Eva contro Eva

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo deciso di cambiare completamente argomento, passando dal mondo del cinema a quella dei fumetti e continuando ad andare avanti con Kalya, la serie fantasy italiana che ormai conoscete bene qui sul blog, giungendo al volume 8. Dopo essere riusciti a sfuggire a Varnon e il suo Corrotto, il gruppo di Kalya trova rifugio in delle rovine. Kalya purtroppo è ferita gravemente e deve riposarsi e non avendo più il carro e il loro animale da trasporto, il gruppo fa fatica a muoversi. Come se non bastasse una tribù di orchi li ha presi di mira, in quanto durante la fuga dal Corrotto avevano rubato degli animali che gli orchi considerano sacri. Dovranno combattere fino alla fine. Un buon numero a mio avviso, con dei buoni disegni che soprattutto nelle scene notturne riescono a esseri valorizzati e, nonostante sia quasi un volume di passaggio, contiene elementi interessanti, come l’evoluzione di certe relazioni, la struttura sociale della tribù degli orchi, alcuni piccoli misteri che si aggiungono agli altri e anche un personaggio che apprezzo, Tagh, a cui hanno dato spazio, senza limitarlo a comic relief. Un buon volume che consiglio.
E con l’articolo di oggi ritorniamo nel mondo del cinema. L’ultima volta avevo parlato de Gli Occhi del Diavolo, un film che falliva sotto ogni punto di vista e che consiglierei di guardare in compagnia per farsi qualche risata o per capire come non realizzare un horror. Visto che ci eravamo lasciati con un’opera simile, ho deciso di portare un film bello, anche se dire bello è un eufemismo. Parliamo di un film storico che ancora oggi risulta impressionante.
Ecco a voi Eva contro Eva (All About Eve), pellicola drammatica del 1950 scritta e diretta da Joseph L. Mankiewicz e basato sul racconto The Wisdom of Eve di Mary Orr.

Trama:
Margo Channing (Bette Davis) è una star di Broadway con una lunga carriera e un’attrice molto apprezzata sia dalla critica che dal pubblico. Un giorno la sua amica Karen Richards (Celeste Holm) le presenta una sua grande fan, Eve Harrington (Anna Baxter). Inizialmente Margo non è interessata all’ennesimo fan, ma rimane profondamente colpita dal profondo amore che la ragazza prova per il teatro, il rispetto verso di lei e la dedizione con cui ha visto le repliche del tour teatrale. Inoltre racconta del suo passato, riuscendo a commuovere Margo che decide di prenderla sotto la sua ala protettiva e di farla lavorare come propria assistente. Fin da subito Eve si dimostra molto diligente e fondamentale, aiutando Margo in numerose cose. Eve però la sta semplicemente manipolando, facendo varie azioni alle sue spalle e usandola per arrivare al successo.

Onestamente non ho mai capito del tutto la scelta italiana di questo cambio nel titolo. Immagino sia uno dei misteri legati ai nostri titoli, anche se posso immaginare che si voglia ricollegare in un certo qual modo al finale (nonostante ciò preferisco di gran lunga il titolo originale). Parliamo di un’opera che ha fatto la storia, un film ricordato dagli appassionati di cinema e dalla critica e una pellicola veramente fondamentale a cui spero di rendere un minimo giustizia con questa recensione.

Partiamo come sempre dal lato tecnico. La regia di Mankiewicz è davvero bella, una regia molto quadrata, precisa e anche sottile. Ogni inquadratura qui presente è studiata a soprattutto ognuna di esse è concentrata sui personaggi, sulle loro storie. Diciamo proprio che la regia si piega a questa storia, si concentra su di essa e non perde mai di vista il suo obiettivo. In questo caso la regia si amalgama perfettamente ad altri due elementi grandiosi: la fotografia e il montaggio. Nel primo caso abbiamo dei tagli di luce interessanti e curati, dove in alcuni punti arrivano anche a enfatizzare certi stati d’animo degli attori e li mette sempre in risalto. Quello che però mi interessa di più in assoluto è il montaggio. A una prima occhiata può sembrare molto semplice e lineare, ma in realtà è molto più complesso di quello che sembri. Prima di tutto l’intero film è un flashback. Infatti la pellicola inizia con Eve che vince il premio e da quel punto in poi si narrerà come quella ragazza sia entrata nella vita di Margo e di altri personaggi. Questo flashback è narrato da diversi punti di vista: quello di Margo, quello di Karen e quello del critico Addison DeWitt (George Sanders). Ciò che apprezzo maggiormente è la naturalezza di come si passa da un punto di vista all’altro, senza quasi accorgersene, rendendo la trama e anche la visione dell’opera molto scorrevole e piacevole, dimostrando così una grande tecnica.

Quello su cui però voglio concentrarmi maggiormente è la sceneggiatura, probabilmente una delle migliori che abbia visto. Partiamo già solo con alcuni dialoghi qui presenti che sono entrati nella storia. Il film è drammatico ma allo stesso tempo riesce ad avere elementi davvero comici e spassosi. Basti pensare solo all’inizio con DeWitt che parla a noi spettatori sopra il discorso di premiazione, prendendo in giro l’intero evento e riferendosi ad altri personaggi con umorismo e un pizzico di cinismo. E lui non sarà l’unico, anche Margo avrà battute ciniche per tutti, con la sola differenza che lei è molto più diretta. In generale queste battute sanno essere taglienti e in un certo modo, per quei tempi, anche cattive ma riuscendo ad aggiungere la giusta ironia.

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Inoltre la critica che fa al mondo dello spettacolo rimane molto forte e non è invecchiata per niente, anzi in realtà rispecchia ancora la società odierna. Viene criticata molto Broadway, ma lo stesso discorso si può legare molto facilmente a Hollywood, dove non solo si accusa l’ipocrisia di questo mondo ma anche l’ambiente in sé, fatto di persone arriviste, disposte a tutto pur di avere successo. Questo mondo viene messo a nudo e viene anche criticata la questione sull’età. Margo soffre parecchio per aver compiuto 40 anni perché a quell’età per molti attori ma soprattutto per molte attrici significa il declino nel mondo dello spettacolo, visto che verranno chiamate di meno. E questo non è un problema ancora odierno soprattutto per molte attrici.

La cosa migliore di tutto ciò sono proprio i personaggi, personaggi veramente ben caratterizzati e tridimensionali. Di Eve ne parlerò alla fine e mi concentrerò più su gli altri e nello specifico di Margo. Lei è un personaggio dinamico e con un’ottima presenza, tende a essere molto egocentrica e in molte occasioni non si fa scrupoli a dire cattiverie, a volte trasportata dalle emozioni del momento. Lei è la vittima di questa storia, ma sono felice che non l’abbiano resa innocente. Anche lei in passato non si è comportata bene e per sopravvivere in quel mondo così spietato come quello dello spettacolo è dovuta diventare spietata lei stessa. Però tutto quello che le succede, per quanto rischi di distruggerla, l’aiuterà molto a crescere e a migliorare come persona. Eve invece è sicuramente il personaggio che ruba la scena. D’altronde l’intera storia gira intorno a lei, un personaggio manipolatore, senza scrupoli e molto abile, disposto a qualsiasi cosa per raggiungere il successo, anche rovinare la carriera di Margo e le sue amicizie. La cosa incredibile è che all’inizio non solo riesce a imbrogliare Margo ma anche il pubblico. Inizialmente infatti è un personaggio veramente simpatico che, grazie alla sua ingenuità e alla sua passione, riesce a farsi apprezzare da tutti. Risulta veramente gradevole e qui Anna Baxter ha fatto un lavoro grandioso visto che non sospettiamo nulla. Cominciamo ad avere qualche dubbio su di lei non per via del suo comportamento, bensì per alcune decisioni che fa alle spalle di Margo, decisioni che inizialmente sembravano fatte per fare un piacere, e per certi cambi di idee su certe cose, in cui la ragazza cerca di entrare in sintonia con l’altro e di accattivarselo. Un personaggio veramente stupendo che troverà come vero ostacolo DeWitt, per il semplice fatto che lui le assomiglia molto, una persona incapace di amare ed essere amata, come di lui. E il finale è pura perfezione. Tra l’altro qui c’è anche Marilyn Monroe in una piccola parte.

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Per concludere, Eva contro Eva è una pellicola straordinaria, tecnicamente stupenda e con una narrazione scorrevole e ben costruita. Quello che però lascia stupiti è la sceneggiatura, una sceneggiatura geniale, con dialoghi incredibili e dei personaggi complessi, tridimensionali e indimenticabili. Da vedere assolutamente!

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

19 pensieri riguardo “Eva contro Eva

  1. Un film che adoro, come adoro Bette Davis. Anche se qui credo che la Baxter la batta quanto a sottigliezza: il suo ruolo richiede tutta una serie di sfumature che lei restituisce perfettamente nella sua interpretazione, mentre la Davis in fondo interpreta se stessa… Cmq un film meraviglioso, a partire da una sceneggiatura perfetta. Ottima la tua recensione!

    1. Grazie mille! Gli attori sono strabilianti e hai ragione quando dici che ha una sceneggiatura perfetta. Adoro questo tipo di scrittura ed è su questo a cui dovremo puntare anche oggi ossia scrivere delle storie con personaggi complessi e affascinanti e che parlino bene di certe tematiche.

    1. Ben detto! Nella regia e nella scrittura si dimostra incredibilmente moderno e anche coraggioso ed a mio avviso uno di quei film da prendere come esempio. E poi la sceneggiatura è semplicemente incredibile.

  2. Ciao. Questo film mi è passato davanti qualche volta, ma non l’ho mai visto. Tant’è che pensavo che Bette Davis fosse la manipolatrice. Grazie alla tua recensione lo cercherò e credo che mi piacerà. Ottimo lavoro. :-D

    1. Sono curioso di sapere il tuo parere a riguardo! Questo film è entrato nella storia e ancora oggi si dimostra moderno a livello tecnico e di sceneggiatura. Spero che lo adorerai come l’ho adorato io.

    1. È una lotta tra una donna che ha raggiunto l’apice ma teme di non poter splendere più per la sua età avanzata e un’altra donna, molto più giovane, che invece vuole strapparle di mano il successo in ogni modo. È veramente affascinante e molto intelligente a livello di scrittura. E poi il titolo italiano è un pò fuorviante.

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