La casa delle bambole (Ghostland)

Pascal Laugier è sicuramente uno dei registi più interessanti e sottovalutati in cui io mi sia mai imbattuto.
Nonostante abbia fatto fin’ora solo quattro film, Laugier ha lasciato un’impronta importante nel cinema specialmente con il suo secondo lungometraggio.
Ma partiamo con ordine.

Il regista inizia la sua carriera con Saint Ange, un film gotico bello e molto interessante che però non ha successo ne di critica ne di pubblico (a quanto pare la gente non sa riconoscere la differenza tra un gotico e un horror).
Con il fallimento del suo primo lavoro, Laugier si rimbocca le maniche e quattro anni dopo sforna il suo film più importante e famoso: Martyrs. La regia curata e intelligente e la violenza mai fine a se stessa che nasconde dietro un messaggio e una filosofia pessimistica lo hanno reso, oltre che uno degli horror più belli di questi anni, uno dei miei film preferiti nonché uno dei miei traumi (se non avete uno stomaco forte è meglio che non lo guardiate).
Altri quattro anni e torna alla regia con I bambini di Cold Rock film che, seppur con qualche difetto, si dimostra intelligente soprattutto nel modo con cui riesce a ribaltare l’intera narrazione.
E finalmente, dopo anni di attesa, ecco qui La casa delle bambole (Ghostland).

locandina

Trama:
Beth, una ragazza appassionata di storie dell’orrore e grande fan di Lovecraft, si trasferisce in una nuova casa, lasciata in eredità dalla defunta zia Clarissa, insieme alla madre, Pauline, e alla sorella, Vera.
Arrivati da poco la famiglia viene attaccata da due uomini, uno travestito da donna mentre l’altro un colosso forzuto.
La madre delle ragazze però riesce a ribellarsi e a uccidere gli uomini. Passano un po’ di anni e Beth è diventata una scrittrice horror di grande successo e il suo ultimo libro, Incident in a Ghostland, è considerato come uno dei migliori libri mai scritti. La sua vita sembra andare bene fino a quando riceve una telefonata da sua sorella Vera, ancora traumatizzata per la violenza subita, che la supplica di aiutarla perché “loro” sono tornati.

Una trama molto semplice a prima vista, di certo già visto in molti home invasion, ma è proprio da questa semplicità che Laugier mostra il suo genio. Basti solo pensare a come inizia, mostrandoci una foto di Lovecraft, grande ispirazione per Beth, per poi passare a un citazionismo molto intelligente partendo da Rob Zombie, ai film di Craven e Fulci e infine a Non aprite quella porta.
Oltre ad essere citati, tutti questi elementi influenzano molto la visione di Laugier che riesce a prenderli e a renderli suoi, dandoci una sua visione.

Com’era già successo con I bambini di Cold Rock, anche qui è presente un colpo di scena capace di capovolgere il film che stiamo vedendo; un colpo di scena al quale Laugier ci prepara bene visto che, se si guarda bene, il regista sparge degli indizzi lungo il percorso.
La regia che decide di adottare per questa pellicola è un po’ differente rispetto alle altre in quanto più veloce, con cambi di inquadratura utilizzati molto bene e che lo spettatore comprende senza problemi.

20180604-071643589-bae050618-019f01-1543655298-151-60-21-97

Parlando della violenza in questo film ce n’è tantissima ma non si concentra sul lato gore come Martyrs (elemento che tra l’altro è presente, anche se molto poco, ed è ben fatto). Qui la violenza è composta da maltrattamenti e botte che riescono a impressionare parecchio dato che sembrano reali e, fidatevi, i colpi ricevuti dalle ragazze li ho sentiti molto bene in sala.

Un’altra nota importantissima del film è il lato psicologico che si incentra su Beth e Vera. Il rapporto tra le due sorelle è un po’ incrinato e ci sono diverse divergenze tra di loro: Beth è introversa, ha la passione per Lovecraft e adora scrivere le storie dell’orrore mentre Vera assomiglia di più a un’adolescente estroversa, vivace e un po’ maleducata.
Entrambe fanno fatica a comprendersi e finiscono per litigare. Tra le due però quella che fa più fatica ad affrontare il mondo è proprio Beth, che preferisce rifugiarsi nel suo mondo e che, tra le due, è quella più “infantile”.
Tutto ciò è fondamentale per capire il film al meglio dato che è attraverso il punto di vista di Beth che vediamo accadere tali orrori. Ed essendo il suo sguardo simile a quello di un bambino, da alla storia un aspetto fiabesco e rende ancor più pesante la terribile situazione in cui si trova.

La-casa-delle-bambole-Ghostland-nuova-clip-dal-film-678x381

E se vi domandate se il film riesce a tenere sulle spine lo spettatore, sappiate che ci riesce eccome. Sono rimasto teso come una corda di violino per tutta la sua durata.
Vi consiglio di vederlo e più volte visto che ci sono dettagli intelligenti e interessanti che potreste non aver notato. E soprattutto andatelo a vedere perché questo è sicuramente uno degli horror più importanti e belli di questi anni.

Consiglio anceh la lettura dell’articolo che fece Lucia su Ghostland qualche tempo fa, un articolo che io trovo veramente bello e più maturo del mio. Cliccate Qui.

[The Butcher]

6 pensieri riguardo “La casa delle bambole (Ghostland)

  1. Non voglio ripetere quanto ho già scritto su Facebook, anche perché so che hai letto il mio post, visto che mi hai lasciato un like, ma è importante per me farti sapere quanto ho apprezzato questo tuo pezzo, perché stavo cominciando a sentirmi solo!

    Tra l’altro non è affatto casuale il tuo apprezzamento alla pellcola di Laugier, perché avendo imparato a conoscerti, so davvero quanto sei un cultore ed un conoscitore dell’horror e ciò che dici è sempre importante e mai banale!

    Ora vado anche a leggermi il pezzo della blogger che hai consigliato, perché davvero, più siamo, meglio è! Un abbraccio, Butch!

    1. Laugier ha un’incredibile cultura nell’ambito horror e qui lo si nota parecchio. Sono veramente felice del suo ritorno e spero vivamente che riesca come minimo a dirigere un altro film senza metterci così tanto tempo. Seriamente quest’uomo si merita una riconoscenza migliore.
      Grazie mille per il tuo commento, è bello sapere che c’è gente che apprezza questa perla.

      1. Se fossi un fanboy, potrei fondare un club di Amici di Laugier! Comunque io e te nei prossimi giorni ci divertieremo a leggere tutto ciò che verrà scritto su questo film… Come deicevamo assieme, ancora mi ricordo le critiche feroci all’uscita di Martyrs, film su cui ora nessuno ha il coraggio di dire più nulla di male…

        Buona Domenica, amico!

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...