Hell Baby – Hideshi Hino

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati, come di consuetudine, a parlare di animazione e siamo tornati dalla DreamWorks per discutere di un loro film che in passato è stato sottovalutato ma che negli ultimi anni in molti hanno riscoperto e apprezzato, Megamind. Megamind è un alieno spedito sulla Terra dai suoi genitori quando il loro pianeta stava per essere distrutto e insieme a lui è arrivato un altro bambino il cui pianeta ha subito la stessa sorte. Mentre Megamind cresce in prigione e diventa un villain, l’altro bambino vive una vita agiata e in seguito diventa l’eroe Metro Man. Durante l’ennesimo scontro tra i due, Metro Man rimane intrappolato in una cupola fatta di rame, quest’ultimo un elemento che gli toglie i poteri, e il raggio della morte di Megamind lo uccide. Così Megamind, dopo tanti fallimenti, è il padrone della città di Metro City ma senza qualcuno che lo fermi la sua vita diventa senza senso, così decide di creare lui stesso un supereroe e ovviamente le cose non andranno nel migliore dei modi. Il lato tecnico del film non è niente male, con un character design ispirato non solo alla fantascienza anni ’50 ma anche ai comics di quel periodo (specialmente della DC Comics). Quello che però sorprende di più è la storia, con un lato comica divertente e anche molto folle, che riesce a strappare numerose risate, ma soprattutto un protagonista incredibile, pieno di difettie e incredibilmente umano, che avrà un’ottima crescita e manderà anche un bel messaggio. Lo consiglio assolutamente!
Cambiamo ancora una volta argomento, passando al mondo dei fumetti, e in questo caso parliamo di un manga veramente interessante, un regalo da parte del mio amico Jusan che ho veramente apprezzato.
Ecco a voi Hell Baby (Gaki Jigoku), manga horror del 1987, edito in Italia dalla Dynit e scritto e disegnato da Hideshi Hino.

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Trama:
In una notte buia e tempestosa nascono due gemelle. La prima ha un aspetto normale ed è in salute, ma l’altra invece ha un aspetto ripugnante e deforme e come se non bastasse rifiuta qualsiasi cibo, nutrendosi solo di sangue. Il padre, sconvolto, decide di abbandonare il mostro in una discarica e quest’ultima riesce a sopravvivere in questo posto, combattendo contro randagi e altri animali e cibandosi del loro sangue. Dopo sette anni però le anime tormentate della discarica parlano alla creatura, dicendole di andare in città, dagli umani, così da scoprire il suo destino e compiere la sua vendetta. E così inizierà una lunga scia di sangue.

Era da parecchio tempo che non recensivo un manga. Fortunatamente c’è Fran che si occupa di tali opere, facendo un ottimo lavoro. Di tanto in tanto però anch’io ho voglia di parlare di qualche manga e questo mi sembrava perfetto, anche perché tocca parecchie tematiche che mi interessano. Quindi iniziamo con le recensioni.

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Parlando del lato tecnico, ho apprezzato molto lo stile del disegno di Hino, un tipo di disegno con uno stile che tende a essere minimale sia nei personaggi umani e animali che negli ambienti (soprattutto la città, composta di grattacieli precisi e lineari). Però anche attraverso questo stile ci ritroviamo davanti a momenti in cui avremo numerosi dettagli, in particolar modo nel modo in cui viene rappresentata la discarica, ricca di oggetti, oppure la stessa protagonista, con il volto e il corpo del tutto deformi, la testa enorme e larga, un occhio enorme e l’altro minuscolo e più in basso. Tra l’altro apprezzo molto come il mangaka si concentri molto sulle espressioni del volto, facendo un ottimo lavoro nel mostrare le loro emozioni, come quella bellissima pagina in cui diverse vignette mettono in scena l’orrore crescente nell’espressione del padre quando vede la figlia. Per non parlare dell’uso ottimo del chiaroscuro, capace di creare scene oscure e soffocanti, che aiuta a far crescere la tensione o a dare maggior enfasi nella messa in scena, come quando per la prima volta viene rivelato il volto della bambina. In generale il disegno e l’impostazione delle scene sono ottime e rimangono impresse, ma anche la storia riesce ad affascinare.

Questo manga mostra diverse tematiche che apprezzo molto, soprattutto nel modo in cui vengono narrate, come il body horror, la vendetta e anche l’emarginazione. Riguardo al body horror basti guardare com’è fatta la bambina, qualcosa di veramente grottesco e terrificante che, se non mangia per troppo tempo, inizia a decomporsi ea presentare vermi che le escono dal corpo. La vendetta è messa in modo interessante perché era qualcosa a cui la bambina non pensava mai, fino a quando non sono le anime della discarica a spingerla in quella direzione e sono sempre loro a indicarle il destino da seguire. Ho apprezzato anche la tematica dell’emarginazione e il modo in cui è sempre presente, con il padre che decide di abbandonarla e come anche gli animali, appena sentono il suo odore, tendono a evitarla. Una creatura dannata con un destino maledetto, un’essere che deve uccidere per sopravvivere, attaccando anche esseri umani. Eppure non si può fare a meno di provare pietà ed empatia nei suoi confronti. Ci sono dei momenti in cui lei avrà dei comportamenti molto umani, come all’inizio quando cerca conforto e calore e prova un sentimento che non sa descrivere, ma soprattutto nel finale. Diciamo che ci troviamo davanti a un vero mostro di Frankenstein e io ho un debole per questo genere di storie.

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Per concludere, Hell Baby è un fumetto con uno stile interessante che mostra una forte identità e un uso dei chiaroscuri stupendi, ma che riesce a colpire per la storia, una storia ricca di orrore e morte, ma anche di una forte drammaticità e malinconia. Lo consiglio assolutamente!

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

12 pensieri riguardo “Hell Baby – Hideshi Hino

    1. Mi fa molto piacere! Anch’io ne leggo molti ma sono veramente pochi quelli di cui faccio la recensione. Molto in là ne farò una su un manga che mi ha stupito parecchio e che è diventato uno dei miei preferiti.

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