Piraña paura

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati nel mondo del cinema e per la precisione abbiamo parlato di animazione, riprendendo la maratona delle pellicole Pixar e arrivando al loro terzo lungometraggio, Toy Story 2 – Woody e Buzz alla riscossa. Woody si prepara per andare a un campo estivo a tema cowboy con il suo padroncino Andy ma, mentre quest’ultimo sta giocando con lui, il braccio destro si scuse e, per evitare che si rompa ulteriormente, il bambino decide di lasciarlo a casa. La madre di Andy nel frattempo organizza un mercatino dove vende oggetti usati e mette in vendita uno dei giocattoli di Andy e Woody si fionda a salvarlo, ma in quel momento un collezionista lo riconosce come un giocattolo raro da collezione e lo ruba. Woody così scopre di essere stato una star della televisione e insieme a Jessie, Bullseye e Stincky Pete dovrà andare a Tokyo in un museo. Buzz e gli altri giocattoli intanto cercheranno di salvare il loro amico. Questo film dimostra ancora una volta la crescita della Pixar a livello tecnico, con modelli migliori, la capacità di mostrare più ambientazioni vaste e un grande utilizzo della regia, ma dimostra anche una maturazione nella sceneggiatura, rimanendo fedeli ai concetti del primo capitolo e approfondendoli ancor di più, come ad esempio la tematica dell’abbandono. Un seguito straordinario che consiglio assolutamente.
E dopo un bel film d’animazione torniamo a parlare di horror e per la precisione di un horror a basso budget degli anni ’80. Era anche ora che tornassi all’horror e in questo caso parleremo di una pellicola interessante perché vede per la prima volta alla regia un artista che ha fatto la storia del cinema.
Ecco a voi Piraña paura (Piranha II: The Spawing), pellicola horror-fantascientifica del 1982 scritta da H.A. Milton e diretta da James Cameron.

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Trama:
La storia è ambientata all’hotel Elysium, un resort sulle coste caraibe. Qui lavora Anne Kimbrough (Tricia O’Neil), un’istruttrice subacquea molto apprezzata per i tour che propone, e che vive nell’hotel insieme al figlio Chris (Ricky G. Paull). Un giorno, mentre fa immersione con i suoi studenti, uno di loro si allontana dal gruppo per visitare una nave affondata e lì viene in parte divorato da voraci creature. Anne rimane sconvolta dell’evento e decide di scoprire che cosa abbia ucciso il suo studente e, con l’aiuto del turista Tyler Sherman (Steve Marachuk), dapprima vede le ferite del cadavere all’obitorio e poi si immerge per controllare la nave e qui scopre la verità: le creature sono piraña geneticamente modificati per essere delle macchine di distruzioni e che hanno sviluppato perfino l’abilità di volare.

Non sapete quanto si sorprendono le persone scoprendo che questo è stato il primo film realizzato da Cameron (anche se adoro vedere le reazioni di quelli che scoprono le prime pellicole dirette da Peter Jackson). Sti di fatto che ero sempre rimasto incuriosito da quest’opera sia perché il regista era Cameron sia perché era il seguito dell’ottimo Piranha di Joe Dante, una delle pellicole ispirate a Lo Squalo che aveva veramente qualcosa da dire.

Il primo Piranha fu un ottimo successo e i produttori cercarono fin da subito di crearne il seguito. Roger Corman però, che era il presidente della casa di distribuzione, non era per niente interessato, quindi i produttori comprarono i diritti per il seguito da Corman stesso e cercarono finanziatori ed è qui che trovarono Ovidio G. Assonitis, famoso produttore di B-movies. Iniziarono a scrivere la storia pensando che alcuni attori del primo capitolo potessero tornare ma nessuno era disponibile e quindi resero la storia uno stand-alone (si può guardare benissimo senza aver visto il primo). Cameron entrò nel progetto ma inizialmente vi entrò solo come effettista e in un secondo momento divenne il regista vero e proprio. Ed è anche qui che entrò in forte contrasto con Assonitis. Infatti dopo due settimane venne licenziato e il film venne concluso dal produttore stesso. Nelle interviste che vennero fatte in seguito, entrambi riconoscevano le capacità dell’altro, Assonitis riconosceva che Cameron aveva occhio e riusciva a creare delle belle immagini e Cameron riconosceva ad Assonitis l’ottimo intuito e l’organizzazione come produttore, ma entrambi mostravano un certo astio. Il produttore infatti considerava Cameron come sfrontato e presuntuoso e quest’ultimo non riconobbe mai questo film come il suo primo lungometraggio per come alla fine era stato modificato.

La produzione del film fu interessante, ma lo è anche il film stesso?
Bè, per certi versi sì. Ha tantissimi difetti e sicuramente i primi che mi vengono in mente si trovano nella sceneggiatura. Non perché ci siano tremendi buchi di trama, ma per l’uso che è stato fatto dei personaggi. Nei primi 20-30 minuti, oltre ai protagonisti, ci vengono presentati numerosi personaggi che si trovano nel resort e tutti quanti con una caratterizzazione e anche una piccola storia. Sono veramente tanti e alcuni arrivano a occupare diverso tempo sullo schermo ma alla fine la loro storia non porta da nessuna parte, non servono a niente ai fini narrativi e non si crea neanche alcun legame affettivo nei loro confronti che possano darci qualche dispiacere quando verranno uccisi dai mostri. Alcuni di loro non so neanche se sono sopravvissuti o no alla fine.

Quello che però occupa veramente tanto spazio e inutilmente è Chris, il figlio di Anne. Lui aveva una storia che potenzialmente poteva entrare nel climax finale in quanto doveva fare da marinaio nell’imbarcazione di un uomo e sua figlia. Visto che si trovava in mare da tanto tempo, si poteva costruire qualcosa con lui, in cui la madre doveva salvarlo oppure dove lui si metteva in salvo in tempo, ma non succede nulla di tutto ciò e alla fine si rende inutile come molti altri.
In compenso posso dire di aver trovato molto interessanti il personaggio di Anne, una donna dinamica pronta all’azione e a fare il possibile per salvare gli altri, ma anche il personaggio di Tyler si è dimostrato ottimo. Però anche questo film ha elementi simili a Lo Squalo come il sempre presente uomo d’affari che non crede all’esistenza della creatura (anche quando ha le prove) e non vuole annullare un certo evento, qualcosa che incredibilmente ci portiamo dietro ancora oggi.

Quello che ha qualcosa da dire veramente è proprio la regia. Perché Cameron fin da qui mostra di sapersi muovere dietro la macchina da presa, in particolar modo con le inquadrature subacquee, creando in alcuni punti la tensione e una buona claustrofobia. Le scene sono girate bene e fanno il proprio dovere e inoltre riescono in certi punti a nascondere un difetto importante: i piraña sono tremendamente finti, non hanno la stessa qualità del film precedente ma almeno qui non vengono utilizzati montaggi e inquadrature confuse per nascondere loro e i loro attacchi. Non sempre riesce a evitare questa cosa, purtroppo i mostri sono davvero finti, ma l’azione scorre bene e riesce a dare un minimo di credibilità a questi esseri. In realtà non c’è molto altro da dire su questa pellicola se non che è un B-movie che riesce a salvarsi proprio grazie al regista soprattutto quando gli attacchi avranno inizio.

Per concludere, Piraña paura è un B-movie simpatico, ricco di difetti nella sceneggiatura e con dei limiti nel lato tecnico, ma che riesce a intrattenere grazie a un’ottima protagonista e a una regia ben fatta e che riesce a creare delle ottime immagini e momenti. Non è per tutti, ma lo consiglio comunque se vi piacciono i B-movies o se semplicemente volete vedere tutti i film di Cameron.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

16 pensieri riguardo “Piraña paura

    1. Su quest’ultimo punto non posso far altro che darti ragione. Molte volte le sceneggiature di queste opere lasciano molto a desiderare però a livello tecnico vedo comunque molto impegno nel cercare di dare un’opera molto valida.

    1. Tu non sai quanto io ami questo tipo di cinema XD
      Certo il più delle volte si trovano cose oscene ma ci altrettante volte in cui si nota il talento e la voglia di impegnarsi nel realizzare tali prodotti. A livello di sceneggiatura è pessimo, ma almeno la regia riesce a tenere tutto a galla.

      1. Beh gli anni ’70 e ’80 ci hanno regalato molte perle su questo genere. E spesso in questo genere di pellicole hanno cominciato molti attori di oggi, che magari all’epoca hanno dovuto accettare queste parti.

        1. Attori e anche registi. Qui stiamo parlando di Cameron, uno dei registi viventi più importanti. Praticamente è passato da questo a film di altissimo budget. E ricordiamoci che il primo Terminator ha la stessa natura di questo Pirana paura. Basso budget e fantascienza. Per questo amo i B-movies. A volte possono portare delle trashate incredibili ma a volte possono far nascere opere che rivoluzionano il cinema stesso.

          1. Beh la differenza tra il primo e il secondo “Terminator” era davvero notevole. Vero anche che erano passato diversi anni e la tecnologia era andata avanti ma penso che l’animatronic di Schwarzeneeger nel primo fim è rimasto impresso in tutto noi

            1. Nel primo film si nota anche la bravura del regista nel riuscire a gestire una storia simile con un budget così limitato. Aveva dimostrato adattabilità ma soprattutto genio creativo ed era un B-movie, film che di solito vengono sempre presi in giro dalla critica ma che a conti fatti riescono a sopravvivere al tempo molto di più rispetto a pellicole considerate di serie A.

  1. “Sti di fatto che ero” piccolo errorino
    io adoro i monster movies! prima o poi vorrei vederlo, scommetto che preferirò questo – semplice e immediato nel suo effetto – ad Avatar o agli ultimi suoi film inutilmente complessi (eh, sono più per prodotti artigianali)

    1. Io apprezzo anche Avatar di Cameron. Una storia semplice ma fatto con un grande impegno e profondità a mio avviso. In ogni caso ricordati che questo primo film è un B-movie con una sceneggiatura abbastanza traballante, ma a livello tecnico non è niente male.

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