Operazione U.N.C.L.E

Ero molto indeciso su cosa raccontare in questo post.
Quindi dato che non avevo nessun’idea mi sono detto: “Ehi, perché non recensiamo qualcosa di un po’ più leggero del solito?”.

E facciamolo, allora.

Oggi parlerò di “Operazione U.N.C.L.E“, un film d’azione comico diretto e sceneggiato da Guy Ritchie (regista dei due film su Sherlock Holmes con Robert Downey Jr., RocknRolla, ecc…). Questo lungometraggio è l’adattamento cinematografico di Organizzazione U.N.C.L.E, una serie televisiva trasmessa durante gli anni ’60.

Trama:

Siamo nel 1963 nel periodo della Guerra fredda e l’agente della CIA Napoleon Solo (Henry Cavill) si trova a Berlino est per far fuggire da lì Gaby Teller (Alicia Vikander). Quest’ultima infatti è la figlia di Udo Teller, un ex-scienziato nazista che dopo la fine della guerra si è unito agli Stati Uniti. Lo scienziato è scomparso da tempo e la CIA crede che Gaby possa aiutarli nella loro ricerca.
Ma la CIA non è la sola che cerca la ragazza. Anche il KGB è sulle sue tracce e invia l’agente Illya Kuryakin (Armie Hammer) in missione.
Solo riesce a far uscire la ragazza da Berlino est ma il giorno dopo scopre che la CIA e il KGB si sono momentaneamente alleati in quanto dei simpatizzanti nazisti stanno costruendo una bomba atomica.
Quindi Napoleon e Kuryakin saranno costretti, loro malgrado, a unire le forze per succedere nella missione con l’aiuto di Gaby.

Perché mai vedere Operazione U.N.C.L.E? Per la trama? Bé… no.
Se possiamo metterla in questo modo la trama può essere intesa come il punto debole della pellicola. Certamente non si è voluto giocare il tutto per tutto su questo punto e non pretendevano di creare una storia originale, ma certi punti e colpi di scena potevano essere lavorati molto meglio. In questo caso avrebbero dovuto osare di più.

E quindi quale sarebbero i motivi per cui qualcuno vorrebbe guardare questo film? Principalmente due:
I personaggi (in special modo quelli principali) e la regia.

Partiamo con ordine.
I protagonisti della vicenda sono principalmente Napoleon Solo, Illya Kuryakin e Gabrielle (Gaby) Teller. Ora tutti loro sono diversissimi l’uno dall’altro in special modo Napoleon e Illya che per giunta fanno parti di due nazioni rivali.
E fate anche conto che l’agente della CIA sia stato in passato uno dei ladri più famosi al mondo, amante dell’alta classe, egocentrico e sfacciato, mentre la spia russa un uomo con un passato turbolento, psicotico e facile all’ira.
Mettete queste due persone insieme e verrà fuori un bel quadretto (fortunatamente c’è Gaby che riesce a mantenere la pace).
Che poi a me, tralasciando la Vikander e Hammer, quello che non mi convinceva tanto era Henry Cavill, ormai diventato famoso per aver interpretato Clark Kent/Superman in Man of Steel. Non mi aveva convinto in quel ruolo e in generale non mi convinceva come attore. In questo caso però diciamo che ha avuto un riscatto. Ha saputo dimostrare una certa eleganza nel ruolo che gli è stato dato.

Un altro pregio di questo film è per l’appunto la regia.
Guy Ritchie ci ha messo molto del suo in questo film e in molti casi ci ritroveremo sequenze dove ci verranno mostrate varie scene messe insieme come se fossimo dentro un fumetto con musica di sottofondo tipiche degli spy-movie.
E come se non bastasse vari montaggi rapidi e molto fluidi che in molti avranno avuto già modo di vedere nei due film dedicati a Sherlock Holmes diretti dallo stesso Ritchie. Ciò aiuta parecchio il lungometraggio perché permette di velocizzare dei momenti che rischierebbero di rovinarne il ritmo.

Le atmosfere sono poi molto azzeccate. Si passa da una Germania divisa in due con atmosfere scure e tese a un’Italia stile anni ’60 molto luminosa e vivace. La ricostruzione di quel periodo storico italiano è riuscito molto bene sia a livello scenografico sia per quanta riguarda i costumi

Per chiudere in bellezza: le gag.
Sono dette sempre al momento giusto, non sono stupide o fuorvianti come capita in certi film e vengono usate nella giusta dose. Tra le mie preferite in assoluto c’è una che vede protagonista Henry Cavill dentro un furgone.

Quindi Operazione U.N.C.L.E è un film che non vuole essere preso sul serio. Il suo unico scopo è quello di intrattenere e divertire e ci riesce bene. Come ho detto all’inizio il suo unico problema è stato quello di non avere una trama per niente accattivante o almeno sviluppata in modo interessante.

Lo consiglio per chi vuole divertirsi un po’ a vedere uno spy-movie senza troppe pretese.

 

[The Butcher]

8 pensieri riguardo “Operazione U.N.C.L.E

    1. Quando l’ho visto mi ha sorpreso molto e forse possiamo definirla (dico forse perché non li ho visti tutti i film in cui ha recitato)come la sua interpretazione migliore.

      1. E’ un attore poco prolifico effettivamente, basti pensare che negli ultimi 4 anni ha fatto solo 3 film (Man of steel, Sup v Bat e questo UNCLE).
        Non è propriamente bravo, questo non si discute, però ha presenza scenica e questo talvolta conta più del talento recitativo vero e proprio.

  1. Odio non avere abbastanza tempo per leggere tutto quello che scrivi, ma quando riesco a fermarmi al tuo locale, trovo sempre cose bellissime!
    Ho letto molto su questo film perché Ritchie è uno dei miei registi preferiti ed alcune recensioni erano decisamente colte ed anche purtroppo pompose, quindi distraesti dall’obiettivo: tu invece sei andato dritto all’obiettivo, come un Navy Seals in tenuta da combattimento, che non ha detto nulla sulla trama che possa nuocere alla visione, ma hai detto solo le cose giuste!
    Sei dannatamente bravo nel fare recensioni, molto più di quello che forse tu stessi pensi: oramai ti si può leggere con tranquillità per sapere e capire se un film è bello o brutto o se comunque vale la pena di essere visto!!
    Guardai questo film alla sua uscita ed ora sottoscrivo ogni riga, ogni frase ed ogni aggettivo che hai usato, anzi potrei rubarti la recensione, aggiungerci qualche immagine farla mia.
    Grandissimo!!

    1. Ti ringrazio molto per il tuo commento! Però ancora mi considero un principiante a riguardo. Ci sono molte più cose che vorrei approfondire sul mondo del cinema specialmente nel suo lato tecnico (dove credo di avere abbastanza lacune). Forse in un articolo che Shiki mi ha convinto a scrivere potrei metterci un po’ più di tecnicismo, ma per ora devo accontentarmi di essere così.

      1. E’ bellissimo sapere che puoi solo migliorare crescere! Oggi ti leggo con piacere ed interesse, pensa a quello che tutti noi potremmo provare se dovessi migliorarti ancora di più! Fighissimo!
        Aldilà delle ovvietà, comunque, c’è qualcosa che l’esperienza e la cultura non possono dare quando manca ed è la capacità di analizzare una struttura (sia essa letteraria, filmica, fumettistica o musicale) ed anche la capacità di entrare in empatia con essa… io penso che tu queste due capacità le abbia perché le incontro e le riconosco spesso… tutto il resto è solo pratica…
        Pensa ad un musicista… puoi esercitarsi ore ed ore, ma se non ha l’estro resterà solo un bravo esecutore, ma se invece ha l’estro, allora cazzo deve solo studiare il pentagramma ed esercitarsi e la grandezza arriverà da sola…

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