Desconocido – Resa dei conti

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. L’articolo che ho scritto la scorsa volta è stato un’esperienza interessante. In quel caso avevo deciso di parlare di Paura e Desiderio, il primo film di Stanley Kubrick, una pellicola disprezzata dal suo stesso creatore, che lo considerava troppo pretenzioso e noioso. In realtà ci siamo trovati di fronte a un progetto affascinante. Un film di guerra con una regia sperimentale che in certe occasioni funziona benissimo, riuscendo a creare almeno due o tre momenti eccellenti che rimangono impressi nella mente dello spettatore, mentre altri potevano essere resi sicuramente molto meglio, una fotografia ottima che riesce a creare un’atmosfera onirica molto particolare e degli attori davvero in gamba. Aveva anche dei bei dialoghi ma purtroppo erano molto verbosi soprattutto per il tipo di personaggi presenti in quest’opera. E’ una pellicola che ha i suoi difetti ma che già metteva in mostra la bravura di Kubrick dietro la macchina da presa nonostante la poca esperienza e il budget misero. Mi sono divertito a parlare di quel film e spero di continuare a discutere ancora del maestro.
Con questo articolo però cambiamo tipo di cinema e ho intenzione di tornare a parlare di pellicole cinematografiche di una nazione specifica che non toccavo più da troppo tempo: la Spagna. Certo, qualche tempo fa feci quel progetto su Peliculas para no dormir, ma era qualcosa di legato al mondo della televisione e quindi non vale. Così ho deciso di riproporre un tipo di cinema che è stato in grado di regalarci delle pellicole stupende, specialmente in ambito horror. No, questa volta non parlerò di un horror ma di un altro genere ossia il thriller d’azione. Gli spagnoli con i film si sono dimostrati molte volte davvero bravi (anche loro hanno fatto degli orrori tremendi ma almeno nella maggior parte dei casi ho visto opere di un certo livello) e certi registi li apprezzo con tutto me stesso e li rispetto molto. Nell’ultimo periodo nelle loro file è entrato a far parte quest’artista: Dani de la Torre. Per il momento ha all’attivo solo due film e una serie televisiva (uno di questi film si trova su Netflix e in questo momento è dietro la macchina da presa per un nuovo progetto) ma comunque mi aveva molto colpito per via del suo primo lungometraggio.
Ecco a voi Desconocido – La resa dei conti (titolo originale El desconocido, conosciuto a livello internazionale con il nome di Retribution), un film d’azione e thriller del 2015, scritto da Alberto Marini e diretto da Dani de la Torre.

Trama:
Carlos (Luis Tosar) è un dirigente di banca molto bravo nel suo lavoro e totalmente immerso da esso che non ha tempo per la sua famiglia. Un giorno però decide di accompagnare i figli Sara (Paula del Río) e Marcos (Marco Sanz) a scuola, per via di un improvviso impegno lavorativo, rovinando così buona parte dei piani di sua moglie Marta (Goya Toledo). Durante il tragitto, Carlos nota che in macchina c’è un cellulare che non aveva mai visto e da quel dispositivo riceve una chiamata anonima. L’interlocutore lo avverte che dentro la macchina è stata piazzata una bomba e che se non vuole esplodere dovrà fare quello che gli dice. Carlos riattacca pensando che sia uno scherzo ma, controllando per sbaglio sotto i sedili, scopre che c’è veramente una bomba. L’uomo misterioso lo richiama e lo minaccia di non riattaccare mai più altrimenti farà saltare in aria la macchina. Dopo di che fa la sua proposta: lui vuole sul suo conto corrente 420 mila euro della banca in cui lavora Carlos più i 67 mila euro presente nel conto corrente del protagonista. Carlos tenta di farlo ragionare, dicendo tutte le difficoltà nel fare una simile operazione da dentro la macchina, ma l’altro non vuole sentire ragioni. A un certo punto Carlos è costretto a rivelare la verità ai suoi figli che inizialmente non gli credono visto che hanno quasi perso fiducia nel loro padre. Dopo un po’ Carlos riceve la telefonata da un suo compagno di lavoro, Victor (Ricardo de Barreiro), che lo chiama in preda al panico perché ha ricevuto la stessa minaccia dallo stesso uomo. Carlo lo raggiunge e gli dice di rimanere in macchina ma la moglie di Victor, Julia (María Mera), non crede a questa storia ed esce dall’auto. La macchina esplode uccidendo i due, Carlos fugge e scopre che suo figlio Marcos è stato ferito e ora perde sangue da una gamba. Ormai questa storia è diventata una corsa contro il tempo e il protagonista dovrà trovare in fretta tutti quei soldi.

Questo film lo vidi qualche anno fa per puro caso e uno dei motivi che mi spinsero a comprarlo e vederlo riguardava l’attore principale. Luis Tosar. Un attore spagnolo in gambe e versatile che ho conosciuto molto tempo fa con Bed time, un thriller/horror davvero spaventoso che riesce a creare una forte tensione nello spettatore grazie a un’ottima atmosfera, al contesto e anche grazie all’interpretazione di Tosar. Quindi dopo quella pellicola ho iniziato a seguire questo attore con un certo interesse. Questo film l’ho scoperto un po’ per caso e un po’ proprio grazie alla presenza di Tosar e, lette le premesse, mi era sembrata una pellicola ricca di interesse.

Un elemento affascinante della pellicola è questo: Carlos e i suoi due figli rimarranno dentro la macchina per quasi tutta la durata del film e per la maggior parte del tempo la telecamera si concentrerà su loro tre. Un tipo di messa in scena molto difficile da realizzare. Certo, ci si può concentrare meglio sui personaggi e avere molti meno problemi nella gestione della scena rispetto agli spazi aperti, ma il difficile sarà riuscire a intrattenere il pubblico. E in ciò il regista non fallisce. All’inizio c’è una situazione di calma, Carlos penserà a uno scherzo, ma quando poi scopre che c’è veramente una bomba allora le cose precipiteranno molto in fretta. La telecamera si sposterà più volte sul viso preoccupato del protagonista per poi incentrarsi brevemente sui figli che invece sono molto tranquilli e non credono a quel che dice il padre. Qui si rimane comunque con il dubbio se la bomba sia vera oppure no ma tutto cambia quando la macchina di Victor esplode. Allora lì non c’è più alcun dubbio per nessuno, il pericolo è tremendamente reale e la tensione cresce sempre di più.

Nella prima parte sono molto belle le inquadrature che il regista fa all’interno della macchina. Riesce a cambiare inquadratura in maniera molto fluida e precisa, si passerà ai volti dei vari personaggi per poi arrivare a dei dettagli come il cellulare, delle foto, il sangue sui vestiti o sulla pelle e così via. In questo caso, oltre all’ottima regia, è il montaggio (curato da Jorge Coira) che funziona alla perfezione ed è il montaggio che riesce a creare le giuste atmosfere e tensione, un montaggio che riesce ad aumentare il proprio ritmo fino ad arrivare al proprio climax e che in seguito sa quando fermarsi, far respirare i personaggi e il pubblico, ma riuscendo sempre a far rimanere tutti sulle spine. In ciò aiutano molto anche le voci dei vari attori che si sovrappongono l’una all’altra. In certe situazioni di panico potremo avvertire la confusione e la paura dei protagonisti e la rabbia e l’ansia dell’uomo dall’altro capo del telefono. Il fatto che queste voci si sovrappongono rende la situazione più realistica. Nella prima parte comunque il protagonista sarà costretto a spostarsi da un luogo all’altro per volere dell’attentatore e per non farsi vedere da certe persone. Anche in questo caso le inquadrature e il montaggio funzionerà benissimo.

Passiamo poi alla seconda parte del film, seconda parte che invece sarà più statica ma sempre piena di tensione. Qui Carlos è costretto a fermarsi e ad avere a che fare con la polizia. Quando questi scopriranno che c’è una bomba nella macchina, si mobiliteranno e lo circonderanno. In questa situazione la polizia dovrà anche capire la situazione di Carlos e, visto che lui non può rivelare assolutamente niente della persona che li sta minacciando altrimenti rischiano la morte, loro iniziano a pensare che Carlos voglia farsi saltare in aria con i figli per qualche motivo personale e lo trattano con enorme diffidenza. In questa parte verranno introdotti dei nuovi personaggi tra cui spiccherà Belén (Elvira Mínguez) della polizia che si dimostrerà molto intelligente e sarà l’unica ad avere un po’ di fiducia in Carlos.
Il regista dimostrerà anche di saper gestire perfettamente le scene negli spazi esterni e soprattutto in luoghi ampi. L’esempio perfetto è quell’ottimo piano sequenza in cui Belén arriva sul posto e la telecamera la segue, mostrandoci così il traffico bloccato, i giornalisti e tutte le varie forze disposte nel perimetro. Una scena gestita veramente bene che serve a farci vedere la gravità della situazione.

In tutta questa situazione Carlos dovrà comunque trovare un modo per ottenere tutta quella cifra da dare a quell’uomo e così sarà costretto a chiamare dei clienti di fiducia che imbroglierà per farsi dare la parte dei soldi. Ed è qui che il film affronta una tematica molto interessante. Questa pellicola si basa su uno scandalo spagnolo ossia la vendita delle Participaciones Preferentes, un prodotto finanziario al alto rischio che alcune banche spagnole vendettero ai propri clienti senza avvertirli della pericolosità. Infatti il film è un’enorme critica alle banche e al loro sistema, pronte a fare i propri interessi e a sacrificare le persona quando gli fa più comodo. Si scoprirà anche che Carlos di certe pratiche rischiose e/o illegali ne era a conoscenza ma non ha fatto nulla per evitare tutto ciò. Come se non bastasse anche lui a un certo punto verrà abbandonato, sacrificato dalla stessa banca per cui ha lavorato per tantissimi anni e ciò succede perché la banca si deve tutelare, a discapito dei suoi clienti o dei suoi dipendenti. Una critica molto feroce che riesce a colpire il suo obiettivo.

Per concludere Desconocido – La resa dei conti è un thriller e un film d’azione veramente ottimo. Non c’è un solo momento in cui annoi e riesce sempre a interessare lo spettatore attraverso varie situazioni e a un’evoluzione della trama ben gestita. La regia è veramente ottima e il montaggio è il punto di forza della pellicola, che riesce perfettamente nel suo obiettivo. Oltre ciò c’è anche una forte critica sociale nei confronti delle banche che funziona perfettamente. Insomma, un film da non perdere.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

14 pensieri riguardo “Desconocido – Resa dei conti

        1. Sono tutti attori spagnoli ma soprattutto sono tutti attori che possono benissimo essere persone di tutti i giorni e questa è una cosa che ho sempre adorato. Per fare un esempio anche in Rec la troupe televisiva, i pompieri e le varie persone sembravano persone che puoi trovare in giro ogni giorno, persone comuni. Questa è una cosa che purtroppo nel cinema americano tende a perdersi.

          1. Tende a perdersi sarebbe già molto, nel cinema americano ormai anche quelli normali sono studiati a tavolino… ^_^
            Mi hai incuriosito, lo metto nella lista dei 6.000 film che ho da guardare (arretrati)! Da qui al 2067 c’è tempo

  1. Gran bella recensione di un film che anche io apprezzo tantissimo. Adoro quando un film riesce a coniugare intrattenimento (in questo caso con un thriller niente male), ottima fattura tecnica, e pure critica sociale.

    Ne scrissi qualche tempo fa, ora aggiungo il link alla tua recensione sotto quella che scrissi io!

      1. Anche La sombra de la ley non è male, sempre con Tosar, però mi è piaciuto meno. Era anche più difficile, molto epico, grossone, almeno rispetto a questo thriller così ben confezionato!

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