Polvere

Qui è la prima volta che mi cimento nei flussi di coscienza. Quindi perdonate l’approccio da principiante.
Mi è piaciuto l’esperimento e l’utilizzerò ancora.
Buona lettura.

Polvere

Che cosa avrei dovuto fare? Non potevo concedermi una risposta. Restavo inerme nel letto, con il pigiama che aderiva alla pelle sudata, mentre il corpo bolliva sotto le coperte troppo pesanti.
Tentai di alzare un braccio per raggiungere la bottiglia d’acqua sul comodino ma invano, l’arto ebbe solo un leggero spasmo e poi smise di muoversi.
“Voglio scusarmi con tutti… perché mi odiate?”.
Sono un sacco di carne marcia che rimane al buio a sudare. L’odore della stanza è indefinibile e opprimente. L’oscurità, la mia casa.
Al sole morirei. Persino la mia anima ne verrebbe corrotta.
“Svegliati, questo è ciò che vogliono farti credere!”.
Non ascoltai e permisi a me stessa di spostarmi sul fianco destro; nel fare questo avevo abbastanza forza.
Il disegno era perfetto, lì sulla mia scrivania, ma stava prendendo polvere. I libri di studio impilati al suo fianco, come una piramide poco stabile, attendevano.
Avrei dovuto concludere e inviare quel disegno al concorso.
Avrei dovuto studiare per quell’esame tanto importante.
Dovevo alzarmi dal letto, accendere la luce, smettere di ascoltare quelle voci sabotanti, e mettermi a lavoro.
Fallirai come hai sempre fatto perché non esisti perché sei un inerme pezzo di carne che sa stare solo sotto le coperte e tutto è al di fuori del tuo controllo dove non puoi impedirlo non puoi controllarlo non puoi manipolarlo non puoi fare assolutamente nulla e resti in silenzio muta con la bocca cucita mentre osservi il successo degli altri che pian piano ti uccide come il mostro che sei perché sei nata diversa e come tale sarai trattata per il resto della vita e con ciò devi restare in casa non uscire non fare assolutamente nulla nemmeno mangiare quindi smettila di provarci tanto è inutile non lo capisci? Sei una fallita.
Mi sedetti con il viso rivolto verso il pavimento; pochi passi mi separavano dalla scrivania e qualche sforzo in più mi avrebbe condotto in cucina, per mangiare qualcosa.
Da quanto tempo non mangiavo? Non lo sapevo e non aveva davvero importanza.
Ciò che contava era andare fuori controllo, combattere quell’estremo bisogno di perfezione che mi impediva mi fare qualsiasi cosa.
Non potevo semplicemente alzarmi dal letto, fare la doccia, mangiare e poi studiare e lavorare al disegno per il contest. No, era tutto troppo complicato.
La mente scricchiolava al solo pensiero e quelle voci arrivavano, pronte a fermarmi: “Nulla sarà mai perfetto come desideri nulla sarà sotto il tuo controllo e la vita è completamente imprevedibile con il suo intricato palazzo fatto di migliaia di piani contorti e incastrati tra loro come un puzzle dalle infinite dimensioni che ti risucchiano facendoti perdere e ti tengono prigioniera quindi perché provi a combattere e a cercare quella forza di cui non hai bisogno?”.
Quel bisogno di controllo era al tempo stesso un modo di lasciarsi sfuggire tra le dita la possibilità di tenere in pugno le sorti della esistenza.
La perdita di controllo totale era già parte di me e decisi di ascoltare: “Così perdi il controllo e la vita smette di essere un terribile incubo tramutandosi in un limbo infinito dove non hai bisogno di realizzarti ed essere qualcuno in un luogo dove tutti sono uguali cioè dei sacchi di carne pieni di sangue che sudano sotto le coperte perché incapaci di alzarsi dal letto e aprire le finestre… eh sì fai schifo ma è questa la vera perdita di controllo ed è ciò che agogni.
Sorrisi, pensando a quanto futilmente avessi lottato per cercare qualcosa che già mi apparteneva.
Piansi, focalizzandomi sul destino che mi attendeva.
Dormii, infine, mentre fuori il mondo andava fuori controllo.
E io? Avevo ogni cosa in pugno o era soltanto polvere?

LINKS:

[Shiki Ryougi 両儀 式]

12 pensieri riguardo “Polvere

  1. Una strana commistione di stanchezza e disillusione, dovuta probabilmente alla deleteria somma tra problemi personali (non voglio ripetermi) ed il lockdown (che ha annullato la totalità degli eventi pubblici a cui normalmente partecipo ed ha costretto in casa tutti a scrivere al pc, anche coloro a cui, in un mondo giusto, dovrebbe essere proibito), mi ha reso ultimamente assai insoddisfatto di ciò che vedo e leggo, ma soprattutto ha fatto crescere in me una vera idiosincrasia per i conservatori e per quanti soprattutto, pur avendo le capacità intellettuali per agire diversamente, scelgono di arrendersi alla comoda prigione della bolla di filtraggio costruita attorno a lui: insomma, mi sono stancato di vedere ovunque pubblicizzata la “fuffa” come novità, di leggere gente che finge hype per cose rimasticate mille volte, che scrive sulle quattro cazzate che ha letto durante la quarantena/cinquantena pensando che le proprie banali parole possano davvero essere d’aiuto ad altri, che s’inventano profili social di ogni tipo spammandoti le loro opinioni sugli argomenti più disparati, che sputano bile su famosi influencer come la Ferragni, mentre di nascosto farebbero prostituire il loro bambino pur di avere un millesimo del loro successo…

    Ovviamente ho una casa dotata di specchi e non lesino critiche anche a me stesso: non conto nemmeno i post che ho iniziato e buttato, perché non li ritenevo all’altezza del mio standard o perché magari erano stati superati da quelli di altre persone più valenti di me sul medesimo argomento (o anche solo più veloci), ma spero prima o poi di riuscire a mandare online qualcosa che reputo degno…

    Poi accade che leggo cose come quelle scritte da te, Shiki, che mi aprono il cuore e mi riaccendono il cervello: sei fantastica e ti adoro!

    Ah, dimenticavo: ho scritto in modo più puntuale cosa penso di questo pezzo di prosa e perché penso che sia davvero molto bello, direttamente sulla piattaforma di Wattpad, casa deputata ad ospitare sia il racconto che i commenti, perciò chi se lo volesse leggere può andare a farlo direttamente al link inserito in questo post.

    A te, deliziosa Shiki, un applauso sincero ed a tutti gli altri Buona Lettura!

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