In questi ultimi anni abbiamo visto molte pellicole horror veramente interessanti e belle, che si sono giustamente meritate l’appellativo di “miglior horror degli ultimi anni”. Abbiamo per esempio Babadook (film di cui sono profondamente innamorato) con la sua bellissima regia e una sceneggiatura solida, The VVitch anch’esso diretto alla stragrande e con delle atmosfere terrificanti per passare poi all’incredibile La casa delle bambole e molte altre perle di cui purtroppo non ho ancora parlato. Visto che adoro il genere horror (non si era capito eh?), mi sembrava giusto parlare di questa pellicola e in special modo di un film a cui sono molto affezzionato e che ogni volta che riguardo riesce sempre a stupirmi.
Ecco a voi It Follows , pellicola horror del 2014, prodotto, scritto e diretto da David Robert Mitchell.
Trama:
Jaime “Jay” Height (Maika Monroe) è una ragazza di diciannove anni che da un po’ di tempo esce con un ragazzo di nome Hugh (Jake Weary). La relazione tra i due va bene, anche se Hugh in certi momenti ha dei comportamenti strani. Una sera i due hanno un rapporto sessuale dentro la macchina di lui e a un certo punto Hugh narcotizza la ragazza. Jay si sveglia legata a una sedia a rotelle e Hugh le rivela che era perseguitato da un’entità malvaggia e che per potersene liberare bisogna fare l’amore con qualcuno. Il ragazzo mostra a Jay la creatura, capace di prendere la forma di chiunque e le dice che la seguirà sempre e di non farsi catturare. Se la cosa la preden l’ucciderà e tornerà dalla persona precedente e così via. Dopo questo evento sconvolgente, Jay cercherà di rimettere a post la sua vita ma quell’entità è reale e lei sarà costretta a cercare un modo per sopravvivere.
Già solo dai primi cinque minuti It Follows riesce a interessare lo spettatore, perché riesce a mettere in scena un momento orrorifico stupendo misto a una drammaticità che non mi aspettavo. Iniia con questa ragazza che fugge dalla sua casa guardandosi continuamente le spalle. La telecamera è sempre puntata su di lei e non sappiamo chi o che cosa la segua (un ottimo utilizzo del fuori campo). In questa prima sequenza abbiamo la telecamera che segue la ragazza e che contemporaneamente fa la panoramica del quartiere. Una scena ottima e piena di tensione che finisce su una spiaggi di notte con lo sfondo completamente oscurato e le luci della macchina che illuminano la poveretta.
Dopo questo momento inizierà la storia vera e propria. I nostri protagonisti sono dei teenager e, mentre in altri film verrebbero presentati come i classici adolescenti dei brutti teen horror slasher, qui ciò non accade. Il ritmo è molto calmo e lento, vediamo uno spaccato della loro vita in periferia, osserviamo il rapporto che c’è tra di loro e li conosciamo più a fondo. Una cosa che mi ha sopreso in questo punto e in tanti altri presenti nella pellicola, è la malinconia che avvolge questi momenti. L’atmosfera che si respira è di solitudine, molte volte i nostri personaggi verranno inquadrati in questi quartieri quasi vuoti, dove loro sembrano essere le uniche persone presenti. Questo senso di solitudine verrà aggravato ancor di più per la poca presenza, anzi, la quasi totale mancanza degli adulti.
Se si guarda It Follows, si noterà come molte volte gli adulti non ci siano per niente o sono messi in secondo piano. E quelle volte che ci verranno mostrati o interagiranno con i protagonisti, sarà sempre con un certo distacco. Molti non verranno inquadrati in volto mentre altri invece agirano e parleranno come se fossero vuoti e si muovessero solo per abitudine.
Mitchell ci dà una visione molto interessante di questi giovani di periferia, abbandonati a loro stessi e costretti a crescere quasi da soli.
Un’altra cosa resa molto bene è il legame dei personaggi principali. Il gruppo di amici di Jay si è dimostrato tale e l’ha aiutata dall’inizio fino alla fine della storia. Ovviamente non credevano a questa creatura (anche perché loro non posso vederla) ma comunque cercavano di aiutarla e le stavano vicino. E’ un legame incredibilmente forte e sincero, che viene enfatizzato dalle immagini e dalle loro azioni e non da ciò che dicono.
Passiamo adesso al lato più interessante e originale della questione: il mostro. Questa creatura è molto particolare: è visibile solo a coloro che portano questa “maledizione” e, anche se l’hanno passata, possono vederla ancora. Prende la forma di gente qualsiasi ed è questo che spaventa molto di It Follows: il pericolo c’è e puoi perfino vederlo ma non sai sotto quale forma apparirà. Può essere chiunque, donna, uomo, bambino, perfino persone importanti della tua vita e riesce e mimetizzarsi con il resto delle persone. Cammina dritto verso di te e in questi casi non sai se sia veramente la creatura oppure persone che camminano normalmente. Quest’idea è veramente ottima e soprattutto è ottimo il modo con cui il regista la mette in scena. In certi momenti, quando la telecamera inquadra i protagonisti, si ha come l’impressione che qualcuno li stia osservando. In altri punti invece il regista fa delle riprese a campo lungo dove a volte vediamo il mostro oppure a volte non c’è ma si ha comunque il presentimento che qualcosa ci sia veramente e che stia per arrivare. Un’altra buona idea che il regista mette in scena molto bene è lasciare un certo spazio, un vuoto tra i protagonisti e lo sfondo. In alcuni casi l’inquadratura non è centrata sui personaggi e lascia dello spazio verso il paesaggio dove, come nel caso precedente, o la creatura viene mostrata che avanza verso di loro oppure non c’è ma sentiamo lo stesso l’inevitabilità del suo arrivo.
Quando poi quest’essere riuscirà ad avvicinarsi abbastanza ai protagonisti, ci ritroveremo davanti a momenti e a scene che ci spaventeranno veramente, non per la sua apparizione improvvisa o i jumpscares, ma per le immagini che vedremo. E’ un essere terrificante, lento ma instancabile e soprattutto intelligente, che non smetterà mai e poi mai di seguire la sua vittima. Ed è anche interessante e molto inquietante il modo con cui questa sua maledizione può essere trasferita, ovvero facendo l’amore, quasi fosse una malattia sessuale. Il modo con cui uccide è terrificante e allo stesso modo grottesco ma su quest’ultimo punto non voglio dirvi di più.
Un’altro lato positivo della pellicola è la colonna sonora, composta dall’artista Disasterpeace alias Rich Vreeland. Questo compositore ha lavorato principalmente alle colonne sonore di alcuni videogiochi. Il regista lo ha scoperto dopo aver giocato a Fez ed è rimasto così impressionato dal suo lavoro da avergli chiesto di comporre la musica per il film. Una cosa che ho notato nella colonna sonora è che in certi punti ricorda un po’ i componimenti di John Carpenter. Ed è infatti a John Carpenter che si ispirano i due per la musica ed anche a John Cage, Penderecki e in alcuni punti pure a Fez (di cui consiglio vivamente di ascoltare le musiche). Il risultato finale è una colonna sonora veramente incredibile che ben si allaccia alle atmosfere del film. La musica passa così da un tono molto serrato e minaccioso nelle scene di tensione ad altri invece più sottili e malinconici, momenti riflessivi che nel film saranno molto presenti e parte fondamentale di questa storia.
It Follows è un film che funziona in ogni cosa: regia, sceneggiatura, recitazione, fotografia. E’ un film curato nei minimi dettagli che riesce a far provare allo spettatore una paura molto profonda e vera e non uno spavento momentaneo. Ed è questo che lo rende magnifico. Inoltre riesce anche a portare in scena dei personaggi a cui lo spettatore si affezziona veramente e di cui seguiamo le vicende con grande curiosità e paura.
Lo consiglio a tutti, cercate di recuperarlo se ancora non l’avete visto, perché questo è veramente uno dei migliori horror degli ultimi anni.
Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
[…] Recensione del film su My mad dreams […]
Concordo! Gran film, e gran bella recensione la tua! Carpenter è effettivamente presente come ispirazione nella colonna sonora ma anche nei dolly shot lungo i viali alberati che ricordano parecchio quelli di Halloween! :–)
Carpenter è una fonte di ispirazione per tantissimi registi e questa cosa la sto notando maggiormente per quanto riguarda i film indipendenti. It Follows è veramente un grande film.
Bellissimo davvero, un horror un po’ più originale delle tante copie carbone che infestano i cinema; non che mi dispiacciano, ma ogni tanto una buona idea nuova fa sempre bene.
Visto che hai citato The VVitch, hai visto The Lighthouse? Secondo me è riuscito a superarsi con un film ancora migliore del precedente, ed era difficile perché The VVitch è davvero bellissimo!
The Lighthouse è un film incredibile che meritava molto ma molto di più. Mi dispiace tantissimo che da noi uscirà direttamente in home video e non al cinema.
Parlare di un capolavoro come It Follows è per te quasi semplice, perché penso sia impossibile trovare qualcuno a cui questa perla non sia paiaciuta affatto, giacché, come hai concluso nella tua completissima recensione, è questo un film «che funziona in ogni cosa: regia, sceneggiatura, recitazione, fotografia. E’ un film curato nei minimi dettagli che riesce a far provare allo spettatore una paura molto profonda e vera e non uno spavento momentaneo»
È sempre bellissimo leggerti e lo è ancora di più ritrovarti.
E invece io sono contentissimo di leggerti! E’ sempre un piacere parlare con te. It Follows è un horror intelligente e incredibile, uno di quegli horror che, insieme a Babadook e The Witch, mi hanno colpito nel profondo. In realtà ci sono persone che non lo capiscono e che non riescono a leggerne i sottotesti perché abituati a un tipo di horror facilone che basa il tutto sui jumpscares e in un certo senso sulla previdibilità. E invece It Follows basa il suo orrore su un contesto attuale e tangibile e ci crea intorno una storia terrificante dove non sembra esserci una soluzione. Film del genere sono incredibili e meritano di essere amati e ricordati.
Mi ha fatto molto piacere leggere un tuo commento! Stammi bene amico mio!
It follows l’ho amato, mi sembra uno dei film più innovativi del genere assieme a The VVitch, Midsommar e Martyrs (che considero ancora il capolavoro di Pascal Laugier, La casa delle bambole mi ha invece deluso). Riesce a fare paura in una maniera nuova e personale, lodevole soprattutto per un regista che l’horror non lo masticava e a cui non ha avuto intenzione di tornare in seguito.
It Follows insieme a The Babadook sono stati due film che in quell’anno hanno dimostrato al mondo che cosa si può realizzare e parlare attraverso l’horror, umilianti in malo modo anche quei prodotti mediocri dell’horror usciti quell’anno. E sono due film che hanno anche fatto una rivoluzione nel mondo del cinema a mio avviso. The VVitch lo adoro e Martyrs è uno dei miei film preferiti in assoluto anche se faccio fatica a riguardarlo perché è un film capace di sconvolgermi e farmi soffrire ogni volta. La casa delle bambole invece l’ho amato tantissimo. Lo considero leggermente al di sotto di Martyrs ma lo adoro con tutto me stesso. Come mai ti ha deluso?
La casa delle bambole l’ho visto un tot di tempo fa e lo ricordo poco, mi aspettavo probabilmente qualcosa di più e il colpo di scena (evito spoiler per chi si legge i commenti e magari non l’ha visto) aveva fatto virare la trama in una maniera che non mi aveva soddisfatto. Ciò detto esiste molto di peggio, ma dopo Martyrs è normale che il pubblico si aspetti da te sempre qualcosa di stupefacente ;-)
Martyrs è qualcosa di unico nel suo genere ed è qualcosa che ha realmente sconvolto specialmente nella seconda parte. La casa delle bambole non era freddo quanto Martyrs, era diverso, differente e prendeva più spunto dall’home invasion, modificandone le regole e facendo quel che voleva. Io lo trovo grandioso.