La Casa – Il risveglio del male

Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di animazione e invece che discutere di un’opera realizzata da un grande studio, abbiamo preso in esame un film animato francese e per la precisione il seguito di un lungometraggio che amo, Ernest & Celestine – L’avventura delle sette note. Mentre Celestine prende il violino di Ernest inciampa e rompe lo strumento. Ernest è molto dispiaciuto della cosa, perché nessuno può ripararlo fatta eccezione per Octavius, che però vive in Ostrogallia, il paese natale di Ernest. La prospettiva di ritornare a casa spaventa Ernest che decide di lasciar perdere ma Celestine, per riparare all’errore fatto, decide di portare con lo strumento in Ostrogallia ed Ernest è costretto a seguirla. Quando i due arrivano in questa nazione, scoprono che qui la musica è stata bandita ed è stato proprio il padre di Ernest, un giudice, a farlo. I due dovranno risolvere la situazione. Questo secondo capitolo non raggiunge la bellezza del primo, ma si dimostra veramente ottimo, con un lato tecnico carato soprattutto nel character design e nei colori, oltre che possedere una colonna sonora magnifica. Le tematiche sono molto belle e si concentrano sull’arte e sul conflitto generazionale e lo fa bene grazie a dei personaggi che si fanno amare. Lo consiglio assolutamente!
E adesso torniamo a parlare di film in live-action e ancora una volta ci concentriamo sull’horror, ma spostandoci in tempi recenti e negli Stati Uniti, per parlare di un’opera che fa parte di una saga a me molto cara.
Ecco a voi La Casa – Il risveglio del male (Evil Dead Rise), pellicola horror del 2023 scritta e diretta da Lee Cronin.

Trama:
Beth (Lily Sullivan) è una donna che lavora come tecnico del suono e ha da poco scoperto di essere rimasta incinta e, non sapendo come gestire la cosa, decide di andare a trovare sua sorella Ellie (Alyssa Sutherland). Quest’ultima abita in un appartamento che tra non molto dovrà abbandonare perché demoliranno l’intero stabile e cerca di andare avanti con i suoi tre figli, Danny (Morgan Davies), Bridget (Gabrielle Echols) e la piccola Kassie (Nell Fisher). Da qualche mese si è lasciata con il marito e Beth non ne sapeva nulla perché troppo occupata con il lavoro. Mentre si trovano insieme c’è un forte terremoto e nel parcheggio sotterraneo si apre una grande crepa. Danny nota che la crepa conduce a un vecchio caveau bancario e decide di esplorarlo per trovare qualcosa di valore ed è qui che trova uno strano libro e tre dischi. Ascoltando il primo disco Danny scopre che il libro è Naturom Demonto mentre nel secondo il prete che aveva scoperto tale artefatti pronuncia le parole per evocare le entità citate dal libro e ciò risveglia una forza antica e malefica che attacca Ellie e poi ne prende possesso. Beth e tutti gli abitanti di quel piano dovranno sopravvivere a questa mostruosa creatura che sembra inarrestabile.

E con questo film abbiamo praticamente finito di parlare (almeno per ora) dell’intera saga filmica di Evil Dead. Certo, ci sarebbe anche da parlare di Ash vs Evil Dead, la serie televisiva, e un giorno non mi dispiacerebbe affatto portarlo sul blog. Per il resto concentriamoci su questa pellicola e su come abbia ridato una nuova forza a questa saga.

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Parlando del lato tecnico, possiamo dire che il film si presenta bene sono ogni settore, a partire dalla regia. Lee Cronin è un buon regista, a livello tecnico aveva già fatto un buon lavoro con il suo primo lungometraggio, The Hole, anche se non mi era piaciuto il modo con cui aveva gestito la storia e in particolar modo le metafore. Qui, come con il remake de La Casa, si parte con un prologo ambientato in una baita dove il male è già stato risvegliato e vede protagonisti tre ragazzi che non fanno una bella fine. Come scopriremo in seguito, questo evento avviene il giorno dopo la storia principale e riesce subito a incuriosirci e a farci entrare immediatamente nel mood del film. Cinque minuti dove a funzionare sono proprio i tempi, oltre che quello che accade. Se devo essere sincero, probabilmente Álvarez con il suo remake aveva una regia migliore, capace di creare atmosfere più inquietanti e soffocanti. Basti mettere a confronto la scena di possessione che avviene nell’opera del 2013 con quella qui presente. La possessione di Ellie è fatta bene, ma non riesce a essere terrificante come quella del remake e non parlo solo di quello che avviene nella sequenza.

Nonostante tutto molte sequenze, in particolar modo nella parte finale, convincono e la pellicola dimostra di avere un buon ritmo. Anche la fotografia si dimostra altrettanto valida, niente di incredibile o eccezionale, ma svolge bene il suo lavoro, riuscendo a dare all’appartamento e al palazzo stesso un aspetto inquietante, come se fosse un’enorme bara da cui non si può uscire e, specialmente quando salterà la corrente, le ombre e i tagli di luce verranno sfruttati bene, rendendo le scene abbastanza claustrofobiche e allo stesso tempo comprensibili. Le musiche funzionano e soprattutto non sono invasive, enfatizzando così la tensione ma certamente quello su cui si è fatto un ottimo lavoro sono gli effetti speciali. Il film è molto violento, ma non raggiunge gli stessi livelli di gore del remake, elementi che in quella pellicola erano molto enfatizzati. Diciamo che il regista ha deciso di non puntare tutto su quello, così da differenziarsi rispetto all’opera del 2013, ma comunque certe scene violente saranno presenti, così come sarà presente un’enorme quantità di sangue. In generale il lato tecnico funziona bene, ma sono alcune idee nella sceneggiatura che mi hanno fatto apprezzare questo film e che, a mio avviso, lo rendono migliori del remake.

Prima di tutto possiamo dire che già l’idea di base di ambientare il tutto in un edificio ricco di appartamenti mi piaceva molto. Questo perché cerca così di differenziarsi dai capitoli precedenti attraverso l’ambientazione e mi fa tornare alla mente Demoni 2 di Lamberto Bava, film senz’altro imperfetto ma che amo profondamente (tanto quanto il primo). Ci sono anche altre idee che trovo molto buone, come il libro stesso, che si differenzia dal Necronomicon per alcuni elementi, ma soprattutto per quelle presenti nel finale. Per quanto abbia apprezzato il film di Álvarez, nel finale perdeva parecchio mordente, soprattutto quando il Male si manifestava. Qui invece è un continuo crescendo e la creatura finale riesce a essere veramente folle e malata (non originale perché una cosa del genere era presente nel bellissimo Il colore venuto dallo spazio). Quindi si nota già da ciò la volontà di dare qualcosa in più e inoltre, nonostante il film si prenda sul serio, c’è anche spazio per un po’ di ironia in certi punti e semmai faranno altri seguiti (e visto il successo che ebbe il film penso sarà così) spero che tentino di riportare la commedia dentro questa saga (La Casa 2 rimane una delle cose più belle di sempre).

I personaggi riescono a convincere e certamente ho apprezzato come all’inizio siano riusciti a mostrare bene la famiglia di Ellie, la loro situazione e, nonostante non abbiano una grande profondità, a renderli dei veri personaggi. Beth si dimostra una buona protagonista che rimane abbastanza impressa (nel remake purtroppo i protagonisti sono dimenticabili), anche se non abbastanza da risultare carismatica o indimenticabile, mentre degli altri personaggi quello che colpisce di più è la piccola Kassie perché, dopo uno sbaglio abbastanza sciocco all’inizio, si dimostra il personaggio con l’istinto di sopravvivenza più sviluppato e capace di risolvere certe situazioni critiche. E ovviamente colei che riesce a rimanere iconica è Ellie e se ripensiamo a questo film è lei la prima immagine che ci viene in mente. Certo, ci sono alcune cose che potevano essere rese meglio, come il ritrovamento del libro e le motivazioni che spingono Danny ad ascoltare i dischi, ma per il resto l’opera funziona bene e sono felice che sia finito al cinema, anche perché la Warner inizialmente voleva distribuirla direttamente sulla propria piattaforma di streaming e sono felice che non l’abbiano fatto. Ho fatto diversi paragoni con il remake, anche perché queste due opere erano solo prodotte da Sam Raimi e, per quanto abbia apprezzato quest’ultimo capitolo e mi sia anche divertito, non potrà mai raggiungere la bellezza dell’opera originale.

Per concludere, La Casa – Il risveglio del male è un film che riesce a convincere grazie a un lato tecnico ben fatto, con una buona regia, un ritmo che non perde mai un colpo, una fotografia che funziona e degli ottimi effetti speciali. La storia è semplice, qualcosa poteva essere fatto meglio, ma dimostra di avere inventiva e di volersi differenziare. Non sarà perfetto, ma l’ho apprezzato molto e lo consiglio anche a voi.

Spero che la recensione vi sia piaciuta.
Alla prossima!

[The Butcher]

19 pensieri riguardo “La Casa – Il risveglio del male

  1. I agree, technically it’s good. But I’m not a big fan of the movie actually. Unlike you, I didn’t like the characters. Some inconsistencies in the script… But it was OK, it’s not a bad film. I enjoyed it a little bit.

    Of course, i’d rather rewatch the original ^^

  2. Bellissima recensione, davvero completa e coinvolgente! Mi è piaciuto tantissimo il confronto tra il nuovo capitolo e il remake, soprattutto l’analisi sulle scelte di regia e ambientazione. Sono d’accordo: portare la storia in un condominio è stata una scelta originale e ricca di potenziale. E Ellie… assolutamente iconica! Ora sono curiosa anche di recuperare ‘Demoni 2’ per cogliere tutte le ispirazioni. Grazie per questa lettura super interessante!

    1. Demoni 2 è un ottimo film, non hai livello del primo capitolo ma veramente valido, un horror italiano che mostrava cosa eravamo capaci di fare in passato. E questo nuovo capitolo di Evil Dead è interessante. Imperfetto senza alcun dubbio, ma mi ci sono divertito un sacco.

  3. L’ho visto, ma non sapevo che facesse parte dell’universo de La Casa. Sapevo che c’era stato un reboot/sequel, ma non l’ho /li ho visti. Pensavo che questo fosse un film a sé stante. Comunque me l’ero dimenticato, ma rileggendo il tuo racconto mi è tornato in mente. Non è riuscito a catturarmi. La caratterizzazione dei personaggi non è molto profonda e la narrazione non mi sembra mai brillare. Non è un brutto film, ma nemmeno eccezionale.

    1. A livello narrativo è abbastanza semplice e lineare, ma è a livello tecnico che convince molto così come l’ambientazione diversa dal solito. Mi ci sono divertito un mondo e l’ho trovato anche migliore rispetto al remake del 2013.

        1. Allora ci sono i tre film originali di Raimi (La Casa, La Casa 2 e L’Armata delle Tenebre), più il remake del primo film del 2013 (e se vogliamo anche una serie televisiva di 3 stagioni davvero piacevole). Io ti consiglio di recuperare la trilogia originale che ancora oggi rimane uno dei lavori più belli di Sam Raimi.

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