The Untouchables – Gli Intoccabili

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo continuato a parlare di animazione, ma questa volta non ci siamo concentrati né sulla Disney né sulla Pixar, andando a recensire un’opera giapponese ossia Pompo, la Cinefila. La storia parla di Gene, un amante del cinema che lavora affianco alla produttrice cinematografica Pompo. Un giorno quest’ultima, vedendo le capacità e l’occhio di Gene, decide di affidargli un compito importante: dirigere il suo primo film, che si baserà su una sceneggiatura scritta da lei. Gene è molto teso per questo progetto, ma accetta la sfida e da qui in poi lo vedremo lavorare alle riprese, alla post-produzione e affrontare tutti i problemi che incontrerà.
Sapevo molto poco di questo film, diciamo che l’ho scelto quasi a occhi chiusi proprio perché ero interessato a vedere come avrebbero parlato della tematica del cinema. E non ne sono rimasto deluso. Tecnicamente è un film ottimo, le animazioni sono curate e mi piace anche il character design, ma ciò che mi ha stupito di più è la messa in scena, il modo in cui Gene vede il mondo immaginando di girare una scena o una sequenza e alcune idee di montaggio che rendono la visione molto più vivace. Per certi versi è un film ingenuo, specialmente alla fine, però riesce veramente a condividere questo messaggio d’amore verso il cinema meglio anche di altre pellicole ed è questo a stupirmi di più. Un film che consiglio!
Con questo articolo mettiamo da parte momentaneamente il mondo dell’animazione per concentrarci su qualche grande cult del passato. Ci sono tante opere e tanti registi che vorrei portare sul blog, alcuni dei quali non ho ancora presentato tra le altre cose. Devo cercare di gestire meglio tutto quanto, lentamente riuscirò a parlare di tutto ciò che voglio. Intanto però è arrivato il momento di discutere di un grande cult degli anni ’80 diretto da un regista leggendario.
Ecco a voi The Untouchables – Gli Intoccabili (The Untouchables), pellicola gangster del 1987 scritta da David Mamet, diretta da Brian De Palma e basata sull’omonima biografia di Eliot Ness.

Trama:
Siamo nella Chicago degli anni ’30, durante il Proibizionismo, dove bere alcool era vietato dalla legge. La città è sotto il controllo del boss mafioso Al Capone (Robert De Niro), che si arricchisce con il contrabbando di alcool illegalmente e si libera di tutti coloro che osano mettersi sul suo cammino. L’agente del Tesoro, Eliot Ness (Kevin Costner), viene incaricato di fermare Capone e il suo impero. La prima volta però Eliot fallisce in quanto nel Dipartimento di Polizia c’è molta corruzione e uomini del boss. Tutto però cambia quando conosce il poliziotto Jimmy Malone (Sean Connery). Quest’ultimo gli consiglia di creare una vera e propria squadra anti-crimine che non abbia uomini provenienti dal Dipartimento. Per questo chiede aiuto alla recluta Giuseppe Petri (Andy Garcia) e a Oscar Wallace (Charles Martin Smith), un contabile mandato da Washington. Insieme i quattro iniziano a colpire duramente Al Capone e il boss mafioso inizierà ad agire di conseguenza.

Penso che questo sia uno di quei cult che tutti conoscono, un cult che è entrato nella storia e che ebbe delle importanti influenze culturali. Come ad esempio l’iconica frase che Al Capone dice a Eliot: “Sei solo chiacchiere e distintivo“.
Una frase che è entrata a far parte del gergo comune e che di tanto in tanto viene ancora citata. Inoltre è un film di De Palma, regista grandioso di cui incredibilmente ho parlato, seppur brevemente, tantissimi anni fa con l’articolo dedicato a Carrie. Dovrei parlare di lui molto più spesso, visto le opere che è riuscito a creare e certamente questa è una di quelle che meritano di essere viste.

Solo l’inizio riesce subito a colpire lo spettatore, con quest’inquadratura dall’alto che ci mostra Al Capone parlare allegramente con dei giornalisti mentre si fa la barba, assicurando di non aver fatto del male a nessuno, per poi passare a una scena in cui vediamo come gli uomini di Capone agiscono, costringendo chi non vuole il loro alcool a prenderlo comunque e, se rifiutano, fare dei veri e propri attentati. Da qui possiamo capire bene la situazione che sta vivendo la città di Chicago, ma in tutto ciò c’è un elemento che risalta all’occhio: le ambientazioni. Il film ricostruisce in maniera eccellente e curata la Chicago degli anni ’30. Molte zone e interni sono ricche di dettagli e lo stesso vale per i costumi e gli oggetti di scena. Su questo punto c’è veramente poco da dire, visto che hanno fatto un lavoro eccellente.

Uno dei lati migliori però è senza alcun dubbio la regia di De Palma. Come regista è sempre stato grandioso in ogni sua pellicola e qui non è da meno, riuscendo a creare sequenze elaborate e costruite benissimo, con piani sequenza che mostrano l’intero ambiente e le comparse, inquadrature dall’alto d’impatto e in certi casi scene fatte in prima persona. A livello tecnico la regia è stupenda e un altro punto a suo favore è che risulta quasi invisibile. Nonostante la sua complessità e l’enorme lavoro dietro, riesce a equilibrarsi con la storia, senza andare a soffocarla con tecnicismi, anzi piegandola a favore della trama, valorizzandola ulteriormente.
Oltre alla regia bisogna assolutamente sottolineare la colonna sonora, composta e orchestrata dal grande Ennio Morricone. Penso che tutti ricordino il tema principale de Gli Intoccabili, un tema che è diventato iconico. E soprattutto una colonna sonora che sa coinvolgere dall’inizio alla fine e che potrei ascoltare numerose volte.
Sul lato tecnico il film è impeccabile e anche la sceneggiatura si dimostra ottima.

La storia si basa proprio sulla biografia di Ness, anche se in certi punti la storia viene molto romanzata. Nonostante ciò riesce a funzionare benissimo. In tutta questa situazione vediamo l’agente Ness affrontare questa difficile situazione, fallendo all’inizio e senza avere il supporto del Dipartimento. Da quando però incontrerà Malone, le cose inizieranno a girare per il meglio, iniziando a capire come funzionano le cose a Chicago e agendo di conseguenza insieme agli altri membri della squadra. Da qui li vedremo cercare un modo per incastrare a tutti i costi Al Capone, visto che per gli omicidi e molti altri crimini non hanno alcuna prova, ed è da qui che avranno l’idea delle tasse, visto che evade il fisco (penso che tutti quanti conoscano il modo con cui l’hanno beccato). Quindi ci sarà una ricerca per trovare queste prove, ma anche una caccia al traffico illegale di Capone, dove faranno irruzione negli edifici del boss e soprattutto finendo in mezzo a sparatorie con i suoi uomini. Queste ultimi parti sono girate davvero bene e riescono sempre a tenere l’attenzione del pubblico.

L’elemento migliore di tutti però è legato ai personaggi, in particolar modo a quelli di Ness, Capone e Malone. Il bosso mafioso si dimostra pieno di carisma e soprattutto un uomo che sa come parlare agli altri, risultando perfino simpatico ma mostra subito dopo la sua vera natura crudele, facendo uccidere numerose persone e scatenando una violenza tremenda. Quelli che però riescono a convincere di più sono Malone e Ness e la loro forte relazione che nascerà con il tempo. Malone si dimostra una specie di mentore, un poliziotto che da molti anni faceva solo la pattuglia, vivendo una vita tranquilla e al sicuro. Inizialmente infatti non vuole entrare a far parte della squadra di Ness, ma cambia subito idea e si dimostrerà un uomo incorruttibile e determinato. La vita in quelle strade gli ha fatto capire come funzionano certi meccanismi e per questo agisce in modo discutibile a volte. Ness, come Malone, è incorruttibile e molto serio nel suo lavoro. Lui vuole prendere Capone nei limiti della legge ma, andando avanti, anche lui inizierà a violare le regole per poter acciuffare il criminale, andando anche contro i suoi stessi principi. Dei personaggi meravigliosi, con delle interazioni stupende che sanno veramente sorprendere gli spettatori, mostrando anche delle sfumature intelligenti.

Per concludere, The Untouchables – Gli Intoccabili, è un film gangster stupendo che ancora oggi riesce a fare la sua ottima figura. Sul lato tecnico la pellicola è eccellente, la ricostruzione scenografica è bellissima, così come l’incredibile colonna sonora e una regia capace di valorizzare la storia. Una storia che sa sorprendere e interessare e con dei personaggi molto caratterizzati. Una pellicola che consiglio assolutamente.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

28 pensieri riguardo “The Untouchables – Gli Intoccabili

      1. Assolutamente. Ho avuto il piacere di assistere al concerto tributo ufficiale (con l’orchestra diretta da suo figlio) ed è stata una grande esperienza, quasi tre ore di spettacolo tra musica, pezzi d i interviste e immagini dei film a cui lavorò!

  1. Qui sarò impopolare: è uno dei più grandi titoli degli anni ’80, un capolavoro, interpretazione meravigliosa, sceneggiatura fantastica … eppure non mi ha mai preso, ho provato a rivederlo più volte ma credo sia il genere gangster che non riesce proprio ad appassionarmi.

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