Non aprite quel cancello (The Gate)

Ci sono certi film che avrei tanto voluto vedere da piccolo. Molto spesso quello che vediamo quando siamo bambini ci influenza e ci aiuta a scegliere la nostra strada. Purtroppo quand’ero piccolo non ho mai avuto l’occasione di vedere un certo tipo di pellicole che probabilmente mi avrebbero in anticipo quale strada scegliere o almeno ad avere un’idea più chiara su quale tipo di cinema avrei prediletto.

Non aprite quel cancello (The Gate) è uno di questi film.
Diretto da Tibor Takács, The Gate è un film horror del 1987.

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Trama:
Il protagonista, Glen (interpretato da un giovanissimo Stephen Dorff al suo debutto cinematografico), trova insieme al suo amico Terry un geode nel giardino di casa sua. I due cercano di aprirlo e, quando ci riescono, delle scritte appaiono sul foglio dove era poggiato. Incuriositi, i ragazzi leggono il testo e, così facendo, evocano delle forze demoniache intenzionate a rivendicare questo mondo.

Sono sicuro che, se avessi visto questo film durante l’infanzia, certamente mi sarei spaventato (da piccolo avevo paura di ogni cosa), ma lo avrei amato alla follia e visto tante di quelle volte da consumare la videocassetta.
Ciò non è successo ma nonostante tutto questo film è riuscito ad appassionarmi e spero che possa fare lo stesso con voi.

Inizialmente il regista non doveva essere Takács bensì Michael Nankin, lo sceneggiatore. E lo script originale, che aveva ideato Nankin, era diverso; doveva essere un film molto violento in cui morivano parecchie persone e non un “horror per tutti”. I suoi progetti cambiarono quando la casa di produzione decise fargli rimaneggiare la storia e di rendere il tutto meno cruento e per un vasto pubblico.

Così la sceneggiatura venne cambiata e alla regia andò Tibor Takács. Molte volte mi domando come sarebbe potuta diventare una pellicola se le cose fossero andate in modo differente, ma posso dire che in questo caso il lavoro finale è incredibilmente eccelso.

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I mostri non compaiono fin da subito e l’azione esplode solo nella seconda parte. Nella prima metà invece ci si concentrerà molto di più sui tre protagonisti (Glen, Terry e Al) e sul rapporto che c’è tra loro. Glen e Terry sono dei grandi amici e si sostengono l’un l’altro ma il rapporto più interessante è quello tra Glen e sua sorella maggiore Al.
I due si sono sempre voluti bene ma da un po’ di tempo Al si è allontanata da lui per stare con i compagni più fighi della sua scuola. Cercando di farsi accettare socialmente da quest’ultimi, Al ha trascurato Glen e questa cosa fa soffrire entrambi che, nonostante ciò, continuano a volersi bene.
Sarà grazie agli eventi che avranno luogo a casa loro che i due si riavvicineranno.
Terry è un buon personaggio che, nonostante il suo modo vivace di comportarsi, soffre ancora per la morte della madre.

In questa prima parte, nonostante l’attenzione perlopiù concentrata sui tre personaggi principali, assisteremo a eventi strani e sovvrannaturali che ci prepareranno per l’arrivo dei demoni; demoni che, tra l’altro, adoro.
Anche se sono minuscoli, nella realtà i mostri erano delle persone con addosso dei costumi e sembravano così piccoli grazie a delle prospettive e della inquadrature che li facevano sembrare tali. Il cinema riesce ad essere magico anche senza l’utilizzo del digitale.
Ma una cosa che ho proprio amato è stato il Signore dei Demoni. Sì, perché quell’essere mostruoso e gigantesco è stato creato con la stop-motion, una stop-motion di ottima qualità aggiungerei.
In questa pellicola hanno utilizzato tutti i trucchi possibili del cinema per poter rendere indimenticabili certe scene. E più ci penso più sono sicuro che certi momenti presenti nella seconda parte sono diventati iconici proprio per la loro bellezza.

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Sono tentato di descrivere nel dettaglio certe scene ma facendo così rovinerei la sorpresa a tutti quelli che ancora non conoscono il film e questa è una cosa che non voglio.

Chiunque non abbia visto questo film deve recuperarlo immediatamente.
E con questo si conclude questo breve articolo. Spero di essere riuscito a convincervi.

Grazie mille per l’attenzione.

[The Butcher]

13 pensieri riguardo “Non aprite quel cancello (The Gate)

  1. Non è facile cogliermi di sorpresa in campo cinematografico, mio caro Butcher, ma tu questa volta lo hai fatto e mi hai lasciato non solo affascinato, ma anche tremendamente incuriosito!!
    Per colpa dei maledetti titolisti italiani (tra l’altro sto per fare un remake ed un ampliamento del post che feci a suo tempo sulla questione), avevo a suo tempo trascurato questo film, pensando si trattasse di tutt’altro (dai, seriamente, l’ennesimo titolo della serie “Non aprite qualcosa” ed invece leggendo il tuo breve articolo (troppo breve, ero curiosissimo di saperne di più!!) ho capito che il film è completamente diverso da ciò che mi aspettavo!
    Ora gli do la caccia in rete, prima di pensare ad un acquisto in home video…

    Grazie ancora per il servizio e per la dritta: devo colmare la mia lacuna!

    1. La prima volta che lo vidi anch’io partii con il piede sbagliato. Il titolo mi aveva fuorviato e pensavo di vedere tutt’altro. Comunque sia lo apprezzai parecchio. E qualche anno dopo lo riguardano con una mentalità più matura e me ne innamorai. Sono felice di averti fatto conoscere questa perla e non vedo l’ora di leggere il tuo articolo (tra l’altro devo recuperare ancora alcuni dei tuoi. Mi farò perdonare per il ritardo!).

  2. Uffa..
    Mi partito il commento
    Scrivevo..a parte il titolo questo film fa’ parte di un genere che dovresti rivisitare tutto perche’ per quegli anni erano delle piccole perle 😊

  3. Io e l’horror abbiamo un rapporto contrastato. Il J-horror e quello coreano mi intrigano e ne ho trovato diversi che mi sono piaciuti; l’horror italiano (del mio omonimo con cui non ho alcuna parentela) lo vedo con un certo interesse, ma quello americano mi sembra quasi “telefonato” e splatter gratuitamente.
    Meno male che ci sono le tue recensioni! Cercherò questo titolo.

    1. Sicuramente c’è una grande dose di slasher negli horror americani, ma anche tra gli slasher ci sono perle di inestimabile valore (Nightmare, Hellraiser, Halloween). Gli horror orientai sono stupendi ed è lì che è presente uno dei film che più mi spaventa di più: Ju-on. Ancora oggi è quello che riesci a crearmi un certo terrore insieme a Martyrs (ecco, attento agli horror francesi sopprattuto quello di inizio 2000, sono stupendi ma gli incubi non te li leva più nessuno).

      1. Ecco sarò impopolare ma hai citato un trittico che non mi va giù. Visti gli ultimi due, Nigthmare non lo vedrò mai. Ju-On devo vederlo a luci accese, con qualcuno a casa e devo avere le unghie lunghe per rosichiate fino alle pellicine 😂

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