Non amati, non desiderati, non nati.
Creati, usati, poi dimenticati.
I raggi del sole filtravano debolmente attraverso le spesse nuvole scure, illuminando con
poco calore il viso perfetto di colei che apparentemente doveva avere poco più di vent’anni.
Un fiore sbocciato in mezzo al nulla, una rara meraviglia; questo avrebbero detto di lei,
all’infinito come una macabra cantilena che ti accompagna fin dentro al nulla.
Questo breve racconto è collocabile tra gli eventi del primo e del secondo film, un anno prima del Black Out del 2022. Per comprenderlo appieno è consigliabile averli visti entrambi. Inoltre ho introdotto un concetto non discusso nei film (se ne parla nel romanzo “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” di Philip K. Dick da cui sono tratti i film Balde Runner e Blade Runner 2049), cioè la palta (kipple), il caos, l’inesorabile entropia che sta sommergendo ogni cosa.
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[Shiki Ryougi 両儀 式]
Ho amato il primo blade runner. Capolavoro!
Io amo entrambi i film. E il romanzo, ovviamente 😊
Blade runner 😍😍😍
Il secondo devo dire mi “spaventa” un po’!
Ti consiglio di vederlo, è davvero bello. Diverso dal primo ma giusto che sia così e per me ricalca di più ciò che voleva trasmettere l’autore del romanzo. 😊
Ok…mi fido.
Lo vedro’.
[…] [Blade Runner] Come gocce di sangue 14 dicembre 2017 […]
Raconto denso
Cosa intendi per “denso”? :)
C’è dentro molto significato in poche righe. Il concetto sangue vita, il condensato morte rinascita.
Vorrei, se posso, ribloggare
Certamente! Con piacere n.n
L’ha ribloggato su noiree ha commentato:
E’ con vero piacere che ho letto questo post, che contiene anche una piccola sorpresa, ovvero un racconto di Shiki.