vivo. Ma per ora parliamo della produzione.

L’idea di realizzare un film sul romanzo di White era venuta in mente a Walt Disney molto tempo prima. Infatti nel 1939 lui acquistò i diritti del libro per poter realizzare una versione animata. Come purtroppo già sappiamo bene, da lì a poco sarebbe scoppiata la guerra e non solo alcuni animatori sarebbero stati chiamati nel campo di battaglia, ma il governo avrebbe richiesto alla casa di produzione di realizzare dei cartoni propagandisti. Solo nel 1944 riprese in mano il progetto, assegnando agli sceneggiatori la scrittura della storia insieme a Cenerentola e Alice nel Paese delle Meraviglie, ma passò veramente molto tempo prima che Disney annunciasse qualcosa a riguardo. Nel 1960, prima dell’uscita de La carica dei cento e uno, Walt disse che c’erano due progetti in cantiere, La spada nella roccia e Chanticleer. Il secondo era già in fase di preparazione, con vari artisti che stavano già preparando gli storyboard. Ci fu molto lavoro, ma Disney decise di lasciar perdere Chanticleer e incentrarsi sulla Spada nella roccia, dato che non era sicuro di avere come protagonista un gallo. Alcune persone che lavorarono al progetto protestarono, ma alla fine si decisero a produrre questa pellicola, soprattutto dopo che Disney vide il musical di Camelot a Broadway nel 1960.

La sceneggiatura venne di nuovo assegnata a Bill Peet. Anche qui viene usata la xenografia per accorciare i tempi di inchiostrazione. Inoltre venne usato una nuova tecnica di animazione. In precedenza si tendeva a pulire il disegno, trasferendo gli schizzi degli animatori su nuovi fogli di carta. In questo caso invece fecero dei ritocchi, ossia lavorarono direttamente sugli schizzi degli animatori. Il processo venne semplificato, ma si temeva che ciò potesse rovinare i tratti del disegno. Ed è proprio iniziando con l’animazione che parliamo del film.

Questa pellicola ha delle belle animazioni e onestamente questi tratti sporchi mi sono sempre piaciuti. Nonostante non fossero perfette, davano uno stile unico e interessante a questa opera. Nella loro imperfezione mi sono sempre sembrate molto più umane. L’unico difetto che ho riscontrato è la ripetizione di certe animazioni. Ho visto qualche momento ripetuto per ben due volte, come ad esempio Semola che cade dalle scale con i piatti, Sir Ettore che muove il dito con far minaccioso verso Semola, oppure Caio che insegue Semola e inciampa nella stesso identico modo. Questi sono i più visibili e un po’ mi dispiace anche se posso capire questa scelta, visto che, rispetto alle opere precedenti, era costato di meno e c’era qualcuno che non voleva continuare con il dipartimento di animazione Disney (tipo Roy E. Disney, il fratello di Walt). Però le animazioni sono comunque molto buone, non raggiungono i livelli di altri prodotti Disney, ma si vede l’impegno che ci hanno messo.

Inoltre è una storia con dei personaggi e delle scene stupende. Sicuramente colui che conquista il cuore di tutti è Mago Merlino. Penso che sia uno dei personaggi più carismatici creati dallo studio. Lui è un personaggio certamente eccentrico, ma incredibilmente simpatico e soprattutto un mentore meraviglioso. Lui è molto divertente nelle azioni che fa, ne modo di parlare e in certi casi anche della sua goffaggine, ma allo stesso tempo ci si rende conto di trovarsi davanti a una persona molto intelligente e forte, che però non si impone mai sugli altri e soprattutto si dimostra comprensivo ed empatico, uno di quei maestri che tutti vorrebbero avere e che educa Semola attraverso le sue magie, facendogli vedere il mondo sotto un’ottica diversa, appunto trasformandolo in vari animali e facendogli scoprire la gravità, il mondo acquatico, il valore dell’intelligenza, la meraviglia del volo, l’amore. E come dimenticarsi di scene meravigliose e divertenti come la canzone Higitus Figitus in cui mette tutti i suoi oggetti dentro la borsa (onestamente ho sempre amato quella scena ed era un incantesimo che ho sempre voluto poter fare) oppure lo scontro magico contro Maga Magò (Marta Wentworth) che dimostra una grande fantasia sia nei combattimenti con i diversi animali sia per la messa in scena.

Purtroppo ai tempi la pellicola subì delle critiche e per lo più erano legate alla sceneggiatura, affermando che fosse episodica e quindi la narrazione era debole. Questa critica mi ricorda molto quella mossa nei confronti di Alice nel paese delle Meraviglie e anche in questo caso voglio mettermi dalla parte del film. Ciò che lega la narrazione è l’educazione e la crescita di Semola. Lo stesso valeva per Alice e qui si ripete e ammetto che molti bei insegnamenti di Merlino sono stati ignorati. Partiamo dalla base: Merlino vuole educare Semola e in che modo? Attraverso la forza e l’arte della spada come sarebbe stato consono in quei tempi bui? No, anzi Merlino ripudia quel mondo e il suo obiettivo è dare una grande conoscenza al suo allievo, farlo crescere sulla strada della saggezza, fare in modo che si faccia delle domande.
Il modo in cui lo fa è molto divertente, ma anche in questo caso ci sono dei momenti malinconici come l sequenza con la piccola scoiattola (Ginny Tyler), dove si parla di amore, della sua forza e purezza, ma viene anche introdotto il lato triste dell’amore, quando una relazione si rompe o non può funzionare. Sono scene che fanno molto riflettere e sono ottime per spiegare certi concetti complessi.

Per concludere, La spada nella roccia è un bellissimo film animato che riesce a divertire lo spettatore, ma perfino a essere educativo, parlando e mostrando tematiche che dovrebbero importantissime che dovrebbero avere un enorme valore anche oggi. Un film più intelligente di quanto si possa immaginare. Non sarà un capolavoro, ma merita di essere ricordato per via dei messaggi positivi che trasmette e il modo con cui li trasmette.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

40 pensieri riguardo “La spada nella roccia (film)

  1. Forse non è un capolavoro, ma è un film da vedere.
    E come dici tu mago merlino è il personaggio carismatico, di una simpatia travolgente.

  2. Come al solito hai detto tutto tu. Credo che il protagonista morale sia però Anacleto. Maga Magò viene ingiustamente classificata come villain, ma è un titolo che riservo a Caio e Ettore. Maga Magò e Merlino sono sì rivali, ma era una cosa tra loro. E’ comunque uno dei miei personaggi preferiti. Secondo te la scena Higitus Figitus è servita da spunto per Mary Poppins?
    Comunque a questo film è legato un ricordo non piacevole della mia vita.

    1. Riguardo alla scena Higitus Figitus può anche darsi. Onestamente io mi immagino Merlino mentre beve un tè con Mary Poppins e il Genio ogni volta.
      In ogni caso mi dispiace molto, mi spiace che un’opera simile e con dei messaggi così positivi sia legata a un brutto ricordo. Vuoi parlarne?

  3. Buona Pasqua^^
    film stupendo, da bambino lo guardavo sempre un sacco; ora preferisco altri classici

    e poi ci ha regalato Maga Magò, che almeno nelle storie del Topolino, ha avuto longevità mooolto più lunga di Mago Merlino!

  4. Bellissimo, da bambino l’ho visto un sacco di volte! Sono d’accordo sia con le critiche che gli sono state mosse sulla sua natura episodica che sul filo narrativo che lo tiene insieme: l’episodica dei film è un po’ una caratteristica di questo periodo, visto che si ritroverà anche nel Libro della Giungla, in Robin Hood, ne Gli Aristogatti, fino ai Classici esplicitamente composti da episodi, come Winnie the Pooh. Era un modo anche quello che ridurre al minimo i costi, come l’osservazione sulle animazioni riciclate (che qui ancora non è il peggio: Robin Hood ha intere scene composte da animazioni riutilizzate da altri film, come la festa nella foresta).
    Però è divertentissimo e, giustamente, molto intelligente nel mettere in scena l’educazione di un ragazzino nel suo rapporto con un maestro così particolare. Secondo me è anche molto interessante vedere come è cambiata la rappresentazione del medioevo da La Bella Addormentata nel Bosco, uscito qualcosa come cinque anni prima: là era un medioevo fiabesco, bucolico e quasi idilliaco, ora invece è un’epoca buia, violenta e dove l’intelligenza non è considerata un’arma valida per affrontare la vita. Probabilmente la poetica e l’estetica di Walt Disney iniziavano veramente ad apparire troppo obsolete per il pubblico.

    1. Diciamo che i film Disney sono tornati ad avere una trama compatta con Bianca e Bernie, da cui poi inizia anche un periodo più serio e malinconico. La spada nella roccia a mio parere ha degli insegnamenti moderni e che si possono applicare oggi. E ammetto che anche con i tempi che stiamo vivendo l’intelligenza viene spesso ridicolizzato, quando invece potrebbe aiutarci a migliorare.

  5. Ma se anche fosse un film di semplice intrattenimento, sia pure episodico… cosa ci sarebbe di male? È divertente, fatto bene e si basa su una delle storie più forti di cui si abbia memoria. Piuttosto che altre robe che ha fatto la Disney, datemi cento volte questo.

    P.S.: ma Chanticleer è quello che poi fu portato al cinema da Ron Bluth?

    1. Intendi Eddi e la banda del sole luminoso? Sì, è quello. In ogni caso io adoro questo film ma penso che se avesse avuto una trama più compatta (semplice ovviamente, ma compatta), allora sarebbe stato valorizzato ancora di più. È un’opera da ricordare e trasmettere per il futuro, visto gli insegnamenti che ci dà.

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