Quando ero piccolo di tanto in tanto mi capitava di vedere in televisione qualche episodio dei Transformers. Guardavo questo cartone per divertimento ma non ero un appassionato anche se l’idea di vedere robot che si scontrano tra di loro mi piaceva molto (che poi non sono proprio robot ma alieni).
Le varie serie riuscivano a intrattenermi cosa che invece non sono mai riusciti a fare i cinque film diretti da Michael Bay. Li ho sempre trovati troppo confusionari a partire da un montaggio talmente frenetico da sembrare un mosaico a una regia che faceva mille inquadrature che non riuscivano a incastrarsi bene.
Oltre ciò mi hanno sempre infastidito i personaggi umani di queste storie, clichè viventi poco approfonditi che in certi punti sembravano usciti da un film demenziale. Per quanto riguarda invece gli Autobots e i Decepticon, nei film non mi hanno mai detto nulla di che, ma quello che proprio non sopportavo era Optimus Prime. E in questo caso non è neanche colpa di Bay, Optimus mi era antipatico anche nei cartoni; il capo senza macchia e senza paura, incorruttibile, che non sbaglia mai e pieno di consigli morali. In parole povere era noioso (nonostante il design molto bello).
Nei cartoni, così come nei film di Bay, non era Optimus a spiccare ma Bumblebee, personaggio che riusciva sempre a trasmettere un certo carisma e a cui legavi di più.
E la pellicola di cui parliamo oggi (come se non si fosse capito dal titolo) parla proprio di lui.
Bumblebee è un film di fantascienza diretto da Travis Knight e primo spin-off dei Transfromers.
Charlie è una ragazza di 18 anni con la passione per le macchine, ha perso suo padre e non vede di buon occhio Ron, il nuovo compagno della madre. Mentre la sua famiglia sembra star bene insieme, lei non riesce ad andare avanti e si sente sola ed esclusa. Il giorno del suo compleanno trova un vecchio Maggiolino Volkswagen giallo e, volendo una macchina tutta per se, decide di ripararlo. Quello che non sa è che in realtà il Maggiolino è B-127, un Autobot sfuggito alla caduta di Cybertron. Però lui non ricorda più chi è o come si chiama così Charlie decide di chiamarlo Bumblebee.
Questa pellicola è stata una sorpresa continua soprattutto perché si differienza parecchio dagli altri Transformers. Prima di tutto è interessante vedere come il tutto sia ambientato nel 1987. Già da questo possiamo capire che Bumblebee cercherà di creare quel tipo di nostalgia anni ’80 che va di moda adesso, riuscendoci bene ma senza concentrarsi troppo su di essa. Oltre questo il film sarà più simile a un E.T. per quanto concerne lo svolgersi degli eventi. Avremo l’incontro tra l’umana e l’alieno , la nascità di questa particolare amicizia, i militari che vogliono ditruggere la creatura e, in aggiunta a questo, due Decepticon, Shater e Dropkick, sulle traccie di B-127 per avere informazioni su dove si nasconda Optimus Prime.
Tutti elementi che si sono già visti in molti film e per nulla originali, ma che sono incastrati bene e fanno funzionare la pellicola.
Non aspettatevi un film ricco di azione, gli unici momenti che possono definirsi tale sono solo all’inizio, durante la guerra su Cybertron, e alla fine. Tutta la parte centrale si concentra su Charlie e Bumblebee, sulla loro amicizia e sulla loro crescita. Entrambi sono in un certo modo lontani dalle persone che amano e soprattutto hanno perso loro stessi, Bumblebee perché ha perso la memoria, Charlie perché non riesce a trovare il suo posto nel mondo.
Sarà divertente vederli in azione soprattutto Bumblebee che, senza memoria e in un mondo completamente sconosciuto, rischierà di combinare qualche macello. Per certi versi a me ha ricordato molto di più quella perla che è Il Gigante di Ferro.
Parlando di regia, si vede parecchio il cambio che c’è stato. Travis Knight è una persona che rispetto molto: è presidente e amministratore delegato della Laika, la casa di produzione che ha sfornato film d’animazione in stop-motion meraivgliosi (come ad esempio il bellissimo Coraline). Inoltre ha prodotto tre degli attuali quattro film della Laika ovvero Paranorman, Boxtrolls e Kubo e la spada magica; di quest’ultimo è stato anche regista. E, piccola parentesi, Kubo è una pellicola straordinaria che mi ha regalato grandi emozioni e che alla fine mi ha commosso. Ed è proprio per Travis Knight che ho deciso di vedere il film, perché volevo sapere se sarebbe riuscito a insierire quel lato emotivo presente nelle pellicole della Laika, ma quasi assente in quelle dei Transformers. E ci è riuscito in pieno.
Mi è piaciuto come ha diretto molte scene, soprattutto quelle d’azioni che, non saranno mastodontiche come quelle dei film precedenti, ma sono molto comprensibili e senza montaggi inutili. Ho notato anche un certo miglioramento nella fotografia con dei colori più vivi e lucenti (e soprattutto non bruciati).
Molto belle anche le musiche scelte per il film dove troveremo composizioni dei The Smiths, dei Duran Duran, degli A-ha, dei Tears of Fears e molti altri. Ci sarà anche una canzone fatta da Hailee Steinfeld, l’attrice che interpreta Charlie, Back to Life. La colonna sonora invece è affidata al nostrano Dario Maranelli.
Ottimi anche gli attori tra cui spicca Hailee Steinfeld che dimostra di essere una bravissima attrice e di meritarsi ruoli in film migliori. Anche il wrestler John Cena mi ha divertito anche se quando urla sputa un po’ troppo.
Per finire Bumblebee è senza dubbio il miglior film sui Transformerse anche un ottimo film d’intrattenimento. Non è esente da difetti tipo il fatto che dei ragazzi riescano a eludere dei militari o dei personaggi che, anche se ben contestualizzati, sono macchiette viventi. Ma su queste cose, per come sono state mostrate, si può sorvolare. Bumblebee dimostra di essere una pellicola con un bel carattere e sicuramente piacerà a molti di voi.
Ciò detto auguro a tutti quanti buone feste e felice anno nuovo!
[The Butcher]
Porca boia, Butcher! Mi sono davvero stancato di farti i complimenti per come stai svolgendo la tua attività di blogger, per la tua passione per il cinema, per la libertà del tuo spirito critico e del tuo approccio a… Praticamente qualsiasi cosa… Che palle! Sembra quasi che ci siamo messi d’accordo per farci i complimenti ogni volta!!
Il problema è che non so come fare diversamente, a meno di mentire, perché sul serio ogni volta riesci a stupirmi: non sto parlando di un livello di qualità dei tuoi articoli sempre alla stessa altezza o di approfondimenti ogni volta incredibili e pazzeschi, perché è normale che anche tu, come me, come tutti, abbia argomenti che ti stimolino di più ed altri di meno e che di conseguenza sui primi tu metta più energie e su gli altri, invece, tu faccia dei post in cui ti limiti semplicemente a dire la tua opinione, ma è davvero incredibile che in ogni caso tu riesca sempre a dire la cosa giusta, senza cadere nelle facili osservazioni che fanno tutti gli altri! Anche in questo caso, anche per questo Bumblebee sto infatti leggendo in giro per il web, anche su blog che stimo e che rispetto, sempre le solite critiche, anzi, in alcuni casi poi davvero esagerate e fuori luogo, nemmeno questo fosse il primo film pensato e studiato per un pubblico adolescenziale!
Che libertà di veduta hai avuto quando, parlando del soggetto, hai scritto cose tipo «tutti elementi che si sono già visti in molti film e per nulla originali, ma che sono incastrati bene e fanno funzionare la pellicola», perché alla fine è tutto qui: da una parte c’è il divertimento ipertrofico, pieno di esplosioni ed adolescenti bionde con fisici da top model che giocano a fare le ragazzini eroine incredibili e trame così inutilmente complesse da sembrare scritte con lo stesso metodo usato da Microsft per risolvere gli errori nella scrittura dei codici dei suoi sistemi operativi (ovvero senza risolvere alla radice il problema, ma creando una lasagna di patch che ingigantiscono il sistema in modo elefantiaco, sovrascrivendo la correzione all’errore sopra l’errore creandone dei nuovi), mentre dall’altra c’è la semplicità di un ritorno alle origini del divertimento per giovani ragazzi (appunto young adult), con ovviamente la dicotomia dei buoni e dei cattivi appositamene semplicistica ma anche quel sense of wonder che fu del decennio dei Goonies e dei Gremlins (ma anche dei live action Disney degli anni 70), con una sceneggiatura che si sviluppa senza salti o ellissi fuorvianti (non è un film autoriale e sarebbe stato stupido farlo con questo franchise) ed un’attrice vera, impeccabile per l’età e la tipologia del character.
Grazie Butcher, grazie…
P.S. A Gennaio, se riesco, penso che scriverò un lungo post sui film che più mi sono piaciuti tra quelli distribuiti in Italia (non nel mondo) nel 2018… Tu e Shiki pensate di fare lo stesso o eviterete?
I tuoi commenti mi riempiono di gioia. Capisco alcune critiche mosse nei confronti del film ma il punto è che a volte certe persone si dimenticano che il film è rivolto per lo più a un pubblico giovanile. Ma nonostante tutto ha i suoi picchi di qualità appunto nei lati emotivi ed è una pellicola che ti diverte molto.
Per quanto riguarda la lista dei film non saprei che dirti. L’idea mi interessa, ma penso che perderei tantissimo tempo per decidere cosa mettere e soprattutto se inserire un limite (tipo top ten o cose simili) oppure andare a istinto e vedere come va. Sappi che comunque Ghostland ha uno dei posti più alti.
Ancora una volta d’accordo!
Ti faccio uno spoiler del mio futuro possibile post: tra i primi 10 della mia chart c’è anche per me Ghostland… e due film di due registi messicani…!
Alla prossima, amico.
Non gli avrei dato due centesimi a questo film figurati pagare il biglietto del cinema. Ho visto i primi due Transforners ma a parte la Megan Fox chinata sul cofano dell’auto (epocale!) non c’è nulla che mi spingerebbe a rivederli. Dopo questa tua recensione chiaramente prendo in seria considerazione di fare la pace con i robottoni (anche perché sono più grandicelli di me 😂)
Io gli ho dato una mezza speranza proprio per via del regista (e in minima parte per Hailee Steinfeld che è un’attrice con molto talento). I film di Bay sono veramente tremendi ma questo si discosta molto da quelli e tende a essere più un film per famiglie ma con una certa empatia che tende a mancare in molti film per famiglie. Che poi, come ho già scritto, non ha una storia originale ma anche se molti eventi sono già visti, sono fatti bene. Non è un capolavoro ma sicuramente è un film che può farti passare una serata tranquilla senza farti uscire dalla sala con il mal di testa. Ti auguro una buona serata!