Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare del mondo del cinema e più precisamente abbiamo deciso di concentrarci su un’opera nostrana degli anni ’70 molto interessante, un’opera diretta da Dario Argento e ultimo capitolo della sua Trilogia degli Animali, 4 mosche di velluto grigio. Roberto è il batterista di un complesso rock che da un po’ di tempo viene pedinato da un misterioso uomo con l’impermeabile. Un giorno decide di affrontarlo e nella colluttazione, per sbaglio, lo uccide. L’omicidio viene fotografato da una persona mascherata che da lì in poi comincerà a perseguitare Roberto con fotografia, telefonate, arrivando perfino ad aggredirlo a casa ma senza mai chiedere un riscatto o qualcosa di simile. Roberto chiederà aiuto al suo amico Diomede il quale lo guiderà verso un investigatore privato, mentre la persona misteriosa si farà sempre più pericolosa. Come detto in precedenza, questo è l’ultimo film della trilogia e fin da subito si dimostra più che ottimo. La storia convince e interessa e i personaggi sono molto vari e ben caratterizzati, ma quello che riesce veramente a stupire è il suo lato tecnico e l’estetica. La regia è magnifica, ricca di idee e mai banale sia negli omicidi sia nel mostrare scene oniriche. Tutto il lato tecnico riesce a convincere alla grande, tra fotografia, montaggio e musiche, regalandoci delle atmosfere stupende. Lo consiglio assolutamente!
Torniamo come di consueto a parlare di animazione e restiamo in casa Disney per discutere di un film animato molto interessante, liberamente ispirato dall’omonimo fumetto.
Ecco a voi Big Hero 6, pellicola animata del 2014 scritta da Daniel Gerson, Robert L. Baird e Jordan Robert e diretta da Don Hall e Chris Williams.

Trama:
Hiro Hamada (Ryan Potter) è un ragazzino di 14 anni che vive nella città di San Fransokyo. Lui è estremamente intelligente, tanto da essersi già diplomato ma spreca il tuo tempo facendo gare illegale di robot, facendo preoccupare sua zia Cass (Maya Rudolph) e suo fratello Tadashi (Daniel Henney). Quest’ultimo decide di mostrargli l’Intistute of Technology in cui studia, facendogli conoscere i suoi amici e il professor Robert Callaghan (James Cromwell) e mostrandogli le meraviglie che stanno facendo tra cui anche la sua ultima invenzione, Baymax (Scott Adsit), un robot per dare assistenza medica. Hiro decide di voler entrare nel college a tutti i costi e per farlo decide mostrare alla serata di ammissione la sua creazione: dei micro-bot che lui controlla telepaticamente con un dispositivo e gli permette di creare ciò che immagina. Ciò attira l’attenzione di un’imprenditore senza scrupoli, Alistair Krei (Alan Tudyk) che vuole il suo progetto, ma Hiro rifiuta. Quella sera stessa scoppia un incendio al college che distrugge tutti i suoi micro-bot e uccide sia Callaghan che Tagashi. Come però scoprirà in seguito, quello non è stato un incidente e, insieme a Baymax, cercherà di scoprire chi ha fatto tutto ciò e perché.
Con questo film arriviamo al 54° classico Disney e a un film abbastanza particolare in quanto vede per la prima volta la componente supereroistica in un lungometraggio animato della Disney e ricollegandosi ovviamente della Marvel anche se, fortunatamente, questa pellicola non ha alcun collegamento con l’MCU. Partiamo con ordine.

Come ben sappiamo nel 2009 la Disney acquistò la Marvel e fin da subito iniziarono a lavorare per fare la trasposizione di diversi supereroi. Lo stesso discorso valeva per la divisione animata della Disney, alla quale si consigliò di scegliere nomi poco conosciuti da poter adattare liberamente. Fu così che Don Hall, mentre lavorava a Winnie the Pooh, scoprì il fumetto di Big Hero 6 e il titolo lo affascinò talmente tanto che suggerì la storia a John Lasseter e, tra i numerosi progetti, questo lo interessò particolarmente. Fra le tante scelte che fecero, e questa è una di quelle che apprezzo maggiormente, la prima fu di escludere qualsiasi collegamento con le storie dell’MCU, divenendo di fatto una storia a sé stante, e senza coinvolgere le persone che lavoravano a quei progetti, fatta esclusione per qualche nome. Quindi possiamo dire che Big Hero 6 è un film di supereroi completamente realizzato dallo studio animato e non da altre divisioni. Per quanto riguarda la storia del fumetto, gli autori se ne allontanarono molto, riprendendone il concetto base con questi sei supereroi e cambiando molto il loro design. Specialmente Baymax che nei fumetti non aveva il design rassicurante e morbido che abbiamo imparato ad amare.
Parlando del lato tecnico, il film inizia molto bene presentandoci uno dei suoi elementi più interessanti, l’ambientazione, attraverso la città di San Fransokyo, un misto tra San Francisco e Tokyo. Infatti il film si apre mostrandoci il Golden Gate Bridge ma con una grande particolarità in quanto le sue campate sono a forma di torii giapponesi (i famosi portali che danno l’accesso a zone sacre). La città riesce a stupire per quest’unione tra le città americane e quelle giapponesi dove il tutto verrà illuminato da luci al neon di vari colori e dove la simbologia e arte del Sol Levante sarà preponderante in edifici strettamente americani, il tutto mostrando un grande avanzamento tecnologico. Lo stesso dicasi per i quartieri più piccoli fuori dalla città, con piccole case in stile San Francisco adornate con tanti elementi giapponesi tra cui perfino fiori di ciliegio.
Un’altra cosa che convince fin da subito è il character design. Il nostro gruppo di eroi avrà dei tratti e un aspetto ben definito che riuscirà a differenziarli e a descrivere bene le loro personalità, come ad esempio GoGo Tomago (Jamie Chung), una ragazza dai tratti orientali, con i capelli trasandati e l’abbigliamento sportivo oppure Wasabi Ginger (Damon Wayans Jr.) che invece è alto e corpulento e indossa vestiti precisi e ordinati che corrispondono alla sua personalità. Apprezzo molto anche i loro costumi da supereroi con il loro design iper-moderno e con i colori che li rappresentano benissimo, arrivando a trovarci anche a qualcosa di unico dagli altri come Fred (T. J. Miller) che ne avrà uno da mostro, sua grande ossessione.

Quello che colpisce maggiormente però è proprio Baymax, un design ormai diventato iconico. Essendo un operatore sanitario, doveva avere un aspetto rassicurante e sono riusciti nell’impresa, dandogli forme rotondeggianti e morbide, partendo dall’enorme corpo, alle lunghe braccia, ai piedi piccolini e per finire con la testa ancor più piccola e ovale. Il suo sguardo e il suo aspetto sono minimali ma per nulla banali e riesce a dare una forte sensazione di fiducia e dolcezza, cosa che non si perderà per niente quando, anche lui, indosserà l’armatura da supereroe. Anche la regia sarà di ottima qualità soprattutto nelle scene d’azione e nei combattimenti, mettendo in mostra le capacità dei vari personaggi, come le spade laser di Wasabi, le sfere chimiche di Honey Lemon (Génesis Rodríguez) ma soprattutto l’alta velocità di GoGo che permette la creazione di ottime sequenze e dona al tutto grande dinamismo, cosa che vale anche per il misterioso villain che usa i micro-bot di Hiro. Il lato tecnico convince appieno e anche la sceneggiatura mostra elementi interessanti.
Uno dei punti di forza della pellicola riguarda proprio i personaggi che non solo si differenziano per il design ma anche per la loro personalità. Wasabi ad esempio è un ragazzo che ama l’ordine e la precisione e si agita se queste cose non vengono rispettate, GoGo è molto diretta, intraprendente e decisa, Honey è dolce e vivace mentre Fred è iperattivo e caotico. E tutte queste loro caratteristiche vengono sviluppate molto bene e non rimangono mai in superficie. Hiro è un ottimo protagonista, molto intelligente e pieno di inventiva, ma che sta affrontando un momento molto brutto ed è qui che il film mi ha sorpreso parlando di tematiche molto importanti e delicate: il lutto e la perdita.

La morte di Tadashi è stata qualcosa di inaspettato e anche triste, visto che era riuscito a farsi apprezzare molto ed era anche un punto di riferimento per Hiro. In certe parti del film si parla di queste tematiche, spiegando e mostrando anche come sia importanti non isolarsi davanti a un tale dolore, ma parlarne soprattutto con le persone più vicine. Una tematica molto bella e resa anche abbastanza bene, anche se avrei preferito ne parlassero di più e con più maturità, ma nonostante ciò il messaggio arriva bene e riesce ad avere dei bei momenti commuoventi. L’unica critica che mi viene da fare al film riguarda il cattivo. Non tanto per i motivi che lo portano a fare quello che fa, ma perché la cosa viene gestita con superficialità quando appunto il tutto poteva ricollegarsi perfettamente con la tematica principale un po’ come, per fare un esempio, succedeva con il villain di Up. In realtà questa cosa si vede, ma è trattata in maniera talmente veloce e superficiale che perde di forza narrativa. Per il resto però la storia, i personaggi, le gag e l’azione riescono a convincere.
Per concludere, Big Hero 6 è un film con un lato tecnico veramente ottimo, una bella regia ma soprattutto un character design e delle ambientazioni stupende. I personaggi convincono appieno anche se il villain poteva essere reso meglio. Il film inoltre affronta delle belle tematiche che forse potevano approfondire ancora di più ma che convincono e che vengono trattate bene. Lo consiglio assolutamente!

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!
[The Butcher]
BH6 carino. Ma non ho mai avuto l’impulso di riguardarlo. L’avrò visto anni fa
Io mi ci diverto tantissimo ogni volta. Non è un capolavoro, ma fa bene il suo lavoro e ha dei momenti davvero interessanti.
Dopo due sorelle, ecco la storia tra due fratelli. Anche se non sono amante dei supereroi, è un film che mi è piaciuto molto, specialmente per le tematiche mature che porta, tra dolore, lutto, elaborazione, amicizia e, specialmente, la differenza tra vendetta e giustizia. Bello il design di Baymax, che mi ricorda un ibrido tra Bibendum e Stay Puft marshmallow man. Per me è un bene che non abbiano sfruttato il MCU, così da creare una storia nuova e in linea con lo studio e il suo pubblico. Seppur breve, il rapporto tra Hero e Tadashi è qualcosa di veramente bello e profondo. Ma ho adorato soprattutto San Fransokio (anche se suona male a dirlo). Per me eleva la qualità della narrazione. Gran bella recensione, ti ringrazio per aver raccontato questo film con passione e attenzione ai dettagli.
Sono felice che la recensione ti sia piaciuta. E sì, anch’io sono felice che abbiano deciso di non usare il MCU per questa storia, arrivando a dar vita a una storia che sa intrattenere e divertire, ma capace di parlare di argomenti maturi con un certo tatto e intelligenza e ho apprezzato come hanno sviluppato il rapporto tra Tadashi e Hiro, breve ma intenso, cosa che permette di costruire meglio il dolore per la perdita. Di questo film adoro ogni cosa, l’unica difetto secondo me è il villain. In realtà era perfetto, soprattutto perché si legava perfettamente a Hiro, ma non è stato sfruttato bene (non come Charles Muntz di Up, in cui il legame protagonista-villain era perfetto, sottile e intelligente). . Per il resto, è un film che merita parecchio.
Il Villain non mi è dispiaciuto poi troppo, ma comunque poco incisivo e, vedendo Frozen, potevi intuirlo da subito che non era chi si pensava all’inizio.
Per il MCU c’è il cameo di Stan Lee, è più che sufficiente. Era un periodo in cui appariva ovunque, anche in creazioni non sue. Stavo pensando, che visto che è stata acquisita dalla Disney, Elsa sarebbe la più grande degli Avengers, non solo ha poteri magici, ma anche poteri politici. Chi potrebbe dire altrettanto? ^_^
Però, a parte il design, Hans lo considero perfino più incisivo di quello di Big Hero 6. Potevano approfondirlo meglio, quando si scopriva la sua identità, anche perché aveva il potenziale essere interessante. In ogni caso Elsa dovrebbe prendere il posto di Emma Frost, una villain con i poteri del ghiaccio (cioè, un tempo era una villain, ora è diventata a tutti gli effetti un’eroina e fa parte degli X-Men). Sarebbe uno scontro interessante onestamente parlando.
Non conoscevo il personaggio di Emma Frost. Degli Avengers conosco praticamente solo i protagonisti e poco altro. Comunque potrebbero fare una lega interuniverso con Elsa, Frozone e Jack Frost ^_^
A me piace leggere i fumetti della Marvel e della DC (anche se preferisco più quest’ultimi dato che negli ultimi anni la Marvel ha sofferto una certa carenza di qualità nelle sceneggiature) quindi conosco abbastanza bene quei mondi. E comunque sì, potrebbero essere un ottimo trio, anche se per far entrare Frost nella squadra la Disney dovrebbe comprarsi la DreamWorks. Speriamo non lo faccia mai XD
Purtroppo la DreamWorks non è più quella di una volta.
Non è più forte come un tempo e non ha più i soldi di una volta, questo è assolutamente vero, ma è anche vero che tra film veramente pessimi (tipo Trolls o anche Ruby Gillman) riesce a tirare fuori film piacevoli (Bad Guys) e opere sorprendenti (Il Gatto con gli Stivali 2, Il robot selvaggio), dimostrandosi migliore della Disney di adesso.
Non riesco a capire cosa sia successo. Con i guadagni di Shrek avrebbe potuto vivere di rendita a vitaa.
Immagino che numerosi fallimenti e scelte sbagliate non abbiano aiutato. E comunque la Disney dietro ha tante altre cose che le impediscono di cade, non solo il cinema. La DreamWorks alle spalle non aveva tante difese quanto la Disney. E il fatto che poi siano stati comprati dalla Universal non ha giovato. Tra l’altro bisogna sempre specificare che la DreamWorks Animation si era slegata dalla DreamWorks nel 2004 per diventare uno studio indipendente. Ci sono tantissime cose che hanno fatto perdere potere alla DreamWorks e purtroppo il flop de Le 5 leggende fu uno di queste, ironicamente uno dei loro film più belli e sottovalutati.
L’insuccesso di Riso of the guardians è il sintomo di quanto i contenuti vuoti stiano prendendo il sopravvento.
Questo è quello che mi crea dispiacere. Cercano la formula perfetta per attirare il pubblico, ma non usano quella formula per creare un film che possa dare qualcosa. E l’Illumination è l’esempio perfetto di tutto ciò.
E purtroppo sono sulla cresta dell’onda da una quindicina d’anni… e sembra non attenuarsi.
Prima o poi quest’ondata avrà fine e speriamo che allora qualcun altro si innalzi e sta volta per il meglio.
L’ho apprezzato, anche per la tematiche del “dopo-lutto”, eppure non mi ha preso al 100%
Non è un capolavoro, ma certamente è tra le opere migliori che la Disney ha fatto negli ultimi anni. Apprezzo le tematiche e apprezzo i personaggi. Se Big Hero 6 fosse uscito oggi, per come si ritrova la Disney, avrei gridato al miracolo.
Balalalala.(Baymax è davvero bellissimo)
Quanto mi fa ridere quel verso. Lo trovo davvero simpatico (e grazie al cielo non lo hanno usato troppo spesso).
A mani basse il miglior film della Marvel. Aggiungo due ottime stagioni della serie tv peccato per la stagione conclusiva che deve aver risentito del covid
Alla fine però non aveva alcun collegamento con la Marvel ma era un film a sé stante, il che non ha fatto altro che fargli bene. Adoro quest’opera, non è perfetta, ma è davvero divertente e matura. Ricordo anche le due stagioni televisive fatte in 2D, oltre allo spin-off Baymax. Erano entrambe molto carine e divertenti.
perché è anche una ip per bambini quindi cozzava con tutto universo cinematografico marvel, Tanta roba big hero 6 anche solo per come hanno concepito San Fransokyo
San Fransokyo era veramente magnifica, un connubio perfetto tra Giappone e Occidente, tra futuro e tradizione. Un lavoro eccellente. Tra l’altro c’era anche una sottotrama legata alla città che è stata tagliata: in pratica anni prima San Francisco venne distrutta da un terremoto e gli immigrati giapponesi la ricostruirono e per ringraziarli decisero di cambiare nome alla città.
I love this film and I love the big brother character, so much!
The movie is really great, it’s fun, it has some great action and mostly it talks very well of some adult thematics and yes, even if for a sort time, Tadashi character was amazing and I love his relationship with Hiro.
Lo comprai in DVD anni fa convinto da tante recensioni positive e non l’ho ancora visto… mi ricordi che devo rimediare! :–)
Sempre dare tempo al tempo. Un film meraviglioso a mio avviso, non esente da difetti, ma che sa divertire e parlare di tematiche importanti molto bene. Quando lo vedrai fammi sapere che ne pensi!
[…] che parlava di supereroi ma che per fortuna non era collegato in alcun modo all’MCU, Big Hero 6. Hiro è un ragazzo di 14 anni con una grande intelligenza che però spreca il proprio tempo nei […]
Very fun movie🌁🚀 I am due for a rewatch
It was really fun indeed! And it has some beautiful thematics too.
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