I peggiori film animati della DreamWorks

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di film in live-action e siamo rimasti in Italia sia perché è giusto dare rilievo a certe opere che a volte vengono ingiustamente ignorate sia, in questo caso, per discutere di un lavoro a mio avviso sottovalutato, Delta. La famiglia Florian è una famiglia di bracconieri che vive di pesca illegale in Romania ma da tempo non riescono più a continuare per i controlli della polizia e quindi sono costretti ad andare in Italia su consiglio di Elia, originario di lì. Qui continuano a praticare la pesca illegale anche grazie a un barista locale che vende il pesce che prendono. I pescatori locali però si rendono conto di cosa sta succedendo e le guardiacaccia Osso e Nina intervengono, cogliendoli sul fatto e denunciando alle autorità ma, quando quest’ultime non si muoveranno, i pescatori decideranno di fare di testa loro. Il film mostra subito un ottimo lato tecnico, con una regia capace di enfatizzare le emozioni dei personaggi e di creare delle belle sequenze, unito a una fotografia naturale stupenda con questa nebbia quasi perenne e una luce fredda. La storia è interessante, non si schiera né con i pescatori né con i bracconieri ma mostra due gruppi di persone disperate che cercano di sopravvivere. Una guerra tra poveri insomma e in tutto questo abbiamo due protagonisti stupendi come Elia e Osso che in questa situazione mostrano la loro vera natura in una storia senza vie d’uscita. Lo consiglio assolutamente!
Torniamo a parlare di animazione e lo facciamo con la DreamWorks ma questa volta in un modo particolare. Ho sempre apprezzato questo studio animato, ha fatto la storia, ha creato delle opere meravigliose e in passato mi sono ritrovato a difendere dei loro lavori a mio avviso fin troppo sottovalutati. Certo, altre volte ci sono stati film brutti ma in altre occasioni sono perfino riusciti a fare qualcosa di ancor peggio. Ed è così che con questo articolo discuteremo di tre delle loro opere peggiori e temo anche che questo non sarà l’ultimo articolo a riguardo.
Quindi iniziamo con il primo titolo della lista ossia Turbo, pellicola animata del 2013 scritta da David Sorren, Darren Lemke e Robert Siegel e diretta da David Sorren.

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Trama:
Teo (Ryan Reynolds), detto Turbo, è una lumaca che vive in un orto di pomodori insieme alla sua comunità e a suo fratello Chet (Paul Giamatti) e ama le corse automobilistiche e la velocità, cose per cui viene preso in giro da tutti. Un giorno Turbo finisce nel motore di una hot rod mentre questa attiva il protossido d’azoto che investe il protagonista e gli dona la supervelocità. Per sbaglio Turbo e Chet finiscono dal venditore di tacos Tito (Michael Peña) che vede le capacità della lumaca e, per aiutare gli affari del fratello e dei suoi amici, decide di farlo partecipare alla Indy 500 dove Turbo potrà affrontare il suo idolo, Guy Gagné (Bill Hader).

Arrivare alla fine di questo film è stata una vera faticaccia. Questo perché Turbo è un film senza il benché minimo guizzo artistico né dal punto di vista registico e neanche nel design che rimane abbastanza anonimo. La cosa peggior però è a mio avviso il ritmo. Per essere un film che si basa sulla velocità è veramente lento, soprattutto per il modo in cui si sviluppa la storia e in special modo all’inizio in cui la storia fa veramente fatica a partire e quando ciò accade è quasi per una forzatura. Il design non è interessanti così come non è interessante la fotografia che, per essere un film molto colorato, è parecchio desaturata come se stesse entrando in contrasto con la fotografia realista che la DreamWorks ha usato in alcune sue pellicole e con una fotografia invece più fantasiosa e variopinta. La storia non interessa perché il suo sviluppo è lento e forzato, arrivare alla corsa finale è una vera agonia e molti personaggi qui presenti non sono accattivanti, anzi molti di loro sono abbastanza abbozzati e ci dimentichiamo in fretta di loro. Certo, il film non è animato male e si vede che dietro c’è uno studio capace per la grandezza degli ambienti, il numero di comparse e altre piccole caratteristiche. Per questo provo quasi rabbia nel vedere tante risorse e talenti sprecate in qualcosa di così vuoto. Ed è questo il difetto vero di questo film, non tanto l’essere brutto quanto l’essere vuoto, Per me è completamente bocciato.

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Passiamo quindi al secondo film, Trolls, pellicola animata del 2016 scritta da Jonathan Aibel e Glenn Berger e diretta da Mike Mitchell e Walt Dohrn.

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Trama:
I Troll sono delle piccole creature che vivono in un perpetuo stato di felicità mentre i Bergen sono esseri enormi che non riescono a essere felici e pensano di poter ottenere ciò mangiando i Troll e quindi li imprigionano e una volta all’anno, durante il Trollstizio, per essere felici. Quando però arriva l’anno in cui Gristle (Christopher Mintz-Plasse), il figlio del Re dei Bergen, deve mangiarli, i Troll riescono a fuggire grazie a Re Peppy (Jeffrey Tambor) e per questo motivo la Chef reale (Christine Baranski) viene bandita per sempre. Passano 20 anni e i Troll vivono sempre felici con Poppy (Anna Kendrick), la principessa, che organizza feste per tutti loro. Un giorno però la Chef li trova e rapisce gli amici di Poppy così lei, accompagnata dallo scorbutico Branch (Justin Timberlake), andrà a salvarli.

Da dove iniziare con questo film?
Sicuramente a livello di stile è migliore di Turbo sia nell’uso dei colori luminosi e veramente ricchi che in alcune sequenze dove la regia non è per niente male, ma ci sono tantissime cose che non apprezzo di quest’opera. La prima cosa che non ho mai apprezzato è che sia un film dedicato ai più piccoli che non tratta con rispetto quest’ultimi, anzi ha delle sciocchezze e delle superficialità che vedo spesso in film animati per bambini. Perché quest’opera è veramente immatura in tanti elementi, in molte battute, nei personaggi e in certe risoluzioni spicciole. E con il passare del tempo sto diventando sempre più insofferente a questa cosa perché, come ripeterò sempre, i bambini non sono stupidi e non devono essere trattati in questo modo. Anche perché non mi è piaciuto come hanno trattato il tema della felicità, una felicità da ottenere a tutti i costi, una felicità quasi opprimente nel modo in cui viene mostrata. Certo, volevano mostrare anche la tristezza, soprattutto con il personaggio di Branch, ma viene trattato con tale superficialità senza tener conto di certe cose, senza approfondire in alcun modo. Poi per una persona più grande è pure un film noiosetto e diciamo che questo senso di noia mi ha pervaso per un bel po’ di tempo, almeno fino a quando Branch non spiega il motivo per cui non canta più. Non so se sia stato volontario o no, probabilmente no, ma quel momento è stato così assurdo e involontariamente comico che mi ha fatto ridere di un evento tragico. Poi la noia ha ripreso il sopravvento. Anche questo per me è bocciato.

E ora passiamo al terzo e ultimo film che considero tra i peggiore della DreamWorks ed è Trolls World Tour, pellicola animata del 2020 scritta da Jonathan Aibel, Glenn Berger, Maya Forbes, Wallace Wolodarsky ed Elizabeth Tippet e diretta da Walt Dohrn e David P. Smith.

Trama:
La regina Poppy (Anna Kendrick) vive felice nel suo regno almeno fino a quando non scopre che la regina Barb (Rachel Bloom), della tribù del Rock, vuole prendere la corda magica che alimenta la loro musica. Ed è così che Poppy scopre l’esistenza di altre tribù di Troll oltre quella del Pop: Rock, Funky, Classica, Country e Techno. Il piano di Barb è quello di riunire tutte le corde insieme come un tempo e dominare gli altri Troll sotto il potere del Rock. Poppy, sempre accompagnata da Branch (Justin Timberlake), partirà per scoprire le altre tribù e fermare Barb.

Mannaggia, hanno fatto un seguito.
E con questo commento potrei veramente chiudere la recensione, anche perché questo secondo capitolo ha tutti gli stessi problemi del primo ma ancor peggiori. In questo caso l’aggravante sono le musiche che già non avevo apprezzato nel fil precedente ma qui non solo sono di più ma vanno a rovinare canzoni molto belle e cult con delle cover indegne. E anche in questo caso il film vorrebbe parlare di tematiche importanti come il fatto che siamo tutti diversi ma possiamo andare tutti d’accordo, ed è una bella tematica, ma più che mostrarcela il film perde tempo a spiegarcela, togliendo di fatto forza a questo messaggio. Inoltre nell’ultima mezz’ora il mio cervello è andato in stand by perché non ce la faceva più. La storia che voleva essere ricca di avventura, con le varie tribù qui presenti, che in realtà non fa che dilungarsi all’infinito e alla fine arriviamo pure a non avere il minimo interesse per gli altri troll. Sono tantissimi eppure sembrano così vuoti e senza nulla da raccontare. Bocciato anche questo.

Diciamo che questo articolo è stato fatto anche perché su questi film non avevo tanto da dire. Certo, in passato ho recensito opere come Shark Tale che era veramente brutto ma almeno quello nella sua bruttezza qualcosa mi aveva lasciato. Come ho già detto, quello che temo è che questo tipo di articolo sulla DreamWorks non sarà l’ultimo.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

34 pensieri riguardo “I peggiori film animati della DreamWorks

        1. A me piace guardare film animati destinato a un pubblico più piccolo. Ad esempio alcuni film animati di D’Alò sono effettivamente per bambini ma si dimostrano molto educativi e divertenti. Dal mio punto di vista, Trolls è tremendamente infantile e il messaggio che manda non arriva affatto bene e, specialmente neo primo film, è superficiale e semplicistico.

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