Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo deciso di tornare all’horror e spostarci negli anni ’70, per parlare di una pellicola che ho sempre apprezzato, Horror Express. La storia di un antropologo che, ritrovato il fossile di un essere mezzo uomo e mezza scimmia, decide di portarlo dalla Manciuria in Europa con l’Espresso Transiberiano. La creatura però è ancora viva e riesce a liberarsi, portando morte sul treno, ma non sarà una bestia senza intelletto, ma un essere intelligente, capace di uccidere attraverso gli occhi e acquisire le abilità dei malcapitati. Un horror davvero ben realizzato in ogni suo aspetto. A livello tecnico ha un’ottima regia che riesce a muoversi molto bene in uno spazio così ristretto come il treno, riuscendo anche a utilizzare benissimo il montaggio, creando scene di tensione ottime e soprattutto delle transizioni ottime che riescono ad aiutare molto anche nei momenti in cui il mostro attacca. Anche la storia è affascinante nella sua semplicità, con molti personaggi interessanti, oltre alle splendide interpretazioni di Lee e Cushing, e un villain davvero notevole, con una personalità e con molte abilità che riescono a cambiare le carte in tavola sorprendendo più volte lo spettatore. Una pellicola che consiglio con piacere.
Rimaniamo ancora una volta negli anni ’70, una decade che apprezzo tantissimo grazie a pellicole molto coraggiose e rivoluzionarie. Oltre che a questa decade rimaniamo ancorati al genere horror, ma un horror davvero particolare, un horror inglese che ho sempre amato e che considero davvero una perla del genere. Inoltre la scorsa volta ho parlato di un’opera con protagonisti Christopher Lee e Peter Cushing, quindi mi sembrava giusto proporre qualcosa con il grande Vincet Price.
Ecco a voi Oscar Insanguinato (Theatre of Blood), pellicola horror, thriller e comica del 1973 scritta da Anthony Greville-Bell e diretta da Douglas Hickox.
Trama:
La pellicola inizia con il critico teatrale George Maxwell (Michael Hordern) ricevere una chiamata dalla polizia. Ci sono alcuni barboni che hanno preso dimora in un teatro che dovrebbe essere demolito e vorrebbero che una persona con la sua autorità li cacciasse via. Così si dirige al teatro ma i poliziotti si rivelano essere degli impostori e i barboni lo pugnalano ripetute volte. Prima di morire, l’autore di questo omicidio si mostra a George, Edward Lionheart (Vincent Price), un attore teatrale che si credeva morto suicida, ma che è vivo e vegeto e in cerca di vendetta nei confronti dei critici che lo hanno umiliato e distrutto. I membri della critica teatrale sono sconvolti dalla morte di George, ma un altro critico viene ucciso, Hector Spine (Dennis Price), con una lancia e il suo corpo trascinato da un cavallo. La polizia e i critici non sanno che Lionheart è ancora vivo, ma capiscono subito che gli omicidi che vengono commessi vengono ripresi dalle varie opere di Shakespeare. I poliziotti così si mettono a guardia di questi critici, ma Lionheart non lascerà perdere e farà in modo di portare a termine la sua vendetta.
Da come avete potuto capire, il titolo italiano è abbastanza fuorviante. Infatti qui non si parla di cinema ma di teatro. Immagino che abbiano scelto questo titolo per attirare di più il pubblico, ma comunque sia non c’entra assolutamente nulla con la storia. Ma non siamo qui per parlare di ciò, bensì di un’opera che mi ha catturato fin dalla primissima che lo vidi e i motivi sono molteplici. Quindi iniziamo subito con la recensione.
Come al solito partiamo dal lato tecnico e gli elogi vanno sicuramente al regista per il modo in cui muove la macchina da presa e come costruisce le varie scene. In questo film vedremo numerosissime tecniche interessanti, a partire da inquadrature dal basso all’alto, lunghe carrellate complesse, campi e contro campi che aumentano la tensione, piani sequenza e così via. Il regista riesce sempre a creare scene elaborate e ben costruite ma la cosa migliore è che riesce a farlo senza che lo spettatore noti niente. Questo è un punto di forza non indifferente dato che delle volte capita anche a registi molto bravi di perdersi in troppi tecnicismi e di rende il tutto troppo meccanico e visibile, ma qui non succede e la pellicola scorre benissimo grazie anche a n montaggio curato e un ritmo che tiene incollato lo spettatore dall’inizio alla fine.
Molti elementi funzionano alla grande, come la fotografia, in grado di mettere in risalto il colore rosso ma anche di creare dei tagli di luce ben elaborati, oppure la colonna sonora, molto azzeccata e mani invasiva.
Quello che inoltre colpisce veramente di quest’opera è certamente la sua follia. In questo film tutte le morti avvengono seguendo quelle presenti nelle opere di William Shakespeare e sono tutte molto cattive e ingegnose. C’è sempre un crescendo a ogni morte e i metodi con cui avvengono non stancano mai, anzi riescono a stupire, impressionare ma anche divertire il pubblico, che si ritrova di fronte a tante esagerata meraviglia. Alcune morti saranno brutali ma in tutte ci sarà un pizzico di ironia. Perché Oscar Insanguinato non è solo horror, ma una commedia horror e in certi casi riesce a strappare delle risate sincere, anche grazie alla battute di Vincent Price e a sequenze tra il surreale e il grottesco.
In generale tutti gli attori sono ottimi e i loro personaggi ben caratterizzati, alcuni di loro sono volutamente ridicoli, ma tra tutti, quello che riesce a emergere in tutta la sua forza, è sicuramente il Lionheart del grande Price. Il suo personaggio interpreterà vari ruoli shakespeariani, citando alla perfezione ogni linea di dialogo, cambiando tono ogni volta e lo farà con una recitazione sopra le righe ma soprattutto con un’energia e una passione incredibile. Tra le altre cose lo vedremo indossare tantissimi costumi di scena, uno migliore dell’altro, e riuscirà a convincere i barboni a fare altrettanto, rendendoli delle comparse credibili. Il suo personaggio è incredibile e soprattutto si dimostra grandioso anche quando sarà semplicemente Lionheart, un attore che ama il suo lavoro, che ama la recitazione ma che è stato distrutto in più e più modi da una critica spietata e senza scrupoli.
Ed è anche questa la bellezza del film ossia la critica ai critici. Le critiche sono importanti e fondamentali, danno un’idea generale di un’opera al pubblico e inoltre possono anche essere un modo per far crescere e migliorare certi autori, ma non in questo caso. I critici di questa pellicola sono spietati, crudeli nello loro recensioni e sembrano quasi divertirsi a inventarsi dei commenti crudeli nelle loro recensioni, attraverso analogie e metafore. Tutto ciò l’ho visto accadere anche oggi attraverso certe recensioni fin troppo cattive nei confronti di certe opere, quasi mirate a umiliare il lavoro di una o più persone. Perché le critiche sono importanti, ma possono anche rovinare una carriera.
Per concludere, Oscar Insanguinato è una pellicola straordinaria che adoro tantissimo, probabilmente una delle migliori opere con Vincent Price. Un film capace di divertire e intrattenere dall’inizio alla fine, mostrando una serie di omicidi ispirati e anche crudeli e mandando un messaggio molto forte. Un’opera da recuperare assolutamente.
Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
Capolavoro :)
Una meraviglia!
Applausi! Recensione da leggere più volte.
Grazie mille, sei troppo gentile. Questo film merita di essere visto più e più volte.
Anche io l’ho adorato. Ho la recensione pronta nel cassetto e condivido tutto quello che hai scritto.
Mi fa piacere e sono curioso di leggere la tua recensione!
[…] Oscar Insanguinato — My Mad Dreams […]
Dalle immagini sprizza proprio anni ’70 in ogni direzione ^_^
I migliori anni 70 a mio avviso! Lo adoro tantissimo.
[…] anni ’70 per portare un horror davvero particolare, una commedia horror per la precisione: Oscar Insanguinato. La storia parla di un attore teatrale che, dopo essere stato umiliato e deriso continuamente da […]
Vincent Price ha spaccato anche in un altro horror molto simile a questo, L’abominevole dr. Phibes: l’hai visto?
Visto e adorato. Un altro dei suoi numerosi film che dovrei assolutamente recensire.
Sarei curioso di leggere una tua recensione anche di quest’altro splendido film: https://wwayne.wordpress.com/2022/09/16/una-scelta-difficile/
Non ho visto il film, ma ho trovato molto interessante il tuo articolo e il paragone che hai fatto. Ottimo lavoro!
Corro a risponderti nel mio blog! :)