Wonder Woman: Historia – Le Amazzoni

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo continuato a parlare di animazione e in quel caso siamo passati a parlare di un film della Pixar, un film molto atipico per questo studio animato che sembrava in tutto e per tutto a un’opera della Disney. Il film in questione è Ribelle – The Brave. Merida è una principessa scozzese che desidera poter essere libera, facendo ciò che ama come cavalcare nei boschi e allenarsi con l’arco, ma incontra una forte resistenza da parte della madre, che invece vorrebbe si comportasse come una vera principessa. Il punto di rottura viene quando i tre clan del regno giungono al suo castello per far sì che i loro primogeniti vincano la mano della principessa attraverso i giochi. Merida non vuole sposarsi, così decide di gareggiare per sé stessa al tiro con l’arco, vincendo, e litigando con la madre. Mentre fugge nella foresta, incontra dei fuochi fatui che la portano da un strega che potrà cambiare il suo destino. La regia è buona anche se poteva fare di meglio, ma il lato tecnico è ottimo con un character design che mi ha sempre convinto e una cura dei dettagli stupendi. Purtroppo però la sceneggiatura non mi ha mai colpito, con Merida che vuole cambiare il suo destino cambiando la madre stessa con un incantesimo e che i problemi del clan che potrebbero esplodere in una guerra vengano trattati in maniera sbrigativa e superficiale. Il rapporto madre-figlia funziona bene, ma non basta a rendere la storia migliore.
Questa volta cambiamo argomento e passiamo dal mondo del cinema a quello dei fumetti e prendiamo in esame un’opera della DC Comics che mi ha stupito parecchio.
Ecco a voi Wonder Woman: Historia – Le amazzoni (Wonder Woman Historia – The Amazons), fumetto del 2022 edito dalla DC Comics, scritto da Kelly Sue DeConnick e disegnato da Gene Ha, Phil Jimenez e Nicola Scott.

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Trama:
Siamo nell’Antica Grecia e per tantissimi anni le donne sono state maltrattate, schiavizzate, umiliate e uccise dagli uomini impunemente e questa situazione non può più essere ignorata dalla dea Era che decide di fare qualcosa a riguardo. Così lei, insieme ad altre dee come Artemide, Demetra, Ecate, Afrodite, Estia e Atena, va a parlare con suo marito Zeus, il re di tutti gli dei, affinché l’ascolti e faccia qualcosa per risolvere quell’ingiustizia nei confronti delle donne. Il dio però non vuole ascoltare la richiesta delle altre dee e cambiare quello che lui considera l’ordine naturale delle cose. Così le dee decidono di agire alle spalle di Zeus per aiutare le donne ed è così che tutte loro creano le amazzoni, tutte tranne Era che per qualche motivo si tiene in disparte. Le amazzoni, senza mai farsi scoprire dagli altri dei, faranno di tutto per salvare e liberare le altre donne, ma tutto cambierà quando arriverà Ippolita, un’umana, destinata a guidarle tutte, come Era aveva predetto.

Avevo sentito parlare molto bene di questo fumetto in giro e avevo visto anche delle immagini che sono riuscite a stupirmi. Inoltre avevo letto perfino un post in cui James Gunn ne parlava con grande positività e alla fine la curiosità ha vinto e mi sono preso questo fumetto e non me ne sono pentito affatto.

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Vorrei iniziare per l’appunto con i disegni che mostrano una forza visiva incredibile e valorizzano ancor di più la narrazione. Il volume è composto da tre capitoli i quali sono disegnati da un’artista diverso che mostrano grande abilità. Nonostante abbia apprezzato profondamente tutti e tre, il mio preferito rimane lo stile di Phil Jimenez nel primo capitolo. Ne rimaniamo sorpresi fin dalla prima pagina, quando ci vengono presentate le divinità, tutte loro con un design unico e particolare, come Artemide, che ha un’aspetto di una bambina selvaggia, con i capelli rossi e arruffati, le corna da cervo e uno sguardo che a volte quello di un animale, oppure Atena che non possiede un corpo e il volto e le mani sono oggetti di ferro staccati dal resto delle sue vesti (alla lontana mi ha ricordato molto il design de Lo straniero misterioso del film animato Le avventure di Mark Twain) o Ecate, composta da tre persone e piena di spuntoni che le donano un aspetto minaccioso. Il design colpisce così come colpisce lo stile e l’impostazione di certe pagine.

Il disegno ha dei tratti sporchi che funzionano alla perfezione, riuscendo a inserire una quantità enorme di dettagli, passando dai loro vestiti, dalle loro armature, agli ornamenti unici che vestono i numerosi personaggi e anche nell’ambientazione stessa. Tra l’altro i colori tendono e entrare in contrasto tra di loro, un contrasto forte e ben equilibrato che riesce a creare delle atmosfere stupende, passando con maestria da momenti cupi, che esprimono momenti violenti o altri di calma. Il tutto crea un’immagine meravigliosa, ricca di fascino e dà personalità a ogni personaggio che appare in scena. La messa in scena stessa è molto originale e penso che una delle pagine più famose di questo volume sia quella in cui vediamo descritte le sofferenze che le donne devono subire per mano degli uomini e viene fatto attraverso numerosi vasi greci con sopra la pittura vascolare con le figure delle donne completamente rosse e senza tratti che le caratterizzino. Per non parlare di altre pagine stupende come quella in cui le dee creano le amazzoni, con diverse scene che vengono messe insieme come se fossero un’unica scena oppure quando le amazoni uccidono degli schiavisti, mostrando l’intera sequenza come in una spirale completamente rossa. Anche gli altri due disegnatori mostrano delle abilità impressionante.

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Gene Ha ad esempio ha dei tratti molto più delicati ma soprattutto ha un disegno veramente pulito che permette di capire alla perfezione ogni scena, oltre che usare i colori in maniera stupenda, colori con delle sfumature anch’esse delicate che riescono a unirsi perfettamente. Le sue scene si dimostrano evocative e sicuramente la mia preferita è l’apparizione di Artemide davanti a Ippolita, con il suo viso formato dagli alberi (ispirato parecchio al grandioso Midsommar di Ari Aster come detto dal disegnatore stesso) e ha un ottimo ritmo nel mostrare la storia. Infine abbiamo Nicola Scott, anche lei una disegnatrice molto brava e anche lei capace di creare dei disegni molto puliti e precisi perfino nei momenti d’azione, in quanto qui si svolgerà la maggior parte dell’azione, e i suoi colori saranno accessi ma mai in contrasto tra di loro. Visto che qui rischio di fare spoiler, eviterò di descrivere troppo le scene, ma la Scott sarà in grado di fare al tutto un’impostazione interessante e fuori dai canoni. I disegni dei vari autori sono incredibili, ma non bisogna dimenticare la stria e di come essa si unisca perfettamente con i primi.

In questo caso ci ritroviamo davanti a qualcosa di diverso da una classica storia di supereroi, anzi diciamo che quest’ultimo elemento è quasi assente. Qui abbiamo una storia fatta di ingiustizie e sofferenza, ma anche una storia di ribellione, di amore e di libertà. La prima parte è dedicata alla nascita delle amazzoni, la discussione tra le dee e Zeus e ci introducono Ippolita, una donna costretta a vivere seguendo le regole dei tempi, regole che andavano a sottomettere le donne e a farle soffrire e, seguendo quelle regole, compirà un gesto che la farà pentire amaramente, un gesto che non si perdonerà mai e che risveglierà la sua volontà e la sua forza, qualcosa che era sempre stato presente dentro di lei, ma che fino a quel momento era schiacciato, oppresso.

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Ho trovato interessante come le amazzoni siano divise in tribù a seconda delle dee che le hanno create, riprendendone il design delle armature e imitandone gli stili di vita e i riti, così come ho trovato interessante Ippolita stessa, un’umana e una mortale che diventerà un’amazzone in grado di cambiare le cose, non limitandosi a liberare le donne, ma anche accogliendole tra di loro. Ovviamente devono fare tutto di nascosto, per evitare che Zeus le scopra, ma fin dall’inizio sono consapevole che è solo questione di tempo e questa è una cosa che anche il lettore percepirà sempre. La storia sa descrivere una grande sofferenza e un grande dolore, ma in tutto ciò riesce comunque a esserci speranza, soprattutto nel finale.

Per concludere, Wonder Woman: Historia – Le Amazzoni è un fumetto affascinante con stili di disegno unici, curatissimi e capaci di far rimanere incollato il lettore. La storia è altrettanto affascinante e parla molto bene di femminismo, mostrando vicende cariche di sofferenza, di ribellione, di amore e di speranza. Lo consiglio assolutamente!

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Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

16 pensieri riguardo “Wonder Woman: Historia – Le Amazzoni

  1. Secondo me i personaggi che si ispirano alla mitologia vanno trattati come tali. In parole povere non metterei mai Wonder Woman o Thor in contesti supereroistici, e giammai li farei muovere in habitat urbani in mezzo a grattacieli americani… Perderebbero gran parte del loro fascino.

    1. Onestamente non mi faccio tantissimi problemi parlando di supereroi. So bene qual è la vera mitologia, mentre qui l’hanno usata per altri scopi. Tra l’altro la cosa interessante di questo volume è che Wonder Woman non appare mai, si parla del prima, è un prequel e l’ho trovato profondamente interessante soprattutto per le tematiche che parla ma specialmente per il lato artistico.

    1. Non ti devi sentire in colpa! Forse è proprio la loro costruzione particolare e il fatto che le ho messe in un formato più piccolo. Nell’edizione che ho io i disegni sono enormi e li puoi apprezzare in tutta la loro bellezza. E ancora una volta non devi sentirti in colpa. Ti mando tanti abbracci, amica mia.

    1. È quello il bello di quest’opera. Il lato supereroistico è quasi del tutto assente e si parla di questa storia come se fosse una tragedia. Ovviamente non aspettarti fedeltà alla mitologia greca, quella non c’è mai stata nei fumetti DC (e lo stesso vale per la Marvel), ma comunque rimane una storia molto forte sia dal lato visivo sia dal lato narrativo

  2. […] molto interessante, una storia su Wonder Woman che narra le vicende prima della sua nascita ossia Wonder Woman: Historia – Le Amazzoni. Siamo nell’antica Grecia e per tantissimi anni le donne sono state umiliate, schiavizzate e […]

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