In occasione dell’anniversario della nascita di Hans Asperger, ricorre la giornata mondiale della Sindrome di Asperger.
Non mi metterò a scrivere un poema, raccontando la storia e descrivendo le caratteristiche di una persona asperger, soffermandomi sulla differenza marcata che esiste tra maschi e femmine e i loro punti in comune.
Non voglio nemmeno parlare ulteriormente di me; l’ho fatto abbastanza tramite articoli, racconti e discussioni.
Alcuni link per chi è curioso:
- Introspezione egocentrica: raccolta di brevi racconti, più o meno ispirati e legati alla mia persona.
- Introspezione autistica: “articolo” scritto un anno fa.
Tanto meno voglio fare discorsi assurdi sul come affibbiarsi un’etichetta al giorno oggi venga ritenuto così cool.
La mancanza di personalità e di conoscenza sul proprio essere può portare a perdersi in un oceano fatto di informazioni più o meno vere e nicchie accanite come sette religiose in cui ogni parola viene pesata e marchiata a fuoco sulla tua pelle. E questo vale per così tante cose che ora non ho nemmeno la forza di elencare. Autismo, gender, fandom, ansia, depressione, ecc… tutto questo è troppo immenso, dispersivo e inutile. Non aiuta. Non serve. Non mi serve.
Cosa mi serve? Cosa mi aiuta?
Uscire dalla pellicola invalicabile in cui sono rinchiusa: plastica pesante, densa e soffocante.
Questo post è inutile ma volevo scrivere qualcosa prima di cadere nel buio per mesi (tranne rare eccezioni).
[…] Il significato di essere Asperger – piccolo sfogo inutile ma che voglio includere, perché anche questo significa essere Asperger. […]