Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di live-action e visto che da un po’ di tempo non facciamo che discutere di opere molto belle, questa volta abbiamo preso in esame un capitolo del The Conjuring Universe abbastanza brutto, The Nun 2. Dopo aver sconfitto il demone Valak, Suor Irene è tornata alla sua vita in convento, cercando di ricominciare da capo. Tutto ciò però cambia quando il cardinale va a trovarla. Lui le spiega che in tutta Europa stanno avvenendo omicidi e suicidi che vedono come vittime suore e preti. Valak è tornato e sta cercando qualcosa. Il demone infatti è dentro Maurice, che aveva aiutato Irene anni prima, che lavora come bidello in un collegio femminile e viene usato come marionetta. Suor Irene dovrà scoprire dov’è il demone, cosa vuole e fermarlo. Questo film è leggermente migliore del capitolo precedente, ma è comunque un’opera tremenda. Il lato tecnico non è neanche male, ma il tutto viene distrutto da dei jumpscares pessimi e molto forzati. Il vero disastro però è la sceneggiatura, con le indagini di Suor Irene che procedono a caso a vanno avanti per delle forzature, dei personaggi senza alcuna personalità e due sequenze talmente ridicole da far morire dal ridere. Meglio del primo, ma rimane comunque un disastro.
Questa volta torniamo a parlare di animazione, tornando dalla Pixar e discutendo anche in questo caso di un sequel. Un sequel che a mio avviso ha segnato il primo passo falso dello studio.
Ecco a voi Cars 2, pellicola animata del 2011 scritta da Ben Queen e diretta da John Lasseter.

Trama:
Sono passati cinque anni dagli eventi del primo film e Saetta McQueen (Owen Wilson) ha appena vinto il suo quarto Piston Cup consecutivo e ha deciso di ritornare a Radiator Springs per passare un po’ di tempo con i suoi amici e soprattutto con Carl Attrezzi “Crichetto” (Larry the Cable Guy), quest’ultimo impaziente di riabbracciarlo. Quella sera in televisione viene mostrata un’intervista a Sir Miles Axlerod (Eddie Izzard), un ricco petroliere che si è convertito alle energie rinnovabili fabbricando un carburante alternativo ecologico chiamato Allinol e per sponsorizzarlo ha deciso di organizzare il World Gran Prix, una serie di gare in tutto il mondo in cui i concorrenti dovranno usare solo quel carburante. Tra le auto partecipanti c’è anche una Formula 1 italiana di nome Francesco Bernoulli (John Turturro) che sfida apertamente Saetta e quest’ultimo accetta, partendo insieme a Crichetto per la prima tappa, Tokyo. Qui Crichetto finisce invischiato per sbaglio in una storia di spie. Infatti l’agente segreto Finn McMissile (Michael Caine) deve incontrare un agente americano che deve passargli delle prove riguardanti il gruppo criminale dei Catorci, che stanno facendo qualcosa di illegale sulle petroliere e sembrano intenzionati a sabotare il World Gran Prix. Crichetto finisce per avere i file e McMissile pensa che sia l’agente sotto copertura e insieme dovranno fermare i Catorci e salvare la gara.

Non sono mai stato un grande fan di Cars e ho sempre trovato il primo capitolo abbastanza debole rispetto agli altri film Pixar del periodo, ma era comunque un bel film con un lato tecnico incredibile e delle belle tematiche. Non sentivo il bisogno di un seguito ma non mi sarei mai aspettato questa piega degli eventi.

Partendo dal lato tecnico, potrei riassumere il tutto dicendo che è grandioso, anzi non credo che esista un singolo film Pixar che non abbia un lato tecnico degno di nota. Certo, ci sono opere in ciò è più preponderante di altre, ma comunque sono tutte di alta qualità. Il character design dei vari personaggi convince ancora, si riesce a distinguere le varie macchine non solo per il tipo di macchinario ma anche per i piccoli dettagli, come gli occhi o alcune parte meccaniche che dona forme particolari a certi elementi (ad esempio sembra che McMissile abbia i baffi). Inoltre le loro linee rotonde e morbide continuano a essere ottime e curate e un’altra cosa che convince è l’illuminazione delle carrozzerie, studiato con grande attenzione e che cambia continuamente a seconda del luogo in cui si trovano e dal tipo di luci che li investono, che sia una luce naturale o al neon.

Anche le ambientazioni sono stupende, in special modo le varie località in cui si svolge la corsa tra Giappone, Italia e Inghilterra. Ad esempio Tokyo sarà completamente ricoperta di numerose luci al neon e bombardata da vaie pubblicità anche molto simpatiche che faranno il verso alle loro controparti reali, tranne che in questo caso avremo le macchine come protagoniste. Anche l’Italia sarà resa benissimo con quest’ambientazione rinascimentale e i bellissimi paesaggi naturali. E in tutto ciò le varie ambientazioni saranno enormi, riusciranno a dare la sensazione di grandezza e saranno ricchi di dettagli, alcuni anche minuscoli che riusciranno a sembrare vissute e abitate. Per non parlare delle sequenze d’azioni impressionanti con i nostri personaggi che dovranno sfuggire agli inseguitori e i numerosi gadget che useranno per portare avanti la missione, in particolar modo quelli di McMissile, in tutto e per tutto un tributo a James Bond. A livello tecnico il film è ottimo, ma quello che non convince è la sceneggiatura.

In primis è proprio la base a non convincere del tutto in quanto si allontana parecchio dalla spirito del primo. Il capitolo precedente infatti parlava di corse automobilistiche mentre qui la questione passa in secondo piano e il tutto si trasforma in una spy story, qualcosa che ho sempre visto come forzato in questo contesto e che viene narrato in maniera abbastanza blanda, nonostante delle volte alcune gag fossero molto azzeccate. Tra i vari difetti abbiamo anche la decisione di rendere Crichetto come protagonista. Nel primo film lui funzionava perché era la spalla comica, era un personaggio buffo che insegnava a Saetta varie cose e aveva diversi momenti divertenti. Però rendendolo protagonista e lasciandolo allo stesso tempo come linea comica non si crea un buon effetto, perché le gag e le battute diventano troppe e invece che alleggerire la storia la rendono più pesante. E certo, le scene d’azione sono interessanti ma sono fin troppe e ciò va a sacrificare parecchio i personaggi che non hanno molto tempo per essere approfonditi e alcuni personaggi interessanti del primo vengono proprio tagliati. E anche qui, al contrario di altre opere Pixar, il tutto è più infantile, più incentrato sui bambini e poco sugli adulti, anche se mi sono sorpreso nel vedere i villains comportarsi come tali.

Per concludere, Cars 2 mostra un lato tecnico veramente solido e curato, ma ciò non basta a salvarlo da una sceneggiatura debole che non riesce a catturare l’attenzione o a sorprendere con i suoi personaggi. Un vero peccato.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]