Chi di voi si ricorda la mia recensione su Gravity Rush Remastered?
Per rinfrescarvi la memoria cliccate qui: CLICK!
Avviso già dal principio che sarà necessario aver giocato (o comunque conoscerne gli eventi e il gameplay, anche se in minima parte) al primo capitolo per leggere questo articolo e comprenderlo appieno. Per il resto parlerò senza fare anticipazioni importanti a chi ancora vuole godersi con calma il secondo.
Risulta importante sottolineare che, grazie al buon successo ottenuto, questa volta il gioco è stato pensato e sviluppato fin dall’inizio per la console casalinga PlayStation 4, disponendo quindi un hardware più potente e di maggior pubblico.
In Gravity Rush 2, uscito nel gennaio 2017, assistiamo al ritorno in grande stile di Kat la Shifter.
Trama:
Kat e Syd, risucchiati da una tempesta gravitazionale, diventano ospiti di una tribù che per guadagnarsi da vivere vende i minerali che recupera dalle aree inabitate e inospitali che si sono inabissate per effetto della gravità.
Purtroppo la vita con quella gente non risulterà facile, sopratutto perché Kat non trova più Dusty e Raven, e la speranza di tornare presto a Hekseville sembra svanire sempre di più.
Io non sapevo quasi nulla di questo seguito.
Affidandomi alla passione e al potenziale che mi avevano trasmesso il primo capitolo, mi son tenuta lontana da ogni trailer e possibile fonte di informazione.
Provai solo la demo, che mi lasciò subito alquanto stupita. La sensazione che mi diede, e che poi venne confermata fin dalle prime ore di gioco del prodotto completo, fu quella di un Gravity Rush completamente riveduto, migliorato e corretto.
La brusca ripresa della trama potrà lasciare spaesati coloro che si avvicinano a questo mondo per la prima volta e risulteranno misteriose le circostanze che hanno portato Kat, Syd e Raven a perdersi nei piani dimensionali (sarà possibile però conoscere i fatti pregressi tramite la visione di alcuni episodi animati in CGI, reperibili su youtube, da questo link: CLICK!).
In riguardo alla trama, ciò in cui più speravo per questo seguito era il poter conoscere il passato della protagonista e vi dico solo che non sono rimasta delusa.
Certo, forse chi si aspettava rivelazioni shockanti potrà storcere un po’ il naso ma per me è giusto che il gioco abbia proseguito sulla scia spensierata tracciata dal primo, poggiandosi su qualche ingenuità e strappando sorrisi pieni di calore a chi saprà farsi trasportare dal genuino entusiasmo di Kat e dalle realtà che la circondano.
Tutto questo comunque accompagnato da situazioni caratterizzate da un stampo leggermente più drammatico e maturo.
Assistiamo quindi a una più longeva avventura, ricca di avvenimenti e nuovi personaggi, che terranno incollati allo schermo per svariate ore.
La possibilità di poter fruttare un hardware altamente più potente rispetto alla PlayStation Vita ha dato ottimi frutti per quanto riguarda il gameplay e le ambientazioni. Assistendo a una vera e propria evoluzione delle meccaniche del primo titolo, qui potremo vedere animazioni altamente migliorate, la presenza di maggior dettagli, sia nelle ambientazioni che nei personaggi (il viso di Kat ad alta risoluzione, con quelle gote rosate, è davvero dolcissimo). Le aree esplorabili saranno molto più grandi e variegate, con la presenza di un maggior numero di nemici diversi e più aggressivi che si affiancano bene alle grandi capacità di Kat nel combattimento, rendendo la sfida molto più interessante anche a livello normale, senza però risultare davvero difficile e frustrante.
L’aggiunta delle interazioni online la trovo davvero carina, con la possibilità di scattare foto e condividerle oppure di partecipare a sfide contro altri giocatori o prendendo parte a piccole cacce al tesoro; tutto questo porterà a guadagnare dei gettoni (Gettoni Dusty) con cui sarà possibile scambiare varie cose interessanti, tra cui costumi, pose e oggetti per Kat.
Un’altra cosa davvero bella è la presenza di due nuovi stili di combattimento, oltre a quello classico; uno a gravità lunare, che permetterà colpi più rapidi e veloci, e uno a gravità gioviana, in cui la lentezza nei movimenti sarà ripagata da attacchi dalla potenza devastante.
In questo modo è possibile potenziare tutti e tre gli stili e poi scegliere e alternare quelli più adatti alle nostre esigenze nei combattimenti, portando quindi a una personalizzazione del proprio modo di approcciarsi al gameplay, in generale.
Rimangono anche le sfide e le missioni secondarie, che saranno molto più interessanti e variegate. Sopratutto quelle sfida non verranno sminuite dall’enorme potenza di Kat a endgame, in caso si decidesse di completarle una volta dopo aver finito la quest principale.
Purtroppo vengono mantenuti alcuni difetti del primo, soprattutto i problemi dell’inquadratura durante l’alterazione della gravita, specialmente nei combattimenti, rischiando di provocare nausea e mal di testa, anche se in misura minore rispetto al passato.
In conclusione, sfociando nella soggettività, posso dirvi che questo Gravity Rush 2 mi ha emozionata più di quanto mi sarei mai aspettata. Forse anche perché effettivamente non sapevo quasi nulla, ma non è da sottovalutare la potenza e il calore che mi ha trasmesso.
Durante i capitoli finali avevo costantemente i brividi e questo non è da sottovalutare.
La dolcezza di Kat mi tocca il cuore.
Ritengo che molto difficilmente questo gioco possa venire a noia, soprattutto perché ho ancora tante cose da fare per completarlo al 100% (compreso giocare il DLC GRATUITO su Raven). Ovviamente però dovete apprezzare il genere e cedere alla sue ingenuità.
In questo caso vi ritroverete in mano un’avventura che merita davvero di essere vissuta.
[Shiki Ryougi 両儀 式]