La guerra dei mondi

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Negli scorsi articoli abbiamo ampliamente parlato di due pellicole di Quentin Tarantino ossia Kill Bill: Volume 1 e Volume 2. Due pellicole che in realtà formano un unico film e che riescono ad avere un’identità ben precisa, nonostante ci siano delle differenze importanti. Nel primo capitolo Tarantino su generi cinematografici orientali, come le arti marziali e i chambara, mentre nel secondo film a farla da padrone era il western. Kill Bill è una storia di vendetta molto interessante, con una regia ottima e ben curata e dei personaggi che sono diventati intramontabili, che in molti citano e ricordano ancora oggi. Un film davvero ottimo.
Con questi due articoli abbiamo discusso così di Tarantino, un regista che ho sempre rispettato. Con la recensione di oggi ho deciso di parlare di un regista che invece ho sempre amato nonostante i suoi difetti: Steven Spielberg. Sì, l’ho sempre adorato come regista, anche se per il momento non ne ho discusso tantissimo. Gli unici film di cui ho parlato sono stati Ready Player One, Jurassic Park e Hook (e, se vogliamo, anche Poltergeist). Un giorno intendo fare una maratona dei suoi film e parlare di tutta la sua filmografia, anche di quelle opere che non mi hanno detto niente.
Il nostro regista ha una lunga carriera alle spalle e a mio avviso ancora oggi riesce a dimostrarsi un artista molto moderno, che riesce a trovare sempre argomenti e storie interessanti. Inizialmente avevo intenzione di scrivere del suo primo lungometraggio, Duel, un film che lo ha fatto conoscere a molti che fu trasmesso per la prima volta in televisione e poi in sala. Una storia interessante, ma ho deciso che parlerò dei film di Spielberg in ordine cronologico più in là (anche perché devo portare a termine quel piccolo, piccolo lavoro sulla Disney). Quindi oggi ho deciso di parlare di una pellicola molto famosa che mette in risalto il lato oscuro di Spielberg.
Ecco a voi La guerra dei mondi (War of the Worlds), film di fantascienza del 2005, scritto da Josh Friedman e David Koepp e diretto da Steven Spielberg.

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Trama:
Ray Ferrier (Tom Cruise) è un operaio portuale che abita in un piccolo quartiere di periferia nel New Jersey. Lui ha divorziato con la moglie Mary Ann (Miranda Otto) che quel giorno è passata da lui per dargli i figli, Rachel (Dakota Fanning) e Robbie (Justin Chatwin), che dovrà accudire per il fine settimana, visto che lei e il suo nuovo fidanzato, Tim (David Alan Basche), andranno a Boston dai suoi parenti. Ray rimane quindi con i figli e fin da subito si dimostra pessimo nei loro confronti, facendosi subito odiare da Robbie. Nello stesso giorno succede un evento incredibile: nel cielo si forma una nube a muro gigantesca e da essa iniziano a fuoriuscire degli strani fulmini. Questi fulmini non solo non emettono il rumore del tuono, ma disattivano tutti gli apparecchi elettronici di quella zona, perfino le macchine. Mentre Ray cerca di capire cosa sta succedendo, andando nel centro della città, il terreno inizia a tremare e da esso fuoriesce una gigantesca macchina a tre piedi, un Tripode, che con il suo raggio laser inizia a ridurre in cenere chiunque gli capiti sotto tiro. Ray riesce a fuggire per un soffio e, tornato a casa, prende i figli e scappa via. Da qui in poi sarà un costante viaggio per raggiungere Boston e per fuggire a questi alieni che sembrano inarrestabili.

La guerra dei mondi è tratto dall’omonimo romanzo di H. G. Wells ed è letteralmente uno dei capisaldi della letteratura fantascientifica. Un’opera che ho avuto il piacere di leggere e che ancora oggi rimane molto moderna per le tematiche che affronta. Una critica molto forte nei confronti del colonialismo europeo, che aveva sottomesso e distrutto tante popolazioni indigene attraverso la propria tecnologia e che, sinceramente, riesce ancora a spaventare in certi punti, facendo provare un senso di impotenza ogni volta che questi esseri arrivano.
Nel 1953 venne portato per la prima volta sul grande schermo un film tratto dal romanzo, prodotto da George Pal e diretto da Byron Haskin. Un’opera imponente che ancora oggi riesce a impressionare e di cui dovrei parlare prima o poi.

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Spielberg adorava l’opera di Wells, così come adorava la trasposizione del 1953. Spielberg scelse subito Tom Cruise, con cui aveva già lavorato in Minority Report, come attore per il suo prossimo progetto, perché si era trovato bene con lui e, sul set di Prova a Prendermi, Cruise propose al regista tre film su cui lavorare insieme. Tra questi c’era La guerra dei mondi, che Spielberg scelse immediatamente.
Inizialmente la storia doveva essere scritta da J. J. Abrams che però in quel periodo era occupato con Lost. Quindi la sceneggiatura venne affidata a Josh Friedman e riscritta poi da David Koepp. Una sceneggiatura che piacque molto a Spielberg per vari motivi che dirò in seguito.

Anche in questa versione ci sono vari cambiamenti e anche qui la storia è ambientata nei giorni d’oggi e non nel 1800. Inoltre hanno cercato di evitare certi cliché riguardanti le invasioni aliene, come ad esempio la demolizione di monumenti storici o l’arrivo degli alieni sulle astronavi. Una cosa che a Spielberg piacque molto della sceneggiatura e che cercò in tutti i modi di rendere alla perfezione sullo schermo, era l’analogia con l’attacco alieno e l’attentato dell’11 settembre del 2001. Quel tragico evento era ancora ben radicato in lui e in generale in tutti gli USA e lui voleva cercare di portare su schermo queste paure e incertezze. E ci riesce benissimo.

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Prendiamo per esempio la famosa scena in cui il Tripode esce fuori dal terreno. Una scena molto potente per varie ragioni. Uno dei motivi è l’attesa. Spielberg sa costruire molto bene la tensione prima che le macchine appaiono. Tutto inizia a fermarsi e le persone sono confuse, spaventate e incuriosite. Tutti si domandano cosa stia succedendo e fanno delle loro supposizioni. Una costruzione ben resa che raggiunge il culmine con la comparsa del primo Tripode, che esce dal terreno facendo tremare ogni cosa e distruggendo la strada, e la morte di molte persone che si trovavano in sua prossimità. Davanti a una simile potenza e un simile orrore, non si può far altro che scappare. E questo senso di impotenza di fronte a questi alieni sarà sempre presente quando loro compariranno sullo schermo. Tutte le volte i protagonisti e gli altri non potranno far altro che fuggire via terrorizzati e limitarsi a sopravvivere. Anche quando l’esercito interverrà sarà completamente inutile. E qui viene anche fuori la già citata cattiveria di Spielberg. Possiamo dire che questo film ha diversi momenti horror, come il raggio che riduce in cenere le persone, i Tripodi stessi e quello che fanno alle persone che catturano e le persone stesse. C’è una bella scena in cui la folla combatte contro Ray e Robbie per rubargli la macchina e qui vediamo come la disperazione e la paura fanno fare cose terribili alle persone, uccidendosi tra loro pur di avere delle briciole che li facciano sopravvivere. Un’immagine tremendamente realistica.

Anche i personaggi principali non sono per niente male. E’ stata una vera sorpresa vedere Tom Cruise in un ruolo simile. Negli ultimi anni lo abbiamo sempre visto in ruoli da eroe che salva il mondo (con qualche rara eccezioni tipo Trophic Thunder) e vederlo interpretare un operaio qualunque che tenta di sopravvivere con la sua famiglia è stato un bel cambiamento.
Lui è letteralmente un uomo comune che vive in periferia e non ha neanche una grande cultura, come mostra in certi dialoghi (ma ciò non significa che non sia intelligente). La particolarità del suo personaggio è di essere un pessimo padre. Guarda ai figli più come a un peso e non si impegna per tentare di conquistare la loro fiducia. Quando però arriveranno gli alieni allora inizierà veramente a preoccuparsi dei figli, in maniera goffa, ma pian piano riuscirà a stabilire un rapporto. E soprattutto lo vedremo perso, sconfitto e spaventato, un uomo comune che sta affrontando qualcosa di terrificante che non riesce a spiegarsi.

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Anche i suoi figli sono molto interessanti. Rachel è una bambina molto intelligente, l’unica che tenta di costruire un rapporto con il padre, che però soffre di ansia e attacchi di panico e qui la recitazione di Dakota Fanning è veramente eccezionale, poiché riesce veramente a mostrare una persona che sta perdendo completamente il controllo delle proprie emozioni e rischia di andare in shutdown.
Robbie invece è un po’ più antipatico. Lui è il classico adolescente arrabbiato con il padre e nella prima metà il suo personaggio viene trattato molto bene e in maniera realistica. Poi si intestardisce nel voler combattere contro gli alieni e qui la situazione si fa un po’ forzata. Capisco il voler farla pagare agli alieni per tutte le vite che hanno spezzato e al dolore causato, ma sei un minorenne che non sa combattere e saresti solo un impiccio per i soldati. Inoltre nella prima metà ha sempre dimostrato di tenerci alla sorella e di essere molto legato a lei e il fatto che l’abbandoni per combattere mi sembra un po’ strano. Anche perché alla fine lui non combina assolutamente nulla.

A livello di effetti speciali il film è ottimo ancora oggi. Spielberg chiamò la Industial Light & Magic per il digitale e fecero un ottimo lavoro nell’unire la CGI con gli ambienti reali della pellicola e i set costruiti appositamente. Molte di queste scene sono ambientate in luoghi veri e riuscire a unire quei posti con la CGI in quel modo è un lavoro veramente difficile, eppure sono riusciti ad amalgamare tutto perfettamente e anche quando i Tripodi attaccano le ombre e l’illuminazioni funzionano alla grande, dando un senso di realismo. E come non parlare dei Tripodi? Nel film originale erano delle astronavi, mentre qui hanno deciso di essere fedeli al romanzo, creando quest’enorme macchina a tre piedi. Infatti i Tripodi in questo film sono imponenti, minacciosi ma allo stesso tempo maestosi e con una certa eleganza. Sono delle macchine, ma per certi versi hanno delle parti organiche che le fanno sembrare vive e lo stesso vale per i loro movimenti complessi. Anche il loro aspetto è molto particolare, perché ricorda molto quello di creature marine, ciò lo si può sempre notare dai movimenti e dall’aspetto della testa. Gli alieni assomigliano molto ai Tripodi, anzi possiamo dire che i Tripodi siano ispirati alle caratteristiche fisiche di queste creature, che hanno un aspetto simile a quello di un anfibio.
Possiamo dire che per il design si sono veramente impegnati tutti quanti, cercando di creare qualcosa che rimanesse impresso.

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Per quanto riguarda il finale, so che Spielberg ne è rimasto un po’ deluso perché non sapeva bene come far finire la storia, ma onestamente quello è lo stesso finale presente nel libro, quindi non capisco la delusione.
Inoltre bisogna segnare anche la presenza di alcuni tributi al film originale come ad esempio le sonde che utilizzano i Tripodi per controllare se ci siano persone in luoghi stretti, che ricordano le sonde dei Tripodi nel film originale e soprattutto la presenza di Ann Robinson e Gene Barry, i due attori principali del film del 1953.

Per concludere, La guerra dei mondi è un’ottima trasposizione del romanzo di Wells e un film che sa come farsi ricordare. Una pellicola che riesce ad affascinare ma anche a spaventare, facendoci sentire quel senso di impotenza che provano i protagonisti davanti a questi esseri tecnologicamente più avanzati e di cui non sappiamo le intenzioni. Un film diretto alla grande e ancora molto valido e forte oggi. Consigliato!

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Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

15 pensieri riguardo “La guerra dei mondi

  1. Uno dei film in cui il rapporto tra realismo e finzione, grazie ai realisticissimi effetti speciali, rappresenta uno dei migliori risultati del “logos” di Spielberg: proprio in rapporto, come dici tu, all’elaborazione del lutto dell’11 settembre!
    Grandissima recensione!

  2. Conoscevo il romanzo e anche il film originale. Questa versione mi è piaciuta molto e trovo che il casting sia perfetto. E mi è piaciuto, per una volta, vedere Tom Cruise in difficoltà :-)

  3. Non ricordavo fosse di Spielberg, il quale d’altronde è un regista che nella sua carriera ha sviluppato uno stile “camaleontico”, nel senso che se vedi un suo film non è detto che riconosci al volo la sua “mano”…
    Tom Cruise, piaccia o non piaccia, ha partecipato a un mucchio di bei film, gliene va dato atto.

    1. Oddio, lo stile di Spielberg io riesco a riconoscerlo e può variare a seconda che faccia film per tutti tipo Indiana Jones o film serie come Munich (devo parlare di Munich. Amo quel film). E comunque sì, Tom Cruise ha sempre partecipato a film importanti diventati poi cult.

  4. Oh I didn’t noticed the two actors of the Pal version in the film ! Thanks for the info.
    It’s all said in your review : it’s a great adaptation, more profound than the first (that terrified me whaen I was a young boy). It brings echoes of the 9/11 and others from the Shoah too (mass extermination). America under attack, it’s a trauma within, in wihich the country can face for itself through the portrait of an ordinary family. Great job Mister Spielberg, and good review to you. ;-)

    1. A thousand thanks! I enjoy introducing new things to others. For me it is always nice to discover something new about certain well-known films. In any case, I am happy that you enjoyed the review and I am happy that you also appreciated this work and the profound messages that Spielberg has inserted into his work. A thousand thanks.

  5. E’ un libro che non sono ancora riuscito a leggere, ma spero di poterlo trovare presto da qualche parte. La recensione è impeccabile e il film è molto buono. Tom Cruise non riesce a piacermi nemmeno qui, ma Tim Robbins invece, malgrado il ruolo marginale, lo riesce a fare suo. Dakota Fanning era brava già all’epoca ed è riuscita a mantenersi di qualità anche col passare degli anni.

    1. Il libro è una meraviglia! Ancora oggi riesce ad avere dei momenti incredibili e una critica sociale attuale ancora oggi. Il film di Spielberg lo apprezzo tantissimo e ci sono affezionato. Tom Cruise non è un attore che apprezzo sia per il fatto che tende ad avere ruoli da eroi al di sopra di tutti e nella vita reale ha fatto delle scelte che non ho per niente apprezzato, ma qui mi è piaciuto e ha dimostrato di essere un bravo attore. Dakota Fanning era bravissima e oggi è diventata stupenda.

  6. L’ho visto un sola volta, molto tempo fa, ma mi è rimasto impresso per via del senso di angoscia che mi ha lasciato. L’ho trovato molto bello, come dici tu Tom Cruise è bravo e Dakota Fanning secondo me eccezionale (ancora oggi, quando guardo Chitty Chitty Bang Bang, sentire la canzone Hushabye Mountain mi mette un po’ di angoscia). Quello che davvero terrorizza, come dici anche tu, non sono gli alieni ma il vedere cosa gli esseri umani possono farsi l’un l’altro in circostanze estreme. Alcune scene sono davvero agghiaccianti e non mi è mai venuta voglia di rivederlo, ma me lo ricordo come un film di grande impatto. Non il mio preferito di Spielberg (che è Jaws, subito seguito da Duel) ma si vede che chi lo ha fatto il mestiere lo conosce eccome.

    1. Grazie mille per il commento. Spielberg voleva proprio quest dal suo film, far provare angoscia allo spettatore, spevebtarlo mettendo in mostro qualcosa si decisamente più grande dell’umano, rende l’umano piccolo e debole. E ci è riuscito.

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