Megamind

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare del mondo del cinema e non solo abbiamo introdotto una regia talentuosa come Susana Nicchiarelli ma abbiamo preso in esame un film che parla di un personaggio del mondo della musica eccezionale e anche sottovalutato, Nico, 1988. La storia parla degli ultimi due anni di vita della cantante e artista Nico, famosa per essere legata a Andy Warhol e ai Velvet Underground, ma ch equi lavora da anni come solista, scrivendo le proprie musiche e iniziando nel 1986 un tour per tutta l’Europa. Inoltre lei cercherà di riallacciare i rapporti con il figlio Ari, chiuso in un istituto perché ha tentato più volte il suicidio, e per farlo cercherà di migliorarsi. Qui ci troviamo davanti a un film con un lato tecnico impressionante, con una regia quadrata e precisa, un montaggio lento e lineare che inserisce con grande naturalezza dei brevi flashback e una fotografia stupenda che passa dal gotico, con forti colori in contrasto tra loro, a un tipo di illuminazione luminosa e con colori vivaci. Per non parlare delle musiche che sono eccellenti. La storia è scritta in maniera magnifica, mostrando una persona come Nico, una persona difficile, autodistruttiva e piena di difetti, ma molto umana, un’artista e una donna che riesce a mostrare una grande forza e ad affermarsi attraverso la sua arte, un’arte personale e unica, e alla fine riesce anche a migliorare come persona. Un film incredibile che vi consiglio assolutamente.
E adesso passiamo come da tradizione al mondo dell’animazione e torniamo a parlare della DreamWorks con un loro film che nel corso del tempo è stato molto apprezzato e che da tanti viene definito come un’opera sottovalutata.
Ecco a voi Megamind, pellicola animata del 2010 scritta da Alan J. Schoolcraft e Brent Simons e diretta da Tom McGrath.

Trama:
Megamind (Will Ferrell) è un alieno che quando aveva solo otto giorni era stato spedito sulla Terra dai genitori per salvargli la vita, visto che il loro pianeta stava per essere distrutto da un buco nero. In quello stesso momento però un altro pianeta stava per essere distrutto e anche in quel caso viene spedito, su una capsula di salvataggio, un bambino sulla Terra e mentre quest’ultimo finisce in una famiglia ricca e viene amato da tutti, Megamind finisce in prigione e viene disprezzato per la sua diversità. Così Megamind decide di diventare il cattivo della situazione e diventare il rivale dell’altro bambino che crescendo sarebbe diventato Metro Man (Brad Pitt), il difensore di Metro City. I due si scontreranno più volte e Megamind perderà sempre, ma questo non gli impedirà di fermarsi. Un giorno però, mentre la solita routine si ripete con Megamind che rapisce la giornalista Roxanne Ritchi (Tina Fey) e cerca di sconfiggere Metro Man, quest’ultimo rimane intrappolato in una cupola fatta di rame che sembra togliergli i potei e il raggio della morte di Megamind lo colpisce, causandone la morte. Così Megamind e il suo assistente Minion (David Cross) avranno il completo potere sulla città, ma ben presto il protagonista si stancherà di questa situazione e deciderà di creare lui stesso un supereroe che possa fermarlo, ma le cose non andranno come vorrà.

Megamind è un film che ho scoperto molto più avanti e ne rimasi sorpreso sotto molti punti di vista. Quando uscì ebbe un buon guadagno ma non così tanto da essere definito un completo successo e un po’ mi dispiace perché avrebbe meritato di più, ma almeno ora è stato riscoperto. E ora invece cominciamo con la recensione.

Come al solito iniziamo dal lato tecnico e in questo caso volevo concentrarmi sul character design. Un character design che sono riuscito ad apprezzare nonostante abbia molto da condividere con Mostri contro Alieni. Infatti entrambi i due film prendono ispirazione dal tipo di fantascienza anni ’50, nonostante alla fine Megamind abbia fatto un lavoro migliore. C’è più armonia nei design dei personaggi rispetto a Mostri contro Alieni e in particolar modo hanno ripreso quel tipi di fantascienza nell’estetica del vestiario (soprattutto quello di Megamind) e anche nei vari oggetti e macchinari del protagonista, come appunto la pistola disidratante e i suoi robottini. Però dagli anni ’50 il film ha ripreso anche un certo tipo di design supereroistico, in particolar modo quello della DC (e vedremo anche il perché). E questa volta il design con questi occhi grandi funziona meglio, non è sproporzionato, c’è equilibrio e sicuramente i migliori design sono quelli di Megamind, con il cranio enorme e la mandibola stretta e lunga, e quello di Metro Man, che assomiglia a un misto tra Superman ed Elvis Presley, cosa che definisce perfettamente la sua personalità.

Inoltre, al contrario di Mostri contro Alieni, il digitale e il design sono invecchiati molto bene. Certo, con questo stile mi viene da pensare che anche in questo caso l’animazione tradizionale l’avrebbe valorizzato di più, ma devo ammettere che comunque funziona bene. La regia inoltre è molto buona in quanto riesce a dare il giusto ritmo a questo film che scorre molto bene e senza mai avere dei momenti di stanca, che sia nelle scene di azione o in quelle comiche. Ad esempio le scene di volto sono convincenti, con i personaggi che si spostano a grande velocità tra gli edifici e la telecamera che riesce a fare movimenti molto dinamici e interessanti. E con le scene comiche dimostra di avere dei tempi molto azzeccati. Per non parlare della colonna sonora che riesce a convincere, risulta vivace e divertente e a volte un po’ esagerata per sottolineare la personalità di Megamind. In generale il lato tecnico funziona bene, ma è la sceneggiatura che convince assolutamente.

La cosa interessante di quest’opera animata è che il villain è il protagonista. Ovviamente è già successo in passato che il villain fosse il protagonista, ma Megamind riesce a parlarne con grande interesse e intelligenza. Infatti il nostro protagonista è diventato un cattivo perché credeva di essere destinato a ciò, soprattutto vedendo come veniva disprezzato quando era piccolo, in particolar modo quando le sue invenzioni fallivano. E apprezzo veramente tanto quei film che decidono di approfondire i villain in questo modo e qui hanno fatto un lavoro magistrale, creando un protagonista che si arriva ad amare. Diciamo che è un po’ simile al motivo per cui si amano i cattivi della Disney: sono personaggi che hanno tutti i difetti del mondo e incredibilmente questa cosa li rende molto caratterizzati e soprattutto molto umani. Con Megamind è la stessa storia. Lui è un personaggio ricco di difetti, adora la teatralità esagerata, fa sempre risate malefiche, è molto goffo, a volte sbaglia la pronuncia di certe parole, è molto infantile. Ha veramente tanti difetti e si arriva ad amarlo per questo, oltre per il fatto che è un personaggio che fallisce sempre eppure non si arrende mai e riprova e riprova ancora, un eterno sconfitto che mostra un impegno e una volontà incrollabile. Si arriva anche ad amarlo per la crescita che compie, soprattutto quando inizia a provare qualcosa per Roxanne e metterà in dubbio tutto ciò in cui credeva e tutto ciò in cui credeva di essere destinato a diventare, facendo anche un bel discorso maturo sul destino e su come siamo noi a doverlo scegliere.

Poi adoro i personaggi secondari, tutti ben caratterizzati, come Minion che si dimostra molto simpatico e un grande amico per Megamind oppure Roxanne che invece è un perfetta Lois Lane. E ovviamente adoro come il film scherzi e omaggi allo stesso tempo su Superman, come l’inizio con i pianeti distrutti, Metro Man stesso, la rivalità con Megamind che ricorda tanto Lex Luthor e via dicendo. Poi ci saranno parodie di altri supereroi della DC, in particolar modo Batman. Inoltre apprezzo anche una certa critica che viene fatta sui supereroi e all’uso dei loro poteri, mostrando ancora una volta una grande maturità da parte del film. E poi la commedia in quest’opera è esilarante. Il film non cerca di stare su una strada sicura, osa e in alcuni punti arriva anche a fare del dark humor e soprattutto a mettere  in scena diverse follie demenziali che funzionano proprio per i tempi azzeccati. Si ride di piacere e anch’io mi diverto tantissimo quando lo riguardo.

Per concludere, Megamind forse non sarà un vero e proprio capolavoro della DreamWorks, ma è un film stupendo con un buon lato tecnico e una storia scritta veramente bene, con un protagonista carismatico e simpatico che riuscirà a farci ridere di piacere ma anche a farci riflettere.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

34 pensieri riguardo “Megamind

    1. La penso così anch’io. Mostri contro Alieni aveva a mio avviso un potenziale enorme che non riesce a sfruttare appieno. Con Megamind non solo sono riusciti ad azzeccare alla perfezione i tempi comici, ma anche a parlare di tematiche interessanti.

    1. Il design in parte mi ricorda l’ispirazione che hanno avuto per Mostri contro Alieni. E ti dirò questo: secondo me con l’animazione 2D questi design sarebbero stati magnifici. A me piacciono, ma a mio avviso il 2D l’avrebbe valorizzato di più.

  1. Adoro questo film. Lo vidi poco dopo il rilascio in home video e mi ha sempre affascinato, specialmente perché quello percepito come villain, in realtà e stato etichettato tale solo “dalla folla”, mentre lui non lo è mai stato, anzi, adeguandosi (pietosamente) al cliché impostogli. Megamind cercava solo affetto e comprensione, come si può evincere dal senso di smarrimento trovato quando ormai ha tutta Metrocity (tutto attaccato con l’accento sulla O) ai suoi piedi, tanto da cercare un villain per delle scaramucce in stile Stanlio e Ollio. Invece trovo straordinario Titan, il primo villain “incel”, che usa i poteri per il suo tornaconto personale.
    Megamind è un capolavoro, col protagonista che non era un villain, almeno fino all’imperdonabile crimine del sequel.
    Riguardo al character design, Megamind mi ricordava molto Gallaxhar di Mostri contro Alieni.

    1. Mi fa sempre piacere leggerti, amica mia, ma prima bisogna chiarire le cose: non esiste alcun seguito. Non esiste. Punto.
      Tornando al film, effettivamente era interessante vedere come i ruoli si capovolgano e come il nostro villain era tale perché così voleva la società ed è stato fatto in un modo davvero molto intelligente e maturo. Allo stesso modo posso dire che Titan è un villain tremendamente e tristemente moderno per il suo modo di comportarsi e che rispecchia parecchio la nostra società. Più passa il tempo e più questo film invecchia benissimo. E sì, il design del film ricorda parecchio quello di Mostri contro Alieni, si vede che si ispira parecchio alla fantascienza anni ’50. Sono sicuro però che fatto in animazione 2D sarebbe venuto ancor meglio con quel tipo di design, ma questa è solo una mia idea.

      1. Titan è uno dei migliori villain della DreamWorks, e di sicuro tra i più pericolosi in assoluto, proprio perché persone come lui, piene di astio, idee distorte e frustrazioni che sfogano in maniera violenta, esistono davvero.
        Io preferisco l’animazione in CGI, non riuscirei ad immaginarmelo in 2D. Riguardo al sequel che non esiste, ci hanno derivato anche una serie tv, che, dopo la visione di quella “cosa”, non mi è venuta nessunissima voglia di vederla. E anche la DreamWorks, si adatta al trend del momento, sfornando sequel, serie tv e spin-off di franchise di consolidato successo. E continua a rattristarmi sempre di più questa cosa. Ma davvero zero idee nuove? Da nessuna parte? Quando finirà questo trend? E poi, finirà davvero?

        1. Titan è un villain magnifico e molto reale e per questo può spaventare perché persone come lui, se ne avessero l’occasione, si comporterebbero esattamente allo stesso modo. E per quanto riguarda la questione del “trend”… purtroppo la situazione attuale è questa e non so quando potrebbe finire. Magari non finirà mai veramente ma alla fine avrà una drastica diminuzione, anche perché si nota una certa noia da parte del pubblico nel vedere riproposte certe cose. Magari il cambiamento non avverrà subito, ma avverrà di certo.

          1. La dinamica di Titan mi sembra speculare a quella che anni dopo interessò la trama di Ralph spacca internet, dove inizialmente le intenzioni buone si trasformano in tossicità pericolosa, tanto da rendere quella relazione un “villain”, per poi comprendere l’errore e rimediare. Esattamente l’opposto di Titan, che una volta capite le sue potenzialità, peggiore esponenzialmente.
            Per il trend attuale, spero proprio che finisca, perché manca solo un remake in live action di Steamboat Willie. Vorrei idee nuove.

            1. Ecco, quello era uno dei punti migliori di Ralph spacca l’internet e una cosa su cui dovevano puntare totalmente. Secondo me quella tematica poteva rendere quel film davvero stupendo ma alla fine ha perso la propria strada. In ogni caso non c’è alcun remake live-action di Steamboat Willie, ma c’è un horror basato su di esso in produzione. E onestamente già non ne posso più di questo trend ossia di utilizzare fiabe o comunque materiale che adesso non ha più copyright per fare film horror di pessima qualità. La trovo una mancanza di rispetto verso le opere originali e solo una miseria manovra di marketing per guadagnare soldi facili. E tutto è iniziato per colpa dell’horror su Winnie the Pooh, uno dei peggiori film che siano usciti in questi ultimi anni. Neanche abbastanza trash per farsi due risate.

              1. A me è piaciuto Ralph spacca internet. Ruotare solo attorno a quella tematica sarebbe stato troppo pesante e poco divertente e sono felice di come sia andato a finire. Per Steamboat Willie, l’avevo detto per scherzare, invece mi hai informata su questo horror. Diciamo che comunque il cartone originale era piuttosto horror. Mi ha sempre dato fastidio guardarlo, a causa di tutti i maltrattamenti animali che ci sono. Mi ha dato molto fastidio.

                1. Ralph spacca internet a mio avviso aveva potenziale, ma in quel caso ho visto tanti problemi nella storia e anche delle forzature. Praticamente Vanellope fa la stessa cosa che fece Turbo solo che in questo caso andava bene per qualche motivo. Mi dispiace che Steamboat Willie ti abbia dato queste sensazioni. Io lo trovo ancora oggi magnifico e fondamentale.

                  1. A me non sembra che fosse come turbo. È una bambina che cresceva, cercando il suo mondo e la sua dimensione, senza cercare di invadere quello degli altri, ma integrandosi. Steamboat Willie è di sicuro una pietra miliare dell’animazione, ma tutti gli abusi sugli animali sono ben visibili. E pensare che solo pochi anni più tardi realizzeranno Bambi, in netta controtendenza a ciò che fa Topolino.

                    1. No, non è come Turbo, non voleva prendere il controllo del gioco, ma sempre che comunque andava a finire in un videogioco non suo e nel primo Ralph avevano sottolineato più volte quanto fosse grave anche solo finire per poco in un altro videogioco. Bambi è una meraviglia, ancora oggi rimane uno dei capolavori Disney, con delle animazioni assurde. Il Periodo d’Oro era quello con le animazioni più belle in assoluto, una cura e una precisione che oggi quasi nessuno riesce a eguagliare, forse l’unico in grado di raggiungere quei livelli è lo Studio Ghibli.

                    2. Però già alla fine del primo film, Ralph invita tutti i vecchi videogiochi come ospiti nel suo, creando una nuova armonia e maggior divertimento per chi giocava. Per lo studio Ghibli, ormai Miyazaki ha una certa età, mi chiedo se, quando non ci sarà più, lo studio andrà alla deriva come fece la Disney alla morte di Walt.

                    3. Quello perché invitare i giochi, soprattutto durante l’orario di chiusura, è accettabile. Molto meno prendere parte a un gioco di cui non fai parte. Riguardo alla questione Miyazaki, quella è la mia paura. Perché alla fine lo Studio Ghibli è sempre stata orgogliosa di essere uno studio “artigianale” e nonostante i cambiamenti che stiano vivendo con una produzione fuori controllo di numerosi film e serie TV, lo Studio Ghibli è sempre riuscito a mantenere quell’identità. E temo che quando Miyazaki non ci sarà più possano anche loro puntare a una quantità maggiore di opere sacrificando la qualità. Solo il tempo potrà dirlo.

                    4. Ricordavo che alla fine i personaggi in “pensione” appaiono nel cabinato di Fix-It Felix, Jr come elementi del gioco, per la felicità degli utenti. È da un po’ che non lo vedo in effetti, forse ho un ricordo sbagliato. Per lo studio Ghibli, l’unica possibilità è che Miyazaki e il consiglio direttivo, lascino un testamento rigido su come, e se, continuare la filosofia dello studio. Altrimenti perderemo presto anche loro e ci rimarrebbe solo la Aardman (più o meno).

                    5. No, ricordi benissimo. Però in quel caso erano personaggi che non avevano più un mondo in cui tornare e stavano in un livello bonus. E sì, spero che Miyazaki e le persone dietro il Ghibli facciano qualcosa a riguardo. Mi dispiacerebbe che perdessero la loro identità e arrivassero a fare come la Disney. E sì la Aardman è una delle poche rimaste e aggiungo anche la Laika (che purtroppo ha posticipato l’uscita del loro ultimo film animato).

                    6. All’epoca neanche Vannelope aveva un gioco, visto che lo sterzo era rotto. Comunque è maturata, trovando il suo posto nel mondo ed è stata accettata. Per il proseguo dell’animazione, se continua così, dovremmo affidarci solo ai cortometraggi fatti da studenti di animazione e dilettanti che si trovano sul web, per avere contenuti originali ed interessanti.

                    7. Quello però succedeva nel seguito ed era il motivo per cui lei e Ralph andavano su internet, in modo da salvare il videogioco di Vannelope. In questo momento, per quanto riguarda l’animazione, vedo che molte speranze vengono riposte nell’animazione indipendente. Basti vedere cosa sta facendo la Glitch Productions con le sue opere e il fatto che adesso perfino Dana Terrace (che aveva fatto The Owl House per la Disney) lavori per loro a Knights of Guinevere. Lì vedo molta più libertà creativa e voglia di sperimentare. E pensare che la Disney con tutti i soldi che ha potrebbe farlo senza problemi, sperimentando con produzioni a basso costo.

                    8. Appunto per questo non riesco a paragonarla minimamente a Turbo. Conosco poco le opere che hai citato, perché sono più un tipo da lungometraggi, ma The Owl Hose la conosco meglio, perché, mentre ero intenta a creare il mio cosplay, nella stessa stanza un’altra persona ne stava creando uno proprio di uno dei personaggi.
                      Nel frattempo, anche se non sono una fan accanita, godiamoci lo studio Ghibli. Sai se c’è in progetto qualche lungometraggio?

                    9. Per quanto riguarda la Studio Ghibli, so solo che Miyazaki è di nuovo all’opera su un nuovo lungometraggio, ma questo è quanto. Ci vorrà de tempo prima che si sappia ancora qualcosa.

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