Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo continuato il nostro viaggio nel mondo animato Disney e siamo arrivati al 18° classico animato, La spada nella roccia. Un film d’animazione che considero molto importante per il messaggio che trasmette e fatto bene tecnicamente, nonostante il budget basso che aveva (infatti alcune scene vennero ripetute) e dei tratti sporchi che mi sono sempre piaciuti. Una storia di crescita, una storia che dà degli ottimi insegnamenti in quanto Merlino non vuole far crescere Semola attraverso l’arte della spada, ma attraverso quella della saggezza e dell’intelligenza, stimolandolo a porsi domande, a scoprire nuovi mondi e a guardare il tutto sempre sotto una prospettiva diversa.
Con l’articolo di oggi rimaniamo negli anni ’60 per parlare del ciclo filmico di Poe che ho iniziato diverso tempo fa. Il primo articolo fu I vivi e i morti e da lì in poi mi sono divertito a recensire tutti i film di Corman basati su Poe. Ovviamente ci ho messo un bel po’ di tempo, ma ne è valsa la pena. Infatti con l’articolo di oggi portiamo a conclusione questa serie di film. Ci ho messo un sacco di tempo, ma alla fine sono riuscito a finire qualcosa sul blog. Mancano ancora diversi progetti (tra cui i classici Disney, finora il lavoro più lungo a cui abbia preso parte e chissà quando lo finirò), ma farò del mio meglio per mettere la parola fine a tutti quanti e magari potrei anche iniziare con un nuovo progetto (ne ho già in mente uno, anche questo longevo, ma per fortuna non quanto quello sulla Disney). Ammetto che un po’ mi mancherà parlare di queste opere, ma sicuramente in futuro continuerò a portare qualche opera di Corman. Nel frattempo concentriamoci sull’ultimo film sul ciclo di Poe.
Ecco a voi La tomba di Ligeia (The Tomb of Ligeia), pellicola gotica/horror del 1964, scritta da Robert Towne, diretta da Roger Corman e basata sul racconto Ligeia di Edgar Allan Poe.
Trama:
Siamo in Inghilterra all’inizio del 1800. Il film comincia con Verden Fell (Vincent Price) che sotterra la sua defunta moglie Ligeia (Elizabeth Shepherd). Nonostante ciò lui fa un annuncio particolare, affermando che la volontà di sua moglie è molto più forte di quella delle altre persone e che questa volontà le impedirà di morire. Dopo quel momento però Verden si chiuderà in se stesso e nell’abbazia in cui vive, sia per la morte della moglie che per un problema agli occhi che lo costringe a indossare degli occhiali scuri. Qualche tempo dopo Verden incontra per puro caso Lady Rowena (Elizabeth Shepherd). Quest’ultima inizia a interessarsi a lui, nonostante Verden cerchi di allontanarla. Alla fine però i due si innamorano e poco tempo dopo si sposano. La coppia sembra essere veramente felice e passa una bella luna di miele, ma appena Verden mette piede dentro l’abbazia, torna l’uomo oscuro e misterioso di un tempo. Inoltre incominciano a succedere degli strani eventi. Verden si muove per la casa di notte in modo strano, un gatto nero si aggira tra quelle mura e sembra avercela con Rowena e si ha l’impressione che lo spirito di Ligeia aleggi ancora per l’abbazia. L’unica persona in grado di aiutare Rowena in questa tragica situazione è il suo vecchio amico Christopher Gough (John Westbrook). I due cercheranno di capire cosa sta accadendo, nella speranza di poter salvare il povero Verden.
Ed eccoci alla fine di questo ciclo. Otto film diretti da Corman e ispirati ai racconti di Poe, una serie di film con delle loro regole specifiche eppure tutte quante riuscivano a differenziarsi per vari motivi, come messa in scena e tematiche. In ogni caso Corman ha sempre dimostrato un grande impegno per queste opere e lo si è visto fin dal principio, ma adesso concentriamoci sul film e parliamo di qualche piccolo dettaglio di produzione.
Rispetto alle pellicole precedenti, qui troviamo un nuovo sceneggiatore, Robert Towne, che però aveva già lavorato insieme a Corman qualche anno prima nel film di fantascienza L’ultima donna sulla Terra (tra le altre cose lui sceneggiò delle opere molto importanti in seguito e vinse perfino un Oscar). Come vedremo in seguito, Towne aggiunse delle tematiche interessanti in questa storia, sia perché il racconto in questione era molto breve ma soprattutto perché aveva letto tutti i racconti di Poe e quegli argomenti sembrava consoni alla storia di Ligeia. Questo probabilmente fu anche un caso particolare dato che Corman non voleva Price come attore principale. Il motivo era semplice, il personaggio di Verden era un uomo di 25-30 anni che doveva essere molto affascinante (Price aveva il suo fascino, ma non come lo intendevano loro per un uomo giovane). Corman avrebbe scelto Richard Chamberlain al suo posto, ma non poté perché la American International Pictures (AIP), la casa di produzione, decideva chi scritturare come attore. Così passarono diverso tempo a truccare Price per farlo sembrare molto più giovane e fecero anche un buon lavoro.
Uno degli elementi che più saltano all’occhio sono le ambientazioni. Di solito le pellicole di Corman su Poe erano per la maggior parte ambientate in interni, riccamente decorati e pieni di colori. Questa volta però Corman decise di fare un cambiamento e di girare molto scene in esterni. Infatti il film inizia all’aperto con la sepoltura di Ligeia e l’ambientazione scelta da Corman è molto azzeccata ed evocativa, ossia un’abbazia realmente esistente a Norfolk. Quell’abbazia rovinata riesce a dare quella sensazione di decadenza e darà molta atmosfera alla storia. Questa scelta porterà ad altri due cambiamenti: la fotografia e la regia.
Per quanto riguarda la fotografia useranno un’illuminazione naturale, facendo anche un ottimo lavoro, mentre a livello registico la telecamera sarà molto più dinamica. Lo notiamo ad esempio con la caccia alla volpe, dove la telecamera segue i movimenti degli uomini a cavallo attraverso varie carrellate o dove in alcuni momenti, per enfatizzare l’apparizione di un personaggio, verranno fatto delle rapide carrellate in avanti (o indietro). Probabilmente a livello registico questo è il film più dinamico dell’intero ciclo.
Ovviamente ci saranno delle scene anche negli interni, specialmente l’abbazia che verrà avrà l’aspetto tipico dei castelli e delle ville dei capitoli precedenti, decadente, piena di polvere e ragnatele e molti oggetti di scena a colorare il luogo, come candele e tende verde e azzurre. Ad aggiungere un tocco i più ci saranno degli oggetti legati all’antico Egitto che rendono il tutto ancora più mistico e particolare.
Parlando dei personaggi, come al solito il protagonista sa essere molto interessante. Lui sembra succube della defunta moglie e, nonostante lei sia morta, lui è schiavo della sua volontà. Con Rowena sembrerà ritrovare la felicità, anche se all’inizio aveva reagito male alla sua presenza per la somiglianza con la moglie (non a casa l’attrice è sempre la stessa). Gli altri saranno i classici personaggi che abbiamo imparato a conoscere nelle altre pellicole e, oltre al personaggio di Verden, rimaniamo affascinati dalle tematiche, ipnotismo, possessione e necrofilia. Tutte tematiche che lo stesso Poe affronta nelle sue opere e che in questo film cercano di approfondire. Tutte e tre riescono ad amalgamarsi perfettamente e tutte e tre si legano alla volontà, un concetto che verrà ribadito più volte nel corso dell’intera pellicola. Una volontà talmente forte capace di trascendere qualsiasi limite e che utilizza ogni mezzo per poter continuare a vivere, confondendo, controllando e distruggendo.
Per concludere, La tomba di Ligeia è un ottimo film che riesce a differenziarsi per diversi motivi. A livello registico è stato fatto molto bene, la fotografia è diversa dal solito ma anch’essa di qualità, le tematiche sono fedeli all’idea di Poe e ci sono delle scene davvero impattanti. Corman lo considera come il migliore del ciclo di Poe, io invece penso che Il pozzo e il pendolo e La maschera della morte rossa sia i più belli in assoluto, anche se non si può in alcun modo negare la bellezza di quest’opera. E con questo si conclude questo ciclo filmico e spero di portarne un altro in futuro.
Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
A me la recensione è piaciuta molto, buona giornata!
Grazie mille e buona giornata a te!
Bellissima recensione, buon pomeriggio.
Grazie mille! Buona serata anche a te!
gran film
Già, un’ottima trasposizione fatta con passione e professionalità.
[…] a Edgar Allan Poe creato da Roger Corman e l’abbiamo fatto con l’ottavo e ultimo film, La Tomba di Ligeia. In questa pellicola vediamo Vincent Price succube della volontà della sua defunta moglie, Ligeia […]